Il teletrasporto presto tra noi?
Questa volta potrebbe davvero essere la volta buona: se siete amanti della saga di “Star Trek“ e della famosissima navicella “Enterprise” o se, più semplicemente, teletrasportarvi in un solo istante da un punto all’altro della terra è sempre stato il vostro sogno, sappiate che gli studiosi hanno in serbo un esperimento che potrebbe davvero rivoluzionare il modo di intendere i trasporti!
Gli scienziati del politecnico della California, infatti, hanno intenzione di trasportare, tramite dei fasci laser, sferette della dimensione di cento milionesimi di millimetro: se l’esperimento riuscirà, saremo molto vicini alla realizzazione di qualcosa simile al teletrasporto umano.
Durante la seconda guerra mondiale si era tentata già qualcosa del genere, con il cosidetto “Philadelphia Expreiment“, ma i risultati furono sempre avvolti da un alone di mistero e segreto “istituzionale“, un po’ come per gli UFO, l’Area 51 e così via (se volete approfondire l’argomento vi segnalo un ottimo libro a tal proposito: Philadelphia Experiment, di William Moore).
Attualmente, simili esperimenti sono stati condotti soltanto su atomi singoli: tentando con altri elementi, si potrebbe arrivare a trasportare dieci milioni di atomi, avvicinandosi sempre più, quindi, alla misura umana.
Chissà cosa avrebbe detto Einstein!
http://trapani.blogsicilia.it/2009/1...resto-tra-noi/
SCIENZA E FANTASCIENZA
Prove di teletrasporto alla Star Trek
Al Politecnico della California si tenterà di «spostare» sferette di silicio
(...) Il temerario della meccanica quantistica su cui si basa l’esperimento è Darrik Chang il quale propone di utilizzare fasci di luce laser già predisposti nella loro caratteristiche per essere teletrasportati, proiettandoli su sferette di silicio del diametro di cento nanometri (milionesimi di millimetro) equivalenti a un centesimo del capello umano. In questo modo il fascio di luce compie due operazioni: isola le sferette facendole levitare, eliminando tutti i disturbi ambientali circostanti che potrebbero «impedire» il viaggio, in secondo luogo trasmette le sue proprietà di teletrasporto alle sferette stesse realizzando l’operazione. Se riesce siamo passati dal teletrasporto di singoli atomi al teletrasporto di sferette con 10 milioni di atomi, quindi un oggetto che si avvicina al mondo reale. In altre parole, l’esperimento mira a rendere evidenti a livello di un sistema meccanico di dimensioni vicine a quelle normali i comportamenti strani previsti dalla meccanica quantistica che Einstein bollava come spettrali azioni a distanza. Aspettiamo e vediamo se l’artificio funziona.
Giovanni Caprara
23 dicembre 2009
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http://www.corriere.it/scienze_e_tec...4f02aabc.shtml