NAPOLI - Paura e preoccupazione stamattina nell'area vesuviana e in alcuni quartieri di Napoli, per un forte boato udito intorno alle otto. Molte le telefonate, giunte in pochissimo tempo, ai centralini delle forze dell'ordine da cittadini che temevano una qualche correlazione con l'attività vulcanica. Polizia, carabinieri e vigili del fuoco si sono messi in allerta, battendo la zona di località San Vito, nel comune di Ercolano.
Un primo comunicato dell'assessore alla Protezione Civile della Provincia di Napoli, Francesco Emilio Borrelli ha subito calmato i timori peggiori: "I due boati avvertiti questa mattina nella zona del Vesuviano e del Nolano non sono dovuti né a fenomeni sismici, né tantomeno all'attività vulcanica del Vesuvio". Poi, dopo circa un'ora, il chiarimento definitivo, stavolta dall'Aeronautica militare: il boato che ha messo in allarme oggi la popolazione nell'area vesuviana è stato provocato da due caccia F-16 che hanno superato la velocità del suono, provocando il cosiddetto bang supersonico, durante l'intercettazione di un velivolo sospetto.
Il velivolo intercettato, secondo quanto ricostruito dall'Aeronautica, risultava sia 'sconosciuto', sia privo del piano di volo. Gli enti civili del traffico aereo hanno dunque subito allertato la catena militare e, alle 7.18, è stato dato l'ordine di 'scramble', cioè di decollo immediato su allarme.
Dal 37esimo Stormo dell'Aeronautica di Trapani - dopo sei minuti, alle 7.24 - si sono alzati in volo due caccia F-16. L'aereo nel frattempo era stato identificato, ma il pilota aveva fornito dati non chiari. Inoltre, informato che era oggetto di una intercettazione, ha fatto sapere che avrebbe cambiato rotta, confermando il suo atteggiamento sospetto.
Il velivolo è stato raggiunto sulla direttrice Foggia-Napoli alle 7.45. Il 'bang' si è verificato all'altezza del Golfo di Napoli, quando i caccia, durante le fasi dell'intercettazione, a circa 40.000 piedi di quota, hanno superato la velocità del suono.