Meno male che l’avevano avvertito, della domanda. «Ci sono froci in squadra? Se penso a quello che dico, chissà che cosa vien fuori. Sono froci? Problemi loro, me la sbrigo così, sennò mi attaccano da tutte le parti. Son froci, se la vedessero loro. Mi auguro che non ci siano veramente in Nazionale». Con il sorrisone spianato, Antonio Cassano dà il peggio di sè, o il meglio, a giudicare dalle agghiaccianti risate nella sala conferenze di «Casa Azzurri». Chissà come sarà contento Cesare Prandelli, quello che l’aveva avvertito. Il ct dell’Italia aveva scritto la prefazione al libro di Alessandro Cecchi Paone, da una cui frase è partita la domanda della figuraccia in Eurovisione. «L’omofobia è razzismo - aveva spiegato il tecnico - ed è indispensabile fare un passo ulteriore per tutelare tutti gli aspetti dell’autodeterminazione degli individui, sportivi compresi». Un bel passo indietro, ieri. Per l’eloquio e per quella speranza, che si riserva alle patologie contagiose. In sala è presente la Federcalcio, con ufficiali e soldati, e nessuno sente il dovere di dire nulla. Anche solo, come si fa con i bambini: questa è una stupidaggine. Macchè, pareva di stare a Zelig. L’ignoranza che porta al razzismo, diceva Mandela.
Ci si sveglia quando sono passate le dieci, con i bambini già a nanna: «L’omofobia è un sentimento che non mi appartiene. Non volevo offendere nessuno e non voglio assolutamente mettere in discussione la libertà sessuale delle persone - suggeriscono a Cassano di dire all’Ansa -. Ho solo detto che è un problema che non mi riguarda e non mi permetto di esprimere giudizi sulle scelte di altri, che vanno tutte rispettate». Oltre ai due omosessuali, ha aggiunto Cecchi Paone, in azzurro ci sono «Giovinco, Montolivo e Abate che sono metrosexual, maschi interessati alle donne, ma che hanno una cura di sè e del corpo più tipica di un bisessuale o di un omosessuale». Non c’era stato neppure il bisogno di finire la domanda: «Il mister me l’ha detto che me la facevate». Cecchi Paone ha fatto una statistica, e dice che ci sono un paio di gay non dichiarati in Nazionale. Cassano interrompe, e irrompe: «Ci sono froci in squadra? Rifai la domanda». Da lì, via, senza rete.
E
Non sono bastate al Codacons le scuse di Antonio Cassano giunte dopo le dichiarazioni di ieri contro gli omosessuali. Al punto che l'associazione annuncia oggi una azione collettiva risarcitoria nei confronti del calciatore. "Tutti gli omosessuali che si sentono offesi e danneggiati dalle affermazioni di Cassano - informa una nota del Codacons -possono agire legalmente chiedendo al calciatore un risarcimento per il danno morale subito In tal senso il nostro ufficio legale si mette a disposizione dei singoli e delle associazioni gay di tutta Italia, allo scopo di intentare una azione collettiva nei confronti del giocatore". Secondo il Codacons, "al di là delle scuse, che peraltro apparivano obbligatorie, le affermazioni di ieri di Cassano non solo sono atte a ledere la dignità degli omosessuali, ma possono risultare addirittura pericolose. Ciò - afferma l'associazione - non tanto per il loro banale contenuto, quanto perché provenivano da un campione di calcio, seguito e imitato dai ragazzini e tifosi in tutto il mondo".
Fonti: La Stampa & Tuttosport
Come la vedete? Personalmente erano dichiarazioni che doveva tenersi per lui, ha mostrato una sorta di miscuglio di indifferenza/razzismo abbastanza becero. Come si risolverà la questione per voi?
Soprattutto per il fatto che le "scuse" gli son state suggerite da altri, insomma, non sono parole sue. E' davvero il caso di far esporre in questo modo un tizio che rappresenta la nostra nazione nell' Europa calcistica?
PS: Se per i mod l' OP non fosse impostato bene, lo dicano pure senza problemi.