Pensiero farfugliato senza senso
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Discussione: Pensiero farfugliato senza senso

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  1. #1
    Utente
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    01-09
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    Pensiero farfugliato senza senso

    Lo dovevo scrivere..lo dovevo scrivere da qualche parte...qui, dove le parole si perdono e gli sguardi non si incrociano.
    Stavo riflettendo sull'inutilità della vita, e da non religioso mi chiedevo se si possono ritenere estremamente coraggiosi coloro che di fronte al mistero della morte, ammettono l'inutilità della vita.
    Fermo restando che nessuno di noi, religioso o non religioso, può sapere cosa ci sia dietro la morte; è molto più gratificante, umanamente parlando, per i religiosi (qualsiasi religione) sapere che lo scopo di questa vita è il seme per il frutto di una vita ultraterrena; come è gratificante qualsiasi attività quotidiana, lavorare per lo stipendio, studiare per la laurea. Per quanto terrificante il pensiero di morte per ogni essere umano, non assume forse un senso per tutte quelle persone che credono in qualcosa, che possono dare un senso alla morte di un parente caro, di un amico giovanissimo scomparso tragicamente e improvvisamente, o un senso generale alla vita che stanno facendo. Il kamikaze che si fa esplodere per andare in paradiso con le vergini, il malato terminale che pensa che la sua sofferenza qui sia ripagata dalla bontà di gesu lassù.
    Non è forse questo prendersi in giro? Non è più coraggioso , se si vuole usare questo meschino termine, colui che davanti alla nuda e cruda realtà della morte, non attribuisce nessun significato alla vita?
    E mi chiedevo inoltre : perchè questa incapacità di accettare l'inutilità della vita? Sapere che tutto ciò che facciamo , che siamo, scomparirà per sempre, e anche l'umanità, e il mondo, e il sistema solare scompariranno per sempre e nessun altro probabilmente saprà che abbiamo lasciato traccia in questo infinito universo. Non è questa la vera onnipotenza per caso, ammettere l'assoluta nullità della vita e andare avanti comunque, sapendo che nulla ha senso?
    Scusate per le fandonie e i farfugliamenti senza senso, ho finito.

  2. #2
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    04-12
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    831
    Sì, ma credo sia da conigli dare un senso alla vita/morte, non da coraggiosi riconoscere non ne abbia.
    Tieni conto che dare un senso alla propria vita lungo termine serve solo quando non si ha possibilità di farlo a corto termine, laurearsi, ottenere un lavoro, terminare un videogame: in sostanza è importante tenersi occupati.

  3. #3
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    non sono d'accordo. L'uomo è mediocre, ed è debole. Non mi sento di dare dei conigli a, diciamo, 5-6 miliardi di persone. Se tutti loro fossero conigli, l'umanità non sarebbe davvero andata avanti. Credo proprio perciò che ci sia "qualcosa che non va" in coloro che riescono ammettere che la vita non ha senso, anche se hanno ragione, mentre i "normali" sono quelli che gli danno un senso ultraterreno/religioso, anche se secondo me hanno torto. E' nella natura ancestrale dell'uomo farlo, dai cavernicolo con i loro riti funebri, è conclamato che la religione è nel nostro DNA prima che nella nostra cultura.
    Solo la cultura stessa ha portato a questi individiu che sono delle anomalie del sistema che riescono ad accettare la nullità della vita, continuandola a vivere comunque, a perseguire obbiettivi, ad avere una propria etica e una propria morale o una propria dentologia professionale, sapendo che questa sarà praticamente inutile.
    Per ognuno di questo motivi esposti secondo me sono coraggiosi coloro che accettano l'inutilità della vita, mentre ritengo persone dignitosamente normali coloro che preferiscono vivere nella menzogna di una vita migliore.
    E prima che qualche genio venga e lo dica, non perchè io appartengo a questa categoria ho voluto affibiare il termine coraggiosi, ho cosi poca stima di me che potrei demolire questa obbiezione in qualche istante. D'altronde cosa serve sentirsi coraggiosi per uno che sa che un giorno finirà cenere e tutto ciò che ha fatto detto andrà perduto per sempre?

  4. #4
    Adepto di M. Wallace L'avatar di TestaDiCuoio
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    Citazione deltax Visualizza Messaggio
    Lo dovevo scrivere..lo dovevo scrivere da qualche parte...qui, dove le parole si perdono e gli sguardi non si incrociano.
    Stavo riflettendo sull'inutilità della vita, e da non religioso mi chiedevo se si possono ritenere estremamente coraggiosi coloro che di fronte al mistero della morte, ammettono l'inutilità della vita.
    Fermo restando che nessuno di noi, religioso o non religioso, può sapere cosa ci sia dietro la morte; è molto più gratificante, umanamente parlando, per i religiosi (qualsiasi religione) sapere che lo scopo di questa vita è il seme per il frutto di una vita ultraterrena; come è gratificante qualsiasi attività quotidiana, lavorare per lo stipendio, studiare per la laurea. Per quanto terrificante il pensiero di morte per ogni essere umano, non assume forse un senso per tutte quelle persone che credono in qualcosa, che possono dare un senso alla morte di un parente caro, di un amico giovanissimo scomparso tragicamente e improvvisamente, o un senso generale alla vita che stanno facendo. Il kamikaze che si fa esplodere per andare in paradiso con le vergini, il malato terminale che pensa che la sua sofferenza qui sia ripagata dalla bontà di gesu lassù.
    Non è forse questo prendersi in giro? Non è più coraggioso , se si vuole usare questo meschino termine, colui che davanti alla nuda e cruda realtà della morte, non attribuisce nessun significato alla vita?
    E mi chiedevo inoltre : perchè questa incapacità di accettare l'inutilità della vita? Sapere che tutto ciò che facciamo , che siamo, scomparirà per sempre, e anche l'umanità, e il mondo, e il sistema solare scompariranno per sempre e nessun altro probabilmente saprà che abbiamo lasciato traccia in questo infinito universo. Non è questa la vera onnipotenza per caso, ammettere l'assoluta nullità della vita e andare avanti comunque, sapendo che nulla ha senso?
    Scusate per le fandonie e i farfugliamenti senza senso, ho finito.
    Non è senza senso; è condivisibile o meno quello sì, ma almeno hai dato uno spunto alla discussione... io lo apprezzo, e in parte condivido il tuo discorso. Esiste un concetto che è quello di precarietà della vita, e lo si scopre quando ci si accorge di quanto sia facile non esserci più il giorno dopo, per un evento imprevedibile, come un infarto che ti stronca lì sul momento. Questo è un esempio, però da credente ritengo che la vita sia pur sempre un dono, e come tale vada vissuta il meglio possibile, qualunque sia il suo esito, anche se non si verrà più ricordati...

    Aver paura della morte è relativo, personalmente ho più paura di invecchiare: di non esser più capito, di non capire più gli altri per la mia demenza senile, di aver una malattia che nn mi faccia più vivere come ho sempre vissuto... tutto questo è angosciante, la morte penso sia solo l'ultima fase di un lungo percorso che è quello dell' anzianità.
    Pensare troppo a queste cose ti porta a uno stadio di "quasi follia" per come la definisco io, non ha molto senso pensarci e ripensarci, bisogna provare a viver il presente e tutto quello che ci viene offerto. Ognuno deve trovar il senso per andare avanti, anche se la vita magari un senso di per sè non ce l'ha. Riconoscere la precarietà della vita è un atto di coscienza, sperare in un aldilà e seguire una condotta di vita unicamente in riferimento a quello è estremamente personale e serve proprio per dare una motivazione personale a tutto.
    Ultima modifica di TestaDiCuoio; 9-04-2012 alle 19:54:49

  5. #5
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    Sono un mare di stronzate.[cit.]

  6. #6
    kLLB^
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    Sì, ma credo sia da conigli dare un senso alla vita/morte, non da coraggiosi riconoscere non ne abbia.
    Tieni conto che dare un senso alla propria vita lungo termine serve solo quando non si ha possibilità di farlo a corto termine, laurearsi, ottenere un lavoro, terminare un videogame: in sostanza è importante tenersi occupati.
    Ora c'è la moda del radical chic ateo.
    Io lo ero diventato, ma ultimamente sto leggendo molto, e mi sono reso conto che sotto il Cristianesimo l uomo ha compiuto i suoi piu importanti passi. Se esiste o no, mai lo sapremo, ma di certo puntare a Dio, aiuta tutti.

  7. #7
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    Citazione DealUp Visualizza Messaggio
    Sono un mare di stronzate.[cit.]
    Non intrometterti allora.

  8. #8
    solcatore dei mari L'avatar di D@rK-SePHiRoTH-
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    La necessità del senso è ingannevole.
    Tu sei una persona, hai dei desideri, delle necessità biologiche e psicologiche, dei sentimenti e tutto il resto. Che importanza ha se la cosa è ufficiale? Tu sei qui adesso.
    La mancanza di senso non sottrae valore all'esistenza.
    ringrazio l'avidità dei webmaster di tanti siti per avermi spinto a usare *******

  9. #9
    VoteAbathur.VeryEfficient L'avatar di edo44
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    Essere consci della propria miseria è brutto e le cose brutte non possono essere vere. Sì, è egocentrismo, non possiamo che essere belli dentro, fuori, e oltre il fuori o non potremmo diffondere con tranquillità i nostri geni superfighi.

    Ah già, e questi geni sono anche supercoraggiosi.
    Ultima modifica di edo44; 9-04-2012 alle 23:15:50

  10. #10
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    Citazione edo44 Visualizza Messaggio
    Essere consci della propria miseria è brutto e le cose brutte non possono essere vere. Sì, è egocentrismo, non possiamo che essere belli dentro, fuori, e oltre il fuori o non potremmo diffondere con tranquillità i nostri geni superfighi.

    Ah già, e questi geni sono anche supercoraggiosi.
    wut? quali considerazioni logiche hanno portato a questo costrutto? (non che il mio papelo derivi da considerazioni prettamente logiche, ma ritengo che il senso si capisce, perciò chiedo cortesemente se la tua affermazione ha una qualsivoglia base, altrimenti tutto il senso del tuo post decade)

  11. #11
    VoteAbathur.VeryEfficient L'avatar di edo44
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    Citazione deltax Visualizza Messaggio
    wut? quali considerazioni logiche hanno portato a questo costrutto? (non che il mio papelo derivi da considerazioni prettamente logiche, ma ritengo che il senso si capisce, perciò chiedo cortesemente se la tua affermazione ha una qualsivoglia base, altrimenti tutto il senso del tuo post decade)
    Nel senso che tendiamo a non accettare le cose che non ci piacciono. Preferiamo pensare che tutti andranno in paradiso piuttosto che scomparire per il semplice motivo che la seconda opzione non ci piace. Preferiamo non pensare alla morte, alle torture, alla cacca... Preferiamo pensare ai fiorellini.

    L'uomo è tipicamente stupido in questo senso: ovverosia è cieco di fronte alle cose che fanno male. Ad esempio vuole mangiare la carne buona ed economica con tutti i disegnini belli sulla scatolina ma ti bestemmia contro se gli fai vedere come funziona il processo produttivo di quella carne.
    Prima pensiamo alle cose belle, POI se proprio proprio vogliamo fare gli stronzi...

  12. #12
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    è colpa mia, non so perchè non mi ero accorto che il messaggio fosse retorico, e lo avevo preso come un affermazione normale.
    non posso che essere d'accordo, dato che è anche il pensiero che si può estrapolare da quel miscuglio di deliri scritti in OP

  13. #13
    °°° L'avatar di Matichek
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    Ma io penso che ci si confonda sempre.
    Il senso e gli obiettivi esistono, sono innati in noi, è un meccanismo biologico. Che poi non ci sia un senso in assoluto personalmente lo trovo risibile.

    Citazione kLLB^ Visualizza Messaggio
    Ora c'è la moda del radical chic ateo.
    Io lo ero diventato, ma ultimamente sto leggendo molto, e mi sono reso conto che sotto il Cristianesimo l uomo ha compiuto i suoi piu importanti passi. Se esiste o no, mai lo sapremo, ma di certo puntare a Dio, aiuta tutti.
    E' un po' come aver scoperto che l'omeopatia consiste in acqua diluita con acqua ma continuare a pagare 40 euro a listella perché ci si è informati e si è visto che l'effetto placebo è molto significativo.

    Non è che non porti rispetto alla millenaria cultura cristiana eh, ma spero di aver reso l'idea. Ah poi che l'uomo i suoi più importanti passi li abbia compiuti sotto il cristianesimo mi pare un po' una baggianata in se e per se.
    Ultima modifica di Matichek; 10-04-2012 alle 02:34:00

  14. #14
    Saba-dipendente L'avatar di Gothmog
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    Vale la pena vivere ugualmente, anche se è inutile, ma non possiamo saperlo. Non si può negare l'esistenza di un aldilà così come non la si può affermare, se non vediamo una cosa non significa che questa non esiste. I religiosi scelgono una via più semplice, credono e vivono, ma un uomo intelligente è sempre pieno di dubbi e ricerca continuamente la verità, la bellezza della vita risiede proprio in questo, nel cercarle un senso senza però abbattersi.
    Almeno io la penso così

  15. #15
    Templare Nero L'avatar di Adam_rei
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    la vita è inutile? direi di no.

    di fatto ciò che facciamo non servirà a nulla solo dopo la nostra morte, adesso si.

    daltonde una volta morto non mi preoccuperò più di nulla, anzi sarò nulla.

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