Quest'articolo, completo nel link è senz'altro interessante e racconta le vicende di questo metronotte, ma il mondo dell'ufologia certe volte è strano...Questo ha una prova, vede che è nociva (per quel coniglio), non la vuol far vedere a nessuno e l'ufologo che aveva i dettagli delle analisi "sparì" ma devo ammettere che dalla sua parte ha i test della verità, le ipnosi, la testimonianza dettagliata e il fatto che non ha cercato successo per soldi et similia.
Un metronotte delle parti di Genova il 6 dicembre 1978 ebbe un IR3 e il 27 dicembre dello stesso anno un IR4 e in totale ci furono 11 incontri. Sotto ipnosi, con il siero della verità disse che era stato prelevato da strani esseri per essere sottoposto, come una cavia da laboratorio, a delle analisi anatomiche all’interno del loro veivolo
Zanfretta, in questi ventisette anni, è stato sottoposto ad ogni genere di analisi psicofisica, le quali non hanno fatto altro che confermare la sua integrità mentale. Ciò di cui è stato testimone sembrerebbe proprio realmente accaduto
Poi, gli diedero, in un’occasione, una scatola di circa 60 cm di lato, contenente una sfera, contenente a sua volta, una piramide, che avrebbe dovuto consegnare per loro conto ad un noto ufologo il quale, però, morì prematuramente. Così, il misterioso oggetto venne deposto in un luogo di massima sicurezza per essere visitato, almeno da due volte al mese, solamente da Zanfretta. Solo a lui è permesso avvicinarsi alla scatola. Gli basta porre la mano su questa per vederla aprirsi e funzionare. La piramide all’interno della sfera incomincia a roteare vorticosamente e ad emettere luce. Dopo circa un’ora, tutto ritorna come prima, la scatola si richiude e Zanfretta se ne ritorna a casa. In un’occasione, durante il funzionamento di questa, partì un forte raggio luminoso e si udì un lamento. Zanfretta si voltò e vide per terra il corpo di un coniglio che si era infiltrato in quel luogo segreto senza invito. O meglio, di quel povero animale ne rimaneva solo metà. L’altra metà era divenuta un blocco di ghiaccio. Zanfretta raccolse il corpo e trovò un ufologo a cui farlo analizzare. Finalmente l’avrebbero creduto!
Questa, da sempre, era la sua speranza, essere creduto! Da tempo, era alla ricerca di una prova da mostrare alle autorità. Infatti, più di una volta aveva provato a fotografare la scatola, ma non era mai riuscito nel suo intento. Nelle foto venivano impresse solo cinque piccole luci, nient’altro. Tuttavia, quando telefonò allo studioso per conoscere l’esito delle analisi, si sentì rispondere che non esisteva nessuna persona con quel nome. Quell’ufologo sembrava scomparso nel nulla, come se non fosse mai esistito! In molti, più di una volta, chiesero a Zanfretta di poter vedere la scatola, ma egli negò sempre una tale possibilità, in quanto sicuro che sarebbe potuta succedere la stessa cosa accaduta all’inconsapevole coniglio e avrebbe evitato di avere sulla coscienza anche solamente l’anima di quel povero animale, se avesse potuto.
Zanfretta non cerca il successo, non l’ha mai cercato. Il suo desiderio è sempre stato quello di trovare la verità e di farla vedere agli altri.
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