Ha senso partecipare?

[Mvesim]

In una gara c'è sempre uno o più vincitori, in una gara ci sono sempre i perdenti.

Come non disse Coubertin, ma disse Ethelbert Talbot, vescovo anglicano della diocesi di Bethlehem in Pennsylvania, interpretando malamente San Paolo: "L'importante non è vincere ma partecipare".

Ma ha veramente senso questa partecipazione? Dobbiamo gioire nel prendere atto dal miglioramento personale nella sola partecipazione?

Pensiamoci: ci troviamo in un mondo in cui tutto è messo in gioco: hit parade, sondaggi politici, audience, grafici finanziari, ecc... in cui tutta l'umanità è messa costantemente in gioco con esiti, a tratti, catastrofici.

L'audience nel suo scegliere la gente ha appiattito i modelli televisivi, i sondaggi politici mettono a tacere costantemente l'opposizione, i grafici finanziari fermano l'iniziativa politica ad una guerra di cifre ma... a tutto questo... la partecipazione e il gioco combattivo ha senso?

In una realtà in cui la vittoria è imposta non tanto per meriti quanto per ovazione, quanto è giusto partecipare a questo gioco di salti economici?
Siamo condannati ad una vita da sconfitti eroici o di vittoriosi mediocri?

Oppure ci sono altre scelte?
Magari sfide minori, nascoste, da jazzisti romantici che vedono altre vie più nascoste abbandonando e non partecipando a gare maggiori.
Ha forse più senso? Oppure ci si sta illudendo in vittorie più facili perdendo miseramente la propria battaglia personale col mondo?

Partecipare ha ancora veramente senso?

PS: Thread che prende spunto dall'articolo "Beati i primi perchè saranno primi" di Bruno Ballardini su Linus di novembre 2009.

[|Psyc0|]

La storia la scrivono i vincitori, non i partecipanti

[Mvesim]

La storia la scrivono i vincitori, non i partecipanti

Non è una questione di storia, in cui concordo che sia così; è più una questione di vita.
Per fare una domanda esempio non al limite e di abbastanza facile risposta: la ricerca di un tuo successo personale ha senso se è destinato ad una sconfitta?

[jonajams]

io penso che il nostro modo di vivere, pronto a mettere in risalto i vincenti sia molto sbagliato. in molti casi non c'è competizioni, ma ci sono comportamenti di soggetti che tendono a prevalere su altri, anche se non vanno contro di esso. il voler esprimere sempre un qualcosa di più rispetto ad altri ha aspetti sia positivi sia negativi, ma non è accettabile come metodo di vita(e di economia, come dimostra il capitalismo..)

[Ultraviolence]

Ma no, è ovvio, si partecipa per vincere. E' questa la tensione che ci spinge, nella vita, o almeno così dovrebbe essere. Si perde quando ci si arrende.

[Mvesim]

Ma no, è ovvio, si partecipa per vincere. E' questa la tensione che ci spinge, nella vita, o almeno così dovrebbe essere. Si perde quando ci si arrende.

Non sempre si perde solo quando ci si arrende; si perde anche quando si viene sconfitti. Qua sta la differenza.

[Illuminato]

Ciao Mvesim, è da un po' che non ti si legge su Agorà

Comunque per me, bisogna sempre partecipare per vincere. Poi il risultato può arrivare o meno, per vari motivi. Ma l'importante è essersi impegnati: si può esser soddisfatti anche da sconfitti.

[† Dunkelheit †]

Ciao Mvesim, è da un po' che non ti si legge su Agorà

Comunque per me, bisogna sempre partecipare per vincere. Poi il risultato può arrivare o meno, per vari motivi. Ma l'importante è essersi impegnati: si può esser soddisfatti anche da sconfitti.

Si può anche cooperare per vincere.

[SeRvEr^]

Ciao Mvesim, è da un po' che non ti si legge su Agorà

Comunque per me, bisogna sempre partecipare per vincere. Poi il risultato può arrivare o meno, per vari motivi. Ma l'importante è essersi impegnati: si può esser soddisfatti anche da sconfitti.

Si però una sconfitta dopo tanto impegno può avere due effetti:

• Fa capire che non ci si è impegnati abbastanza e sprona ad impegnarsi di più
• Dopo tutto l'impegno, vedere i propri sforzi "non premiati" per via di una sconfitta può essere frustrante, deludente e deprimente

[Mvesim]

Ciao Mvesim, è da un po' che non ti si legge su Agorà

Ciao Illuminato; lieto che non hai lasciato la sezione come avevi detto in un thread nel forum "Segnalazioni e problemi". Non vago su agorà da tempo a causa della monotonia di argomenti (troppa politica) e per lo scarso tempo a disposizione; spero di poter tornare un po' attivo in futuro ma vedremo.

Comunque per me, bisogna sempre partecipare per vincere. Poi il risultato può arrivare o meno, per vari motivi. Ma l'importante è essersi impegnati: si può esser soddisfatti anche da sconfitti.

Questo è vero; ma vedila in un'insieme più grande di cose e pensa ad una situazione globale. Ha senso puntare alla vittoria se questa vittoria implica che il tuo prodotto non debba puntare all'eccellenza ma, bensì, alla massa?
Se lo standard è mediocre ha senso partecipare alla corsa per la mediocrità (vendendo di più) o è meglio puntare sulla qualità (con il rischio di non vendere)?

Se vuoi la domanda è più prettamente di scelta: se hai la possibilità di fare un bene di lusso (rischiando la sconfitta più totale se non vendi entro breve) o vendere un bene per tutti (avendo una possibilità più bassa di perdere poichè spendi di meno per vendere il tuo prodotto), a cosa punteresti?

[Rik 91]

tu fai di tutto per vincere e questo ti dovrebbe appagare per il semplice fatto che ti sei impegnato al massimo in qualcosa. è questo il senso di partecipare. nn, come pensano molti, mettersi in mezzo tanto per poter dire di esserci stati.

[Marko]

Il concetto di base, tanto banale quanto verace, è che qualcosa nella vita dobbiamo fare, dobbiamo pur "perdere" il nostro tempo. Se si nasce in un contesto globalizzato, consumistico, benestante e competitivo non è accettabile dalla società che ci circonda che non si partecipi e non si faccia qualcosa (non dico addirittura "impegnarsi") per provare a vincere. Anche se la possibilità di sconfitta esiste, e anche se magari in cuor nostro sappiamo anche che tale sconfitta è ineluttabile.

[ZeRoDaMaGe]

Non è una questione di storia, in cui concordo che sia così; è più una questione di vita.
Per fare una domanda esempio non al limite e di abbastanza facile risposta: la ricerca di un tuo successo personale ha senso se è destinato ad una sconfitta?

E perché dovrebbe essere destinata ad una sconfitta? Chi è che ti segna il destino?

[lichtregen]

Siamo condannati ad una vita da sconfitti eroici o di vittoriosi mediocri?

Eroici perché?

Partecipare ha ancora veramente senso?

Puoi scegliere?

La storia la scrivono i vincitori, non i partecipanti

Dev'essere terribile stringere la mano a un vincitore. Peggio che essere costretti a toccare la maniglia di un cesso pubblico, roba da passare poi ore a pulirsi.

[yarir]

Chi ê che disse "conosci la storia dell'uomo nel deserto, che non potendo avere un bicchiere d'acqua rinuncia alla goccia?"?