Lo dice il premier a Le Figarò in una completa intervista al giornale francese.
Fra le dichiarazioni più interessanti ricordiamo le seguenti frasi che parlano rispettivamente del suo impegno politico, della guerra fredda, di Mani Pulite e del G8: http://www.ansa.it/opencms/export/si...901793898.html
Ho deciso di impegnare tutto me stesso per preservare il mio Paese da un'ipotesi comunista e da un futuro incerto e confuso.
Credo di aver dato contributi importanti in politica estera, per esempio con l'associazione della Federazione Russa alla Nato che si è celebrata a Pratica di Mare nel 2002, sancendo la fine della guerra fredda.
In politica interna, credo di aver contribuito a far rialzare l'Italia all'indomani della stagione di Mani Pulite, quando i partiti che avevano governato per decenni erano stati spazzati via dalla rivoluzione giudiziaria di stampo comunista.
L'Italia non vuole la fine del G8, non vuole il suo scioglimento. Al contrario, vuole un G8 più forte e più concreto.
Lode alla democrazia, lotta al comunismo, amicizia NATO, maledetti magistrati comunisti e forte G8 sono stati quindi gli spunti dell'ennesima intervista al nostro premier (invito gli utenti a leggere comunque l'articolo per intero).
Possiamo veramente considerare il premier uno degli artefici della fine della guerra fredda?
Ed è giusto considerare Mani Pulite una "rivoluzione comunista"?
Il G8 è una forza così fondamentale o è solo l'ennesima forza internazionale senza futuro?
Rimango scettico.