Sgarbi Quotidiani
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Discussione: Sgarbi Quotidiani

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  1. #1
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    Sgarbi Quotidiani

    Il dandy Sgarbi e la sua cricca goliardica (toscani, daverio etc..)sarà un'ottima spinta alla cittadina siciliana. Finchè si tratta di gestire un piccolo comune, occuparsi di Pubbliche relazioni, organizzare e lanciare eventi il dandysmo è perfetto. Ovviamente far gestire una grande città a questi ragazzacci poco cresciuti sarebbe una follia....ma sarebbe uno spettacolo avere sgarbi sindaco e toscani assessore


    Sempre che non faccia l'assenteista


    Ciclone Sgarbi a Salemi, boom immobiliare e biglietti amorosi
    L'esordio da sindaco con Toscani per celebrare un matrimonio: è come l'ergastolo


    DAL NOSTRO INVIATO
    SALEMI (Trapani) – Se c'è una cosa che in Vittorio Sgarbi provoca una urticante allergia, si sa, è il «matrimonio ». Eppure, l'estroso condottiero di tante battaglie, spesso perse, comincia la carriera di sindaco a Salemi celebrando le nozze di due giovani che si giurano fedeltà eterna. Come l'officiante non riuscirebbe mai a fare, mentre in un sussulto di orrore recita il codice ed evoca a malincuore «l'obbligo reciproco alla fedeltà». Gli occhiali incollati al ciuffo gli volano sul naso mentre storce ogni muscolo e si giustifica davanti alla coppia disorientata: «Cambierei il testo, ma non si può...».



    Auguri e figli maschi, echeggiano tante voci nel chiostro di Sant'Agostino affollato anche dai neo assessori eccellenti, da Peter Glidewell a Oliviero Toscani. Auguri agli sposi e alla giunta di Sgarbi. Anche se, accennando al rischio di gravidanze più o meno volute, sussurri e vocii serpeggiano civettuoli nella piazza di questa roccaforte garibaldina dove il mattatore con la fascia tricolore diventa ambito oggetto di attenzioni per tante gentil signore. Proprio come succede fra i protagonisti brancatiani di quella letteratura che non solo sotto l'Etna sprigiona energie vulcaniche ed elettrizza l'atmosfera sonnolenta di una provincia dimenticata.

    Arriva Sgarbi e si sveglia proprio tutto. Si va in prima pagina, si parla di «Salemi capitale», le telecamere zoomano sul centro storico e, dove i «vendesi» ammuffivano, arrivano clienti interessati al quartiere arabo e a quello ebraico. Arriva lui è s'accendono i riflettori con i big per le strade, il municipio come palcoscenico, la Parietti o Lucio Dalla a passeggio per piazza Castello. Con i ragazzi che attendono i nuovi arrivi, da Philippe Daverio a Alain Elkann, chiedendo autografi al resto della compagnia. Tutti invitati a pranzi e cene, con dame pronte a spalancare dimore e bagli, a sventagliare parmigiane e caponate, sformati e involtini, gelsi e fichi. Perché a mobilitarsi non è solo il codazzo di consiglieri comunali, assessori, intellettuali e consulenti. Ma anche ragazze e signore non sempre giovanissime, interessate alla prima fila, a sgomitare, a strappare uno sguardo, un ammiccamento, un'intesa.

    E lui sta al gioco, senza strapparsi il cliché di viveur. Puntando a vista perfino la testimone della sposa, un'altra bella ragazza col fidanzato minacciato: «Sbrigati a sposarla, così fra tre anni, quando vi separate, la restituisci alla libertà». Poi torna agli sposi con un altro «orrore»: «L'obbligo alla coabitazione». Commento a chiosa: «Cercate almeno di avere molte case». E sconvolge il vescovo di Mazara, monsignor Mogavero, facendolo sorridere e rabbrividire: «Il matrimonio è un ergastolo». L'ironia non manca, ma senza negare abbracci e strette, non sempre innocenti. Anche davanti a mariti inquieti. In qualche caso, solo vaghi sospetti. Consolidati però dal cemento di inarrestabili chiacchiere paesane. Quelle che diventano leggenda e assurgono a verità assoluta anche se tutti hanno sentito dire e non visto direttamente. L'hanno eletto col 61 per cento, candida Salemi a «città del dialogo tra le religioni », gioca con le parole, fonda l'associazione «Matti per Salemi» chiedendo a Cossiga di presiederla, giura di aver sdoganato la mafia e ieri sera ha partorito la «Commissione su racket e usura» affidandola a Paolo Bocedi, l'imprenditore di Saronno che nel 1991 fece arrestare e condannare i suoi estorsori.

    Eppure, nonostante sto popò di roba, prevale quel cliché di cui il personaggio si bea, da compiaciuto narcisista. E allora cene, aperitivi, digestivi, meeting pre e post elettorali diventano occasioni per conoscersi sempre meglio. Fino al presunto spasimo della farmacista che si sarebbe invaghita, seppur separata e risposata. Insidiata però da altre concorrenti, stando al gossip sulla casalinga fulminata, sull'avvocatessa in carriera, sulla restauratrice affabile, sull'architetta che gli proporrebbe progetti, fino alla ben messa moglie del medico, incurante del consorte, quando nella villa di Fontana Bianca, fra cento ospiti impegnati in assaggini, vini, formaggi e leccornie, stava per scivolare un po' troppo vicino alla meta. Stoppata, tra fiaccole ormai tremanti, da un'altra signora sfacciata che avrebbe offerto al sindaco mattatore compagnia per la notte. Top secret sul resto e su piccanti missive che gli impiegati trovano al municipio firmate con l'impronta del rossetto.

    Felice Cavallaro
    18 luglio 2008

  2. #2
    Daverio è una persona rispettabile, Sgarbi no.
    "Il sonno della ragione genera mostri"

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