Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana...[cit.]
Agli albori dell'Universo, su di un lontano pianeta sconosciuto, c'era una pozzanghera. Ed in quella pozzanghera ribolliva un troiaio fumante, che si da il caso fosse una ribollita primordiale che avrebbe dato vita a tutte le bestiacce che nei milioni di anni a venire si sarebbero insediate nelle lande di tale luogo. E tra quelle bestiacce se ne distinse una, ed è di quella che voglio narrare: il Podocchio. Un animale il cui aspetto sarebbe potuto apparire grottesco ad una prima impressione, quasi sgradevole, ma sotto sotto era carino, ed aveva uno sguardo profondo come un buco per terra. Inizialmente ebbe una vita tutt'altro che facile, i predatori erano molti e non disponeva di nessuna difesa naturale, tranne la sua abilità nel mugugnare di fronte al pericolo, appallottolarsi e cadere in un burrone. Tecnica difensiva dall'utilità tuttora sconosciuta, che risultava rischiosa e molto spesso fatale. Inoltre il suo cervello non era ancora abbastanza sviluppato da generare un istinto alla socializzazione all'interno della specie, il che ne causò quasi l'estinzione perchè frequentemente, se due podocchi si incontravano, finivano con l'appallotolarsi e morire in un burrone. Una grande svolta si ebbe quando alcuni podocchi, stranamente evoluti prima di altri, formarono un primissimo, arcaico, clan. E da qui, col passare del tempo, si hanno le prime apparizioni dell'intelligenza e la fondazione dei primi villaggi podòcchioli. A questo punto inizia la vera nostra storia...
Siamo in un villaggio medio podocchiolo, situato in una grandissima prateria in mezzo ad un lussureggiante deserto di sassi. Gli abitanti non sono molti, e vivono tutti in armonia in umili capanne di pelle di lontra (l'equivalente delle mucche terrestri su Pretzel, il nome dato alla loro terra dai podocchi). I podocchi di rilievo qui sono il capo del villaggio, tal Sachertortolo, e il vecchio sciamano, Uthanapocchiolo.
Sacher stava per parlare alla popolazione, dall'alto del suo sgabello cerimoniale:
"Podocchi tutti, la sventura si abbatte sul nostro villaggio! Le piogge sono scarse, e la selvaggina diminuisce ogni giorno! Sono oramai due lune che andiamo avanti mangiando i nostri fratelli della famiglia Marzapocchiolo, eroicamente sacrificatisi per il bene comune"-
Detto questo, si udì un colpo, come di mazza sul bagnato, proveniente da una capanna vicina; e da lì poco dopo uscì il vecchio Uthanapocchiolo, ingobbito e zoppicante come sempre, con una grossa ciotola su di un carretto, contenente massicci pezzi di carne che distribuì tra la folla esultante. Quindi il capo continuò, con voce un po' più alta per sovrastare il brusìo:
"Bene, ora saziatevi finchè potete, perchè temo che questo possa essere il vostro ultimo pasto, se non troviamo rimedio alla carestia che ci attanaglia... ho quindi deciso, che verrà presto organizzata una spedizione con i nostri migliori cacciatori, per cercare nuovo cibo nel mondo esterno, oltre i confini delle lande erbose!"
Di colpo ci fu silenzio. Un podocchiolino si mise a piangere.
Si sentì qualcuno bisbigliare, fino a che un vecchio non inveì gridando contro il capo:
"Tu sei un mentecatto! Non puoi cercare cibo dove non solo non ce ne sarà per noi, ma i nostri giovani ne diventeranno! Là ci sono le creature della Grande Pozza!"
Esisteva infatti tra i podocchi una leggenda antichissima, tramandata a voce di generazione in generazione da tempo immemorabile, riguardante la zona della Pozza Primordiale, che tanto stranamente quanto inspiegabilmente era rimasta impressa nell'immaginario collettivo podocchiolo. In questa zona dimorerebbero mostruose creature primitive scampate all'evoluzione, che però non possono addentrarsi nella zona della prateria perchè sacra.
Ora, questo è solo il primo capitolo, a breve il secondo: cosa succederà al di fuori del villaggio? Esisteranno davvero le malefiche creature della Grande Pozza? Lo scopriremo domani, su Italia Uno. Mi raccomando non mancate! [musichina finale]