"L'angolo del Nano"
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Discussione: "L'angolo del Nano"

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  1. #1
    Utente L'avatar di Darth Racoon
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    "L'angolo del Nano"






    Salve a tutti per non correre il rischio di annoiarvi troppo sarò breve
    ho deciso,dopo aver scritto il mio primo lavoro impegnato ,di far leggere un pò a tutti quelli che ne hanno voglia i miei racconti
    le reputo delle cazzate,ma come tutti voi,credo,vado fiera di quelle cazzate pur sempre fatte da me
    In conclusione,buona lettura e...e...e... avete capito
    Ultima modifica di Darth Racoon; 3-12-2007 alle 13:06:06
    Icu fa pussa

  2. #2
    Utente L'avatar di Darth Racoon
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    La grottesca storia di Gretel e i matterelli

    Gretel non aveva mai visto niente di così bello. Era come stare sospesi a mezz’aria fissando delle pecorelle di panna e canditi. Ma i canditi non piacciono a nessuno,pensava Gretel. Sì,a natale la nonna li sradicava dal panettone e ne ingurgitava simultaneamente una sessantina. Gretel era sola al mondo. Viveva ai margini sud tropicali di un villaggio della Tessaglia e sognava di diventare la più grande acquirente di lasagne. Il paese dei panzarotti danzanti era davvero magnifico. Nella piazza centrale si trovavano due grandi solchi. Erano delle fosse comuni. Ogni tanto Gretel vi si affacciava. E la sua mente contorta non poteva fare a meno di pensare che sarebbe volentieri scesa laggiù a dare un’occhiata. Ma il dispotico zio Poilu non lo avrebbe mai permesso. Era manesco e puzzava. Quasi quanto la paglia in cui si pulisce Icu. No davvero,si pulisce,non sono matta! Gretel parlava coi matterelli. I matterelli rullavano e le raccontavano delle loro scorribande giù in paese,degli assalti alla cantina del vino e dei furti di ametiste al consigliere con sette natiche. Il mercato pullulava della gente più cazzuta di tutta l’isola dei gormiti. Il mastodontico venditore di fish pie si chiamava Scafandro e abitava in una macchina verde,alle volte sollevata da un quadrupede fiabesco. L’uomo che vendeva parti del corpo guaste aveva perso tutta la sua voglia di ridere. Da quando Belzebù lo aveva fatto lobotomizzare niente era più lo stesso. Ma a Gretel non importava. Le paperelle di gomma fluttuavano ancora nel paese dei panzarotti danzanti. A lei questo bastava.
    La giornata del tonno si avvicinava. La mattanza dei tonni riecheggiava a suon di musica. La vita scorreva lentamente. Un giorno Camillo il gallo annunciò: piovono budella di cane! <<Oh!>> tutti esclamarono. <<Succulente e genuine son le cadenti budella canine!>> Oh. I budini erano sempre gli stessi e Gretel intanto cresceva.
    Ogni tanto soleva ancora affacciarsi sulle fosse. Un giorno la puzza che emanavano la fece sussultare e i vecchi propositi tornarono a farsi largo nella sua contorta mente. Oh,si! Voleva
    perlustrare quei meandri e lo avrebbe fatto. Una sera stava argutamente discutendo del suo piano coi matterelli,quando l’orripilento zio Poilu si avventò su di essi!. <<Occristo!>> esclamò l’intera platea di immigrati portoricani,portandosi sdegnati le mani in volto. Ebbene sì gente. Non sconvolgetevi ma abbiamo a che fare con un disturbato mentale. Ma come dargli torto… in fondo i matterelli sono così…così… - matterellosi! E a volte sanno anche di salsa di prugne. Qualcuno si chiede dove sia andata a finire tutta quella salsa. Era presente in abnormi quantità!
    Gretel incapace di assistere ad una scena così cruenta si ritirò nelle sue trecentoquarantasette stanze. E pianse,pianse lacrime di lucente oro e ammiccante urina di ratto. La notte sognò matterelli,zii indemoniati,Agamennone il supremo figlio di dio e licantropi provenienti dalla Troade. Ma a Gretel non importava. Le paperelle fluttuavano e le pecorelle sapevano almeno in parte di panna e canditi nel paese dei panzarotti danzanti. A lei questo bastava.
    La mattina si svegliò come in trance. <<Come agire?>>. Volle provare a parlare con lo zio,ma accortasi dell’incresciosa situazione si diede alla fuga. <<Il paese dei panzarotti danzanti è abnorme>> raccontava Dino.<< Io stesso spesi otto anni della mia pregiata esistenza in cerca del confine ma poi morii di incontinenza cronica>>. Gretel era disperata. Decise di bussare al portone della vecchia fattucchiera. Lema aprì la porta. Indossava un laticlavio rubato al mago di Oz,delle scarpe sottratte a una statua dell’isola di pasqua e aveva la vita cinta da una folta cintura di peli di cinghiale marinato. Una bella chioma verde vomito fuoriusciva dall’elmetto in cristalli di giada.
    La vecchia pretese spiegazioni,visto che nessuno si era mai degnato di andare a farle visita. Venuta a conoscenza del trauma subìto dalla piccina le offrì soccorso. <<Posso aiutarti>> affermò. <<Ma dovrai pagarmi consegnandomi un tuo rene>>. Ma…ma…ma… Gretel sapeva di una setta molto in voga al paese dei panzarotti danzanti,“Le Bestie di Icu Satana” che pretendeva,in cambio dell’immenso onore di diventare un adepto,il pagamento di un rene. Giurò a se stessa che non sarebbe stata complice di simili atrocità. In fondo lei credeva in dio. Aveva orinato solo quattro volte sulla statua di Agamennone giù in paese! Decise di fuggire. E corse,corse più veloce che poteva,con alle calcagne la vecchia. Fortunatamente,Gretel,si imbatté in una parata di marmotte. Ne scuoiò in fretta e furia una e ne indossò la muopita pelliccia. La vecchia non si accorse del tranello e delusa ritornò a casa.
    La nostra protagonista l’aveva scampata bella! Ma adesso il senso di colpa per aver ucciso quella povera bestiola la opprimeva. Decise così di rivolgersi al dott. U-S-A-L-A-M-I. Cognome,che come noterete,si presta a molte interpretazioni.
    Tale dott. U’salami era l’unico amico su cui poteva fare affidamento e lavorando in un ospedale conosceva molta gente bizzarra. Gretel suonò al citofono magico del dottore,una,due,tre volte. Vi si appese letteralmente. Ma niente,nessuna risposta. Decise così di raccogliere una tartaruga a forma di sasso da terra così da frantumare la finestra e introdursi nel maestoso edificio al centro del paese dei panzarotti danzanti. Gretel non poté credere ai suoi occhialuti occhi. Davanti a sé aveva lo spettacolo più raccapricciante che avesse mai visto: il dottore steso a terra in una pozza di sangue e un macaco intento a rovistare fra le frattaglie dello sciagurato. Non riuscì a trattenere un grido di sgomento. Il paese dei panzarotti danzanti era in subbuglio. Le paperelle erano morte di crepacuore e le pecorelle dopo essersela fatta addosso sapevano di sterco. A Gretel importava. Tutto il suo strabiliante mondo stava andando in pezzi e fra sé pensò che non aveva mai visto niente di così brutto.
    Gretel era ancora immobile. Cercò di acchiappare per la coda il macaco ma non ci riuscì.
    Era tutto così maledettamente strano. Si chiedeva il perché di quella morte assurda. In fondo il povero dottore era un brav’uomo. Finanziava spedizioni in Congo per la salvaguardia degli orsi polari e professava la religione del Koala in Calore. Gretel si affacciò alla finestra. Tutto tranquillo. Il macaco era già lontano e nella piazza principale del paese dei panzarotti danzanti vi erano solo due leoni marini su di un materasso-divano gonfiabile,un rullo compressore e una manifestazione pacifica di frati pinguini. Nessuno sembrava curarsi dell’accaduto. Gretel pensò che fosse più saggio avvertire la polizia e non contaminare la scena del crimine. Ma proprio in quel momento sentì il desiderio impellente di defecare e lo fece in mezzo al morto. Ormai aveva pregiudicato tutto. Doveva fare qualcosa. Decise così di chiudere la carcassa dell’uomo in un sacco e di gettarla in una delle fosse comuni. Commesso il fatto scappò ancora una volta. Stavolta attraverso il bosco. E tristemente pensò di essersi nuovamente macchiata di un crimine. Il bosco era freddo e nero. Gretel era del parere che somigliasse un po’ all’inferno. Di notte strani rumori provenivano dalle caverne. Le paperelle fluttuanti e le pecorelle odorose di un qualche alimento erano solo un ricordo. A lei importava.
    A volte rannicchiata sulle foglie e sola pensava con nostalgia alla sua vecchia vita. Le mancava il paese dei panzarotti danzanti e soprattutto i matterelli con cui parlava di tutto. Decise così di fabbricarsi un compagno di avventura che le potesse tenere compagnia. Utilizzò dei legnetti putridi,delle foglie,delle bacche e un po’ di resina. A fine lavoro ne fu pienamente soddisfatta.
    Quello che aveva creato somigliava vagamente a una bambola sottrattale con una scusa dallo zio. Che brutta fine avrà fatto,pensò affranta Gretel. Tranken,così l’aveva chiamata, puzzava terribilmente ma non poteva di certo disfarsene,non sarebbe stato carino da parte sua. E così la notte sopportava le anguille volanti e i pipistrelli marsicani che le si avvicinavano. Un giorno,Gretel si accorse che Tranken era viva.
    Non poteva credere ai suoi occhi! Oh,oh,oh. Sembrava essere arrivato Babbo Natale. Ma natale era lontano miglia e miglia. E Gretel cominciò ad ammalarsi di depressione. Odiava con tutto il cuore Tranken e di notte in notte pensava ad un modo efficace per sbarazzarsene. Tranken era una trincona. Beveva tutto il santo giorno. Così pensò di avvelenare un po’ del liquore che l’astuta bambola si fabbricava. Uscì nel bosco,catturò una moffetta e torturandola selvaggiamente ricavò da essa un veleno molto potente che chiuse in una boccetta d’amianto. La sera versò l’intero contenuto del veleno nel boccale di Tranken che lo bevve tutto di un sorso. Passarono tre minuti e poi si udì un tonfo. Era deceduta.
    Come avrete capito,Gretel era ormai fuori di testa. La solitudine,l’indignazione per lo zio l’avevano fatta marcire dentro. E in testa aveva soltanto tanti bei matterelli profumosi,orche assassine blu e frati pinguini che ballavano la polka. E poi non faceva che ripetere la parola FOLKLORE. Le piaceva. Nessuno si scandalizzerà se userò il termine notevolmente.
    Un giorno decise di recarsi completamente discinta al paese dei panzarotti,mentre correva urlava a gran voce: FOLKLORE! FOLKLORE! Ecc.
    I suoi compaesani la riconobbero subito. Ma oramai era stata etichettata ingiustamente come una killer profanatrice occultatrice di cadaveri. Venne così catturata e data alla fiamme.
    I matterelli piansero molto e tutti urlarono in coro: <<Al fuoco!>>.
    Arrivarono in molti: Scafandro,il venditore di parti del corpo guaste, Belzebù,Dino il profeta,i frati pinguini pacifici,i trichechi su di un materasso-divano gonfiabile,il rullo compressore,le marmotte scampate al celebre massacro dell’89 e persino Lema,la fattucchiera ingannata dalla povera Gretel.
    Tutti cercarono di spegnere le fiamme,chi attraverso brocche,chi attraverso incantesimi e chi attraverso bisogni fisiologi. Ma niente da fare. Gretel morì carbonizzata.
    La notizia si sparse per tutto il globo magico e non. Al paese dei panzarotti danzanti giunse il presidente dell’azienda lasagnistica Lasagneagogò. Venne edificata una statua abnormemente abnorme di Gretel insieme a matterelli sorridenti e invitanti lasagne. Ne diventò la più grande acquirente,giacché zio Poilu venne catturato e costretto ad investire tutti i suoi averi nell’industria lasagnistica. Le ceneri di Gretel vennero,per suo volere,unite al mangime delle pecorelle.
    E adesso le discendenti delle vecchie paparelle fluttuano,le pecorelle sanno di Gretel al paese dei panzarotti danzanti. Allo spettro di Gretel e a chi le ha voluto bene non importa. A loro basta.

    FINE.

    Icu fa pussa

  3. #3
    peterpaz
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    Letto,


    La prima met&#224; &#232; roboante, la seconda fa addormentare
    Ultima modifica di peterpaz; 3-12-2007 alle 13:21:54

  4. #4
    ♥Vault Sith♥ L'avatar di Darth Elwood
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    è sublime

    se avessi tempo quoterei le parti che meritano il quote. ma sono molte, e fra un po' devo andare a travagghiare

    Citazione peterpaz Visualizza Messaggio
    la seconda fa addormentare

    lo nego. al massimo, le ultime 7 righe

  5. #5
    Utente L'avatar di Darth Racoon
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    Citazione peterpaz Visualizza Messaggio
    la seconda fa addormentare
    buona notte.
    Icu fa pussa

  6. #6
    FrankSpaghetti
    Ospite
    ho amato questo racconto.

    ma sopratutto...

    Citazione Darth Racoon Visualizza Messaggio
    Il paese dei panzarotti danzanti era davvero magnifico.
    ... come non amarlo?


    bei momenti, grazie sorella fiammetta.

  7. #7
    LeanderFelix
    Ospite
    Ringrazio Peppe che mi ha fatto leggere questo thread, la storia &#232; magnifica, le paperelle e le pecorelle mi rimarranno impresse in mente per un bel po', fantastica.

  8. #8
    ♥Vault Sith♥ L'avatar di Darth Elwood
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    Citazione LeanderFelix Visualizza Messaggio
    Ringrazio Peppe che mi ha fatto leggere questo thread
    tutto ciò mi rimembra i bei tempi di quando spammavo il topiz del racconto fatto con mio cugino

  9. #9
    breznev
    Ospite
    buahuahhahauha ma &#232; fantastico cazzo.

    vabb&#232; quello che avevo da dire te l'ho detto su msn, ma ribadisco i complimenti

    auguro una percentuale di dolore variabile tra il 1,2 e il 99,999 percento a chiunque non legga questo thread.

  10. #10
    :U L'avatar di Lomme
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    C'&#232; gia un thread aperto su quest'argomento: http://forum.gamesradar.it/showthread.php?t=581197
    Ultima modifica di Lomme; 3-12-2007 alle 16:49:09

  11. #11
    Utente L'avatar di Darth Racoon
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    Citazione Lomme Visualizza Messaggio
    C'è gia uh thread aperto su quest'argomento: http://forum.gamesradar.it/showthread.php?t=581197

    Ah,davvero?
    Icu fa pussa

  12. #12
    breznev
    Ospite
    Citazione Lomme Visualizza Messaggio
    C'è gia uh thread aperto su quest'argomento: http://forum.gamesradar.it/showthread.php?t=581197
    bella questa

  13. #13
    Villano L'avatar di Jurambalco
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    ho letto solo i primi righi e mi piace.
    Mi riprometto di leggere tutto quando avr&#242; tempo in pentola

  14. #14
    Enixa
    Ospite
    Emozionante, virtuoso, unico. Passerei ore a contemplare avidamente gli attributi dello zio.

  15. #15
    Utente L'avatar di Darth Racoon
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    Bene,volevo ringraziare indistintamente tutti soprattutto per aver speso cinque minuti buoni della propria esistenza leggendolo
    Icu fa pussa

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