Per far vedere che le solite riviste in tema eretico, è composta da gente serie che non inculcano stronzate
Ecco un' intervista...indovinate a chi?
Si!! Proprio lui...!!!
Quel "pazzo" che da un giorno all'altro ha voluto investigare su UFO trovando la verità °__°
Eccola qua!!
Disclosure Totale
Intervista esclusiva a Paul Hellyer, ex vice primo ministro e ministro della difesa del Canada. È il momento di rivelare la verità sugli UFO, questione di fondamentale importanza per il futuro del nostro pianeta. I governi - quelli permanenti e quelli provvisori - devono assumersi le loro responsabilità
di Paola Harris
Il nome di Paul Hellyer è balzato agli “onori” delle cronache ufologiche internazionali in seguito alle sue dichiarazioni e alla sua clamorosa proposta rivolta agli USA perché si arrivi, in breve tempo, a dichiarare la verità sul fenomeno UFO e sul cover-up imposto dai governi maggiormente coinvolti nella questione. Hellyer ha utilizzato termini molto impopolari, in politica. Nel corso dell’intervista che mi ha concesso lo scorso 24 Febbraio nel suo ufficio, a Toronto, sono entrata subito in argomento, domandandogli: «Quando ha cominciato a interessarsi all’argomento UFO? E quando a interrogarsi su quello che volava nei nostri cieli? Era ancora ragazzo, fu quindi la classica curiosità giovanile, oppure fu nel periodo in cui lavorava per il Ministero della Difesa?».
Hellyer: «Non è esatto. È stato di recente. Quando ero Ministro della Difesa, sulla mia scrivania arrivavano dei rapporti di avvistamenti. Indicavano solo se ci fosse o meno una qualche spiegazione naturale e io ero di gran lunga troppo occupato, all’epoca, per preoccuparmene. Ero il ministro che unificò le Forze Armate, il Royal Canadian Army, la Royal Canadian Navy e la Royal Canadian Air Force in una sola forza armata. Una mossa senza precedenti per il mondo occidentale. Robert McNamara, allora Segretario della Difesa statunitense, disse che questo era ciò che desideravano tutti i ministri, ma non avevano il fegato di farlo. In realtà, fu la guerra a renderlo possibile».
Paola Harris: Questo avvenne negli anni ‘60 con Robert McNamara, segretario alla Difesa per la presidenza Kennedy?
Paul Hellyer: «Sì, erano gli anni ‘60, ma allora non mi interessavano gli UFO, avevo troppo altro da fare. La vera curiosità è venuta, credo, negli ultimi tempi, quando alcuni amici hanno cominciato a inviarmi del materiale, che però non avevo tempo di leggere, così lo mettevo da parte, sullo scaffale, in attesa di consultarlo in futuro. Devo ammettere che fu solo dopo che portai il libro del Colonnello Corso nel mio cottage a Muskoska, un anno fa, e mi sedetti a leggerlo, allora si risvegliò il mio interesse, perché sapevo che era vero. Mi dissi “Ehi, qui c’è qualcosa che voglio scoprire, perché è importante e vi sono molte tematiche politiche su cui dovrò riflettere”».
Harris: Chi le ha dato quel libro?
Hellyer: «Mi sembra sia stato Pierre Jeauneau. Pierre, è solito inoltrarmi parecchia roba. È sempre premuroso e sa quanto sono oberato di lavoro, è la verità, può constatarlo dalla mia scrivania».
Harris: Lei è impegnato in molti campi.
Hellyer: «È vero. Lavoro giorno e notte. La gente mi chiede cosa faccio ora che sono in pensione, e la sola differenza è che lavoro, più o meno, solo sei giorni la settimana, adesso. Quando lessi il libro di Corso capii che era autentico. Mi sono chiesto “chi potrebbe essere in grado di scrivere una fiction come questa?”. In un anno, leggo solo pochi libri, ma quello di Corso era talmente convincente che fino alla fine non seppi decidere, al 100%, se si trattasse di fatti reali o di finzione. Esisteva anche solo una possibilità che fosse finzione? Conclusi che non era possibile, perché c’erano troppe date, troppi nomi e troppi riferimenti che conoscevo, in quanto ex ministro della Difesa, e che riconoscevo come corretti. Il libro immediatamente suscitò in me un forte interesse e una profonda apprensione».
Harris: Risulta anche che lei abbia interpellato un generale a quattro stelle degli Stati Uniti…
Hellyer: «Non posso dire di chi si tratta, o quante stelle abbia. Stavo leggendo il libro e ne parlai con mio nipote, che si trovava in visita da me per un paio di giorni. Come la gran parte della gente, era scettico, e non aveva problemi ad ammetterlo. Due settimane dopo mi chiamò. Mi disse di aver parlato con il mio amico generale in pensione e citò le sue parole: “È vera ogni singola parola, e anche di più”. E poi aggiunse: “Quel libro, devo assolutamente leggerlo!”».
Harris: Beh, il libro fu un best seller e uscì in occasione del 50˚ anniversario dello schianto di Roswell. Vi sono gruppi che credono che l’incidente non sia neppure accaduto, mentre il Colonnello Corso, nel libro Il Giorno Dopo Roswell e nei suoi appunti originali - il diario L’Alba di una Nuova Era - racconta di aver visto un corpo a Fort Riley, Kansas, nel 1947. Quindi non si tratta solo del suo lavoro al Pentagono, ma del fatto che vide anche il corpo di un ET, il che è molto importante. Mi sembra di capire che questo ha cambiato il suo modo di pensare rispetto a molte cose, che l’ha incuriosita e che ha preso la questione sul serio. Questo, perché riguarda la sicurezza nazionale o perché, da essere umano, ha cambiato il suo modo di concepire il mondo?
Hellyer: «Ha stimolato la mia curiosità e la mia apprensione, perché riconosco le questioni politiche quando me le trovo davanti. Sul piano politico, si prenda la dichiarazione del Generale Twining (Nathan Twining, membro MJ-12, N.d.R.), il quale definì questi popoli come “nemici alieni”. Dunque la mia prima domanda è: “Sono ancora considerati alieni?”. Perché, se lo sono, l’Esercito degli Stati Uniti si sta preparando ad annientarli. Poi mi sono chiesto, se (gli alieni) impiegassero una tecnologia superiore, cosa succederebbe? Subirebbero un attacco o adotterebbero tale tecnologia per reagire pesantemente alla provocazione? Quali sarebbero le conseguenze per gli Stati Uniti e per il mondo intero? È una questione di enorme importanza. Ovvio che, fra le altre considerazioni politiche, c’è che se questa tecnologia è tanto stupefacente potrebbe venire utilizzata per salvare in nostro pianeta dalla distruzione ambientale? Potremmo fare a meno di bruciare combustibili fossili e salvare la fascia di ozono, fermare lo scioglimento delle Calotte Polari e il conseguente innalzamento del livello del mare in tutto il mondo, o impedire la distruzione del sistema climatico? Credo che moltissima gente sia più preoccupata di quanto sia disposta ad ammettere ed è per questo che il clima è di enorme importanza. La terza considerazione è che, naturalmente, tutto ciò conferma che gli alti gradi non stanno raccontando la verità su Roswell. Questo è chiaro. Ho visto alcuni di loro in televisione, non molto tempo fa, e la linea di partito è ancora quella del pallone meteorologico, e ho sentito dozzine di altri dire di aver giurato segretezza. Così mi sono detto: “Aspetta un minuto! Non prendiamoci in giro! Far giurare segretezza a causa dello schianto di un pallone meteorologico?”».
Harris: Non ha senso!
Hellyer: «Beh, non è credibile! Quindi, per come vanno le cose, possono tacciare di mancanza di credibilità le persone che sostengono che questi schianti sono veri, ma a mio parere sono proprio quelli che sostengono che si trattò di un pallone meteorologico a non essere in alcun modo credibili. Questo è cover-up: sono convinto che ci sia stato un cover-up sistematico e ben riuscito, per mezzo secolo, se non di più. L’intero cover-up conferisce credibilità alla teoria di Lewis Lapham, il direttore di Harper’s Magazine, sui due governi. Immagino che ne abbia sentito parlare».
Harris: Il governo ombra e il vero governo?
Hellyer: «Quello permanente e quello provvisorio, o il permanente e il provvisorio. Lapham ritiene che il Governo degli Stati Uniti permanente sia rappresentato dall’elenco dei cinquecento nomi di “Fortune”, dai maggiori studi legali di Washington che li assistono e dalle principali agenzie di che si occupano delle loro pubbliche relazioni, o per essere un po’ più schietti, della loro propaganda, senza dimenticare i mezzibusti, sia militari che civili. Sono loro a governare gli Stati Uniti e ogni tot anni, mi consenta una parafrasi da ex politico, organizzano una farsa chiamata “elezioni” e il governo permanente sceglie gli attori che dovranno calcare il palcoscenico e leggere il copione scritto dal governo programmato, assoldando attori che non improvviseranno troppo e che eseguiranno ciò che viene detto loro di fare, gli daranno dei soldi per essere eletti e nessun altro si presenterà, perché le elezioni sono diventate un affare troppo dispendioso, soprattutto negli Stati Uniti, dove servono somme astronomiche per essere eletti. Chi non abbia alle spalle l’establishment, non è neppure in lizza. La chiamano Democrazia, ma è solo un nonsenso. A mio avviso questo conferma l’esistenza di un vero problema nei paesi che definiamo democratici, dove noi siamo, sostanzialmente, i burattini di persone che si considerano proprietarie del nostro sistema sociale, quindi spesso non ha alcuna importanza chi eleggiamo, perché chi viene eletto non apporterà alcun cambiamento importante. Queste sono questioni politiche fondamentali, che mi interessano, anzi, ritengo che debbano essere affrontate e risolte in primo luogo per gli Stati Uniti, ma anche per tutta l’umanità, perché noi siamo subalterni agli Stati Uniti in tutto ciò in cui sono coinvolti. Basta prendere il giornale di oggi, per leggere che il nostro nuovo Ministro della Difesa sotto il nuovo governo di minoranza, Steven Harper, ha dichiarato di voler riproporre la questione della difesa antimissilistica. Ho drizzato subito le antenne. Faremo dunque parte di questo business nel costruire un sistema studiato per misurarsi con gli “intrusi alieni”. Vogliamo farne parte? Sembra chiaro che vorremmo farne parte senza neppure sapere cosa stiamo facendo. Allora, vuol dire che il nostro Primo Ministro è… nel giro? Assolutamente no! Sono sicuro che non lo è. E che dire del nostro Ministro della Difesa, un semplice Generale di Brigata (grado, in Canada, inferiore a contrammiraglio, N.d.R.), lui può esserci, nel giro? Certamente no. Si allinea semplicemente al giudizio convenzionale secondo il quale va realizzato un sistema che ci protegga da missili nemici, da parte di solo il cielo sa chi, si associa alla linea politica, alla storia di copertura ed è qui che io dico “questo non mi sta bene”. Prima di cominciare a spendere soldi, dobbiamo avere fatti, cifre e informazioni reali, per giustificare l’impegno di risorse e di tempo, deviati da cose di gran lunga più importanti, entrando oltretutto a far parte di un progetto che probabilmente per noi non va bene affatto».