Processo Calciopoli a Napoli, udienza del 23 novembre 2010, ATTO FINALE.
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Discussione: Processo Calciopoli a Napoli, udienza del 23 novembre 2010, ATTO FINALE.

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    Lampadina Processo Calciopoli a Napoli, udienza del 23 novembre 2010, ATTO FINALE.



    Ultima chiamata!

    Martedì 16 si è tenuta - per modo di dire - l'udienza del processo di Napoli in cui sta per terminare l'ascolto dei testimoni della difesa. Per modo di dire, perché rimasti ormai da sentire solo i più "timidi", tra Tavaroli che si avvale della facoltà di non rispondere ed altri assenti giustificati per impegni lavorativi, di fatto nell'udienza della scorsa settimana non si è sentito nessuno. Nonostante le difese abbiano accettato di sfoltire pesantemente le liste dei testimoni da ascoltare, il giudice Casoria non è affatto felice del tempo sprecato e sottratto ad altre cause, e quindi ha stabilito perentoriamente che con la prossima udienza del 23 Novembre dovrà terminare l'ascolto di testimoni, e la richiesta di trascrizioni di telefonate.

    Se l'espressione non fosse stata sufficientemente chiara, sarà bene spiegarla meglio: tutti coloro che ritengono di "sapere come funzionava il sistema Moggi" o di "avere le prove" hanno solo quest'ultima possibilità per farsi avanti e rendere partecipe il mondo delle loro verità. Sono passati quattro anni: avete avuto tutto il tempo di riflettere e raccogliere le idee.

    Lo diciamo proprio a tutti, ma in particolare a quegli imprenditori e giornalisti che in passato hanno dichiarato di "sapere", e di "avere le prove": questa per voi è l'ultima chiamata! E' proprio il caso di dire: "chi sa... parli ora, o taccia per sempre!"
    Purtroppo abbiamo il presentimento che qualcuno preferirà tacere ora, e poi continuare per sempre a raccontarci le solite cose!

    Puntate precedenti:

    Udienza 16 novembre
    Udienza 26 ottobre
    Udienza 19 ottobre
    Udienza 12 ottobre
    Udienza 1 ottobre

    RESOCONTO UDIENZA DI OGGI
    Spoiler:

    Intanto il quotidiano La Stampa anticipa oggi un'altra intercettazione inedita con Meani protagonista, questa volta a colloquio con l'arbitro internazionale Rosetti. La conversazione avviene l’8 aprile del 2005, Rosetti è stato designato per Lecce-Siena e la squadra senese la settimana sucessiva sarà l’avversario del Milan. Il dirigente milanista addetto agli arbitri dice al suo interlocutore che è una fortuna essere precluso per le partite della Juve con quel che si dice, e confessa di aver recriminato quando l'arbitro aveva ammonito i due Lucarelli del Livorno, provocandone l'assenza nella successiva partita con la Juve. A questa affermazione Rosetti risponde "ah guarda, per quanto mi riguarda ma veramente, io non ho mai visto una roba del genere, cioè io devo essere in campo libero, tranquillo...", e Meani replica "Io ti dico, quando a me magari sai, succede che lo stesso "boss" mi dica 'mi raccomando eh, se può, che abbiamo Maldini e Nesta diffidati'...".
    Ore 9.45 - In aula oggi c'è il pienone ed è presente anche Ciro Venerato, imputato ma anche testimone, che aveva dovuto saltare la precedente udienza per motivi di lavoro. La prima voce raccolta è una anticipazione di quanto l'avvocato Prioreschi dovrebbe riferire in aula: sui brogliacci compaiono alcune telefonate con Facchetti, però i file audio sono illeggibili.
    Ore 10.15 - Il giudice Teresa Casoria inizia l'appello. Il presidente Casoria chiede se qualche difesa ha da depositare nuove telefonate:
    L'avvocato Gallinelli, difensore di De Santis, chiede la trascrizione della telefonata tra De Santis e Bergamo, dopo Livorno-Siena.
    La difesa di Pairetto deposita un elenco di 20 telefonate.
    La difesa di Racalbuto chiede la trascrizione di 11 telefonate effettuate dal 4.3.2005 al 5.3.2005.
    Avv. Prioreschi: Fornisco un elenco di ulteriori telefonate, 114 per l’esattezza. Ma voglio far rilevare che abbiamo trovato, nel cd dei brogliacci, alcune telefonate tra Facchetti e Pairetto, però non abbiamo trovato l’audio. È solo per farlo rilevare a verbale.
    Anche la pubblica accusa chiede la trascrizione di 4 telefonate sull’utenza in uso a Moggi. La difesa di Meani chiede la trascrizione di una telefonata.
    Entra il perito trascrittore Roberto Porto che si impegna e chiede un termine di 60 giorni per il deposito della perizia.
    Il presidente Casoria fa notare che le 114 di Moggi sono un po' tante, ma Prioreschi fa presente che fanno parte dei cd per i quali è stasta data la chiave elettronica solo a settembre, e ce ne sono ancora circa 10 mila che non sono state sentite.
    DEPOSIZIONE RICCARDO BIGON.
    Avv. difesa Foti: Lei è direttore del Napoli oggi ma nel 2004/2005 per chi?
    Bigon: Per la Reggina.
    Avv. difesa Foti: Con quale qualifica?
    Bigon: Responsabile organizzativo.
    Avv. difesa Foti: Era a stretto contatto con l’allenatore?
    Bigon: Sì la Reggina non aveva il direttore sportivo.
    Avv. difesa Foti: Chi era l’allenatore?
    Bigon: Mazzarri.
    Avv. difesa Foti: All’inizio del campionato, vi furono episodi sfavore voli alla Reggina in Lazio-Reggina del 19 settembre 2004, la ricorda?
    Bigon: Sì anche se sono passati anni, la ricordo mi pare finì 1-1.
    Avv. difesa Foti: Vi fu un episodio sfavorevole alla Reggina?
    Bigon: Sì ci fu il gol della Lazio su rigore e ricordo che lo contestammo a lungo.
    Avv. difesa Foti: Il 24 ottobre Chievo-Reggina 0-0, la ricorda?
    Bigon:
    Avv. difesa Foti: Vi fu qualche episodio?
    Bigon: Ricordo un gol di Bonazzoli annullato per fuorigioco, ma fu una svista.
    Avv. difesa Foti: Era verso la fine dell’incontro?
    Bigon: Sì.
    Avv. difesa Foti: Il 3 ottobre 2004 contro il Milan la Reggina perse 3-1 ricorda?
    Bigon: Sì.
    Avv. difesa Foti: Anche qui vi furino dei torti?
    Bigon: Sì, mi sembra che sul 2-1 per il Milan raggiungemmo il pareggio con Borriello e che la rete venne annullata in maniera sbagliata.
    Avv. difesa Foti: Quando fu annullato il gol si era alla fine della gara?
    Bigon: Sì.
    Avv. difesa Foti: Chi era l’arbitro?
    Bigon: Trefoloni.
    Avv. difesa Foti: Il 31 ottobre Messina-Reggina 2-1, ricorda qualcosa?
    Bigon: Questa la ricordo in modo particolare, era il derby sentito dai tifosi, andammo in vantaggio, poi vi fu un rigore per noi non concesso e poi perdemmo. Si scatenarono grosse polemiche sia tra i tofosi sia interne.
    Avv. difesa Foti: Chi era l’arbitro.
    Bigon: Racalbuto.
    Avv. difesa Foti: Reggina-Brescia 1-3, chi era l'arbitro?
    Bigon: Sempre Racalbuto.
    Avv. difesa Foti: Ricorda qualcosa?
    Bigon: No, di questa gara non ricordo granché, forse ancche qui un rigore non dato.
    Avv. difesa Foti: In quell’anno vi furono molte polemiche?
    Bigon: Sì, ricordo di sì, soprattutto il mister tenne a sottolinerare più volte gli errori e a fine anno il nostro bilancio era certamente in passivo.
    Difesa Foti: Vi fu un Palermo-Reggina del 15 maggio 1-1: ricorda se la Reggina andò in vantaggio?
    Bigon: Sì, con un gol di Mesto e venimmo raggiunti dal Palermo all’ultimo secondo della gara.
    Avv. difesa Foti: Quindi nel recupero.
    Bigon: Sì.
    Avv. difesa Foti: Di cinque minuti?
    Bigon: Non lo ricordo.
    Avv. difesa Foti: Nessun'altra domanda.

    Avv. Gallinelli: 12 dicembre 2004, Reggina-Cagliari: Lei che ruolo aveva?
    Bigon: Ero responsabile amministrativo e team manager.
    Avv. Gallinelli: Chi era l’arbitro?
    Bigon: Non ricordo.
    Avv. Gallinelli: Se Le dico che era Rosetti lo conferma?
    Bigon: Non ricordo.
    Avv. Gallinelli: Ci furono polemiche?
    Bigon: Sì.
    Avv. Gallinelli: Contro l’arbitro?
    Bigon: Sì, fu una gara molto intensa, mi pare che vincemmo 3-2 e anche negli spogliatoi ci fu un poco di tensione.
    Avv. Gallinelli: Lei ricorda se l’arbitro era De Santis?
    Bigon: Non me lo ricordo.
    Avv. Gallinelli: Sa se Rosetti era stato designato e poi sostituto?
    Bigon: Sì, ricordo che in quella stagione accadde, ma non ricordavo che fosse in quella gara.
    Avv. Gallinelli: Chi si lamentò più di tutti per quella partita?
    Bigon: Non ricordo.
    Avv. Gallinelli: Ricorda il comportamento di Cellino?
    Bigon: No, ricordo che nel sottopassaggio ci fu da ridire tra gli addetti ai lavori ma se c’è stata una polemica di Cellino non lo ricordo.
    Avv. Gallinelli: Franceschini venne spulso?
    Bigon: Sì, negli spogliatoi.
    Avv. Gallinelli: Ricorda il motivo?
    Bigon: Non so esattamente, si arrivò quasi alle mani.
    Avv. Gallinelli: Quindi fu una gara di elevata difficoltà?
    Bigon: Sì, ci si giocava la salvezza.
    Avv. Gallinelli: Ricorda se Mazzarri gradiva De Santis?
    Bigon: Non ricordo se vi fosse un particolare gradimento.
    Avv. Gallinelli: Nessuna altra domanda.
    DEPOSIZIONE CIRO VENERATO.
    L’avvocato Misiani non ha interesse ad ascoltarlo.
    PM: che ruolo aveva nella rai nel 2004 2005
    Venerato: Ero precario di fascia A, cioè la Rai è tenuta ad assumere dopo 4 anni.
    PM: Quale era la sua sede
    Venerato: A Milano.
    PM: Con chi avev rapporti?
    Venerato: Con Zermiani, ma il mio referente era Cinzia Maltese. Avevo un capo del calcio, Scardina, e tutti i giorni lavoravamo ai notiziari sportivi per Rai 2 e Rai 3. Stando a Milano seguivo molto il Milan, poco l’Inter, e talvolta la Juve per interviste esclusive, soprattutto per Ddribbling.
    PM: Quanti giornalisti precari lavoravano alla Rai?
    Difesa Scardina: Ma questo ce lo hanno detto già i giornalisti e i responsabili Rai.
    Venerato: 8, 9, o forse 10, ma il termine precario era solo una qualifica, non una diminutio, ma io avevo fatto, prima di andare in Rai, 4 anni a Rds, 3 anni a Tele +, otto anni alla Gazzetta, 2 anni il praticante al "Roma", 4 anni al Giornale di Sicilia, opinionista a Studio Sport e 5 anni a Canale 21, conduttore per 5 anni a Canale 7, più altri incarichi vari.
    PM: Può dirmi in sintesi nel corso del 2004 2005 quanti servizi dedicati agli eventi di Juve, Inter e Milan ha seguito?
    Venerato: La domenica ero quasi sempre sulla Juve. Per motivi di share alla DS portavamo due pezzi. I collaboratori non assunti non potevano seguire la partita affidata alla prima firma, noi facevamo l’intervista, la storia, il personaggio. Eravamo io, Lucilla Granata e Alda Angrisani. Le jultime due facevano le milanesi. Quando c’era Costa a Torino faceva le interviste ad Agnelli, ma poi andò in pensione e Marino andò a fare il servizio della partita. E mi fu chiesto di fare le interviste, anche perché c’erano molti giocatori del Napoli, mia squadra del cuore. Io, tra l’altro, avevo dato la notizia del ritorno di Lippi, nello stesso giorno in cui Agnelli aveva confermato Ancelotti. Io avevo chimato Lippi, che mi disse che era stato chiamato dal Barcellona e che aveva rifiutato. Io gli dissi "Non è che torni alla Juve?" e lui si mise a ridere. Qui acquistai considerazione nell’ambiente.
    PM: Chi faceva le griglie?
    Altra opposizione dell’avv. di Scardina.
    Venerato: Scardina era il capo del calcio, quindi preparava le griglie, che poi erano soggette alla riunione di redazione del martedì.
    PM: Nel 2003-04 vi furono proteste di suoi colleghi per una sua esultanza al termine di Juve-Bologna?
    Venerato: Io non sono juventino. Il mio telefono fu tempestato di telefonate dal curatore della DS. Aprire la Domenica Sportiva con un faccione della Juve era importantissimo. Il Bologna stava vincendo e i protagonisto erano loro. Bellardi mi premeva perché ci fosse un giocatore della Juve alla DS. La Juve non mi avrebbe dato nessuno se avesse perso, quindi al gol di Camoranesi esultai per motivi professionali.
    PM: Era in contatto con Moggi in quella stagione anche per motivi professionali?
    Venerato: Per quanto riguarda il mio lavoro e il taglio dei miei servizi mai. È vero che ci furono dei problemi con Scardina. Accadde che con Zeman non ho mai avuto un grande feeling, soprattutto da quando era al Napoli, che fece retrocedere. Spesso ero ospite di una trasmissione a Napoli e come difensore di Zeman c’era Galeazzi. Scardina, romanista, era un altro zemaniano. Stranamente prima di Lecce-Juve, in cui c’era Zeman, non mi mandò a fare la Juve ma una gara di terza fascia, e mi sembrò una scorrettezza dal punto di vista umano. Io posso anche avere antipatie, ma quando faccio il mio lavoro, mi spoglio di tutto.
    Nota: Venerato ha riportato anche un commento di Zeman che una volta disse "Non vorrei un giorno piangermi i morti della Juventus".
    Venerato: Quindi io mi sfogai con Moggi, che considero un mio amico. Voi avete sentito solo la telefonata con Moggi, ma io quel giorno mi sfogai con Ruffini e con altri colleghi. Ruffini chiamò Scardina e disse che lo avrebbe mandato come inviato di Sabato Sprint. Dopo la gara io e Zeman facemmo un'intervista.
    PM: Quindi non chiese a Moggi di intervenire su Scardina?
    Venerato: Gli spiegai quello che era successo, ma era uno sfogo, non dovevo chiedere niente, non dovevo guadagnarmi niente, io facevo già la Juve.
    PM: Ha mai viaggiato sull’aereo della Juve?
    Venerato: Sì, qualche volta sì per motivi logistici, mi dovevo trovare il sabato sera in un posto e la mattina dopo a Torino, e la RAI chiedeva alla Juve di ospitarmi solo per questo motivo. Ma era la RAI a chiederlo ed è successo solo 4 o 5 volte.
    PM: Ha mai interceduto per la presenza alla DS di Mino Raiola, procuratore di Nedved?
    Opposizione dell'avvocato Misiani (difesa Scardina).
    Venerato: Non ho problemi a rispondere. Raiola è l’agente più importante del calcio italiano e io, che mi occupavo di calcio mercato, dovevo avere un buon rapporto con lui. Ero a cena e Moggi mi telefonò dicendo che alla DS c’era Zeman che accusava Nedved per avere abbandonato la nazionale Ceca e che voleva fare una replica.
    PM: Ha conosciuto Franza? Ha parlato con Moggi mentre era con Franza?
    Venerato: Sì andai a fare un servizio per dribbling e lo chiamai per farlo salutare da Moggi. Erano amici e Franza era Juventino.
    PM: Nessun'altra domanda

    Avv. parte civile RAI: Ricorda quante gare commentò nel 2004/2005?
    Venerato: Non mi occupavo di partite ma di personaggi. A volte nemmeno la vedevo perché ero a caccia di interviste.
    Avv. Trofino: Quando ha declinato le sue generalità, ha detto che Lei è dipendente Rai, quindi è stato assunto dall’azienda dopo questi fatti, è così?
    Venerato: Sì.
    Avv. Trofino: E allora basta, di che stiamo parlando?
    Presidente Casoria: Venerato, può andare.
    DEPOSIZIONE ANDREA CONSOLO, ex assistente.
    Avv. Picca: Da quanti anni svolge la funzione arbitrale?
    Consolo: Non lo sono più, lo sono stato fino al 2007.
    Avv. Picca: Da quando?
    Consolo: Dal 1999.
    Avv. Picca: Una partita del 22 maggio 2005. Lazio-Fiorentina ricorda la terna arbitrale?
    Consolo: Si Rosetti e Pisacreta.
    Avv. Picca: Ricorda l’andamento della gara?
    Consolo: Ricordo che nel primo tempo ci fu un episodio di un tiro in porta e un salvataggio di un difensore della Lazio sulla linea.
    Avv. Picca: Ricorda se fu fatto con la mano?
    Consolo: Non lo vidi, ovviamente.
    Avv. Picca: Questo durante la gara ma dopo?
    Consolo: Certo vedendo le immagini.
    Avv. Picca: Parlò con Rosetti dopo la gara?
    Consolo: No.
    Avv. Picca: Ricorda proteste dei giocatori della Fiorentina?
    Consolo: Sì ma io ero l’assistente dall’altro lato.
    Avv. Picca: E non chiese chiarimenti ai suoi colleghi?
    Consolo: No.
    Avv. Picca: Quindi dopo la gara non ne parlò, ma dopo avrà visto le immagini?
    Consolo: Non subito, credo di averne parlato al raduno mensile di Coverciano.
    Avv. Picca: Quanto tempo prima seppe di dovere arbitrare la gara?
    Consolo: Venerdì.
    Avv. Picca: Ha mai avuto da parte di Rosetti indicazioni per favorire una squadra?
    Consolo: Assolutamente no.
    Avv. Picca: E da Pisacreta?
    Consolo: No.
    Avv. Picca: E dai dirigenti dell’AIA, i designatori?
    Consolo: No.
    Avv. Picca: E da dirigenti della Fiorentina?
    Consolo: No.
    Avv. Picca: Dalla Lazio?
    Consolo: Nemmeno.
    Avv. Picca: Ricorda il fallo di mano?
    Consolo: Quello che ho visto in campo, ma ero a 50 metri, vedo un tiro in porta e la palla che viene deviata in angolo.
    Presidente Casoria: Quando ha visto le immagini ha visto se era mano?
    Consolo: Beh certo.
    Avv. Picca: Ricorda che decisione assunse Rosetti?
    Consolo: Angolo.
    Avv. Picca: Avendo visto le immagini che avrebbe dovuto fare?
    Consolo: Rigore ed espulsione.
    Avv. Picca: Nessun'altra domanda.
    Difesa Racalbuto: Che professione svolge?
    Consolo:Cardiologo.
    Difesa Racalbuto: Come assistente è stato designato per Cagliari-Juve con Racalbuto.
    Consolo: Sì.
    Difesa Racalbuto: La ricorda?
    Consolo: Era in notturna e finì 1-1.
    Difesa Racalbuto: Rricorda se ci furono proteste?
    Consolo: Assolutamente no.
    Difesa Racalbuto: Ricorda se alla fine ci fu un problema di un gol di Trezeguet in fuorigioco?
    Consolo: Non ricordo.
    Difesa Racalbuto: Lei era proprio l’assistente dalla parte del gol...
    Consolo: Sì ma non mi accorsi del fuorigioco, altrimenti lo avrei segnalato e non ho nemmeno mai rivisto le immagini.
    Difesa Racalbuto: Altra gara: Roma-Parma, sempre con Racalbuto, ricorda se ci furono polemiche?
    Consolo: No.
    Difesa Racalbuto: Il raporto arbitrale lo firma anche Lei?
    Consolo: No.
    Difesa Racalbuto: Ci furono ammonizioni?
    Consolo: Non ricordo.
    Difesa Racalbuto: Se Le dico che erano stati ammoniti Pisanu e Contini?
    Consolo: Non posso ricordare avvocato.
    Difesa Racalbuto: Ancora su Cagliari-Juve, Cellino avrebbe detto che c’erano state minacce di Racalbuto ai giocatori della sua squadra. Lei le ricorda?
    Consolo: Ma assolutamente no, non ho sentito alcun tipo di minacce.
    Difesa Mazzei: Conosce Mazzei?
    Consolo: Certo facevamo riunioni insieme agli arbitri il venerdì, ma a volte noi assistenti ci riunivamo con Mazzei per vedere insieme alcune immagini per discutere del regolamento.
    Difesa Mazzei: In queste riunioni facevate anche allenamenti?
    Consolo: Sì, la mattina.
    Difesa Mazzei: Sa delle modalità di designazione dei due assistenti per le partite?
    Consolo: Vi erano delle regolari designazioni.
    Difesa Mazzei: Sa se venivano proposte da Mazzei?
    Consolo: Proposte?
    Difesa Mazzei: Sì, da Mazzei ai designatori...
    Consolo: Presumo di sì, era lui che conosceva lo stato di forma di ognuno di noi.
    Difesa Mazzei: Le è mai capitato di avere delle indicazioni con la precisazione che poi la decisione sarebbe stata dei designatori?
    Consolo: No.
    Difesa Mazzei: Le modalità di svolgimento delle riunioni a Coverciano sono rimaste invariate nel tempo?
    Consolo: Sì, in linea di massima sì.
    Difesa Mazzei: Le è mai capitato di chiamare Mazzei per una designazione o riceverne qualcuna per una raccomandazione?
    Consolo: No, nemmeno dai designatori.
    Difesa Mazzei: Era consuetudine parlare di partite difficili?
    Consolo: No, io sapevo se quella designazione si riferiva ad una gara difficile o no.
    Presidente Casoria: Consolo può andare.
    DEPOSIZIONE MITRO.
    Avv. Picca: Lei è stato assistente?
    Mitro: Sì, anche nel 2004-2005.
    Avv. Picca: Da quando?
    Mitro: Per 10 anni dal 1995.
    Avv. Picca: Quindi quella fu l’ulitma stagione?
    Mitro: Sì.
    Avv. Picca: Fiorentina-Brescia: per quella gara era in terna con chi?
    Mitro: Collina e Farneti.
    Avv. Picca: Ricorda la partita se determimò polemiche?
    Mitro: No, fu una gara diretta e condotta senza contestazioni.
    Avv. Picca: Quanto prima seppe di doverla arbitrare?
    Mitro: A quell’epoca, mi ricordo, sapevano il giovedì o il venerdì.
    Avv. Picca: Come terna quando vi incontravate?
    Mitro: La mattina, facevamo il breefing.
    Avv. Picca: L’oggetto della riunione quale era?
    Mitro: Disposizioni tecniche dell’arfbitro.
    Avv. Picca: Collina Le diede indicazioni di favorire una suqadra in danno dell’altra?
    Mitro: No.
    Avv. Picca: E queste indicazioni le ebbe dal suo collega?
    Mitro: No.
    Avv. Picca: Registraste contestazioni dei dirigenti?
    Mitro: No.
    Avv. Picca: Del Brescia?
    Mitro: No.
    Avv. Picca: Ha ricevuto da Bergamo e Pairetto pressioni, o raccomandazioni a favorire una squadra in danno dell’altra?
    Mitro: No.
    Avv. Picca: E dai dirigenti della Fiorentina?
    Mitro: No.
    Avv. Picca: Nessuna altra domanda.
    Avv. Cirillo, difesa Ambrosino: Ricorda Reggina-Messina del marzo 2005?
    Mitro: Sì.
    Avv. Cirillo: Che ruolo aveva?
    Mitro: Assisstente.
    Avv. Cirillo: E il secondo chi era?
    Mitro: Ambrosino.
    Avv. Cirillo: Che partita fu?
    Mitro: A livello tecnico regolare. Ricordo una inversione di campo per incidenti sotto la porta del portiere del Messina.
    Avv. Cirillo: Che risultato ebbe dall’osservatore?
    Mitro: Non ricordo.
    Avv. Cirillo: Ha notato qualche comportamento particolare di Ambrosino?
    Mitro: No.
    Avv. Cirillo: Ha avuto contatti telefonici con lui?
    Mitro: Certo.
    Avv. Cirillo: Aveva il suo numero in memoria?
    Mitro: Avevo ed ho il suo numero.
    Avv. Cirillo: Ha mai avuto telefonate da lui, effettuate da altri numeri?
    Mitro: No mai.
    Avv. Gallinelli: Ha partecipato a Inter-Milan, Arsenal-Bayern, Francia-Svizzera, Olanda-Romania?
    Mitro: Sì.
    Avv. Gallinelli: Chi era l’arbitro?
    Mitro: De Santis.
    Avv. Gallinelli: Si ricorda se De Santis le diede informazioni sull’esistenza di una indagine giudiziaria?
    Mitro: No mai.
    Avv. Gallinelli: In riferimento ad Inter-Milan ricorda la condotta di De Santis?
    Mitro: Quell’anno ho fatto tante partite con lui ed ha sempre fatto partite con la condotta perfetta.
    Avv. Gallinelli: Sa dire se sue segnalazioni all’arbitro vennero recepite da De Santis?
    Mitro: Le segnalazioni sono sempre state recepite.
    Avv. Gallinelli: Venivano disposti dei breefing nei quali venivano affrontati solo argomenti tecnici?
    Mitro: Sì solo tecnici.
    Avv. Gallinelli: 20 aprile 2005 Inter-Juve, ricorda?
    Mitro: Sì.
    Avv. Gallinelli: Ci furono epoisodi particolari?
    Mitro: L’episodio più discusso fu un comportamento di Ibrahimovic da parte mia e della terna non visto e non segnalato.
    Avv. Gallinelli: Al di la di questo episodio, Ibrahimovic subì dei provvedimenti disciplinari?
    Mitro: Se non sbaglio era stato ammonito.
    Avv. Gallinelli: Ricorda altri ammoniti della Juve?
    Mitro: Certo ce ne furono.
    Avv. Gallinelli: Successivamente alla gara il 28 aprile 2005 ha arbitrato una gara di champions, sempre con De Santis?
    Mitro: Sì.
    Avv. Gallinelli: Ricorda se fu chiamato dal giudice sportivo per chiederle se aveva avuto modo di vedere l’epsidio di Ibrahimovic?
    Mitro: Sì.
    Avv. Gallinelli: Questa richiesta era relativa alla applicazione della prova televisiva?
    Mitro: Si ci chiese se avevamo visto questa violenza.
    Avv. Gallinelli: Tale richiesta venne formulata solo a lei?
    Mitro: No a tutti e tre eravamo in camera di De Santis. Il giudice ha prima parlato con lui e poi ha chiesto agli altri se avessero visto qualcosa della violenza di Ibrahimovic e tutti risposero che non avevano visto nulla.
    Avv. Gallinelli: E quindi che cosa è successo?
    Mitro: Ibrahimovic venne squalificato.
    Avv. Gallinelli: Quindi se anche uno dei tre avesse detto di aver visto qualcosa che cosa sarebbe successo?
    Mitro: Non sarebbe stato squalificato per quello.
    Avv. Gallinelli: In Milan-Juventus dell’otto maggio era assistente?
    Mitro: Sì.
    Avv. Gallinelli: Con quale arbitro?
    Mitro: Collina.
    Avv. Gallinelli: In quell’incontro partecipò Ibrahimovic?
    Mitro: No.
    Avv. Gallinelli: Si ricorda se non partcipò per la squalifica?
    Mitro: Sì per quella presa per la prova televisiva.
    Avv. Gallinelli: E Ibrahimovic venne squalificato anche prechè ammonito e diffidato?
    Mitro: Sì.
    Avv. Gallinelli: Nell’intervallo di Francia-Svizzera accadde qualcosa?
    Mitro: Sì, ci fece visita un dirigente Uefa.
    Avv. Gallinelli: Walter Gagg?
    Mitro: Sì.
    Avv. Gallinelli: E che disse?
    Mitro: Ci portò i saluti di Facchetti, a tutta la terna.
    Avv. Gallinelli: Ancora su Milan-Juve, ricorda se quella gara era determinante?
    Mitro: Assolutamente sì.
    Avv. Gallinelli: Ricorda se a quella gara parteciparano Nesta, Rui Costa e Seedorf?
    Mitro: Non ricordo, forse Nesta no.
    Avv. Gallinelli: De Santis Le ha mai parlato di giocatori diffidati?
    Mitro: No mai.

    PM: Mi dice se in quegli anni abitava a Potenza?
    Mitro: Sì.
    PM: E aveva il numero di cellulare 33…?
    Mitro: Sì.
    PM: Nessuna altra domanda.
    Difesa Titomanlio: Lei ha visionato la gara. Le segnalazioni sono avvenute in che parte del terreno di gioco?
    Mitro: Nella parte di sua competenza.
    Presidente Casoria: Può andare.
    DEPOSIZIONE ING. DE FALCO.
    Avv. Morescanti: Ha avuto i dati con i quali la polizia giudiziaria ha attributo le telefonate a Fabiani?
    De Falco:Il mio intervento è relativo alla associabilità delle telefonate che sono state fatte, circa 60, che sono state ascritte a Fabiani. Cioè se sono state effettuate da lui. Ci sono 60 contatti con tre colonne. Da una parte c’è l'identificativo di cella da cui è partita la telefonata, poi c'è l’indirizzo di cella ed il comune della stessa. Chi ha guardato queste immagini, ha concluso che questi indirizzi fossero nel quartire di Primavalle ela associavano a Fabiani, in via probabilistica e non logica. I dati oggettivi che portano a dire che Fabiani ha fatto le telefonate sono quelli che sono partiti da quell’indirizzo. La radiotrasmittente può essere lontana anche 20, 30 metri dall’indirizzo indicato. Io ho riportato quelle che sono le effettive posizioni delle trasmittenti delle celle. Queste celle hanno un raggio di 10 chilomenti, quindi più estese del quartiere di Primavalle, che a nord confina con il GRA ed anche ad Ovest, poi via Ttrionfale e via Boccea. Di queste 60 telefonate solo 15 sono proprio nel quartiere di Primavalle. Le altre sono fuori, oltre i 5 km dalla residenza del Fabiani. Quindi, queste celle possono raggiungere la residenza del Fabiani? Schiumando questo numero di celle si stabilisce che le uniche che possono essere raggiunte da questo punto sono 2, massimo 4. Le celle in queste zone urbane hanno una penetrazione di 600, mille metri non di più. Tutte le telefonate che partono da quell’indirizzo possono essere agganciate da 2, massimo 4 celle. La probabilità che una persona che si trova in via Cardinal D'Avanzo possa agganciare le celle presenti è del 3%. Trattandosi di celle di un gestore estero in roaming con le società italiane, potevano agganciare le celle di tutti i gestori. La cella più vicina si trova a via Tommaso De Vio. Ma la cella è molto particolare, perché esistono delle celle che sono locali, perché i canali a disposizione sono pochissimi, quindi le celle di zona hanno una determinata frequenza e possono parlare solo con zone prossime. Una deroga a questo fatto è una cella ad ombrello che serve per coprire tutti i buchi. La cella di via De Vio è su un campanile su cui ci sono delle antenne BTS e questa cella, essendo molto alta, ed essendo ad ombrello, non ci da nemmeno la certezza che la telefonata sia partita da un posto vicino. Per motivi logici e tecnici, quindi, si può dissentire dall’assunto che le 60 telefonate provengano tutte dal posto in cui abita Fabiani. Tra l’altro, non si sa nemmeno dove si trovasse l’imputato al momento della telefonata. All’epoca, essendo il Fabiani un dirigente del Messina Calcio, noi troviamo telefonate verso Messina, ma le celle a Mmessina sono lontane dal campo sportivo. Altra osservazione è la circostanza che il numero della prima colonna mi parla di settorializzazione della trasmissione. Avviene che si pongono le antenne in tre direzioni tipiche: nord, sud-est e sud-ovest. Avere una percezione di questi settori avrebbe potuto farci capire l’ubicazione del cellulare ma in questo caso non è stato possibile saperlo.
    Avv. Morescanti: Quindi chi ha effettuato l’indagine ha usato tutti gli accorgimenti per sapere da dove partissero le telefonate?
    De Falco: Si doveva fare in tempo reale e non è stato fatto, ma anche successivamente si poteva fare di più.
    Avv. Morescanti: Le celle di cui lei ha parlato sono state veramnete interessate da queste telefonate, o i carabinieri hanno visto le 60 teelfonate provenienti dal quartiere in cui abitava Fabiani e le hanno associate a lui?
    De Falco: Hanno fatto solo un collegamento logico. Se il territorio di copertura della cella fosse stato piccolo, si sarebbe potuto fare questo sillogismo. Oggettivamente non si può dire che ci sia un riscontro reale, non solo con la persona ma anche proprio con la zona.
    Avv. Morescanti: È giusto identificare la scheda svizzera come segreta, non intercettabile?
    PM: Opposizione!
    Presidente Casoria: E perché? Risponda, se lo sa.
    De Falco: Il cellulare è parte della rete, quindi quando lo accendo tutti sanno dove sono. La rete vede il telefonino e se non lo ha nei database chiede al gestore straniero se può dare la linea. Non è segreta per niente. I telefonini sono tutti intercettabili se si conosce il numero del telefonino. Quando c’è una telefonata il gestore non segna solo il numero della sim ma anche il numero del telefonino. Sarebbe stato interessante vedere se questi numeri erano associati anche ad altri numeri cellulari ma non è stato fatto.
    Avv. Morescanti: Quindi quali sono le sue conclusioni?
    De Falco: Non vi è collegamento tra zona e persona ma anche in termini di zona e abitazione della persona siamo a percentuali molto basse, al di sotto del 5%
    Avv. Morescanti: Nessuna altra domanda.
    PM: Lei sa il suo cliente dove abitava a Messina?
    De Falco: Sì in albergo ma l’ubicazione delle celle è particolare non vi è una concentrazione.
    PM: Ma non era più rilevante valutare non la distanza dallo stadio ma dal centro?
    De Falco: Era anche un problema di albergo, perché quando ho incontrato Fabiani l’ho incontrato in diversi alberghi.
    PM: Non ha ritenuto opportuno nemmeno conoscere quale fosse il suo posto di lavoro?
    De Falco: Immagino lo stadio.
    PM: Lo immagina o glielo ha chiesto?
    De Falco: Lo immagino. Io ho mostrato le posizioni delle celle, non posso sapere in quel momento dove fosse il Fabiani, agli atti non c’è scritto niente, ma nemmeno il Fabiani può sapere quel giorno e a quell’ora dove si trovasse.
    PM: Quindi anche la Sua consulenza, come le indagini dei carabinieri, sarebbe potuta essere più precisa.
    De Falco: Io ho realizzato l’aspetto tecnico che riguarda la posizione delle celle e la posizione della BTS. Il lavoro della presenza nel luogo della persona non è stato compiuto da nessuno e non era mio compito.
    PM: Quindi la percentuale del 3% non è relativa a Messina, non può darne una per Messina?
    De Falco: Questa percentuale non è relativa alla presenza della persona in un posto ma all'abitazione.
    PM: E quindi per Messina?
    De Falco: Ma non posso sapere dove si trovasse il Fabiani in quel momento. C’è un aspetto che non abbiamo trattato ancora. I carabinieri hanno fatto il ragionamento per cui essendo le celle in quel quartiere, e abitando il Fabiani in quel quartiere, e essendo alcune rivolte a Messina, le hanno attribuite a lui. Inoltre, c’erano anche agganci a celle in posti diversi dove si trovava il Messina in trasferta, ma solo per 5 giornate e non per le altre trasferte.
    PM: Ma Lei ha valutato se, invece, in quel momento le celle agganciate erano in posti diversi?
    De Falco: Le deduzioni non le faccio io...
    Presidente Casoria: Ha ragionato come hanno ragionato i carabinieri...
    Pm: Oltre ai codici celle del quartiere Primavalle ci sono anche alcuni contatti presi nel corso delle partite del campionato di calcio dove era impegnato il Messina. Lei si meraviglia che nelle altre trasferte non ci sono agganci?
    De Falco: Sì, è così.
    Pm: Ma aggancia altre celle...
    De Falco: No, non ci sono altre telefonate. Non dico che è spento ma che non ci sono state telefonate.
    Pm: Lei ha anche fatto indagini sull’utenza con 84 finale?
    De Falco: Sì, c’è un’unica cella che sicuramente copre la zona di via D’Avanzo, è sempre quella di via De Vio.
    Avv. Morescanti: Ingegnere, ha detto che quando nelle trasferte del Messina non ci sono telefonate, lo ha detto sulla indagine dei carabinieri; o lo ha analizzato Lei? Cioè se quel giorno la scheda ha agganciato una cella di altra zona ma non è stato riportato dai carabinieri noi non lo sapremmo, è così?
    De Falco: Io so che c’è stato un aggancio di una cella ma se non si fa al momento l’indagine per conoscere altri dati importanti, non lo si può sapere più, io le indagini le ho fatte dai tabulati fornitimi.
    Presidente Casoria: Lei non ha interpellato i gestori?
    De Falco: No, ho esaminato i tabulati ed ho interrogato i gestori che non mi hanno mai risposto.
    Presidente Casoria: Può andare.
    DEPOSIZIONE RAFFAELE RUSSO, segretario del Coni.
    Avv. Cirillo per Ambrosino: Lei che mansioni ha svolto?
    Russo: Sono stato arbitro dal '77 ed assistente per 10 anni in A.
    Avv. Cirillo: Ha visionato Messina-Reggina?
    Russo: Sì, perché finita l’attività di assistente sono stato componente del settore tecnico e facevo parte della scuola arbitrale.
    Avv. Cirillo: Che faceva Ambrosino in quella gara?
    Russo: Secondo assistente.
    Avv. Cirillo: Le risulta che Ambrosino ha commesso errori?
    Russo: Assolutamente, tutte le sue segnalazioni sono state corrette ed imparziali.
    Avv. Cirillo: Che valutazione dà?
    Russo: Certamente ottima.
    Avv. Cirillo: Ho finito.

    Ultima modifica di Libertario; 23-11-2010 alle 13:46:45

  2. #2
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    Libertario, fai la firma con Moggi e la scritta "solo con un processo-farsa possono batterci"

  3. #3
    Troppo Juventino L'avatar di Squall87[ThErEaL]
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    Libertario, fai la firma con Moggi e la scritta "solo con un processo-farsa possono batterci"

    Sarebbe la firma più veritiera di 5 anni a questa parte..

  4. #4
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    Se l'espressione non fosse stata sufficientemente chiara, sarà bene spiegarla meglio: tutti coloro che ritengono di "sapere come funzionava il sistema Moggi" o di "avere le prove" hanno solo quest'ultima possibilità per farsi avanti e rendere partecipe il mondo delle loro verità. Sono passati quattro anni: avete avuto tutto il tempo di riflettere e raccogliere le idee.
    Ti amo
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    Libertario, fai la firma con Moggi e la scritta "solo con un processo-farsa possono batterci"
    xD
    http://ilblogdelguardiano.blogfree.net/ <-- il mio blog (e se pensate che io mi creda un recensore e che butti giu articoli pregni di oggettività, non avete capito una fava )

    Ti chiedi perchè non mi piace Horizon? Lo trovi qui, insieme al mio pensiero sul primo sacco di merda del 2018 --> http://ilblogdelguardiano.blogfree.n...#entry23978400

  5. #5
    Citazione Squall87[ThErEaL] Visualizza Messaggio
    Sarebbe la firma più veritiera di 5 anni a questa parte..
    pfff...

  6. #6
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    Libertario, fai la firma con Moggi e la scritta "solo con un processo-farsa possono batterci"
    Purtroppo non so farla
    Si dovrebbe chiedere in Art Plaza

  7. #7
    I Want to Believe L'avatar di Propagator91
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    Dall'udienza in sè credo sia lecito aspettarsi poco. Oramai siamo alla conclusione, Tavaroli risponderà solo a quello che vuole...ma credo che Prioreschi & co possano comunque tirar fuori qualcosa di importante. Importantissimo ai fini processuali sarà l'acquisizione delle 300 nuove telefonate. Qualcuno che s'intende di diritto sa se in quanto ultima udienza ci sarà spazio per le arringhe dell'accusa e degli imputati o se queste ci saranno solo nel dibattimento?
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  8. #8
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    Citazione Propagator91 Visualizza Messaggio
    Dall'udienza in sè credo sia lecito aspettarsi poco. Oramai siamo alla conclusione, Tavaroli risponderà solo a quello che vuole...ma credo che Prioreschi & co possano comunque tirar fuori qualcosa di importante. Importantissimo ai fini processuali sarà l'acquisizione delle 300 nuove telefonate. Qualcuno che s'intende di diritto sa se in quanto ultima udienza ci sarà spazio per le arringhe dell'accusa e degli imputati o se queste ci saranno solo nel dibattimento?
    Domani ultima udienza testimoniale. Gli imputati potranno deporre il 14 dicembre, le arringhe il prossimo anno.
    Moggi ha preannunciato in tv una bomba atomica per domani. E so di un'altra telefonata pepatissima su Meani che sta per uscire...

  9. #9
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    si tratta di una chiamata tra meani e rosetti dove il dirigente milanista chiede esplicitamente all'arbitro di ammonire un giocatore diffidato di una squadra che la partita successiva incontrerà il milan

    fosse vero, sarebbe la conferma definitiva e inconfutabile (fosse stato ancora necessario), visto che questa telefonata sarebbe stata considerata insignificante (contrariamente a quella del figlio di moggi che ci prova con la d'amico... prova schiacciante), che farsopoli è nata solo ed esclusivamente per far fuori moggi e la juve
    "Quant'è bella giovinezza,
    che si fugge tuttavia!
    Chi vuol esser lieto, sia:
    di doman non c'è certezza."


  10. #10
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    Citazione Kazar Visualizza Messaggio
    si tratta di una chiamata tra meani e rosetti dove il dirigente milanista chiede esplicitamente all'arbitro di ammonire un giocatore diffidato di una squadra che la partita successiva incontrerà il milan

    fosse vero, sarebbe la conferma definitiva e inconfutabile (fosse stato ancora necessario), visto che questa telefonata sarebbe stata considerata insignificante (contrariamente a quella del figlio di moggi che ci prova con la d'amico... prova schiacciante), che farsopoli è nata solo ed esclusivamente per far fuori moggi e la juve
    si ma il figlio di moggi aveva moglie e famiglia.

    quindi è colpevole anche la GEA


  11. #11
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    boh
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    Aspettate fatemi capire.

    Esiste una telefonata in cui Meani chiede che siano ammoniti giocatori che la giornata dopo giocheranno contro il Milan?

    E' uno scherzo vero? Vi state inventando tutto? Ditemi che è uno scherzo

  12. #12
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    Citazione Tostapane Visualizza Messaggio
    Aspettate fatemi capire.

    Esiste una telefonata in cui Meani chiede che siano ammoniti giocatori che la giornata dopo giocheranno contro il Milan?

    E' uno scherzo vero? Vi state inventando tutto?
    Nel frattempo vediamo se di là qualcuno ci casca

    http://www.lastampa.it/sport/cmsSezi...0725girata.asp

    In effetti se l'avessero trovata a Moggi gli avrebbero tagliato la testa e condannato a morte. Non è come il 4-4-4 ma siamo quasi lì come gravità.
    Anche questa nascosta, ennesima prova sulla mia tesi: il Milan andava colpito soltanto di striscio e chiamate del genere era meglio non trascriverla.
    Il bello è che senza prove ci hanno addebitato le stesse accuse, su roba che aveva fatto Meani.
    Il metodo Auricchio si arricchisce anche di questo: sentiamo cosa fanno gli altri, e poi trasferiamo a Moggi le accuse su quanto chiedono agli arbitri gli altri dirigenti.

    Semplicemente agghiacciante.

  13. #13
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    Ore 9.45 - In aula oggi c'è il pienone ed è presente anche Ciro Venerato, imputato ma anche testimone, che aveva dovuto saltare la precedente udienza per motivi di lavoro. La prima voce raccolta è una anticipazione di quanto l'avvocato Prioreschi dovrebbe riferire in aula: sui brogliacci compaiono alcune telefonate con Facchetti, però i file audio sono illeggibili.
    Ore 10.15 - Il giudice Teresa Casoria inizia l'appello. Il presidente Casoria chiede se qualche difesa ha da depositare nuove telefonate:
    L'avvocato Gallinelli, difensore di De Santis, chiede la trascrizione della telefonata tra De Santis e Bergamo, dopo Livorno-Siena.
    La difesa di Pairetto deposita un elenco di 20 telefonate.
    La difesa di Racalbuto chiede la trascrizione di 11 telefonate effettuate dal 4.3.2005 al 5.3.2005.
    Avv. Prioreschi: Fornisco un elenco di ulteriori telefonate, 114 per l’esattezza. Ma voglio far rilevare che abbiamo trovato, nel cd dei brogliacci, alcune telefonate tra Facchetti e Pairetto, però non abbiamo trovato l’audio. È solo per farlo rilevare a verbale.
    Anche la pubblica accusa chiede la trascrizione di 4 telefonate sull’utenza in uso a Moggi. La difesa di Meani chiede la trascrizione di una telefonata.
    Entra il perito trascrittore Roberto Porto che si impegna e chiede un termine di 60 giorni per il deposito della perizia.
    Il presidente Casoria fa notare che le 114 di Moggi sono un po' tante, ma Prioreschi fa presente che fanno parte dei cd per i quali è stasta data la chiave elettronica solo a settembre, e ce ne sono ancora circa 10 mila che non sono state sentite.
    _______________
    I PM sanno di aver perso il processo: probabilmente ora il loro intento è cercare di occultare le ulteriori telefonate compromettenti di Facchetti. Sicuramente si trovano in quel cd che dicono "di non riuscire a masterizzare".

  14. #14
    JU29RO perciò antielkann L'avatar di X800pro
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    Meani : «...oh mi raccomando non espellerne solo uno del Siena fai due o tre».
    Rosetti : «...ma smettila và...».
    Meani : «Io ti ho madonnato quella volta che hai fatto il Livorno che hai ammonito i due Lucarelli tutti e due diffidati che la domenica dopo questi qua dovevano giocare con la Juve».
    Rosetti : «ah guarda, per quanto mi riguarda ma veramente, io non ho mai visto una roba del genere, cioè io devo essere in campo libero, tranquillo... ».
    Meani : «...io ti dico, quando a me magari sai, succede che lo stesso boss mi dica mi raccomando eh, se può, che abbiamo Maldini e Nesta diffidati...».

    VERGOGNA.
    BASTARDI.

  15. #15
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    _______________
    I PM sanno di aver perso il processo: probabilmente ora il loro intento è cercare di occultare le ulteriori telefonate compromettenti di Facchetti. Sicuramente si trovano in quel cd che dicono "di non riuscire a masterizzare".
    scusate eh, sono un pò ignorante in fatto di giustizia...ma i PM che ruolo hanno? devono essere schierati per forza contro gli imputati o devono invece ricercare la verità e lavorare per questo?

    comunque vorrei sapere il parere degli interisti su Calciopoli dopo l'ultima telefonata uscita su Meani...giudicata IRRILEVANTE quando sono state giudicate rilevanti delle telefonate "di Gossip" solo perché riguardavano la juve, giusto perché facevano numero...

    cioè, se non pensate adesso che era un processo per far fuori la juve quasi esclusivamente, allora non lo so...

    per non farla troppo grossa ci hanno inserito le telefonate su meani MA NON QUELLE in cui meani nomina il boss, perché doveva sembrare che meani era uno che agiva per conto suo...

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