Fini censura governo su fiducia, proteste da Pdl e Lega
di Giselda Vagnoni
ROMA (Reuters) - Gianfranco Fini ha censurato oggi in modo duro e inusuale il governo di Silvio Berlusconi per l'uso "deprecabile" dello strumento della fiducia attirandosi dalle file della maggioranza la critica di aver dato un altro colpo in faccia al premier ferito domenica da un contestatore.
L'intervento del presidente della Camera è arrivato dopo la decisione del governo di porre la questione di fiducia a Montecitorio sull'articolo 2 della Finanziaria come uscito dalle commissioni nonostante le opposizioni avessero ritirato gran parte degli emendamenti.
"La scelta del governo è deprecabile", ha dichiarato Fini in aula, perchè "non può essere considerata tecnica", ossia dettata dall'esigenza di superare l'ostruzionismo dell'opposizione ma "ha carattere politico" e punta a regolare "unicamente il rapporto tra maggioranza e governo".
L'intervento di Fini, che da tempo assume posizioni distanti dal partito che ha co-fondato con Berlusconi nel tentativo apparente di proporsi come possibile leader alternativo del centrodestra, ha suscitato le immediate rimostranze di alcuni parlamentari della maggioranza. Simone Baldelli del Pdl e Roberto Cota della Lega, iscritti a parlare, hanno rinunciato a prendere la parola in segno di protesta.
In aula è stato ascoltato anche un violento battibecco tra il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto e il suo vice, il finiano Italo Bocchino.
Il relatore alla finanziaria Massimo Corsaro si è detto "stupito della virulenza delle dichiarazioni di Fini".
"UN ALTRO COLPO IN FACCIA A BERLUSCONI"
Il ministro leghista per la Semplificazione Roberto Calderoli ha sottolineato come non spetti al presidente della Camera valutare la richiesta di fiducia.
Fini aveva già in almeno altre due occasioni lamentato un uso della fiducia che non consente al Parlamento di svolgere il ruolo assegnato dalla Costituzione. In vista del dibattito sulla Finanziaria aveva avvertito il governo che la presidenza della Camera si sarebbe trovata in grossa difficoltà se la fiducia fosse stata posta su un testo non approvato dalla Commissione.
L'intervento di oggi giunge però in un momento di massima tensione politica per l'aggressione fisica subita domenica a Milano da Berlusconi e che secondo la maggioranza è frutto del clima di odio alimentato dalle opposizioni.
"Berlusconi, purtroppo, ha ricevuto un altro colpo in faccia. Fini, infatti, ha deplorato il voto di fiducia con un pistolotto gratuito e mai udito a Monte Citorio", ha commentato Giancarlo Lehner, ex giornalista dell'Avanti e oggi parlamentare del Pdl.
"Fini, a questo punto, alla luce anche del pesante lessico utilizzato, da un lato si staglia nitidamente come capo di tutte le opposizioni, parlamentari ed extraparlamentari, dall'altro marca la sua separazione dal Pdl", ha detto ancora Lehner.
Le dichiarazioni di voto sulla fiducia iniziano domani alle 11,50, ha deciso la capigruppo.
Il voto finale sulla Finanziaria è stato fissato per giovedì.
- ha contribuito Paolo Biondi