E' curiosa la vita. E' un susseguirsi di cause ed effetti, che rendono quest'ultima così imprevedibile. Siamo così collegati fra di noi, che ogni persona a noi vicina può influenzarci in maniera più o meno diretta.
Ecco qual'è il problema di Berlusconi. Il collegamento. Per la precisione il collegamento a Mills.
Si perché Mills non è una persona qualunque. E' un imputato. E' indagato per essersi fatto corrompere da Berlusconi in cambio di una testimonianza non del tutto cristallina riguardante ben due processi.
Per chi fosse stato sulla Luna negli ultimi mesi, o semplicemente per chi vota Pdl e crede alle favole del TG4 e legge Il Giornale, Mills era il consulente estero del gruppo Fininvest. L'unica “colpa” del povero Mills è stata quella di andare davanti ai giudici, e di dire solo una parte di ciò che sapeva effettivamente riguardo le tangenti alla guardia di finanza e i fondi segreti All Iberian.
Ovviamente i più volpini diranno “ok, ma queste sono semplici teorie, ci vogliono prove schiaccianti”. Il piccolo problema per Berlusconi è che Mills ha scritto di suo pugno una confessione al suo commercialista, spiegando di aver ricevuto 600mila$ su un conto estero, da parte di Mr.B, e che non sapeva come spiegarli al fisco britannico, in quanto non poteva dire “ho fatto falsa testimonianza”.
Per la precisione scrisse: “Il modo in cui avevo reso la mia testimonianza - non ho mentito ma ho superato curve pericolose - tenne Mr. B. fuori dai guai nei quali l'avrei gettato se solo avessi detto tutto quello che sapevo".
"Alla fine del 1999 mi fu detto - cioè l'anno dopo le testimonianze reticenti o false - che avrei ricevuto dei soldi a titolo di prestito a lungo termine - che lui peraltro non ha mai restituito - o di regalo 600.000 dollari".
Per sua sfortuna, si era dimenticato che all'estero i commercialisti sono persone serie, e che quindi il suo commercialista ha denunciato il proprio cliente al fisco inglese, dicendo che secondo lui c'era possibilità che fossero soldi poco puliti.
Quando al fisco inglese lessero la lettera, questa fu inviata in Italia, ai magistrati di Milano, che convocarono Mills, il quale ammise, colto di sorpresa, che effettivamente era stato lui a scriverla. Ovviamente quando Berlusconi lo venne a sapere ci fu il panico, e Mills cercò di ritrattare dicendo che in realtà aveva solo cercato di coprire un certo Attanasio, un armatore con precedenti penali, usando il nome di Berlusconi.
Ora, secondo voi quale persona va a nascondere il nome di qualcuno usando come scusa il nome del capo del governo? Come dice giustamente Travaglio, sarebbe logico il contrario.
Fatto sta che quindi Berlusconi si è ritrovato imputato insieme a Mills.
Per sua fortuna, ci ha pensato Alfano a salvarlo, grazie a un lodo apposito. Dopo aver minacciato di bloccare 100mila processi, anche gravissimi, riuscì a strappare una legge dove si limitavano a bloccare i suoi di processi. Con grande festeggiamenti di Veltroni che affermava di aver ottenuto una importante vittoria su Berlusconi.
Ahahahahahahah.
Non solo. Grazie al lodo Alfano, nel momento in cui Mills verrà giudicato, per legge i giudici attuali saranno incompatibili nei confronti di Berlusconi, e dovranno essere cambiati, facendo ricominciare da capo il processo e facendo scattare la prescrizione.
Dov'è il problema allora? Che appunto Berlusconi è legato a Mills, in quanto è lui che in teoria lo avrebbe corrotto. Quindi anche solo giudicare Mills significa giudicare Berlusconi. Se infatti Mills risultasse colpevole, e lo è visto che c'è una confessione scritta, questo significherebbe che lui è stato corrotto, ma che automaticamente Berlusconi lo ha corrotto, e quindi è colpevole.
Ecco perché Berlusconi sta cercando di ostacolare a tutti i costi il processo, perché anche se lui è fuori gioco, basta condannare Mills per condannarlo automaticamente, malgrado non lo si potrà arrestare grazie al lodo Alfano.
Che fare quindi? Semplice, far slittare il più possibile il processo per Mills. Tramite azioni di puro sabotaggio.
E già hanno iniziato. Essendo i due avvocati del premier, a loro volta deputati, i processi vengono celebrati di venerdì, quando il parlamento non vota e non lavora. E' stato fatto apposta per poter far si che andassero ai processi.
Ed è proprio per questo che casualmente di venerdì, vengono convocate le commissioni di giustizia. E indovinate da chi? Esatto proprio da Ghedini, uno dei legali di Berlusconi. E per cosa? Per parlare di una legge di Alfano!
La deputata del PD afferma: “"La seduta è iniziata alle 11.05 ed è finita alle 11.45”. In poche parole non hanno fatto niente. Addirittura mancava la presidente, Giulia Buongiorno, perché era... a un processo!
E ovviamente il giorno dopo su tutti i giornali l'unica notizia era la legale di Berlusconi, tale Chiara. Invece di parlare di Ghedini e Longo che ostacolano la giustizia, in Italia la notizia del giorno diventa Chiara. E come se non bastasse Berlusconi fa anche lo spiritoso, tuonando: “Ci sono giudici che fanno lotta politica, mi hanno addirittura nominato un avvocato d'ufficio come se non avessi gli avvocati miei”. Certo, peccato che i suoi ostacolano il processo.
Che ovviamente malgrado Chiara si è svolto, solo per poter essere rinviato a sabato, quando il parlamento è chiuso.
Ma niente paura, Ghedini già ha detto di avere proprio per quel giorno un altro processo, e Longo di avere un convegno, che è ovviamente decine di volte più importante dell'andare a un processo. Sorvoliamo poi sul fatto che nei loro uffici hanno i vari collaboratori, e che basterebbe uno di loro visto che Berlusconi non va difeso, non potendo più essere giudicato. Bisognerebbe solo andare li e osservare il processo. Ma ovviamente questo sarebbe controproducente per Berlusconi
E così malgrado Berlusconi si sia fatto una legge per salvarsi, continua ad ostacolare tramite i suoi avvocati il corso della giustizia...
Note: l'articolo da me scritto prende spunto da Passaparola, l'appuntamento con Marco Travaglio ogni lunedì alle 14.00
Il link al video e al testo: http://www.beppegrillo.it/2008/09/pp_22-9-08.html
fumoffu