Il topic trae spunto dalla storia di Issei Sagawa (si, stasera non ho un cazzo da fare e sto guardando voyager), long story short, mr Sagawa figlio di un ricco e potente giapponese, nel 1981, mentre studiava alla Sorbona a Parigi, ha invitato in casa sua, ucciso, stuprato e mangiato (in quest'ordine) una studentessa olandese.
La particolarità del caso è che il nostro giapponesino è stato immediatamente incapace di intendere e volere in Francia, e internato. In seguito alle pressione del padre è stato riportato in Giappone dove, dopo circa diciotto mesi di internamento, è tornato ad essere un cittadino libero. Dal 1986 è quindi un comune cittadino giapponese, senza aver mai scontato un solo giorno di carcere, a ciò si è aggiunta la popolarità ottenuta grazie al misfatto. Attualmente tiene alcune rubriche su giornali giapponesi e ha scritto alcuni libri.
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Ora, la domanda è questa, stante il fatto che Sagawa la ha fatta franca, sarebbe auspicabile/accettabile/comprensibile/condannabile/criminale l'azione di un privato cittadino che lo aspetti al una sera al rientro a casa e gli spari un paio di colpi di pistola al corpo, finendolo con un colpo in testa?
Insomma, il principio generale della giustizia amministrata dagli Stati si può piegare i condizioni eccezionali alla vendetta portata avanti da un giustiziere?