Discussione storica sulla diffusione dell'uomo nelle americhe
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Discussione: Discussione storica sulla diffusione dell'uomo nelle americhe

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  1. #1
    EH! [cit.] L'avatar di Gispette il Goloso
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    Discussione storica sulla diffusione dell'uomo nelle americhe

    Questo credo sia il mio primo "grande" topic in Agora.
    Anticipo dicendo che mi ha sempre affascinato la storia degli indiani d'america, da nord a sud e ho sempre provato un grande astio per i coloni che hanno distrutto tutto la cultura che le popolazioni autoctone portavano. Ma non è questo che mi interessa. Ciò che mi interessa è: come hanno fatto queste popolazioni ad arrivare fin lì? (intendo i cosiddetti indiani d'america, aztechi, inca e compagnia bella)
    Da wikipedia:
    I parassitologi di Rio de Janeiro stanno cercando di offrire il loro contributo alla scoperta delle vie di migrazione preistoriche, ovviamente anche seguite dagli esseri umani. Ad esempio sono stati rinvenuti parassiti intestinali degli esseri umani il cui ciclo vitale non avrebbe potuto conservarsi durante l'attraversamento delle fredde regioni artiche; quindi gli specialisti hanno ipotizzato che almeno 7000 anni fa alcuni popoli potrebbero aver scelto una via alternativa per trasferirsi sul continente americano. Quindi oltre a quella artica si possono ormai aggiungere come possibili percorsi quella sub-artica e quella transoceanica (polinesiana)
    Il problema della provenienza della popolazione amerindia è ancora una questione aperta.
    I tentativi di definire l'albero migratorio dell'uomo dalla sua comparsa sulla terra a oggi dà comunque e sempre risultati altamente ipotetici, poiché le ricostruzioni genetiche e linguistiche sono poco compatibili tra di loro, mentre le investigazioni sulle diverse culture sono pari a cercare il classico ago nel pagliaio.
    Attualmente, in base alle ricerche di Cavalli Sforza e collaboratori, si suppone che i primi umani siano arrivati nel continente circa 40 mila anni fa dall'Asia attraverso lo stretto di Bering, via mare.
    Il modello precedente, il cosiddetto modello Clovis, invece individuava tre ondate migratorie avvenute circa 12 mila anni fa, dall'Asia attraverso le terre emerse dello stretto di Bering, la Beringia.
    Questa ipotesi è stata contestata per il ritrovamento di scheletri con il cranio dai tratti caucasoidi e da molte altre ricerche archeologiche, linguistiche e di biologia molecolare.
    Una prova a riguardo, è stata pubblicata su Nature nel settembre 2003 [1]: grazie al ritrovamento di 33 crani nella bassa California, si è potuto ipotizzare che vi erano paleo-americani imparentati con le popolazioni dell'Asia meridionale e non con le popolazioni della Siberia. Un'altra prova è emersa nel luglio 2005, quando è stato reso noto il ritrovamento di un'impronta fossile in Messico risalente a circa 40 mila anni fa.
    Altri flussi migratori si sono succeduti nel passare dei secoli. Attestati sono i passaggi via mare attraverso l'oceano Pacifico di popolazioni asiatico-melanesiane.
    La domanda che mi pongo è: le due popolazioni (quella Europea e quella americana), prima della "scoperta" da parte degli Europei del Nuovo Mondo e della successiva colonizzazione, non sapevano minimamente l'una dell'altra? Mi spiego meglio: ad esempio gli indiani, che a quanto pare arrivarono in America nel 1000 a.C. (in un modo ancora poco chiaro) e che quindi credo possedessero per lo meno un qualche tipo di "tradizione orale" non sapevano dell'esistenza di altre immense terre e innumerevoli "popolazioni" (anche se non si può proprio parlare di popoli visto che gli uomini non raggiungevano ancora un certo "status sociale" che si creò in Egitto e in Mesopotamia molto dopo)?

    Spero che la risposta non sia tanto banale e che il topic non sia "stupido".

  2. #2
    Don't be scared homie! L'avatar di Makaveli
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    Citazione Gispette il Goloso Visualizza Messaggio
    La domanda che mi pongo è: le due popolazioni (quella Europea e quella americana), prima della "scoperta" da parte degli Europei del Nuovo Mondo e della successiva colonizzazione, non sapevano minimamente l'una dell'altra? Mi spiego meglio: ad esempio gli indiani, che a quanto pare arrivarono in America nel 1000 a.C. (in un modo ancora poco chiaro) e che quindi credo possedessero per lo meno un qualche tipo di "tradizione orale" non sapevano dell'esistenza di altre immense terre e innumerevoli "popolazioni" (anche se non si può proprio parlare di popoli visto che gli uomini non raggiungevano ancora un certo "status sociale" che si creò in Egitto e in Mesopotamia molto dopo)?

    Spero che la risposta non sia tanto banale e che il topic non sia "stupido".

    Sai credo che il loro livello di civilizzazione non fosse sufficiente per conservare queste informazioni.

    Vogglio dire, avevo letto da qualche parte che la colonizzazione delle coste dell'India, del Sud est asiatico fino alle coste australiane fu compiuto da popolazioni partite dall'arabia che si spostavano da una spiaggia all'altra, alla ricerca di molluschi. Lo spostamento era una cosa naturale, per cui quasi non se ne accorgevano



    Ma sai c

  3. #3
    Utente L'avatar di Guo Jia
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    Probabilmente sono stati in molti a giungere nelle Americhe prima di Colombo. Romani, indiani, cinesi, vichinghi... le tesi sono infinite. Senza contare gli eschimesi, che con ogni probabilità vengono dalla Siberia. La questione è che nessuno era in grado di sfruttare tale scoperta prima dello sviluppo del contesto culturalmente aggressivo e altamente competitivo dell'Europa post-medievale.

    Escluderei teorie che vogliono vedere legami più stretti tra le due sponde, ad ogni modo. Il fatto che le piramidi azteche e maya assomigliano vagamente a quelle egiziane, ad esempio. Dopo il trilite e il cubo, la piramide è la forma più semplice da costruire dal punto di vista architettonico (senza contare la pregnanza simbolica del vertice puntato verso il cielo), per cui sono molto poco digeribili le teorie che vorrebbero tracciare affinità e contatti profondi tra le americhe e il resto del mondo a partire da indizi architettonici.
    "Quanti gioielli dormono sepolti nell'oblio e nelle tenebre, lontano dalle zappe e dalle sonde; quanti fiori effondono il profumo, dolce come un segreto, con rimpianto, nelle solitudini profonde." - Charles Baudelaire

    "Bonaire preferisce concentrarsi sull'ondeggiare delle onde piuttosto che su quello delle mie tette." - The legend of Alundra

    http://www.youtube.com/user/heita3 - ecco un genio.

  4. #4
    Utente L'avatar di lorenzo19823
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    Allora... l'arrivo dell'uomo in America è datato con sicurezza attorno al 13000 - 12000 a.C.

    I primi coloni arrivarono dalla Siberia, riuscendo ad attraversare lo stretto di Bering grazie al basso livello delle acque del tempo (nelle calotte polari era concentrata molta più acqua congelata di oggi) ed espandendosi per tutto il continente con una rapidità tale che già prima del 10000 a.C erano giunti in Patagonia.


    EDIT: Per il poco che ne so, le date posteriori sono ancora dibattute e non del tutto accettate dalla comunità scientifica.

    Citazione Guo Jia Visualizza Messaggio
    Probabilmente sono stati in molti a giungere nelle Americhe prima di Colombo. Romani, indiani, cinesi, vichinghi... le tesi sono infinite. Senza contare gli eschimesi, che con ogni probabilità vengono dalla Siberia. La questione è che nessuno era in grado di sfruttare tale scoperta prima dello sviluppo del contesto culturalmente aggressivo e altamente competitivo dell'Europa post-medievale.
    Che io sappia il primo contatto documentato da reperti tra le popolazioni europee ed americane avvenne grazie ai vichingi attorno all'anno 1000 in Terranova e Labrador. Contatti che comunque si interruppero ben presto, causa soprattutto la nuova ondata di freddo scatenatasi nel XIII sec.

    Citazione Makaveli Visualizza Messaggio
    Vogglio dire, avevo letto da qualche parte che la colonizzazione delle coste dell'India, del Sud est asiatico fino alle coste australiane fu compiuto da popolazioni partite dall'arabia che si spostavano da una spiaggia all'altra, alla ricerca di molluschi. Lo spostamento era una cosa naturale, per cui quasi non se ne accorgevano
    La colonizzazione dell'area estremo orientale avviene in tempi molto diversi. Alcuni resti in Cina sono datati fino a 1000000 di anni fa, mentre per una colonizzazione dell'arcipelago indonesiano, Filippine, Nuova Guine e Australia dobbiamo aspettare il 40000-30000 a.C. Alcune isolette sperdute nella Polinesia non vedranno presenza umana fino a parecchi secoli d.C.
    Ultima modifica di lorenzo19823; 20-04-2009 alle 01:49:08

  5. #5
    Don't be scared homie! L'avatar di Makaveli
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    Citazione lorenzo19823 Visualizza Messaggio

    La colonizzazione dell'area estremo orientale avviene in tempi molto diversi. Alcuni resti in Cina sono datati fino a 1000000 di anni fa, mentre per una colonizzazione dell'arcipelago indonesiano, Filippine, Nuova Guine e Australia dobbiamo aspettare il 40000-30000 a.C. Alcune isolette sperdute nella Polinesia non vedranno presenza umana fino a parecchi secoli d.C.

    Però se non sbaglio gli ominidi si sono sparsi in giro per il mondo più di una volta, anche se la migrazione buona (cioè quella da cui deriviamo tutti) è stata l'ultima

  6. #6
    Utente L'avatar di lorenzo19823
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    Citazione Makaveli Visualizza Messaggio
    Però se non sbaglio gli ominidi si sono sparsi in giro per il mondo più di una volta, anche se la migrazione buona (cioè quella da cui deriviamo tutti) è stata l'ultima
    Nel corso della storia umana ci son state diverse "migrazione buone", sia antichissime (quelle che portarono i sapiens a prender possesso di tutte le terre emerse soppiantando i progentiori, es. Neanderthal in Europa) che più recenti.

    Nel caso dell'estremo oriente, migrazioni risalenti a qualche millennio a.C (3 o 4 no ricordo con precisione) partite dalla Cina continentale, andarono a sotituire gli originali abitanti, in larga parte cacciatori-raccoglitori, delle varie isolette dell'arcipelago indonesiano, filippino e guineano (ma non australiano), spingendosi poi in Polinesia fino all'isola di Pasqua e alle Hawaii e nell'altro senso verso il Madagascar (i malgasci portano tratti somatici e genetici più simili agli estremo orientali che agli africani, con una lingua assimilabile al gruppo delle austronesiane)

  7. #7
    Utente L'avatar di fdb
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    Purtroppo mancano trattati anche recenti, per approfondire bene l'argomento, l'altro giorno in libreria cercavo trattati sui capi indiani e non ce n'era mezzo in compenso a migliaia sugli egizi,greci e romani.

    Se considerassimo il continente Pangea, potremmo avere anche una colonizzazione dall'Africa

  8. #8
    Utente L'avatar di lorenzo19823
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    Sebbene non offra una visione specifica delle singole aree, per farsi un'idea generale della nascita dell'uomo e soprattutto delle differenze createsi nel corso dei millenni tra le Nazioni (in parole povere, perchè l'Europa ha conquistato il mondo e non viceversa) vi consiglio:

    Armi, Acciaio e Malattie di JAred Diamond (forse forse si trova anche in biblioteche fornite)

  9. #9
    Utente L'avatar di vince87
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    leggi anche su wikipedia la storia dell'isola di Pasqua, a quanto pare dicono che c'è un alta probabilità che anche gli indonesiani siano arrivati fin li

  10. #10
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    La questione è interessante. Da una parte la forte presenza di una tradizione orale nelle popolazioni amerinde indubbiamente deve concedere molto allo scorrere del tempo: una tradizione orale generalmente disperde maggiormente il proprio patrimonio rispetto a quella scritta. E poi, voglio dire, se gli amerindi sono giunti dall'Europa o dall'Asia nel 10 000 a.C, all'arrivo di Colombo e soci sono passati più di 11 millenni! è un periodo di tempo enorme.

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