Un'anno fa, a quest'ora, stavo facendo gli esami di maturità.
Alla fine, dopo mesi e mesi di sbattimento, me ne sono uscito con un voto (alto), ma riduttivo date le mie capacità, superiori a gente che ha comunque ottenuto un punteggio più alto del mio (vedi padri amici dei prof).
Dopo il conseguimento del diploma, l'università: scelgo una facoltà difficile, nel posto in cui è più difficile (non solo per i prof e per i testi utilizzati, ma anche per tradizione). Alla notizia, tutti (amici e conoscenti) sono contrari alla mia scelta: "è troppo difficile", "ci impiegherai decenni", "ma credi che i tuoi ti manterranno così a lungo", "beh, puoi sempre cambiare sede ed andare dove è più facile", ecc... e non ritenendomi MAI all'altezza della mia scelta.
Addirittura, a novembre, tra i miei ex-compagni di classe, inizia a circolare la voce che io mi sia ritirato ed abbia cambiato facoltà\sia andato a lavorare.
L'inizio è buono (due esami tentati e due esami superati), ma l'apoteosi arriva ieri: ho passato l'esame considerato, all'unanimità, lo spauracchio della facoltà che ho scelto, al primo tentativo, senza interrogazioni di riparazione, senza aiuti, senza copiare, solo con le mie capacità e con il culo che mi sono fatto in questi 2\3 mesi per prepararlo adeguatamente.
L'argomento di discussione, a dire la verità, non c'è, ma quanto bello è metterla nel culo a tutti quelli che ti hanno tirato merda negli ultimi dodici mesi?