Questa è una storia che ho scritto in un brutto momento!
Cosa ne pensate vi anticipo che è triste.
C’era una volta, in un bosco scuro, dove i raggi del sole toccavano con difficoltà il terreno, un bambino.
Il Bambino sedeva sulle radici di un grande albero.
Si sentiva solo, senza nessuno che gli desse un po’ di attenzioni, il suo sguardo era fisso sul terreno,
la terra era secca, e qualche filo d’erba tentava con timidezza di uscire.
Il bambino alzando lo sguardo intravide uno scoiattolo che raccoglieva una ghianda, ma essa era incastrata nel terreno e anche sforzandosi il povero animale non riusciva a liberarla.
Il bambino si alzò e decise di dare una mano allo scoiattolo, ma questo appena lo vide scappò via impaurito.
Il bambino liberò lo stesso la ghianda e la lasciò li in modo che lo scoiattolo potesse, se fosse tornato, prenderla e mangiarla.
Il povero bambino si rimise sulle radici del grande albero, e notò che proprio a pochi metri davanti a lui c’era una bellissima bambina;
anche lei era seduta sotto un albero e aveva un espressione triste e malinconica.
Il bambino convinto di darle qualche parola di conforto le si avvicinò dicendogli : << Cosa c’è che non va? >> la bambina alzò lo sguardo e gli rispose singhiozzando : << Non trovo più la strada di casa… >>.
Il bambino tese la mano alla bambina e la fece alzare, la guidò tra alberi, rocce e fiumi, fino a portarla sul sentiero che l’avrebbe condotta al villaggio.
La bambina corse via senza neanche salutarlo o ringraziarlo, il povero bambino alzò lo stesso la mano ed accennò un saluto.
Rientrò nel bosco, ripercorse la stessa strada e si sedette sulle stesse radici dello stesso albero, con la stessa aria triste.
Il bambino si fece coccolare dal rumore del vento che gli accarezzava i capelli, e dal rumore del fiume che lo rasserenava.
Si addormentò senza neanche accorgersene, e sognò la bambina, tornava con la gente del villaggio, tutti erano felici e ridevano, si avvicinavano al bambino lo prendevano in braccio e lo portavano con loro al villaggio, dove sarebbe stato sempre allegro e felice.
Una goccia d’acqua lo colpi sulla fronte destandolo dal sonno,
cominciò a piovere, la ghianda che aveva liberato dal terreno non c’era più.
Il bambino era completamente bagnato, il vento che prima lo coccolava era diventato pungente, e il rumore del fiume che prima lo rasserenava era diventato insopportabile.
Il povero bambino si strinse le ginocchia al petto e le abbraccio, poggiando la testa su di esse.
All’improvviso si udì un lamento, non proveniva da molto lontano, il povero bambino lo rintracciò e lo seguì fino ad arrivare in una grande grotta.
La grotta era buia e sinistra, il bambino si addentrò e scopri un cucciolo d’orso intrappolato in una tagliola, si avvicinò subito ma l’orso impaurito lo graffio ferendolo.
Il bambino doveva salvare l’orso e nonostante i graffi e i morsi riuscì a liberarlo, questo scappò via impaurito e il povero bambino tornò sulle radici dello stesso albero.
All’improvviso le radici dell’albero gemettero, il bambino sussultò e con la pioggia che cadeva sul suo volto disse : << sei l’unico che non mi lascia solo..>> il grande albero parlò e disse: << ho visto passare per questo bosco tanti esseri viventi, ma te sei il primo che mi ha fatto compagnia tutto questo tempo >> il bambino si sentì rincuorato e accennò un sorriso, promette al grande albero che non si sarebbe più mosso da li,
finalmente aveva trovato qualcuno che ricambiasse il suo affetto.
Passarono i giorni e il bambino era felice e non si staccava mai dalle radici del grande albero.
Il povero bambino mori di fame sotto il grande albero con il sorriso sulla faccia.
Pochi giorni dopo tornò la bella bambina e vide il corpo del povero bambino sotto il grande albero, era seguita dalla gente del villaggio.
Presero il povero bambino e lo seppellirono nel villaggio.
Il grande albero si ammalò e mori, il povero bambino era di nuovo solo.
FINE