Cambio titolo
Se il petrolio è il motore di tutte le guerre, preparatevi per lo scontro definitivo!
Non si può di certo negare che il passato 2007 sia stato un anno d’oro per gli appassionati di sparatutto online: l’uscita di attesissimi seguiti del calibro di Quake Wars, Team Fortress 2, Call of Duty 4 e Unreal Tournament 3, tutti rivelatisi all’altezza delle aspettative, ha rappresentato un pantagruelico pasto per i frequentatori dei server dedicati, tanto ricco da costringerne più d’uno a scegliere quale “credo” seguire.
In un simile scenario, il tentativo di lanciare un titolo inedito a inizio anno è sicuramente una prova di non poco coraggio da parte di THQ, destinata a scontrarsi con veri e propri mostri sacri. A vantaggio di Frontlines: Fuel of War va però sottolineata la formula scelta, molto più aderente alle meccaniche della serie Battlefield (apparsa per l’ultima volta sul finire del 2006 con la versione 2142, non apprezzata da tutti i fan storici), rispetto invece ad approcci più “contenuti” di dinamiche come quelle di TF2 o COD4.
Ci stiamo riferendo, naturalmente, a battaglie su larga scala con un corposo impiego di mezzi tanto di terra quanto d’aria, con un sistema di vittoria basato sulla navigata formula dei punti di controllo, sullo sfondo di uno scenario ambientato nel prossimo futuro, in una disperata lotta per accaparrarsi il dominio del poco petrolio rimasto.
GUERRA FREDDA
Tanto per non uscire troppo dagli schemi, i Kaos Studios hanno optato per due schieramenti molto classici: un’asse cino-russa, per l’occasione ribattezzata “Alleanza della Stella Rossa” e la “Coalizione occidentale”, formata da Stati Uniti e nazioni Europee. Queste due saranno, così, le fazioni cui potrete unirvi nel gioco multiplayer, mentre la campagna in singolo riguarderà la sola avanzata della Coalizione Occidentale fino a Mosca. Purtroppo, la caratterizzazione dei due schieramenti resta principalmente di natura estetica e, fatta qualche lieve eccezione per le carriere più specialistiche, non esistono reali differenze di gioco in termini di armamenti disponibili. Si tratta certamente, da un lato, di una scelta comprensibile per preservare il bilanciamento nelle sfide multiplayer senza troppa fatica, dall’altro di una lieve mancanza che pregiudica più complesse varianti tattiche e strategiche o, più semplicemente, una maggiore profondità di gioco.
Tralasciando momentaneamente questo aspetto, la dinamica di gioco di Frontlines ricalca schemi piuttosto classici, coinvolgendo meccaniche di gioco di squadra già profondamente esplorate dalla serie Battlefield. Non a caso, infatti, l’obiettivo della squadra risiede nella conquista di specifici punti di controllo (il cui dominio è soggetto, in realtà, a più variabili, come spieghiamo nell’apposito box), per cui sarà necessaria una forte cooperazione e lo sfruttamento di tutte le risorse messe a disposizione dal gioco, tra varietà di classi, specializzazioni e, naturalmente, veicoli da pilotare in piena libertà.
La modalità di gioco online prevede tuttavia un avanzamento omogeneo del fronte, rendendo di fatto impossibili sortite “alle spalle”, in quanto è possibile accedere alla conquista delle retrovie solo dopo aver preso possesso di tutti i punti “frontali”, indipendentemente dalla natura delle mappe. Queste ultime, ancora una volta ispirandosi al lavoro dei DICE, prevedono scenari con ruoli di attacco e difesa ben definiti o, più semplicemente, un teatro di battaglia bilanciato tra le due fazioni, con un sistema a punti decrescente per decretare la squadra vincente.
La conquista dei punti, inoltre, determinerà la disponibilità dei mezzi che i giocatori potranno comandare: a dispetto dell’ambientazione futuristica (gli eventi narrati da Frontlines si svolgono in un teorico 2024), non sono previste strane digressioni sul tema, offrendo sì una discreta varietà, ma al tempo stesso nessuna trovata particolarmente originale. Così, accanto ai canonici carri armati, troviamo unità di trasporto truppe e veicoli antiaerei per far fronte a elicotteri d’assalto, da trasporto e caccia supersonici. Anche sul versante delle armi in uso alla normale fanteria non appaiono grosse innovazioni, al punto che chiunque abbia già un po’ di confidenza con un qualsiasi sparattutto online avrà decisamente la sensazione di trovarsi “a casa”. Ci troviamo dunque nella condizione di dover bollare Frontlines come un classico clone nella sua totalità? Non esattamente…
GIOCATTOLI MORTALI
Accanto alla dotazione “standard” di armamenti, Frontlines offre la possibilità di impiegare in battaglia dei gadget particolarmente interessanti che farebbero invidia al più tecnologico dei James Bond. Il vostro soldato avrà così accesso a una serie di giocattoli decisamente mortali, accomunati dalla caratteristica di poter essere comodamente comandati a distanza. Parliamo di “giocattoli” perché, nell’aspetto, molti di questi oggetti ricordano in effetti modellini radiocomandati, per quanto abbiano con questi ultimi poco a cui spartire in termini di innocenza.
Stando dietro una comoda copertura, per esempio, sarà possibile guidare a distanza un piccolo elicottero, capace tuttavia di lanciare il suo carico di missili con una letale precisione. Allo stesso modo, sarà possibile guidare una piccola mina dotata di ruote, perfettamente in grado di muoversi sotto i mezzi nemici per farli detonare senza alcun pericolo per il suo utilizzatore. Con una certa intelligenza, l’uso di questi gadget è stato abbastanza limitato in multiplayer da appositi timer che ne pregiudicheranno il riutilizzo dopo la distruzione (per quanto si possano recuperare quelli che sono dotati di munizioni), fatichiamo tuttavia a percepire quale possa essere il loro reale impatto nell’ambito di una frenetica sfida in multiplayer, dove decine di persone affollano zone ben limitate della mappa (in virtù delle stesse meccaniche di gioco), rendendo di fatto l’uso di una simile risorsa difficilmente attuabile. Al di là, infatti, della loro relativa fragilità, qualunque navigato giocatore online sa bene che restare immobili in punto, per quanto lo si possa considerare il più sicuro e imboscato, per più di una manciata di secondi significa praticamente morte certa, specialmente se il numero dei possibili partecipanti a una partita raggiunge quota trentadue o addirittura sessantaquattro utenti.
Oltre ai droni, tuttavia, Frontlines offre altre varianti ai più normali scontri a fuoco: attacchi EMP (scariche elettromagnetiche) per disabilitare qualunque veicolo nelle vicinanze, la possibilità di installare postazioni fisse “trasportabili” e persino vari tipi di bombardamenti aerei dagli effetti estremamente devastanti, nulla, in realtà, di veramente inedito, ma in generale si può parlare di un buon mix di possibilità che, purtroppo, abbiamo avuto modo di provare con mano solo durante la campagna in singolo.
IN PRIMA LINEA
Come accennato in precedenza, il gioco in singolo segue l’avanzata della Coalizione Occidentale fin nel cuore dell’Alleanza della Stella Rossa, attraverso una struttura che richiama molto da vicino quella delle partite multiplayer. Le sette missioni che la compongono, infatti, sono in realtà gigantesche mappe dove il giocatore, nei panni di un sergente dell’unità d’assalto speciale “Stray Dogs”, dovrà conquistare diversi punti di controllo per far avanzare la prima linea e passare così agli obiettivi successivi. È lodevole, specialmente se si pensa alle pessime scelte della serie Battlefield in tal senso, il tentativo di dare un gioco in singolo strutturato a un titolo chiaramente pensato per le partite multigiocatore: l’avanzata del giocatore viene infatti ben inframmezzata con filmati, una trama ben narrata tramite un corrispondente di guerra unitosi agli Stray Dogs, mentre il ritmo di gioco viene spesso arricchito da eventi scriptati.
Tuttavia, non possiamo non mostrare qualche pesante perplessità rispetto al risultato finale, decisamente vittima della natura multigiocatore di Frontlines: il sistema di conquista progressiva funziona discretamente anche in singolo, ma perde ogni sua ragion d’essere nell’estrema facilità con cui tutto si articola (ci riferiamo al livello di difficoltà normale), pregiudicando pesantemente anche la durata dell’esperienza, ridotta a quattro o cinque ore al massimo. La matrice di questa problematica risiede principalmente nella scarsa adattabilità dell’Intelligenza Artificiale che, esattamente come accadeva ai bot di Battlefield, non riesce a stare dietro a tutte le variabili che il gioco offre. Se già mostra il fianco nella gestione dei veicoli, quando si prende possesso del controllo dei droni il tutto si riduce a una discreta farsa, con i soldati avversari che o decidono di ignorare del tutto il pericolo, o provano senza il minimo successo a combatterlo, trasmettendo al giocatore un malsano senso di invincibilità. Il tutto si concretizza in qualche ora che, passato l’iniziale entusiasmo per la novità dei droni, tende ad annoiare perché priva di una vera sfida e di elementi di spettacolarità, che non siano le esplosioni e la generale pulizia grafica.
FUTURO INDEFINITO
Avendo potuto valutare Frontlines solo per l’aspetto single player, non essendo disponibili al momento della recensione server di gioco online, non possiamo certo dire di essere rimasti particolarmente impressionati dal lavoro dei Kaos Studios. Siamo tuttavia consci che il fulcro del titolo dovrebbe trovarsi altrove e, in un certo senso, riusciamo a intravedere delle interessanti potenzialità al suo esordio online. L’aspetto grafico particolarmente accattivante, la varietà di armamenti offerti e la struttura aperta delle mappe sono di certo un ottimo punto di partenza, ma resta da verificare se saranno sufficienti a controbilanciare la mancanza di un reale sistema di personalizzazione dei soldati (alla BF 2142 o COD 4) e alla generale sensazione di “già visto” che accompagna molte delle scelte di design. Ci riserviamo dunque di ritornare sulla valutazione di Frontlines in uno dei nostri prossimi Next Level, concedendogli per ora un più che legittimo beneficio del dubbio.
Da GamesRadar.it
TITOLO: "Frontlines: Fuel of War"
PIATTAFORME: PC, XBOX360, PS3
SVILUPPATORE: Kaos Studios
DISTRIBUTORE: THQ
DATA DI USCITA: USCITO
SITO UFFICIALE
LINK per la versione beta; bisogna essere registrati su Fileplanet per poter scaricare il gioco e avere la key
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