.Commodo.
Ho trovato l'articolo di Kotaku un fastidioso panegirico di Avellone, fatto più per stupire il lettore che non per informarlo.
Innanzitutto, tentare di spacciare per sfida alle convenzioni insite nei rpg avere reso i topi degli avversari ostici è risibile ed offensivo per chi legge. Per quanto riguarda, invece, l'esempio di Kotor trovo di difficile comprensione lo stereotipo della predestinazione che il nostro afferma di aver voluto combattere focalizzandosi su ciò che un Jedi guadagna abbracciando il lato oscuro e ciò che invece perde restando sul percorso retto (ed in ogni caso sotto questo aspetto, Kotor è assolutamente deficitario).
A parte questo, trovo che l'idea di introdurre un party antagonista al nostro sia una innovazione la cui concreta portata sul gampleay di un crpg è tutta da dimostrare (e su cui nutro dubbi) ed in ogni caso non implementabile con facilità
Infine, l'idea di un sistema di dialoghi ad albero che costringa il giocatore a scelte definitive prive di ripensamenti, seppur valida, non è affatto nuova e ancora una volta sono curioso di vedere come essa incida concretamente a livello di gameplay e sviluppo delle situazioni di gioco.
In sintesi, se al posto di Avellone in questo articolo fosse apparso il cognome Molyneaux, non mi sarei affato stupito. Dopo averlo letto, ho perso un pò di stima nell'uomo, se non nel programmatore.