Background
Città di Gaubilisk. Un giovane ragazzo di 16 anni cammina tranquillo per il borgo. Pensieroso cammina,cammina…A casa un padre,una stanza piena di ricordi di un’altra epoca,di un’altra vita. Il ragazzo torna a casa e chiede a sua madre: “ papà?”gli risponde lei: “ dovresti saperlo. E’andato fuori città a rapinare la gioielleria…non ci sarà per molti mesi” “e dove si nasconderà?”chiese il ragazzo impassibile. “ In quella caverna sotto il Monte Carck”il ragazzo si allontanò verso la propria stanza indignato,vergognato e sottovoce disse “…feccia!”.Erano ricchi ma a quale costo ,ogni quadro,ogni gioiello era una goccia di sangue tolta alla povera gente….e in quella casa c’era un fiume di sangue.
Non sopportava più quel continuo nascondersi, non sopportava più quella vita….non sopportava più l’idea di doversi vergognare di suo padre. Decise così di andare a denunciare il luogo del nascondiglio alle autorità. Poco dopo : “Nome?” “Vagar Ascarot” “Chi vuole denunciare?” “Vagar Bigor”. La guardia lo guardò sorpreso ma poi continuò dicendo “ Altre informazioni?” “E’ nascosto nella caverna sul Monte Carck, con la refurtiva della gioielleria Socner”. “ Va bene” rispose la guardia, e il giovane se ne andò. Città di Gaubilisk, sette giorni dopo. Era passata quasi una settimana dalla cattura. Il padre però era riuscito a fuggire verso un luogo a nord che tutti dicevano essere leggendario e molto pericoloso, il suo nome per gli abitanti del paese era impronunciabile. Il giovane si diresse verso la stanza di suo padre. Una stanza particolare tappezzata di cimeli e di ricordi.Si appoggiò pensieroso al muro quando all’improvviso si aprì una botola a pochi passi da lui: aveva attivato involontariamente un pasaggio segreto.Nella botola c’era un baule. Ascarot l’aprì …..un grandissimo tesoro e una lettera. Sulla lettera c’era scritto: “Questo tesoro è il ricavato di tutti i miei furti in Prussia e lo dono a mio figlio Ascarot.” Poi più in basso c’era scritto: “Ascarot ti voglio bene. Quando sarai grande avrai tutto il diritto di vergognarti di me ma ricordati che io ti ho sempre voluto bene.” A quel punto Ascarot capì che benché fosse un criminale, uno spietato, un uomo senza morale era sempre suo padre, e decise che prima o poi sarebbe andato a cercarlo. Il giovane per due anni si era allenato con l’ausilio del padre del suo caro amico Valov,il più grande cavaliere della città. Imparò cosi il complesso codice d’onore dei cavalieri e l’arte del combattimento. Dopo l’allenamento,accadde uno strano avvenimento.Mentre Ascarot camminava con sua madre un malvivente li travolse. Ascarot incomincio a rincorrerlo e dopo un lungo inseguimento riuscì a prenderlo. Guardatolo bene in faccia il malvivente esclamo “Bigor!” “conosci mio padre?”dise il giovane. “Sei il figlio di Bigor?”disse sorridente “cosa sai di mio padre?”domandò il ragazzo “so solo che sta facendo razzie in Prussia” ebbe il tempo solo di dire questo dopodiché fu catturato dalle guardie. Tornò indietro,la madre stava bene. Ora sapeva dove era suo padre. Comprò coi soldi di suo padre un’armatura e delle armi e partì alla volta della Prussia.
E' passato tanto tempo dall'ultima volta che vidi i miei cari,
vagavo per le terre in cerca di qualcosa che neppure io sapevo cosa fosse,ero un ninja non molto esperto ma me la cavavo,
io nacqui in uno sperduto villaggio in mezzo alle montagne un posto che nessuno sa dove si trova,a parte io,in tutta la mia vita mi sona allenato con il mio grande maestro per diventare un vero esperto,ma adesso non ritengo di essere forte,ma di essere molto agile,ho sempre sognato di essere quel che sono,un ninja,sono fuggito dal mio villaggio in preda ad una guerra civile solo per colpa di un dittatore,egli ordino' di uccidere tutti i primi geniti,nella mia famiglia ero il piu' grande,destinato a morire,le guardie entrarono a casa mia,mio padre mori' nella speranza di salvarmi,io riusci' a mettermi in salvo ma persi i miei genitori,in preda alla disperazione senti' un sentimento di odio che non riusciva a trattenersi all'interno di me,la voglia di vendicarmi mi rodeva il cervello dalla mattina alla sera.Nel vagare tra le terre trovai una casa dove incotrai una persona,lui addestrava i ninja infatti senti' parlare molto di lui,gli chiesi di addestrarmi lui disse che ci vogliono anni per diventare un ninja ma ero pronto a tutto,passarono circa cinque anni dalla morte dei miei genitori e dall'inizio dell'addestramento,il mio insegnante mori' e quindi rimasi solo, ma ogni giorno mi allenavo per diventare quello che volevo essere,e di ritornare nel mio paese.Finalmente diventai uno dei tanti ninja del mio paese tutti corrotti dal dittatore,tornai nel mio villaggio ma non c'era piu' niente,mentre camminavo vidi una locanda,entrai e senti' parlare di una terra,dove c'erano grandi guerrieri,questa terra si chiamava Prussia.Mi misi in cammino in cerca di questa terra,ma ero solo un fantasma che vagava con dentro l'odio e la sete di vendetta,durante il mio cammino incontrai diversi ostacoli,tra cui mostri,bestie e orchi a non finire,mentre camminavo vidi un villaggio,un piccolo villaggio, la gente mi guardava in modo strano.Entrai in una locanda vidi il barista e gli chiesi da bere,e gli feci una domanda,perche' la gente in questo villaggio si comportava in questo modo,lui disse che la terra era minacciata dagli orchi,che attaccavano frequentemente il villaggio,allora gli chiesi se avevano bisogno di una mano,egli disse che non ce ne era bisogno,perche' gli orchi erano troppo forti,ma io dovevo calmare quella sete di vendetta che mi rodeva dentro dopo la morte dei miei genitori e la distruzione del mio villaggio.La gente si rinchiuse dentro le case e io mi preparai al combattimento,gli orchi venivano verso la citta' come una mandria di tori infuriati,gli orchi si avvicinarono a me nel tentativo di prendermi,ma con le mie abilita' di ninja riusci' a schivare i colpi e annientarli uno dopo l'altro,riusci' a sconfiggerli e gli abitanti mi ringraziarono,ma dovevo andarmene perche' le guardie di quel regno stavano arrivando,il barista della locanda mi fermo' e per ringraziarmi mi diede una brocca d'acqua.Mi misi in cammino diretto verso prussia,non mancava molto ne ero certo ma un giorno arrivero',la sete di vendetta che provavo si era calmata,ma non per molto,il dolore era troppo grande so soltanto che non sara' facile nasconderlo ma dovevo resistere.
La mia storia è molto lunga, inizierò da qua. Il mio nome è Mothig, vivevo in un piccolo villaggio umano, dove la mia famiglia mi insegnò tutto. Quando ebbi già 14 anni, un gruppo di orchi attaccò il villaggio e io e la mia famiglia riuscimmo a scappare, mentre ci allontanavamo dal villaggio, intravedemmo un armata di orchi che veniva da nord.
Il gruppo che ci aveva attaccato era solo un gruppo di esploratori, allora ci dirigemmo verso est, dopo un po’ di chilometri arrivammo in un villaggio abitato da umani ed elfi che si erano ribellati alla schiavitù degli orchi. Gli abitanti ci ospitarono e ci fecero vivere li, c’erano degli esperti combattenti che mi insegnarono molte cose, c’erano esperti maghi.
Quando ebbi 20 anni mi unii alla loro armata che voleva vendicarsi degli orchi, allora attaccammo una delle loro cittadelle più piccole.
La cittadella era molto alta, sopra di essa erano appostati molti orchi con lance, c’era un grande portone davanti a me, dopo che gli orchi videro si senti un forte suono di corno che avvisava tutti gli orchi all’interno della cittadella. A quel punto la grande porta si apri e da li uscirono molti orchi armati con asce e armature complete, la nostra armata era divisa in un grande gruppo che doveva attaccare frontalmente ed un altro che entrava posteriormente dove c’era mio padre. Ci scagliammo contro gli orchi con violenza, io ero uno di quelli più avanti, e mi ritrovai circondato da orchi, allora cominciai a combatterne uno poi un altro, un altro ancora e cosi ne uccisi tanti, come fecero i miei compagni, molti morivano per colpa di quelli che erano sopra la cittadella, dopo che ci liberammo la strada dagli orchi al portone entrammo dentro. Dove ci ritrovammo circondati da orchi arcieri, ma grazie a mio padre e a gli altri 8 compagni che entrarono da dietro e che distrassero gli orchi noi ci dirigemmo su per le grandi scalinate e raggiungemmo il tetto dove erano appostati gli orchi, dentro la cittadella c’era una botola che conduceva nei sotterranei, mio padre ed un suo compagno avevano il compito di andarci e liberare gli schiavi.
Quando uccidemmo gli orchi aspettammo fuori dalla cittadella che mio padre tornasse, ma niente, allora decisi di andare a vedere cosa era successo, quando scesi vidi mio padre che combatteva contro il capo degli orchi e il suo compagno dietro che lo stava per trafiggere con un pugnale avvelenato, la rabbia mi prese e non mi diede la libertà di muovermi e di salvare mio padre, e assistei alla sua morte.
Quando l’orco capo finì di combattere con mio padre ora a terra morto, sferrò un forte colpo al compagno spia uccidendolo, io mi diressi con furia contro l’orco che si era ora accorto di me e gli sferrai un fendete ma lui lo parò facendomi indietreggiare di qualche passo, non riuscivo più a controllarmi la rabbia mi aveva catturato, iniziai cosi una serie di colpi con la mia spada lunga contro l’orco che li subiva tutti senza avere nessun sintomo, l’orco con una manata mi scaraventò indietro allora mi decisi di infliggerli in colpo di grazia, corsi contro di lui e gli conficcai la spada nell’addome facendolo cadere a terra morto.
Stanco per il combattimento mi accasciai accanto al corpo di mio padre ormai morto.
Da quel momento decisi di vivere da solo e di non fidarmi di nessuno, abbandonai il villaggio e me ne andai da solo a girovagare per le campagne sperdute.
Dopo poche settimane di cammino mi ritrovai nei pressi di una casa, sembrava molto strana all’apparenza, allora decisi di entrare.
Degli orchi stavano attaccando una famiglia indifesa per saccheggiare e prendere provviste, ripensai all’attacco subitomi quando ero più piccolo, allora decisi di uccidere gli orchi, quando mi avvicinai alla porta della casa sentii un grido femminile che proveniva dal piano di sopra, allora mi diressi su per le scale e vidi una ragazza rannicchiata nell’angolo con un orco con un ascia in mano, lui non si era accorto della mia presenza, io estrassi la mia spada e gliela conficcai nella schiena uccidendolo.
La ragazza spaventata mi disse:”Salva mio padre e mia madre sono nella soffitta”.
Allora mi diressi in soffitta e trovai il padre e la madre della ragazza a muro con degli orchi che illuminavano la sala con delle torce, gli orchi però si erano accorti della mia presenza avendo sentito parlare la ragazza, allora si diressero contro di me, non erano molto difesi perché in una mano avevano la torcia e nell’altra una spada e indossavano delle armature di cuoio.
Attaccai l’orco di sinistra con un affondo perforandogli l’armatura, ma l’altro mi colpì alla spalla destra, facendomi perdere la spada che impugnavo con la no destra, ma presi la torcia che era nel corpo dell’orco che stava dietro di me, e gliela lanciai nelle faccia accecandolo poi ripresi la mia spada e lo finì.
La famiglia che salvai mi fu molto riconoscente e mi curarono le ferite, io subito dopo ripartì per i miei lunghi viaggi.
Sono nato a Koros molto tempo fa.
All'età di 7 anni mio padre inziò a insegnarmi le arti della guerra fino all'età di 16 anni, e quando ebbi 18 anni mi regalarono un lupo nero da guardia.
Dopo di che passai sotto la guida e l'allenamento del maestro Giflan che affinò le mie arti fino a farle diventare quasi perfette.
All'età di 28, dopo 12 anni di allenamento con il maestro, mi arruolai nell'esercito dove conobbi un mio grande amico e compagno di avventure, Scorun.
Dopo aver passato buona parte della mia vita nell'esercito decisi di andare in pensione e di proteggere i bisogniosi.
Ma un giorno un demone venuto dal regno dei morti fece un patto con me, e da quel giorno diventai cattivo.
Su consiglio del demone aprii una mia associazione chiamata '' La morte nera''.
Riuscì a far iscrivere piu di 40 uomini, e per uno svariato periodo di tempo terrorizzavamo i campi sperdute delle terre vicine, impadronendoci di qualsiasi cosa che era alla nostra portata.
A causa di un tradimento da parte di un infedele che si era infiltrato nella mia associazione, venni arrestato con buona parte del mio gruppo e dopo aver passato 4 anni in galera riuscì ad evadere e a scappare dalla città.
Passati quasi 15 anni decisi di ritornare qua a Koros, varcate le porte del villaggio, una vecchia guardia che di mia conoscenza mi riconobbe e mi cacciò dal villaggio, quando un gruppo di monaci che avevano assistito alla scena chiesero alla guarda se potevano provare a farmi tornare com'ero prima.
Dopo un paio di anni di loro insegnamenti riuscirono quasi a riportarmi alla benevolenza anche se non del tutto, mi giudicarono pronto per far parte della città, e mi ri-arruolai subito all'esercito, ma dopo pochi mesi il lato oscuro mi pervase di nuovo e uccisi 2 soldati per rubargli le loro armi e armature, se ne accorsero tutti e per poco nn mi ammazzarono.
Mi portarono all'ospedale dove scappai fuori dalla città.
Dopo un po di anni minaccia dei soldati per farmi riammettere nella città, e così fu.
In seguito a una guerra con gli orchi la città di Koros fu distrutta e razzita da cima a fondo.
Combattendo con onore mi guadagnai un posto d'onore tra il re della città che mi diede il grado di Generale dell'esercito.
Durò poco questo momento di gloria, la malvagità mi pervase nuovamente;
eravamo nel deserto a caccia di goblin che infestavano gli insediamenti vicini, avevamo finito sia acqua che cibo.
Un altra truppa passò vicino a noi, e io, chiaramente gli chiesi se potevano darci qualcosa da mangiare e da bere, il comandante di questa truppa mi negò il tutto dandomi del ''barbone'', a quel punto la rabbia mi pervase e gli taglia la testa, il resto della sua truppa impaurito cercò di scappare ma ordinai alla mia truppa di attaccarli, e così fecero uccidendoli tutti.
Tornati in città tutti sapevano quanto ciò era successo, e il re, furioso ordinò subito di farci uccidere.
Un numeroso gruppo di soldati ci portò accanto al fiume Melhayr, dove ci avrebbero ucciso all'alba, stavano per giustiziarmi con un colpo alla testa, quando una mandria di lupi assalì i soldati del re costringendoli alla ritirata, ci salvammo così.
Dopo moltissimo tempo il re era morto, e potei tornare in città benchè il suo successore nn sapeva nulla di me.
Tutt'ora trascorro la vita qua a Koros con il mio lupo.
Ultima modifica di lupo3; 31-01-2004 alle 20:38:21
Sono nato a Koros molto tempo fa.
All'età di 7 anni mio padre inziò a insegnarmi le arti della guerra fino all'età di 16 anni.
Dopo di che passai sotto la guida e l'allenamento del maestro Giflan che affinò le mie arti fino a farle diventare quasi perfette.
All'età di 28, dopo 12 anni di allenamento con il maestro, mi arruolai nell'esercito dove conobbi un mio grande amico e compagno di avventure, Scorun !
Dopo aver passato buona parte della mia vita nell'esercito decisi di andare in pensione e di proteggere i bisogniosi.
Ma un giorno un demone venuto dal regno dei morti fece un patto con me, e da quel giorno diventai cattivo.
Su consiglio del demone aprii una mia associazione chiamata '' La morte nera''.
Riuscì a far iscrivere piu di 40 uomini, e per uno svariato periodo di tempo terrorizzavamo i campi sperdute delle terre vicine, impadronendoci di qualsiasi cosa che era alla nostra portata.
A causa di un tradimento da parte di un infedele che si era infiltrato nella mia associazione, venni arrestato con buona parte del mio gruppo e dopo aver passato 4 anni in galera riuscì ad evadere e a scappare dalla città.
Passati quasi 15 anni decisi di ritornare qua a Koros e a provare a riiscrivermi nell'esercito e riicontrare il mio amico Scorunt.
Un gruppo di monaci riuscirono a riportarmi al lato buono e mi iscrivei subito all'esercito, ma dopo pochi mesi il lato oscuro mi pervase di nuovo.
Ne seguì una lunga lotta tra la mia bontà e la mia malvagità, vinse quest'ultima.
Adesso sono in pensione, tutti mi giudicano una persona normale, ma nessuno sà ancora che la malvagità scorre ancora in me e probabilmente rifonderò il mio gruppo !
idem come per Guns: la scheda è ok ma devi allungare un pò il BG (deve essere di almeno 30 righe di word col carattere times new roman 12)
edit: edita il messaggio che hai già fatto e avvertimi con un messaggio privato
ok entrambi, anche se il BG di lupo3 merita alcune precisazioni: Koros non è mai stata rasa al suolo dagli orchi (ci mancherebbe, è la seconda città più fortificata della Prussia ) e non ha un Re ma un Consiglio che la governa. Ok sono solo particolari, il resti va bene a perte una cosa: sei un cavaliere, non puoi portarti appresso un lupo (che è una nimale selvaggio), al massimo un cane o un gatto che sono domestici.
Lo dico per il tuo bene, credimi: se entri in una città con appresso un lupo le guardie ti passano per le armi
Cambio titolo
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