LSD acidi e Allucinogeni
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Discussione: LSD acidi e Allucinogeni

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  1. #1
    Bannato L'avatar di ni7ro
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    LSD acidi e Allucinogeni

    Ciao a tutti , premetto che è una discussione seria e non voglio in nessun modo incentivare l'uso di queste sostanze. Se il 3d degrada prego ai mod di chiuderlo.



    Allora vorrei sapere quali sono i rischi di queste droghe, perchè informandomi da varie parti non sono riuscito a capire perchè vengono considerate droghe molto "pesanti".
    Cioè tecnicamente non danneggiano nessun organo, anche se l'uso frequente potrebbe danneggiare le sinapsi.
    Ma i veri rischi quali sono??? un bad trip non potrebbe mica lasciarti leso per tutta la vita?
    Perchè si considerano sostanze così pericolose quando poi scientificamente non danneggiano nulla?

  2. #2
    dio L'avatar di maghystorkz
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    Il 'bad trip': un costrutto sociale che si autoalimenta

    di V. Santoni

    Il principale rischio degli allucinogeni? A chiunque si ponga questa domanda, dal più consumato psiconauta allo psichiatra, dal più bieco sicofante dell'antidroga all’ultimo dei tossici da bar, avrete comunemente una sola risposta: il cosiddetto "bad trip", il cattivo viaggio, la paranoia.
    Il "bad trip", quindi, è ormai comunemente considerato intrinseco all'essenza stessa di sostanze enteogene quali acido lisergico, psilocibina, mescalina. La possibilità del "bad trip" è vista quasi come un rischio da correre "in cambio" dell'effetto della sostanza, addirittura una sorta di eventuale prezzo da pagare. Basta quindi un setting sbagliato, qualche preoccupazione in testa, qualche situazione tesa, per ritrovarsi in paranoia?
    E' vero solo fino ad un certo punto: ciò che dimentichiamo facilmente quando si parla di setting è che il ‘setting’ non è solo il luogo fisico dove ci troviamo e le persone che si hanno intorno quando la sostanza viene assunta: la società stessa è in realtà il macrosetting di riferimento.
    Qualunque luogo a disposizione dell'utente non può prescindere dallo scenario geografico-temporale (e quindi culturale) della società.
    Una società che nel migliore dei casi vede l'esperienza allucinogena come un'assurdità da fricchettoni, ma che arriva, soprattutto nelle sue istituzioni fondanti come scuola, stato e famiglia, ad una condanna ferma che sconfina tranquillamente nella demonizzazione.
    Si capirà quindi che anche l'utente più smaliziato potrà difficilmente prescindere da un background "negativo", costituito dal clima di disapprovazione sociale e illegalità in cui va a delinearsi la sua esperienza. L'intervento della legge, dei superiori, per un ragazzo dei genitori, sono rischi che risultano ovviamente intollerabili allo sperimentatore di allucinogeni; la stessa paranoia più comune, ovvero i classici "non ne esco più", "il viaggio dura troppo", etc, acquistano talvolta i connotati dell'incubo proprio perchè una maggiore durata del trip lo porterebbe a sconfinare pericolosamente in zone temporali designate alla normalità.

    In tutte le società in cui esiste un uso rituale di enteogeni, questo è sempre preceduto da un lungo processo di tutoring, dove si predispone l'usufruitore a ciò che lo aspetta, si dà all'esperienza una forte connotazione spirituale ed epifanica, e soprattutto si rende il soggetto consapevole di star compiendo qualcosa di grande e importante, che non solo è socialmente approvato, ma costituisce addirittura un cruciale elemento definitorio del gruppo di appartenenza!
    Nella società moderna, invece, nonostante l'uso di tali sostanze sia diffusissimo, si ha un fortissimo feedback di mispercezione. La società non si limita a lasciare l'utente solo nei confronti della sostanza dal punto di vista conoscitivo (a meno che questi non sia abbastanza accorto da documentarsi per vie proprie), ma addirittura lo colpevolizza e ne cataloga il comportamento come devianza: riesce difficile immaginare un setting più sbagliato di questo.
    Tra gli utenti stessi l'esperienza enteogena è, nella maggior parte dei casi, comunque relegata ad un riduttivo ambito ludico: i "funghetti" ad Amsterdam, il "cartone", l’”acido” al rave-party o al campeggio del raduno rock. E' chiaro che anche considerare, più o meno volontariamente, gli enteogeni alla stregua di altre sostanze di intrattenimento costituisce già di per se' un punto di partenza errato, che non fa altro che aumentare il rischio di "shock" di fronte a esperienze fortemente rivelatorie.

    Un altro fattore da non sottovalutare è il contrasto stridente tra l'etica utilitaristica, "del fare" che governa la società occidentale odierna, e il mondo "dell'essere" mostrato dagli enteogeni. Per dirla con Huxley "l'intensità dell'esistenza che anima ogni oggetto, vista dappresso e fuori dal suo contesto utilitario, è sentita come una minaccia. E allora vi è l'orrore dell'infinità" [1] [1] Aldous Huxley, "Le porte della Percezione" -1954

    Abbiamo quindi un utente lasciato solo con la sostanza, non documentato, colpevolizzato, legalmente a rischio, calato in un'etica opposta a quella a cui è abituato e che si trova magari anche nel luogo sbagliato. Date queste premesse non stupirebbe se tutti i "viaggi" risultassero in un "bad trip"!
    Fortunatamente questo non accade, ma qualche volta questi fattori societari e ambientali, riescono effettivamente ad innescare il "bad trip", il cortocircuito psichico tanto amato dagli alfieri della "tolleranza zero".
    Ed è qui che entra in gioco il secondo processo, ancora più sottile, e ormai in corso da quasi quarant'anni: la possibile esistenza (anche se generata dalla società stessa) del "bad trip" giustifica il parlarne, diffondendone la paura.
    Il "bad trip" arriva ad alimentare il suo stesso mito: l'utente, che avrà letto, anche negli opuscoli informativi più lungimiranti, che "un viaggio su cinque è un bad trip" (e la cosa è sempre descritta come se fosse una sorta di lotteria, senza riferimenti causali!), arriverà all'esperienza con una paura in più: quella del "bad trip" stesso.
    Essendo la paura il principale motore di questo fenomeno, lo spauracchio del cattivo viaggio diventa a sua volta un generatore di cattivi viaggi! E ogni volta che "riuscirà" a crearne uno, alimenterà ulteriormente il suo mito, fornendo a se stesso prove empiriche di esistenza.

    Immaginate -scenario utopico, ovviamente- opuscoli informativi che dicono, piuttosto che "un viaggio su cinque è un bad trip", qualcosa come "un viaggio su cinque viene effettuato in condizioni ambientali e culturali sfavorevoli, e con un contorno di paure indotte artificialmente, e perciò potrebbe sfociare in effetti indesiderati": l'utente sarebbe di fatto incoraggiato ad ottimizzare il clima della propria esperienza, e ad abbandonare le proprie paure. Risultato? E' facile immaginarlo: un probabile "good trip".

    Il "bad trip", nella realtà odierna, da evento accidentale è diventato quindi, attraverso un processo di costruzione del mito del tutto simile a quello che porta alla diffusione delle c.d. leggende urbane, un costrutto sociale autoalimentantesi. Non di rado sfocia addirittura nell’assunto, contrario a qualunque dato medico, che gli allucinogeni “bruciano il cervello”.
    Sfatare il mito del "bad trip" perciò non significa solo togliere un'arma propagandistica all'oscurantismo, ma molto di più: una volta sfatato il mito anche le sue basi cesseranno di esistere. Negare il "bad trip" significa distruggerlo, ridurlo nuovamente alla sua naturale dimensione di evento eccezionale, e conseguentemente addirittura riscoprire il possibile ruolo(fin troppo evidente in molte culture che consideriamo "primitive") dell'enteogeno come mezzo principe di superamento, e non di aggravamento, di eventuali empasse psicologici.

  3. #3
    Utente L'avatar di Mefisto1987
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    E' tutta una questione di background sociale e personale, chiaramente.


    [oltre che di setting]

  4. #4
    Bannato L'avatar di ni7ro
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    Citazione Mefisto1987 Visualizza Messaggio
    E' tutta una questione di background sociale e personale, chiaramente.


    [oltre che di setting]
    Cioè alla fine i rischi che ci sono si possono ridurre praticamente a zero e usarli in tutta sicurezza, non capisco perchè ci sono tutte ste dicerie ecc

  5. #5
    Cicileo Marioli L'avatar di ciciLEO!!
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    ine ffetti io al pensiero di provare un'acido sono terrorizzato da un probabilme bad trip, visto che già da "normale" ho sempre un casino nel cervello.
    Si dovrebbe fare in un contesto totalmente nuovo e rilassante, chessò un deserto in california, un bosco incontaminato, in modo da lasciare i pensieri negativi da parte.

  6. #6
    Utente L'avatar di Mefisto1987
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    Citazione ciciLEO!! Visualizza Messaggio
    chessò un deserto in california
    Comodo

  7. #7
    vecchia scuola L'avatar di es_pablo
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    Sono d'accordo con quanto detto nell'articolo soprastante, però credo che la cosa si applichi solo alla singola esperienza; mi spiego meglio:
    Nel mio paese, chi più, chi meno, facciamo tutti "qualcosa", e ti posso assicurare che di persone che fanno/hanno fatto uso abbondante e costante di acidi/pastiglie per tipo un paio d'anni, ne conosco parecchie. La differenza si vede! A livello di testa intendo: sembrano sempre sulle nuvole, sono lenti e rispondere, sembra ci debbano sempre pensare su, o che siano sempre fuori...
    E' il famoso "le droghe ti bruciano il cervello", beh, secondo me è vero..., naturalmente c'è quella + e quella -...
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    PICCHIAMI...
    "Ma questo è un mio problema, lo so, e me lo gestirò da solo."

  8. #8
    SNIPPOLO
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    Che io sappia non danneggiano nulla

    Spoiler:
    Vola mio piccolo elefantino rosa volaaa volaaaa dududududuuuuuu volaa hihiiiiiiiiiiiii

  9. #9
    A mano armata L'avatar di thirdeye
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    Conta che è la droga più potente, l' unica che si misura in microgrammi anzichè milligrammi

    Se è un soggetto debole, oppure non è presa in posti tranquilli eccc.... può causare gravi danni neurologici..

    [lastFM]

  10. #10
    dio L'avatar di maghystorkz
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    Citazione thirdeye Visualizza Messaggio
    Conta che è la droga più potente, l' unica che si misura in microgrammi anzichè milligrammi

    Se è un soggetto debole, oppure non è presa in posti tranquilli eccc.... può causare gravi danni neurologici..
    Psicologici non neurologici.

  11. #11
    Don't be scared homie! L'avatar di Makaveli
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    Io conosco una che ha avuto allucinazioni per una sera, e paranoia per una settimana a causa di 2 e dico 2 tiri di canna.

  12. #12
    Utente L'avatar di F.R.A
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    IN SVIZZERA!!!!!!
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    Io alle feste a volte prendo i fughetti allucinogeni, ma devo dire che fanno solo il loro effetto e basta
    LA FIRMA ARRIVA....

  13. #13
    Utente L'avatar di Mefisto1987
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    Citazione F.R.A Visualizza Messaggio
    Io alle feste a volte prendo i fughetti allucinogeni, ma devo dire che fanno solo il loro effetto e basta
    E cosa devono fare scusa?

    ^_^

  14. #14
    Utente L'avatar di F.R.A
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    IN SVIZZERA!!!!!!
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    Citazione Mefisto1987 Visualizza Messaggio
    E cosa devono fare scusa?

    ^_^
    si ma intendevo che mi danno allucinazioni e basta, il giorno dopo sono ancora un pò rincoglionito e basta...
    LA FIRMA ARRIVA....

  15. #15
    Cicileo Marioli L'avatar di ciciLEO!!
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    Citazione Makaveli Visualizza Messaggio
    Io conosco una che ha avuto allucinazioni per una sera, e paranoia per una settimana a causa di 2 e dico 2 tiri di canna.
    io dico che hai sfiga o culo a conoscere una così
    ce ne sarà uno su un miliardo che reagisce in quel modo

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