Piombo '70. Il poliziesco all'italiana
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Discussione: Piombo '70. Il poliziesco all'italiana

Cambio titolo
  1. #1
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    Ospite

    Piombo '70. Il poliziesco all'italiana

    Il poliziottesco o poliziesco all'italiana è un genere che fece fortuna negli anni '70 del secolo scorso. Erano gli anni di piombo, le città diventavano degli ammassi informi dove si accumulavano persone, il crimine era il pane quotidiano, la violenza, politica e non, era all'ordine del giorno. In questo contesto nasce il poliziottesco, genere cult incentrato proprio su questi temi.
    Piombo rovente, stupri, omicidi, sparatorie, inseguimenti con le mitiche alfette a trazione posteriore, rapine, ignoranza becera e violenza sbirresca. Sono questi gli ingredienti dei film.
    Erano film per il volgo, apprezzati dalla maggioranza silenziosa e negli ambienti della destra più reazionaria. Ieri erano considerati dei filmacci di serie b, oggi sono diventati un cult. Tra gli estimatori del genere troviamo anche Quentin Tarantino nei cui film si trovano spesso e volentieri citazioni dal poliziesco all'italiana.
    La sigla di testa è un must di questo tipo di film, non manca mai, tra i compositori troviamo maestri quali Franco Micalizzi ed Ennio Morricone.

    [YOUTUBE]eYjXOm_kjks[/YOUTUBE]

    I film essenziali per farsi una cultura sul genere sono:
    Italia a mano armata
    Roma a mano armata
    Roma Violenta
    Milano odia, la polizia non può sparare
    Milano calibro 9
    Il cittadino si ribella
    La polizia chiede aiuto
    Mark il poliziotto
    Il cinico, l'infame, il violento
    La banda del gobbo
    Napoli si ribella
    Milano trema, la polizia vuole giustizia
    Da Corleone a Brooklyn
    La polizia è sconfitta
    La polizia ha le mani legate

    In più, anche se non è esattamente un poliziottesco, c'è anche Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, vincitore di un oscar nel 1971 come miglior film straniero. Regia di Elio Petri con Gian Maria Volontè e l'epica colonna sonora di Ennio Morricone che tutti sicuramente conoscete dal momento che è stata più volte riutilizzata per ogni occasione. Da vedere assolutamente anche se non si è estimatori del genere.

    [YOUTUBE]_udASYXP898[/YOUTUBE]


    Verso la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 si sviluppò il poliziesco comico in cui i protagonisti assoluti erano Tomas Milian nel ruolo di Er Monnezza e Bombolo.

    [YOUTUBE]FIaf--4wBB0[/YOUTUBE]
    [YOUTUBE]qlClmzhobYw[/YOUTUBE]



    Parliamne. Vi piace il genere? Perchè? I vostri film preferiti? Se non lo conoscete, in futuro avete intenzione di interessarvi?
    A voi.






    [YOUTUBE]QgPnvAZoTx4[/YOUTUBE]
    Scena iniziale di Grindhouse: Planet Terror, citazione di una scena di Milano Calibro 9.
    Ultima modifica di Reazione; 19-08-2009 alle 20:07:15

  2. #2
    Raoul Duke L'avatar di Intrinseco
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    Un titolo immorale, spero che la moderazione intervenga.

  3. #3
    I Hope I Never Get Sober. L'avatar di Antorugby10
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    Citazione Intrinseco Visualizza Messaggio
    Un titolo immorale, spero che la moderazione intervenga.

    Comunque, mi mancano tutti.
    Qualcuno l'ho visto di sfuggita alla tv per qualche minuto ma devo vederli almeno un paio per capire se il genere mi piace.

  4. #4
    Bannato
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    Piombo '70. Entrate per farvi stuprare dal cazzo violento della legge.

  5. #5
    Utente L'avatar di Barrog
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    ne ho visti 5-6 di poliziotteschi.
    L'inseguimento di Roma Violenta è grandioso. cmq già che c'eri nella lista potevi inserire anche Napoli Violenta, giusto per completare la trilogia (tra l'altro secondo me è il migliore).
    Just let the light touch you
    And let the words spill through
    And let them pass right through
    Bringing out our hope and reason

    ...before we pine away...

  6. #6
    iDavide
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    Io amo i film della "Milano Mala", per capirsi e reputo Milano Calibro 9 un grandissimo film.

  7. #7
    L I A R L'avatar di Serathel
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    Briah
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    ho cambiato il titolo.Evitiamo certe espressioni per favore


  8. #8
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    Ospite

    Roma a mano armata.

    Roma a mano armata.
    Regia di Umberto Lenzi.



    In una Roma dilaniata dalla criminalità si fa largo il commissario e kamikaze della violenza di stato Leonardo Tanzi (Maurizio Merli).
    Scippi, rapine, omicidi, stupri e violenza appestano la città. I fautori di tutto ciò si confondono tra la popolazione. Si va dai ragazzini di borgata che scippano per sopravvivere ai figli di papà monarchici che stuprano per noia (memorabile la scena in cui il leader dei monarchici dice "ora ci sbattiamo la tua donna, proletario di merda"). La soluzione, secondo il nostro commissario, è ovviamente la repressione, rispondere alla violenza con la violenza, costituire delle squadre speciali che possano combattere il crimine con maggiore libertà senza essere ostacolati dai vincoli garantisti posti dalla legge che ogni giorno di più sembra prendere le difese di chi non permette all'onesto cittadino di condurre tranquillamente la sua vita.
    Di diverso parere è la partner del commissario, la psicologa Anna (Maria Rosaria Omaggio), che si oppone alle idee chiaramente reazionarie e destrorse dello sbirro tutto d'un pezzo con delle tesi più progressiste.
    A legare tutte queste vicende ci pensa il clan dei Marsigliesi, banda malavitosa dedita sopratutto al gioco d'azzardo in cui è invischiato il losco Vincenzo Moretto detto il Gobbo (Tomas Milian).
    Il film pone diversi interrogativi e tra questi c'è la questione su come vada combattuto il crimine: con la cieca repressione e con la violenza sbirresca senza se e senza ma oppure con metodi "nuovi" e più progressisti? Probabilmente non lo sapremo mai, sarà una domanda a cui probabilmente gli umini non riusciranno mai a dare una risposta.
    Voto: 9/10.

    Ancora di scena la criminalità a Roma in questo film diretto da Umberto Lenzi che, ad onor del vero, a differenza di altre pellicole sullo stesso argomento, si distingue sia per contenuto narrativo sia per un notevole grado di spettacolarità che incide positivamente sull’azione espressa peraltro in termini concisi e con notevole vivacità. […] Pur non condividendo l’impostazione ideologica del racconto che presuppone un certo disprezzo per i criteri legali nella lotta alla criminalità, per il resto va riconosciuta la buona fattura del film, denso di spunti avvincenti e non privo di momenti in cui la suspense è espressa con concretezza. Attenta e vigorosa, quindi la regia del Lenzi alla quale hanno corrisposto con impegno gli attori tra cui […] Tomas Milian, ottimamente impostato e il disinvolto Gaetano Russo.
    Cer. - Il Messaggero - 28/02/1976
    [YOUTUBE]tpPfUsgMj7g[/YOUTUBE]

    [YOUTUBE]ymO1xKLkbB4[/YOUTUBE]






    ps: il titolo non mi sembrava così sconvolgente, anzi era più che adatto al genere. Ma vabbè... comunque mettere lo spazio dopo il punto non guasterebbe, così è fastidioso da leggere.
    Ultima modifica di Reazione; 18-08-2009 alle 23:53:49

  9. #9
    Bannato
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    NazarioSauro, PT
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    tra quelli ho visto solo Italia a mano armata, beh è un discreto film ma ammetto di non amare tanto il genere

    ma son curioso di spararmene altri, non sia mai che trovi qualche perla del genere

    @Reazione: era un bel titolo, peccato per i soliti beceri

  10. #10
    L I A R L'avatar di Serathel
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    Briah
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    ps: il titolo non mi sembrava così sconvolgente, anzi era più che adatto al genere. Ma vabbè... comunque mettere lo spazio dopo il punto non guasterebbe, così è fastidioso da leggere.
    il titolo è stato considerato disturbante,per quanto riguarda gli spazi dopo il punto e le virgole chiedo scusa,ma la mia barra spaziatrice funziona male


  11. #11
    Quel bravo ragazzo L'avatar di Tuco Benedicto Pacifico
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    In più, anche se non è esattamente un poliziottesco, c'è anche Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, vincitore di un oscar nel 1971 come miglior film straniero.
    No, non è che "non è esattamente un poliziottesco".
    È più corretto dire che non lo è per niente. E con i film à la Maurizio Merli/FrancoNero/Thomas Milian non ha veramente una fava da spartire.
    Anche il tipo di messaggio che va implicitamente a veicolare è diametralmente opposto ai canoni del filone, assumendo una posizione di ferocissima critica all'abuso di potere istituzionale, anziché di apologia del "fine che giustifica i mezzi".

  12. #12
    Kleinman
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    Se non erro la celebre scena del taglio dell'orecchio ne Le Iene è tratta proprio da Milano Calibro 9. Per rimanere in tema, proprio in questi giorni sto leggendo Traditori di tutti di Scerbanenco.

  13. #13
    Reazione
    Ospite

    Milano odia: la polizia non può sparare

    Milano odia: la polizia non può sparare
    Regia di Umberto Lenzi



    Spoiler:


    Giulio Sacchi (Tomas Milian) è un piccolo criminale milanese, praticamente un ladro di polli. Palo nelle rapine, scassinatore di distrubutori di sigarette. Questa è la sua attività, nelle quali si porta dietro sempre qualche morto a causa della suo carattere lunatico.
    Un giorno gli viene l'idea per fare il salto di qualità: rapire la giovane Marilù Porrino (Laura belli), figlia del ricco commendator Porrino, datore di lavoro di Jone Tucci (Anita Strindberg) donna e amante di Sacchi.
    L'idea iniziale è quella di un sequestro lampo, da fare con l'aiuto di altri due derelitti, Carmine e Vittorio (Ray Lovelock e Gino Santercole). I piani vengono però stravolti e i nostri anti-eroi si lasciano alle spalle una scia di morti e una violenza macabra.
    Anfeamine, alcol e violenza alla Clockwork Orange. La scena della villa è storica, violenza senza senso ai massimi livelli.
    Ad indagare ci penserà il commissario Walter Grandi (Henry Silva).
    Riuscira la legge a fare giustizia? Ci dovrà pensare qualcun altro?
    Emblematica una frase dalla scena finale del film:
    Citazione Giulio Sacchi
    Lei è un poliziotto! la polizia non può sparare!
    Da segnalare la magnifica colonna sonora composta da Ennio Morricone.

    Voto: 9/10.

    Trailer:
    [YOUTUBE]_R47y6ggXV4[/YOUTUBE]

    Titoli di testa:
    [YOUTUBE]myxWogcdxr8[/YOUTUBE]
    Ultima modifica di Reazione; 19-08-2009 alle 20:11:40

  14. #14
    Reazione
    Ospite
    Citazione Tuco Benedicto Pacifico Visualizza Messaggio
    No, non è che "non è esattamente un poliziottesco".
    È più corretto dire che non lo è per niente. E con i film à la Maurizio Merli/FrancoNero/Thomas Milian non ha veramente una fava da spartire.
    Anche il tipo di messaggio che va implicitamente a veicolare è diametralmente opposto ai canoni del filone, assumendo una posizione di ferocissima critica all'abuso di potere istituzionale, anziché di apologia del "fine che giustifica i mezzi".
    Che comunque è un tema presente anche in molti poliziotteschi, la critica probabilmente non sarà ferocissima ma l'interrogativo c'è comunque.

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