Democrazia
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Discussione: Democrazia

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  1. #1
    Pierpazzo
    Ospite

    Democrazia

    Citazione Wikipedia
    Il termine democrazia deriva dal greco δῆμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere, ed etimologicamente significa governo del popolo.
    Grazie a questa forma di governo, i cittadini vengono invitati a partecipare alla vita politica di uno Stato, grazie al loro voto.

    Numerose sono le persone che nel corso della storia hanno combattuto per ottenere la democrazia in un determinato Paese, con lo scopo di limitare il potere del sovrano di turno e aumentare le proprie libertà.


    Ma da un po' di tempo a questa parte, mi è sorto qualche dubbio: la democrazia, come noi la conosciamo, è davvero la forma di governo "migliore"? E' giusto che TUTTI i cittadini abbiano il diritto di scegliere chi debba comandare?

    Perchè questi dubbi? Pensavo un po' alle critiche mosse nei confronti del nostro Presidente del Consiglio...c'è chi vorrebbe mandarlo a casa, ma purtroppo la democrazia ci permette solo di eleggerli, i nosti rappresentanti, non di licenziarli

    In uno Stato democratico, le scelte vengono prese dalla cosiddetta "maggioranza"...ma il fatto che venga definita tale, significa automaticamente che le scelte da essa emanate siano quelle oggettivamente più giuste per l'andamento politico, economico e sociale della nazione?


    Bon, fate le vostre considerazioni, io, per il momento, mi limito a dare l'input...
    [YOUTUBE]tNMll_7YsSE[/YOUTUBE]

  2. #2
    BodyKnight
    Ospite
    A no, non significa che le scelte della democrazia siano le migliori. Ma, in tutta la storia del pensiero politico, non una sola volta qualcuno è riuscito a indicare quali siano queste scelte migliori e più giuste in assoluto.
    E' quindi un semplice dato di fatto che le scelte praticate nei paesi democratici siano quelle che portano i maggiori successi e vantaggi per tutti. In 2500 anni di filosofia politica nessuno ha proposto niente di meglio.

  3. #3
       L'avatar di Ghost85
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    Non esistono scelte "migliori". Ogni scelta dipende dalla morale dell'individuo. Ogni morale è quindi diversa dalle altre. Ovviamente ci sono dei punti in comune, ma è raro trovar morali tutte identiche.
    Questo vuol dire che è impossibile far governare "tutti". E' pura utopia, impraticabile. La democrazia è un compromesso. Si prende il punto morale che la maggioranza della popolazione condivide, e lo si rende legge. Giusta o sbagliata che sia.
    Per questo esiste la Costituzione. Perché se la maggioranza delle morali va contro dei principi inviolabili che servono a garantire una vita dignitosa per tutti, questa morale va bloccata. Motivo per il quale la legge deve necessariamente essere uguale per tutti, motivo per il quale non ci deve essere alcuna distinzione fra sesso, etnia, età e quant'altro.
    Ma finché si rispetta la Costituzione, la democrazia è l'unico modo per far governare buona parte del popolo


    f.p.

  4. #4
    Ingegnere sociale L'avatar di Fr4nk
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    Argomento già affrontato. Scrissi tempo fa questo post:

    Carta costituzionale Italiana, Articolo 48:

    (..) Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.

    (articolo completo: Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
    Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività. A tal fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.)

    Democrazia
    : se la democrazia dev'essere dare il voto a chi non sa votare, essa ha la stessa consistenza di una chitarra al sordo, di una tela al cieco, di un libro all'analfabeta, di un pettine al calvo, di un pennello al monco, di un megafono al muto.

    Io dico: diamo il voto a chi è informato. A chi conosce. A chi conosce la storia dell'umanità: dell'uomo, delle sue battaglie sociali, economiche, culturali, etiche, civili..

    Mettiamo il caso d'esser d'accordo sulla negazione del voto agli immigrati, in quanto disinformati sulla storia, sulle origini e sui costumi nel nostro amato Stivale. Ma siamo sicuri che chi vota ne è informato? Chiedete a voi stessi, prima che agli altri, se il voto è davvero un vostro diritto.

    Non credo sia solo un mio concetto che solo a chi conosce una materia è data la possibilità di esercitarla. Perché il voto è un esercizio: votando non si decide solo di sé, dell'individuale, ma del collettivo.

    Quando avete un problema con il lavandino chiamate il muratore e vi rivolgete all'idraulico quando vi si fonde il pc? Chiamate la polizia se c'è un incendio in casa ed i pompieri se avvistate un ladro?

    Chiamate chi è competente. Perché chi non è competente non è solo inutile, ma anche dannoso.

    Affidate i vostri averi agli incompetenti? No, non credo.

    Regalate a tutti duemila euro e obbligateli a spenderli per un PC a loro scelta. Nove su dieci compreranno un PC a caso. Tanto è gratis.. Ma quando si tratta di proprio denaro, le cose cambiano, ci si informa. Si compra la rivista di pc, si chiede il consiglio all'amico esperto, si fa un salto fra centinaia di siti internet e solo dopo lunghe, oculate, attente valutazioni si sceglie che cosa comperare.

    Come chi si informa di informatica può meglio scegliere un sistema di qualità, chi si informa di politica può oggettivamente scegliere un sistema politico di qualità. Regalate il voto, e verrà sperperato.
    Perché è così: si ha cognizione dell'importanza di ciò che si ha solamente quando se ne è privi, o quando bisogna conquistarsela.

    L'Articolo 48 va rivisto, secondo me. Il voto non è un diritto universale da regalare a chiunque. Il voto è un bene prezioso, e va dato a chi lo merita.
    -------

    Continuo a pensarla più o meno così.

  5. #5
    lampinorum
    Ospite
    La democrazia non è perfetta, ma tra le forme di governo è la migliore, per il semplice motivo per cui è il popolo, nel bene o nel male, a votare chi vuole.
    Naturalmente le scelte della maggioranza non sono sempre giuste, possono anche essere sbagliate, ma si devono rispettare. Quando il governo in carica finisce il mandato se si pensa che le sue scelte siano state sbagliate non lo si vota più, è l'unico modo per mandare a casa chi non ti piace.

    Comunque è giusto che tutti abbiano il diritto di votare, per due motivi:
    1) siamo tutti italiani ed abbiamo tutti il diritto di votare;
    2) quale sarebbe il criterio con cui decidere chi può votare e chi no? Qual è il limite, qual è il livello di cultura e di intelligenza che può permettere alle persone di votare? Quando si può dire: tu non sei abbastanza colto, tu invece lo sei? Sarebbero criteri a mio parere troppo soggettivi, non si può fare.
    Ultima modifica di lampinorum; 14-12-2009 alle 17:18:53

  6. #6
    Utente nerdcore L'avatar di _Tommo_
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    Fintanto che non si forza il sistema andando ad intaccare la capacità decisionale degli elettori (mediaset?), la democrazia *dovrebbe* prendere le scelte migliori mediando gli interessi di tutti... o almeno scontenta meno gente possibile.

    Ovviamente si pongono fuori dal campo della decisione democratica scelte tecniche (aborto) o specialistiche (nucleare?) o giudiziarie (processi?) per cui mediamente l'elettore non ha sufficienti strumenti di decisione...

    il problema casomai è che qualsiasi sistema sociale chiuso in se stesso diventa schiavo di modi di agire consolidati che riducono notevolmente il pensiero critico; quindi in mancanza di ricambio di idee la democrazia è per sua natura a tempo

    Certo che come dice pierpazzo, manca proprio un meccanismo per dire cosa fare a chi è stato eletto però...
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  7. #7
    Utente L'avatar di ~Mystic Leon
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    Democrazia? Come non citare quell'immenso uomo che tengo in avatar:

    [YOUTUBE]EQxTXLSQYRw[/YOUTUBE]

    Spoiler:
    Dopo anni di riflessione sulle molteplici possibilità che ha uno Stato di organizzarsi sono arrivato alla conclusione che la democrazia è il sistema più democratico che ci sia.
    Dunque, c'è la democrazia, la dittatura… e basta. Solo due. Credevo di più.
    La dittatura in Italia c'è stata e chi l'ha vista sa cos'è, gli altri si devono accontentare di aver visto solo la democrazia.
    Io, da quando mi ricordo, sono sempre stato democratico, non per scelta, per nascita. Come uno che quando nasce è cattolico, apostolico, romano. Cattolico pazienza, apostolico non so cosa vuol dire, ma romano io?!...
    D'altronde, diciamolo, come si fa oggi a non essere democratici? Sul vocabolario c'è scritto che "democrazia" significa "potere al popolo". Sì, ma in che senso potere al popolo? Come si fa? Questo sul vocabolario non c 'è scritto.
    Però si sa che dal 1945, dopo il famoso ventennio, il popolo italiano ha acquistato finalmente il diritto al voto. È nata così la "Democrazia rappresentativa" che dopo alcune geniali modifiche fa sì che tu deleghi un partito che sceglie una coalizione che sceglie un candidato che tu non sai chi è, e che tu deleghi a rappresentarti per cinque anni, e che se lo incontri ti dice giustamente: "Lei non sa chi sono io!". Questo è il potere del popolo.
    Ma non è solo questo. Ci sono delle forme ancora più partecipative. Il referendum, per esempio, è una pratica di "Democrazia diretta"... non tanto pratica, attraverso la quale tutti possono esprimere il loro parere su tutto. Solo che se mia nonna deve decidere sulla Variante di Valico Barberino-Roncobilaccio, ha effettivamente qualche difficoltà. Anche perché è di Venezia. Per fortuna deve dire solo "Sì" se vuol dire no, e "No" se vuol dire sì. In ogni caso ha il 50% di probabilità di azzeccarla. Ma il referendum ha più che altro un valore folkloristico perché dopo aver discusso a lungo sul significato politico dei risultati… tutto resta come prima e chi se ne frega.
    Un'altra caratteristica fondamentale della democrazia è che si basa sul gioco delle maggioranze e delle minoranze. Se dalle urne viene fuori il 51 vinci, se viene fuori il 49 perdi.
    Dipende tutto dai numeri. Come il gioco del Lotto.
    Con la differenza che al gioco del Lotto, il popolo qualche volta vince, in democrazia... mai!
    E se viene fuori il 50 e 50? Ecco, questa è una particolarità della nostra democrazia. Non c'è mai la governabilità.
    È cominciato tutto nel 1948. Se si fanno bene i conti tra la Destra – DC, liberali, monarchici, missini… – e la Sinistra – comunisti, socialisti, socialdemocratici, ecc. – viene fuori un bel pareggio. Da allora è sempre stato così, per anni!
    Eh no, adesso no, adesso è tutto diverso. Per forza: sono spariti alcuni partiti, c'è stato un mezzo terremoto, le formazioni politiche hanno cambiato nomi e leader. Adesso… adesso non c'è più il 50% a destra e il 50% a sinistra. C'è il 50% al centro-destra e il 50% al centro-sinistra. Oppure un 50 virgola talmente poco… che basta che uno abbia la diarrea che salta il governo.
    Non c'è niente da fare. Sembra proprio che il popolo italiano non voglia essere governato. E ha ragione. Ha paura che se vincono troppo quelli di là, viene fuori una dittaturadi Sinistra. Se vincono troppo quegli altri, viene fuori una dittatura di Destra. La dittatura di Centro invece... quella gli va bene.
    Auguri!!!
    -------> Here

  8. #8
    Jordan L'avatar di Lorenzo
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    Democrazia?
    penso la situazione sia per lo meno simile all'italia, se non uguale

    È nata così la "Democrazia rappresentativa" che dopo alcune geniali modifiche fa sì che tu deleghi un partito che sceglie una coalizione che sceglie un candidato che tu non sai chi è, e che tu deleghi a rappresentarti per cinque anni, e che se lo incontri ti dice giustamente: "Lei non sa chi sono io!". Questo è il potere del popolo.
    Bellissimo!
    Ultima modifica di Lorenzo; 14-12-2009 alle 17:25:47

  9. #9
    Pierpazzo
    Ospite
    Citazione Fr4nk Visualizza Messaggio
    cut.
    ecco, anch'io la penso più o meno così.

    Il diritto di voto messo in mano a chi non è informato, che magari vota un determinato partito "per moda" o perchè "l'ha votato il vicino di casa o il cugino", può essere qualcosa di particolarmente dannoso.

    Il problema, però, si presenta nel momento in cui si voglia trovare un'alternativa a l'articolo 48. Limitare il voto solo a determinate fasce di cittadini? Ok, ma in base a che parametri vengono scelti?

  10. #10
       L'avatar di Ghost85
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    Citazione Fr4nk Visualizza Messaggio
    Argomento già affrontato. Scrissi tempo fa questo post:

    Spoiler:
    Carta costituzionale Italiana, Articolo 48:

    (..) Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.

    (articolo completo: Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
    Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività. A tal fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.)

    Democrazia
    : se la democrazia dev'essere dare il voto a chi non sa votare, essa ha la stessa consistenza di una chitarra al sordo, di una tela al cieco, di un libro all'analfabeta, di un pettine al calvo, di un pennello al monco, di un megafono al muto.

    Io dico: diamo il voto a chi è informato. A chi conosce. A chi conosce la storia dell'umanità: dell'uomo, delle sue battaglie sociali, economiche, culturali, etiche, civili..

    Mettiamo il caso d'esser d'accordo sulla negazione del voto agli immigrati, in quanto disinformati sulla storia, sulle origini e sui costumi nel nostro amato Stivale. Ma siamo sicuri che chi vota ne è informato? Chiedete a voi stessi, prima che agli altri, se il voto è davvero un vostro diritto.

    Non credo sia solo un mio concetto che solo a chi conosce una materia è data la possibilità di esercitarla. Perché il voto è un esercizio: votando non si decide solo di sé, dell'individuale, ma del collettivo.

    Quando avete un problema con il lavandino chiamate il muratore e vi rivolgete all'idraulico quando vi si fonde il pc? Chiamate la polizia se c'è un incendio in casa ed i pompieri se avvistate un ladro?

    Chiamate chi è competente. Perché chi non è competente non è solo inutile, ma anche dannoso.

    Affidate i vostri averi agli incompetenti? No, non credo.

    Regalate a tutti duemila euro e obbligateli a spenderli per un PC a loro scelta. Nove su dieci compreranno un PC a caso. Tanto è gratis.. Ma quando si tratta di proprio denaro, le cose cambiano, ci si informa. Si compra la rivista di pc, si chiede il consiglio all'amico esperto, si fa un salto fra centinaia di siti internet e solo dopo lunghe, oculate, attente valutazioni si sceglie che cosa comperare.

    Come chi si informa di informatica può meglio scegliere un sistema di qualità, chi si informa di politica può oggettivamente scegliere un sistema politico di qualità. Regalate il voto, e verrà sperperato.
    Perché è così: si ha cognizione dell'importanza di ciò che si ha solamente quando se ne è privi, o quando bisogna conquistarsela.

    L'Articolo 48 va rivisto, secondo me. Il voto non è un diritto universale da regalare a chiunque. Il voto è un bene prezioso, e va dato a chi lo merita.
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    Continuo a pensarla più o meno così.
    Non approvo questo modo di pensare. Democrazia significa che tutti hanno il diritto di esporre la propria idea.
    Non sono informati? Hanno ugualmente il diritto di dire la loro. Da ignoranti, da beceri. Ma è un diritto, in quanto cittadini.
    La democrazia è il far partecipare "tutti". Ignoranti, colti, politici, non politici. Tutti hanno il diritto di dire la loro. Poi si cerca un punto in comune, la maggioranza appunto, e lo si rende legge. Ovviamente non è perfetto come sistema. Intanto perché scontenta chi la pensa diversamente. Ma è ovvio che è impossibile accontentare due correnti estremiste di pensiero.
    E poi perché se la maggioranza della popolazione non sa di cosa parla, rischia di far approvare leggi idiote. Ma anche questo è un diritto.
    Se vogliamo la democrazia, anche chi non sa ha il diritto di dire la sua. Se poi la maggioranza della popolazione non sa, allora il problema non è della democrazia, ma della nazione stessa.
    Se vuoi far votare solo chi è colto un minimo, non è più democrazia. Ci si riduce a un piccolo gruppo di persone che fa le leggi in base alla propria morale e comanda sugli altri

    Senza contare che spesso non basta la cultura a far di te un bravo cittadino. Puoi avere tre lauree ed essere un razzista incivile. Ciò che contano sono le idee, e purtroppo non dipendono solo da ciò che uno sa


    f.p.

  11. #11
    Otis
    Ospite
    Citazione Fr4nk Visualizza Messaggio


    Come chi si informa di informatica può meglio scegliere un sistema di qualità, chi si informa di politica può oggettivamente scegliere un sistema politico di qualità. Regalate il voto, e verrà sperperato.

    Questo è oggettivamente falso, in realtà.
    Mentre per l'informatica la qualità è qualcosa di oggettivo, in politica la scelta è soggettiva e l'influenze ideologiche sono spesso determinanti. Di intellettuali colti e intelligenti che a livello politico hanno fatto scelte piuttosto discutibili ce ne sono stati parecchi, infatti.

  12. #12
    Pierpazzo
    Ospite
    Citazione Ghost85 Visualizza Messaggio
    cut
    il punto, ghost, è che il cittadino razzista ma informato, nonostante abbia delle idee poco condivisibili, almeno basa la sua scelta sul proprio pensiero.

    Per me l'ideale non sarebbe quello di togliere il diritto di voto a chi una linea di pensiero poco civile, ma a chi ne fa uso improprio, votando un determinato partito senza rendersene conto, magari facendolo "per sentito dire", senza basare la scelta sui suoi veri ideali.

    Diverse volte mi è capitato di sentire, specialmente tra gente giovane, discorsi del tipo "Io non so chi votare...tu chi voti?"....

    Non sai a chi dare il voto? Allora non votare.

  13. #13
    Headless Dove L'avatar di sydarex
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    Comprendo l'idea di Fr4nk, e anche io trovo che in tal modo si possa ridurre la percentuale di cretini nello Stato.
    Ma ho tre dubbi essenziali sulla sua idea.

    In primis, chi decide chi può votare? Istituiamo concorsi pubblici per chi vuole votare? Teniamo conto solo del voto espresso da chi risponde ad almeno 8 domande su 10 in un questionario allegato alla scheda elettorale?
    Oppure lo stabiliamo per legge? E se lo stabiliamo per legge, in che modo lo Stato si arroga il diritto di togliere il voto a parte del popolo?

    In secondo luogo, ponendo che il limite sia un certo grado di cultura e l'informazione, è necessario garantire a ognuno la possibilità di accedere all'istruzione/informazione/cultura necessaria ad avere il diritto di voto. Ciò significa ben altro che una ridicola scuola pubblica. Altrimenti si toglie il diritto a intere fascie di popolazione, non lo si limita.

    Terzo, perché la popolazione con diritto di voto non dovrebbe fare una politica che la avvantaggi a discapito di chi il diritto di voto non lo ha?
    Se una classe non ha rappresentanza democratica, non è cittadina, ma suddita, schiacciata, inferiore. Soprattutto se è una percentuale non troppo alta del popolo, ovvero non è la stragrande maggioranza, perché non avrebbe neanche la possibilità di ribellarsi con la forza.

    Lo Stato decide per tutto il popolo, limitare il diritto di voto significa stabilire gerarchie nella dignità di cittadini.

    Più che altro accetterei delle serie limitazioni per chi si presenta alle elezioni come candidato.
    Ultima modifica di sydarex; 14-12-2009 alle 17:46:18


  14. #14
    Neosensibilista L'avatar di Lead Soldier
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    5.558
    credo che Protagora e Gorgia siano due risposte più che sufficienti all'op

  15. #15
    Pierpazzo
    Ospite
    Citazione Lead Soldier Visualizza Messaggio
    credo che Protagora e Gorgia siano due risposte più che sufficienti all'op
    ah, no. Sul greco casco proprio male.

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