Scorretto o non scorretto? Certo già dal titolo si intuisce che Bully, videogioco nuovo di zecca della Rockstar Games, non parla di fatine, bensì di bullismo e di come Jimmy Hopkins, liceale americano, si difende dai vandali della scuola. Nulla di scandaloso fin qui, ma i nemici dell'intrattenimento diseducativo tengono d'occhio Bully che, trascinato in tribunale, ora aspetta il verdetto della Contea di Dade (Florida).
Ma l'aspetto più originale e per certi versi sintomatico della vicenda consiste nella decisione del giudice: la Corte della Florida dovrà sorbirsi 100 ore di videogioco per valutarne l'impatto, mentre a manovrare fisicamente il mouse sarà un impiegato della casa di produzione. Dopo averlo provato il magistrato ne giudicherà la commerciabilità.
La polemica non si placa tra coloro che ritengono doveroso un maggior controllo sui contenuti dei videogiochi e quanti invece sostengono che, a prescindere da quanto siano politicamente scorretti, i giochi sono giochi e non esiste alcun reale legame tra videogame e acquisizione di comportamenti violenti. Qualcuno sostiene addirittura che il gioco virtuale rappresenta un modo innocuo per incanalare un'aggressività, qualcun altro continua a vedere in questi prodotti dell'intrattenimento uno stimolo pericoloso [...]
Il portavoce della Rockstar Games assicura: «Non c'è spargimento di sangue e non muore nessuno», mentre il solito avvocato Jack Thompson, tra i più noti avversari della violenza e dell'oscenità verso i minori, si dichiara felice della decisione della Contea, «comunque vada». Ai giudici l'ardua sentenza, dopo aver giocato a Bully.
E ci risiamo...alla fin fine la colpa sarà sempre dei videogiochi. Mai visto così tanto accanimento. Voi che ne pensate? E' giusto dare sempre la colpa ai vg per qualsiasi forma di violenza "giovanile"? Io lo trovo decisamente irritante.
Ah, se ho sbagliato sezione, spostate pure.