E' una domanda interessante. Non l'avevo particolarmente notato (sebbene non si tratti di periodo così di piena, per scenari apocalittici).
L'idea di un mondo distrutto, dove le basi della vecchia società sono inutili è il fondamento per un pensiero di ricostruzione, probabilmente la speranza ricominciare da capo. Questo in sè da ragione alla teoria della ciclicità (nascita, sviluppo, crollo) di tutte le società. E forse può sottolineare quello che credo io, ovvero che siamo sull'orlo dell'apice, prima della discesa.
Parlare di apocalissi può far venir fuori l'inconscio di essere pronti al crollo del mondo conosciuto, così come solo la voglia di cambiare le cose. A seconda dell'orientamento pessimistico/ottimistico.