E' morto Dino De Laurentiis
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Discussione: E' morto Dino De Laurentiis

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  1. #1
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    E' morto Dino De Laurentiis

    Aveva 91 anni, il decesso per cause naturali. Il suo debutto risale al 1940 quando produce 'L'ultimo combattimento' di Ballerini, la consacrazione definitiva arriva con 'La strada' (1954) e 'Le notti di Cabiria' (1957) di Fellini

    Roma, 11 nov. (Adnkronos) - Si è spento a 91 anni a Los Angeles Dino De Laurentiis, produttore cinematografico italiano tra i più famosi nel mondo. La notizia della morte arriva all'ADNKRONOS dal nipote, Aurelio De Laurentiis, che fa sapere come il decesso sia avvenuto per cause naturali.

    Nato a Torre Annunziata nel 1919, fa il suo ingresso nel mondo del cinema decidendo di mettersi alla
    prova come attore. Così, nel biennio 1937-1938, si reca a Roma al 'Centro Sperimentale di Cinematografia' appena inaugurato. Tra i suoi esordi come interprete del piccolo schermo spicca la partecipazione nel film 'Troppo tardi t'ho conosciuta' del regista Emanuele Caracciolo. La sua vera strada, però, prende corpo quando decide di spostarsi dietro la macchina da presa, avviandosi nella carriera di produttore. Il suo debutto risale al 1940 quando produce 'L'ultimo combattimento' di Piero Ballerini, al quale seguiranno circa 150 film realizzati nell'arco del suo lavoro. Il successo arriverà solo in seguito con 'L'amore canta', una divertente 'commedia degli equivoci', remake di un film svedese. Entra alla 'Lux film', diventando 'produttore esecutivo cinematografico', giocando un ruolo di prim'ordine per la rinascita del cinema italiano nel dopoguerra. Nel 1948 si dedica alla ristrutturazione degli stabilimenti di produzione 'Teatri della Farnesina', ex-Safir, dando vita alla 'Ponti-De Laurentiis' insieme all'amico Carlo Ponti, per la prima volta con studi propri a disposizione. Uno dei primi successi prodotti dalla nuova etichetta è 'Totò a colori' (1952), (il primo film a colori mai realizzato in Italia) di Steno, al quale fanno seguito numerosi altri importanti opere, come 'Europa '51' (1952) di Roberto Rossellini, 'Anni facili' (1953) di Luigi Zampa, fino alla consacrazione definitiva con 'La strada' (1954) e 'Le notti di Cabiria' (1957) di Federico Fellini, due film che vinceranno entrambi il premio Oscar per il miglior film straniero, dopo quelli vinti da Vittorio De Sica con 'Sciuscià' (1947) e 'Ladri di biciclette' (1949).


    La sua carriera, negli anni, si allarga anche nel campo dell''edilizia cinematografica'. Costruisce, infatti,nuovi teatri di posa, sempre nei dintorni di Roma, sulla via Pontina chiamati 'Dinocittà', dove sono stati anche girati numerosi film con 'star hollywoodiane', come 'Guerra e pace' (1956) di 'King Vidor' con Henry Fonda e Audrey Hepburn, 'Barabba' (1961) di Richard Fleischer con Anthony Quinn, 'La Bibbia' (1966) di John Huston con Gorge Scott, Ava Gardner, John Huston stesso e Peter O'Toole, 'Lo sbarco di Anzio' (1968) di Duilio Coletti con Robert Mitchum e 'Waterloo' (1970) di Sergej Bondarcuk con Rod Steiger e Orson Welles. Nel 1972 vengono introdotte modifiche alla legge italiana sul cinema. I sussidi, infatti, vengono riservati solo ai film con il 100% di produzione italiana (fino ad allora bastava il 50%). Questi cambiamenti spingono De Laurentiis a trasferirsi negli Usa dove fonderà la De Laurentiis Entertainment Group. L'Italia perde così un grandissimo produttore che avrebbe potuto cambiare il futuro del cinema italiano. In America continua a produrre grandi successi tra i quali spiccano 'Serpico' (1973) di Sidney Lumet, 'I tre giorni del condor' (Three Days of the Condor) (1975) di Sidney Pollack e 'Il giustiziere della notte' (Death Wish) (1974) di Michael Winner, 'L'anno del dragone'. Nel 1990 realizza 'Ore disperate' (Desperate Hours) (1992), ancora di Michael Cimino (un'operazione molto coraggiosa e pericolosa, dato che il regista americano era considerato il responsabile del fallimento della United Artists, e conseguentemente 'bandito' da Hollywood), e Body of Evidence, 'Corpo del reato' (1992) di Uli Edel, con Madonna, mentre, tra i titoli più recenti si ricordano il thriller Breakdown, La trappola (1997) e U-571 (2000) di Jonathan Mostow.


    Anche la sua vita familiare è stata ricca e articolata. Ha avuto, infatti, 6 figli: Veronica, Raffaella, Federico e Francesca, avuti da Silvana Mangano con la quale si era sposato nel 1951; Carolyna e Dina avute dalla sua seconda moglie Martha Schumacher con la quale si era unito in matrimonio nel 1990. Nel corso della serata di premiazione degli Oscar del 2001 ha ricevuto l'Irving G. Thalberg Memorial Award. Infine è stato anche un giudice dell' Academy of Motion Picture Arts and Sciences, per il Premio Oscar. Nel 2008 è apparso nel documentario 'Il falso bugiardo', dedicato allo sceneggiatore Luciano Vincenzoni, che lavorò con lui e che fu anche suo amico, frequentandolo anche a Hollywood per per almeno 20 anni. Con Vincenzoni, De Laurentiis ha realizzato, tra l'altro, il capolavoro 'La grande guerra'.

    Era un vero colosso dell'industria cinematografica italiana

  2. #2
    Carbonaro
    Ospite
    Mi dispiace tantissimo.

  3. #3
    Utente L'avatar di Furious Angel
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    Bene, ora tutto in mano ad Aurelio. Il declino di un impero.

  4. #4
    Takeda
    Ospite
    R.i.p

  5. #5
    Raoul Duke L'avatar di Intrinseco
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    Citazione Furious Angel Visualizza Messaggio
    Bene, ora tutto in mano ad Aurelio. Il declino di un impero.
    Ora ? Credo che le cose stessero così già da un pò, in fondo aveva la bellezza di 91 anni.
    Dispiace, anche se sul morire a 91 anni lasciando quell'eredità ci metterei la firma.

  6. #6
    PhD in chimica L'avatar di lupo1978
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    11.020
    beh, 91 anni è una bella età
    sarà un passaggio di consegne come quello da mario cecchi gori a vittorio cecchi gori?


  7. #7
    ҳ̸Ҳ̸ҳ Sokar ҳ̸Ҳ̸ҳ L'avatar di Jack-raz
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    12-06
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    beh è vissuto non poco direi,rip.

  8. #8
    Woke up this morning... L'avatar di AdamWarlock
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    Grande Dino; lo ricorderò per i successi (Miseria e Nobiltà e Le Notti di Cabiria su tutti) ma sopratutto per quelle produzioni minori (in termini di critica) quali King Kong e Dune, ai quali sono molto affezionato.

  9. #9
    Bannato
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    Sky cinema sta passando un piccolo filmato con i suoi film più famosi. Era davvero un colosso, non tanto per qualità (non che abbia fatto porcate) ma per successoni. Aveva fiuto e ha sfondato pure in america. Se ora l'industria italiana è così fiacca è anche perchè non ci sono più figure come lui.

  10. #10
    Mora Nera L'avatar di Aleskj
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    Grande Dino, R.I.P.

  11. #11
    SNIPPOLO
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    Un grande.

    R.I.P

  12. #12
    life is not a song L'avatar di Worthless
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    Ha avuto una vita piena, e lo ricorderemo senz'altro per ciò di cui è stato artefice.

    R.I.P.

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