[1] [Libri] Le nostre recensioni
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Discussione: [1] [Libri] Le nostre recensioni

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  1. #1
    Vecchio utente L'avatar di Dexter89
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    [1] [Libri] Le nostre recensioni

    Per vedere la parte precedente di questo thread clicca qui: Le nostre recensioni


    Ho notato che in questa sezione non esiste un topic che raccolga delle brevi recensioni dei libri letti da noi.
    La mia idea è quella di creare un thread nel quale ciascuno di noi possa postare una breve valutazione delle proprie letture, che verranno inserite nel primo post in modo che chiunque possa consultarle facilmente.
    Basta postare nome dell’autore e titolo del libro, con magari altre informazioni utili tipo casa editrice e prezzo, e poi a seguire una recensione non troppo lunga con una valutazione finale compresa tra 1 e 10.

    QUELLO CHE SI VUOLE NON SONO RECENSIONI DA PROFESSIONISTI, MA SEMPLICEMENTE IL VOSTRO PUNTO DI VISTA RIGUARDO AD UN LIBRO. SENTITEVI LIBERI DI SCRIVE QUANTO E COME VOLETE!



    A - E


    Adams, Douglas - Guida Galattica per gli Autostoppisti By Dexter89

    Adams, Douglas - Guida galattica per gli autostoppisti
    By Invernomuto

    Allende, Isabel - La città delle bestieBy Bunky

    Altieri, Aland D. -Magdeburg: L'Eretico By Conan89

    Ambrose, Stephen E - Banda di FratelliBy Maelstorm85

    Ammaniti, Niccolò - Che la festa cominci By lollo92CM

    Ammaniti, Niccolò - FangoBy .:Francesco:.

    Angela, Alberto - Una giornata nell'antica RomaBy Maelstorm85

    Asimov, Isaac - Abissi d'acciaioBy Mattz

    Asimov, Isaac - Il Sole nudo By Mattz

    Bach, Richard - Il Gabbiano Jonathan Livingston By Mattz

    Ballard, James Graham - Foresta di cristalloBy Invernomuto

    Ballard, James graham- Foresta di cristalloBy the darkness

    Baricco, Alessandro - OceanoMare By jollyroger89

    Bradbury, Ray - Viaggiatore del tempo By Invernomuto

    Brennan, Herbie - La Guerra degli ElfiBy Cocò90

    Brooks, Terry - Gli eredi di shannara(quinto volume)By Tsetasumo

    Brown, Dan - CryptoBy the darkness

    Brown, Dan - Il Codice Da Vinci by Invernomuto

    Brown, Dan - Il simbolo perduto By pizzuzza

    Bryson, Bill - Breve storia di (quasi) tutto By Dexter89

    Buzzati, Dino - Il deserto dei tartari By Darth Archangel

    Cervantes, Miguel de - Don Chisciotte della Mancia By Pes 87

    Christie, Agatha - Dieci piccoli indianiBy Invernomuto

    Christie, Agatha - Dieci piccoli indiani By WarriorXP

    Clancy, Tom / Michaels, David - I signori del fuoco by Invernomuto

    Coelho, Paulo - La strega di PortobelloBy Frate

    Coelho, Paulo - Monte CinqueBy Frate

    Collins, Suzanne: Hunger GamesBy halfman87

    Conrad, Joseph - Cuore di Tenebra By Pes 87

    Conrad, Joseph - Lord Jim By Pes 87

    Cornwell, Patricia - Ritratto di un assassino By Tsetasumo

    Crichton, Michael - Stato di pauraby Invernomuto

    Cussler, Clive - Sahara By WarriorXP

    Cussler, Clive & Dirk - Vento Nero By Dexter89

    Dawkins, Richard - L'illusione di Dio By Dexter89

    Dick, Philip K. - I giocatori di TitanoBy Invernomuto

    Eco, Umberto - Il Nome della Rosa By Darth Archangel

    Eugenides, Jeffrey - il giardino delle vergini suicideby DaRkQuEeN

    Evangelisti, Valerio - Nicolas Eymerich, InquisitoreBy Berretto Verde


  2. #2
    Vecchio utente L'avatar di Dexter89
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    Ho abbandonato il forum. Se per qualsiasi esigenza dovete contattarmi, potete farlo inviandomi un mp e sperare che una volta all'anno io riapra l'account

  3. #3
    Vecchio utente L'avatar di Dexter89
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    Ho abbandonato il forum. Se per qualsiasi esigenza dovete contattarmi, potete farlo inviandomi un mp e sperare che una volta all'anno io riapra l'account

  4. #4
    Utente L'avatar di eXoduS90s
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    Salve ragazzi,
    io ho creato di recente un blog che trovate al seguente indirizzo:

    http://www.libriconsigliatidaleggere.it/

    Che intendo mantenere Ad-Free dato che mi piacciono le grafiche pulite e non ho bisogno di soldi avendo già altri blog che ne producono. Essendo un amante della letteratura era più che altro uno sfizio.

    Adessi mi ritrovo solo soletto e si, avrò letto decine e decine di libri ma vorrei creare una vasta raccolta che comprenda varii generi. Per il settore social del blog ci sto ancora lavorando, ma intanto è possibile riempirlo con le recensioni.

    Se qualcuno di voi divoratori di libri volesse partecipare potete contattarmi a [email protected]
    Credo sia una cosa divertente per tutti =)

    p.s: più in la vorrei creare pure un'app per Android..ma per il momento c'è ancora tanto da fare.

    Andrea.

    p.s2: spero non venga considerato come spam, in tal caso cancello tutto
    www.filmconsigliatidavedere.it - Non sai che film vedere? Te lo consigliamo noi!

  5. #5
    Bonecaster L'avatar di Kronos
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    Ernest Cline - Ready Player One







    Titolo: Ready Player One
    Autore: Ernest Cline
    Genere: fantascienza e fantasy
    Pagine: 384
    Editore: Arrow
    Voto: 8.5/10
    Link Acquisto (5,59£ cartaceo)



    Ready Player One non è un libro perfetto.
    I personaggi non sono indimenticabili, anche se avere come protagonista un adolescente sovrappeso e brufoloso non si vede tutti i giorni. La trama si puo' intuire già dalle prime 100 pagine (finale compreso): se avete una conoscenza basilare dei romanzi fantasy riuscirete a prevedere con successo quasi tutti i colpi di scena. Il background del mondo, quello vero, è appena accennato: c'è la crisi, fame, povertà, sovrappopolazione e cose del genere. Tutta roba già vista e rivista in decine di romanzi. Come se non bastasse, il cattivo di turno è la mega-corporazione straricca che vuole ottenere il controllo sul mondo.
    La ciliegina sulla torta è la scarsa presenza, nella scrittura, del "show, don't tell", caposaldo dei puntigliosi amanti dei Manuali di Scrittura.
    Tutti questi punti negativi vi faranno venire in mente un solo pensiero: "Un libro da evitare". Sbagliato. RPO è uno dei romanzi più belli che abbia mai letto.




    Trama

    Il mondo è un brutto posto. Wade ha diciotto anni e trascorre le sue giornate in un universo virtuale chiamato OASIS, dove si fa amicizia, ci si innamora, si fa ciò che ormai è impossibile fare nel mondo reale, oppresso da guerre e carestie. Ma un giorno James Halliday, geniale creatore di OASIS, muore senza eredi. L'unico modo per salvare OASIS da una spietata multinazionale è metterlo in palio tra i suoi abitanti: a ereditarlo sarà il vincitore della più incredibile gara mai immaginata. Wade risolve quasi per caso il primo enigma, diventando di colpo, insieme ad alcuni amici, l'unica speranza dell'umanità. Sarà solo la prima di tante prove: recitare a memoria le battute di Wargames, penetrare nella Tyrell Corporation di Blade Runner, giocare la partita perfetta a Pac-Man, sfidare giganteschi robot giapponesi e così via, in una rassegna di missioni di ogni tipo, ambientate nell'immaginario pop degli anni '80, a cui OASIS è ispirato.



    Dopo aver letto la trama, forse inizierete a capire perchè mi piace così tanto.
    RPO non è un libro per tutti. Come ogni romanzo si rivolge ad un target preciso di lettori. In questo caso:

    • - appassionati di videogiochi, specialmente i retrogamers.
      - appassionati di film degli anni '80, o comunque di quei film che ogni buon geek non puo' non aver visto (Ghostbuster, Blade Runner, Star Wars, Ritorno al Futuro etc etc).
      - appassionati di romanzi fantasy e fantascientifici.
      - appassionati di musica degli anni '80.
      - appassionati di Dungeon & Dragons.
      - appassionati di MMORPG.
      - appassionati di vecchi computer e console da gioco
      - appassionati di hardware vecchio stampo.
      - appassionati di vecchi anime dei robottoni.



    Non bisogna avere una conoscenza approfondita di tutti questi settori dell'intrattenimento, basta sapere le basi. In ogni caso nel libro sono spiegati tutti i concetti da “geek”, quindi anche gli “estranei” potranno godersi questo piccolo gioellino. Se rientrate nel target a cui è indirizzito il libro lo troverete magnetico e fin troppo coinvolgente. Non un capolavoro, ma uno di quei libri che non riuscirete a smettere di leggere.


    Nonostante tutti i difetti che ho elencato ad inizio recensione, c'è una cosa in cui questo libro è imbattibile: la passione con cui è scritto.
    La mia sensazione è che Ernest Cline, prima ancora di volerci proporre un'avventura, abbia scritto questo libro per condividere i suoi interessi con altri appassionati.
    Non fatevi fuorviare dall'ottimo successo di critica e di pubblico che il romanzo ha riscosso nei paesi anglofoni: non è uno di quei prodotti fatto da gente completamente estranea al target a cui si rivolge.
    Ernest Cline sa. Lui è uno di noi.
    La passione di Cline si sente per l'intero romanzo, parola dopo parola, ed è proprio questo a costituire il valore aggiunto per l'opera. Uno dei cardini per uno scrittore è quello di non lasciarsi coinvolgere emotivamente da quello che sta scrivendo. Mantenere un distacco “professionale”. Ancora una volta viene dimostrato il fatto che nella scrittura non esistono regole fisse e immutabili, ma solo consigli e suggerimenti che un aspirante scrittore puo' decidere di seguire o meno. Dico questo perchè RPO è il primo romanzo di Mr. Cline, quindi ha ancora ampi margini di miglioramento.

    Cosa vi posso dire? Leggetelo e gustatelo se le vostre passioni sono tra quelle che ho elencato sopra. Evitatelo se non lo sono, ma sappiate che vi perderete tantissimo.



    Nota sulla versione in italiano
    Non posso dirvi il livello della traduzione, ma posso lodare la ISBN Edizioni per aver portato in Italia questo romanzo a tempo di record. Certo, ha il doppio delle pagine della versione english, quindi ci andrei cauto nel preferirlo all'originale. Lo trovate senza problemi su Amazon.it al prezzo di 6,29€ in versione ebook. Ora non avete più nessuna scusa per non leggerlo.
    Ultima modifica di Kronos; 16-12-2012 alle 16:39:34


  6. #6
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    Brandon Sanderson - The Way of Kings






    Titolo: The Way of Kings [The Stormlight Archive #1]
    Autore: Brandon Sanderson
    Genere: fantasy
    Pagine: 1280
    Editore: Tor
    Voto: 9/10
    Link Acquisto (8,99$ cartaceo)



    The Way of Kings (WoK) risponde a una domanda molto importante che si sarà posto ogni scrittore emergente: si puo' migliorare?
    La qualità dei lavori degli autori famosi è molto spesso standard, perlomeno nello stesso ciclo/serie. Così tutti i libri di Martin saranno dei capolavori, tutti i libri di Terry Goodking saranno di basso livello e tutti i libri di Terry Brooks saranno uguali.
    Generalizzare non è mai sinonimo di esattezza, ma questa volta ci andiamo vicino. Così un lettore è portato a pensare che molti scrittori famosi siano dei geni, nati con il dono della scrittura. Non è vero. Ogni scrittore si migliora costantemente, il problema è che per gli autori famosi ciò si nota molto meno rispetto agli emergenti, avendo loro a disposizione editor, proof-reader, legioni di beta reader e via dicendo.
    In soccorso della nostra autostima arriva il prode Sanderson, con il primo romanzo di un nuovissimo ciclo, chiamato The Stormlight Archive.
    Sanderson è uno dei migliori volti nuovi del fantasy, conosciuto soprattutto per gli ultimi libri della Ruota del Tempo, commissionati a lui dopo la scomparsa di Robert Jordan. Non avendoli letti, non posso dirvi cosa ne penso.
    Di Sanderson ho letto la trilogia di Mistborn che si può riassumere così: primo libro eccezionale, gli altri due di basso livello, pur avendo alcune scene epiche.
    Mi sono quindi avvicinato a WoK con un certo scetticismo, nonostante i numerosi commenti positivi da chi l'aveva letto. Vediamo com'è.


    Un piccolo escursus: odio le recensioni ambigue. Una recensione ti deve dire se un libro vada letto o meno, se un videogioco vada giocato, se un film vada visto. Sulla maggior parte dei siti italiani e stranieri con molti utenti, ciò non succede. Cambia il voto, ma il testo delle recensioni è tutto politically correct. Quindi un romanzo buono e un capolavoro vengono messi sullo stesso livello per non offendere le Case Editrici o gli autori stessi.
    WoK è un libro che VA letto.
    Attenzione: non vi consiglio di leggerlo, vi dico di spegnere immediatamente il computer e precipitarvi fuori dal vostro libraio di fiducia per comprarlo. O ancora meglio passare su Amazon per ottenerne una copia in inglese. Forse avrete visto il voto: 9/10 meritato dalla prima all'ultima pagina. E' un capolavoro.
    Per i pochi che non lo conoscono, Sanderson scrive fantasy classici uniti a grandiosi world building. La sua specialità è la creazione di sistemi magici innovativi ed in questo senso è il migliore nel genere.


    Trama

    Rimpiango i giorni precedenti all'Ultima Desolazione. L'epoca prima che gli Araldi ci abbandonassero e i Cavalieri Radiosi si rivoltassero contro di noi. Un tempo in cui c'era ancora la magia nel mondo e l'onore nel cuore degli uomini. Il mondo divenne nostro e noi lo perdemmo. Pare che nulla costituisca una sfida per le anime degli uomini quanto la vittoria stessa. Forse quella vittoria è stata un'illusione fin dall'inizio? I nostri nemici si resero conto che quanto più duramente si battevano, tanto più resistevamo? Ci sono quattro persone che noi osserviamo. Il primo è un chirurgo, costretto a mettere da parte la guarigione per diventare un soldato nella guerra più brutale del nostro tempo. Il secondo è un assassino, un omicida che piange mentre uccide. La terza è una bugiarda, una giovane donna che indossa il mantello di una studiosa sopra il cuore di una ladra. L'ultimo è un alto principe, un condottiero i cui occhi si sono aperti sul passato mentre la sua sete di battaglia va scemando. Il mondo può cambiare. L'uso dei Flussi e degli Strati può tornare; la magia dei giorni antichi può essere di nuovo nostra. Queste quattro persone ne sono la chiave. Una di loro può redimerci. Un'altra ci distruggerà.


    Mondo
    Roshar è un mondo vivo e vasto, culla di una varietà di razze e culture, di cui solo una (presumibilmente) non-umana. La sua peculiarità è quella di essere sferzato da tempeste epocali da cui viene tratta la principale fonte di energia di questo mondo, chiamata Stormlight.
    Sempre da queste tempeste, chiamate Highstorm, traggono spunto i due sistemi di magia. Uno è molto simile a quello che abbiamo già visto in Mistborn, quindi fa dell'azione caotica il suo punto di forza. Può essere potenzialmente molto potente ed è meno imprevedibile rispetto ai classici sistemi magici.
    L'altro sistema di magia è dato da armi e armature in stile SaintSeya (l'anime/manga). Le armature (Shardplate) offrono protezione difensiva e si possono rigenerare grazie alla Stormlight. Le armi (Shardblade) sono per adesso spade immense che possono essere richiamate dal nulla in 10 battiti di cuore. Possono tagliare qualsiasi materiale senza toccarlo, a meno che lo stesso non sia morto. In questo caso agiscono come normali spade.
    Nel complesso il background è ottimo, ma ci devono essere rivelate ancora molte cose.


    Personaggi
    La storia è narrata dal punto di vista di 3 personaggi principali, quelli nominati nella trama: Kaladin, Shallan e Dalinar.
    Tutti e tre hanno punti negativi e positivi. Nella prima metà del libro il migliore è Kaladin, nella seconda metà si impone prepotentemente l'incerto Dalinar (e come si impone!). Shallan invece è abbastanza antipatica, ma come tutti i personaggi femminili di Sanderson è ottimamente caratterizzata.
    A fine romanzo due di questi personaggi si incontrano e assisteremo all'evento più epico dalla battaglia finale del Signore degli Anelli. Brividi.
    In più ci sono alcuni interludi di poche pagine in cui assistiamo alle vicende di altri personaggi, tra cui l'assassino Szeth-son-son-Vallano.
    Ogni volume della serie si focalizzerà su di un personaggio, nel prossimo romanzo si tratterà di Shallan.


    Trama
    Inizio lento, com'è inevitabile che sia. Pian piano gli eventi inizieranno ad ingranare e vi ritroverete a metà volume letteralmente rapiti da questo libro. Il finale è al contempo prevedibile e incredibile. Sanderson è uno dei migliori nei finali, ma questa volta si è superato.
    Le vicende avvengono in due location molto distanti fra di loro. La principale nelle Shattered Plains, un luogo desolato pieno di burroni, crepacci e plateau. Proprio qui si svolgerà la battaglia finale del romanzo.
    Un cenno sul finale: è uno dei migliori mai realizzati in un libro fantasy. Pazzesco. Nel secondo libro ci aspetterà qualcosa di maestoso!


    Disegni
    Una delle caratteristiche di questa serie è la presenza di disegni, o schizzi. Ricreano parti di Roshar e ne aiutano così la comprensione. Ce n'è una decina in tutto. Occupano la pagina sinistra prima dell'inizio di un nuovo capitolo.
    Non aspettatevi dei capolavori, ma sono interessanti per presentare la flora e la fauna del mondo, ad esempio. Vicino alle vignette ci sono delle didascalie che li spiegano, ma le scritte sono troppo piccole in molti casi (ho la versione Mass Market “tascabile”).
    Il fatto curioso è che sono attribuiti ad uno dei personaggi, Shallan, che ha la passione e un dono per i disegni.


    Meno
    Uno dei pochissimi punti negativi della serie. The Stormlight Archive sarà una saga composta da 10 volumi. Nel migliore dei casi ne uscirà uno all'anno, ma vista la creatività di Sanderson ne dubito fortemente. Parliamo quindi di un tempo lunghissimo per finirla, il 2022 se va tutto bene.
    The Way of Kings si può teoricamente leggere da solo e abbandonare la saga se non piace, ma il finale crea spunti epici per i risvolti futuri, non credo che esista qualcuno capace di resistere al richiamo del sequel.


    Versione italiana
    Esiste la traduzione in italiano, La Via dei Re, ma solo dalle premesse rabbrividisco per quello che ci troverete dentro. Non l'ho letto in ITA, quindi non so come sia, ma vi consiglio caldamente di leggerlo in lingua originale.
    La versione ITA è della Fanucci e utilizza la splendida copertina originale americana. Il volume conta 1146 pagine per 1 Kg di peso!
    Il prezzo di copertina è scandalosamente alto: 30€. Su Amazon.it lo trovate scontato all'italiana, spendendo così 25,50€.
    Il titolo della serie è “Le Cronache della Folgoluce”.




    Seguite i precetti dei Knight Radiants, non ve ne pentirete!


    Speak again the hallowed ooaths:
    Life before death.
    Strenght before weakness.
    Journey before destination.
    The Knight Radiants must stand again.
    Ultima modifica di Kronos; 22-12-2012 alle 17:05:18


  7. #7
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    Steven Erikson - Gardens of the Moon






    Titolo: Gardens of the Moon [The Malazan Book of the Fallen #1]
    Autore: Steven Erikson
    Genere: epic/military fantasy
    Pagine: 768
    Editore: Bantam
    Rating: 10/10
    Link acquisto (4,37€ ebook)



    Perchè Malazan Book of the Fallen è il ciclo fantasy più sottovalutato di tutti i tempi? La risposta è molto semplice: perchè non sono libri dedicati a tutti, essendo la serie fantasy più complessa mai scritta.
    In questa recensione vedrò di darvi le informazioni principali su questo libro. Il mio obbiettivo non è di invogliarvi alla lettura, ma di farvi capire se Malazan può soddisfare i vostri gusti. Non iniziate a leggerla solo perchè è una serie famosa, dovete sapere cosa vi aspetta prima di tuffarvi in questo fantastico mondo.
    Innazitutto occorre dire che per gustarsi questa serie si deve avere una conoscenza almeno basilare del genere. Se volete iniziare il fantasy da qui avete sbagliato indirizzo. Cominciamo.


    Trama
    Un diffuso malcontento regna nell'Impero di Malazan, teatro di un'estenuante guerra e di cruente lotte intestine. Persino le legioni imperiali, sottoposte a continui massacri, desiderano ardentemente una tregua. Ma il dominio dell'imperatrice Laseen, sostenuta dai suoi temibili sicari, rimane assoluto e incontrastato, e i suoi eserciti continuano la conquista delle città ancora libere dal giogo imperiale. E proprio quando sembra vicina la capitolazione dell'ultima città a resistere, si mettono in moto poteri oscuri al di là di ogni immaginazione e gli dei stessi dovranno schierarsi nell'imminente lotta.


    Mondo
    Il capolavoro di Steven Erikson e Ian C. Esslemont.
    World to conquer, world to share, dice la dedica di Gardens of the Moon.
    Senza troppi giri di parole, quello di Malazan è il miglior mondo fantasy mai inventato, se si esclude l'inarrivabile Arda di Tolkien. E' dannatamente complesso, contorto e subdolo, ma è proprio questo il bello. Ad ogni pagina si scopre qualche dettaglio affascinante e misterioso che invoglia la lettura capitolo dopo capitolo.
    Include decine di città, almeno 5 continenti diversi, una decina di razze senzienti, tra cui alcune estinte, una guerra che si potrebbe definire “mondiale”, mondi magici in contatto con il principale, creature millenarie, esseri immortali, draghi, magia, divinità, rivoluzioni, assassini... In pratica qualsiasi cosa sia mai apparsa in un romanzo fantasy mainstream è presente anche qua.


    Personaggi
    Non so perchè aggiungo questo paragrafo. Forse perchè in ogni recensione seria è presente. Come presentarvi personaggi che sono divenuti delle icone per il proprio genere di appartenenza?

    Kruppe, Anomander Rake, Dujek Onearm, Whiskeyjack, Shadowthrone, Oponn, gli Hound, la spada Dragnipur, Circle Breaker, Crone, Caladan Brood.

    Tanto per citarvene alcuni tra i 90 e passa elencati nel Dramatis Personae (un'aggiunta molto utile, vi ritroverete spesso a cercare qui le info sui personaggi) di questo primo volume della serie. Già, sono quasi 100 i personaggi che appaiono in questo libro. Come fare a trattarli tutti in modo adeguato?
    Chiaramente non tutti hanno la stessa importanza. Quelli elencati sono tra i principali, quindi sono più approfonditi, ma TUTTI hanno un ruolo nel quadro generale della vicenda. Nessuno è solo un nome scritto per riempire la pagina.


    Trama
    Solitamente in un romanzo si racconta la storia di 1 o più personaggi. Non qui.
    Erikson è uno scrittore ambizioso, non per niente ha creato il più grande background di sempre. Nella serie Malazan viene raccontata la storia di un mondo intero, né più, né meno.
    Ma, attenzione, non si scopre questo mondo pezzo per pezzo, come sarebbe saggio fare e lecito attendersi. In questo libro si viene catapultati in mezzo alle vicende senza spiegazioni di sorta. Nei primi 3 capitoli abbiamo infatti 3 eventi di importanza capitale per tutta la serie, avvenuti a distanza di anni uno dall'altro: un colpo di stato, un massacro e un assedio.
    L'assedio è solo il preludio a quello che sarà l'interrogativo focale per il resto del libro: riuscirà l'Impero Malazan a conquistare Darujhistan?
    Il vero fatto sconcertante è la quantità di trame presenti. Scordatevi le 3-4 canoniche. Qui ne abbiamo decine, una per ogni personaggio. Ogni singolo personaggio principale ha un suo obbiettivo e una trama che lo segue nel suo compimento. Ovviamente sono sempre in qualche modo collegate con quella principale, non sono messe lì a caso.
    Siate comunque preparati a non capirci nulla nella prima metà del libro e a maledire l'autore per la seconda parte. Altresì siate preparati a gustarvi nella rilettura (perchè lo rileggerete, DOVETE farlo!) uno dei libri fantasy più belli di sempre e l'autore probabilmente migliore nel genere. Perchè l'abilità di Erikson nel creare, sviluppare e collegare queste trame è inumana. Ogni singolo dettaglio ha importanza, questi non sono libri “da spiaggia” come quelli di R.A. Salvatore, qui dovrete fare attenzione a quello che state leggendo!


    Magia
    Pensate che inserire divinità come personaggi principali di un libro sia una scelta sciocca? Evidentemente non conoscete gli Ascendenti del mondo Malazan.
    Avidi, astuti, sanguinari, cattivi, subdoli, vendicativi... iconici.
    Gli Ascendenti principali in questo primo libro sono 3: Shadowthrone, Oponn e Cotillion. Nel secondo libro ne appariranno altri e rivestiranno un ruolo fondamentale per tutta la serie.
    E' questo il valore aggiunto del ciclo. Quando appare sulla scena un Ascendente potrete essere sicuri che starà arrivando un pezzo di Alta Scuola della Scrittura, roba da incollarvi alle pagine come solo il vecchio Martin e la Hobb sanno fare.
    Semplicemente fantastici. Roba incredibile signori. E il tutto senza farli apparire come divinità, sembrano feccia umana con ampi, ma limitati poteri al tempo stesso. Dovrete leggere per capire.
    Nei libri compaiono anche dei maghi “mortali”, esistono delle apposite squadre nell'esercito Malazan a loro dedicate (Cadre/Quadro).
    Sarebbe troppo lungo raccontarvi di come funziona la magia, accontentatevi di sapere che è uno dei valori aggiunti dell'opera.


    Meno
    Malazan è LA serie complessa per eccellenza. Se questo può piacere a dei fan patiti del genere come me che cercano qualcosa in più della solita saga, è un punto negativo per la maggioranza dei lettori. All'inizio delle recensione ho detto che è il ciclo fantasy più sottovalutato di sempre e questo ne è il motivo.
    Un lettore occasionale o non preparato a quello che la serie offrirà, si sentirà preso in giro da questo libro. Penserà che sia pieno di trame messe a caso in un contesto gigantesco, senza riuscire a penetrare nella bellezza dell'opera.
    Ammetto che alla prima lettura di Malazan (in italiano) ero anch'io uno degli scettici. Mi ci è voluta una rilettura per riuscire a capire la genialità dello scritto.
    Erikson è, secondo me, lo scrittore più dotato di questo genere. Non è il migliore nelle trame, non è il migliore nella creazione dei personaggi, non è il migliore nell'originalità delle idee. Certo, è in gamba in tutti questi settori della scrittura, ma esistono artisti più abili di lui in tutti i campi. La sua forza consiste nel riuscire a creare un testo incredibilmente complesso, eppure coerente, preciso, quasi schematico, senza sprecare nemmeno una parola. Tutte le pagine del libro sono funzionali, nessuna è messa lì a caso.
    So che ne dubiterete alla prima lettura, come me. Ma fidatevi quando vi dico che tutto ha un perchè, tutto ha senso, nulla è lasciato al caso. Erikson sa esattamente da dove è partito e dove vuole arrivare, nonostante la complessità della saga. Se questo sembra una cosa da poco, fidatevi ancora una volta del mio parere: non lo è.


    Nota sulla traduzione in italiano
    La versione italiana è edita dall'Armenia e conta attualmente 7 dei 10 volumi originali. Alcuni, con una discutibile scelta editoriale, sono stati divisi in due parti.
    Trovate la serie su Amazon, a partire dai Giardini della Luna (solo in versione cartacea) ad un prezzo tutto sommato accettabile.
    In italiano ho letto i primi due volumi e udite udite, ve li consiglio. Certo, sarebbe meglio leggerseli in originale, ma ancora una volta devo menzionare la straordinaria complessità dell'opera. Quindi leggeteveli prima in italiano (almeno 2 volumi) e se vi piacciono acquistateli in originale, perchè sono piuttosto difficili come scrittura in inglese e dovrete già concentrarvi sulla trama per non perderne il filo.


    Un passo alla volta e ricordate che solamente con una rilettura potrete godervi appieno una delle 5 saghe fantasy migliori di sempre.


  8. #8
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    E.L. James - Cinquanta sfumature di Grigio









    Titolo: Cinquanta sfumature di grigio
    Autrice: E.L. James
    Genere: erotico
    Pagine: 548
    Editore: Mondadori
    Rating: 4/10
    Link acquisto (6,99€ ebook)



    Da qualche tempo c'è la generale tendenza a criticare i prodotti di moda. Un esempio su tutti è dato dalla Apple. I prodotti di questa compagnia non mi piacciono, perchè hanno un rapporto qualità-prezzo mostruosamente basso. Però, quando voglio valutarli, cerco di ragionarci sopra il più oggettivamente possibile. Lo stesso ho fatto per questo romanzo.
    Il web pullula di commenti negativi sul libro della James. Nonostante questo ho tentato un approccio il più neutrale possibile alla lettura: il libro più venduto di sempre su Amazon, lo store online più grande al mondo, doveva pur avere qualche peculiarità per essere arrivato a tanto.
    Il mio parere finale è questo: le critiche che leggete in giro non rendono merito all'assoluta mediocrità di questo romanzo. Probabilmente chiederò a Zinu un aumento, come premio per essere riuscito a finirlo e avervi proposto questa recensione. Signori e soprattutto signore, statene alla larga!
    In confronto Twilight è un capolavoro se paragonato a questo romanzo pseudo-erotico. Mancano tutte le basi della scrittura, proprio non ci siamo.



    Eccovi la sfolgorante trama:

    Quando Anastasia Steele, graziosa e ingenua studentessa americana di 21 anni incontra Christian Grey, giovane imprenditore miliardario, si accorge di essere attratta irresistibilmente da quest'uomo bellissimo e misterioso. Convinta però che il loro incontro non avrà mai un futuro, prova in tutti i modi a smettere di pensarci, fino al giorno in cui Grey non compare improvvisamente nel negozio dove lei lavora e la invita ad uscire con lui. Anastasia capisce di volere quest'uomo a tutti i costi. Anche lui è incapace di resisterle e deve ammettere con se stesso di desiderarla, ma alle sue condizioni. Travolta dalla passione, presto Anastasia scoprirà che Grey è un uomo tormentato dai suoi demoni e consumato dall'ossessivo bisogno di controllo, ma soprattutto ha gusti erotici decisamente singolari e predilige pratiche sessuali insospettabilià Nello scoprire l'animo enigmatico di Grey, Ana conoscerà per la prima volta i suoi più segreti desideri. Tensione erotica travolgente, sensazioni forti, ma anche amore romantico, sono gli ingredienti che E.L. James ha saputo amalgamare osando scoprire il lato oscuro della passione, senza porsi alcun tabù. Il successo senza precedenti della trilogia Cinquanta sfumature, di cui questo è il primo volume, è iniziato grazie al passaparola delle donne che ne hanno fatto nel mondo un vero e proprio cult. Come un ciclone inarrestabile, la passione proibita di Anastasia e Christian ha conquistato le lettrici prima attraverso la diffusione in e-book, poi in edizione tascabile, ponendosi al primo posto in tutte le classifiche del mondo. Romantica, erotica, appassionante questa storia ti ossessionerà e ti travolgerà come i suoi due protagonisti.


    Prima di passare al libro, devo criticare la trama. Troppo lunga. Deve essere più breve e concisa, non deve annoiare l'eventuale lettore e soprattutto non deve dare troppe informazioni sull'opera.

    Volendo mantenere un atteggiamento professionale, ho ignorato fino ad ora tutti i chiari segnali mandati da questo libro. Ammetto che se non avesse venduto così tanto mi sarei allontanato di corsa, dopo aver letto la trama e le recensioni per la rete. Essendo un tipo caparbio devo provare il dolore sulla mia pelle per capire, un po' come la protagonista del libro.
    La cosa più sconcertante in assoluto sono i personaggi, stereotipati e inverosimili fino al limite della decenza. Indovinate un po' le caratteristiche del protagonista maschile. Alto, bello, sensuale, ricco, famoso. Non manca la storiella strappa-lacrime (nell'intenzione dell'autrice) sul triste passato di questo maschio di successo.
    La ragazza è leggermente meglio, non puzza di fake lontano un miglio. Il problema è che ha seri problemi di pensiero. La cosa non sarebbe un problema di per sé, lo diventa quanto tutto il romanzo è narrato dal suo punto di vista, in prima persona. Sempre le stesse divagazioni, gli stessi pensieri, le stesse preoccupazioni.
    500 pagine con ripetizioni ad ogni singolo capitolo possono snervare anche il lettore più paziente, come ritengo di essere io.

    La trama invece ha seriamente bisogno dell'aiuto di un professionista. Mancano i colpi di scena, qualcosa che trascini il lettore e lo tenga incollato alle pagine.
    Non voglio commentare il contenuto, essendo di carattere “adulto”. Le descrizioni delle perfomarce dei protagonisti sono l'unica cosa vagamente interessante del romanzo. Perlomeno lo sono all'inizio, perchè andando avanti anche queste diventano opache e noiose.

    L'unica nota positiva in tutta questa desolazione è il modo con cui l'autrice è arrivata alla ribalta. All'inizio 50 sfumature è stato postato su un sito in rete, sotto forma di fan-fiction dedicata a Twilight. Vedendo che l'idea piaceva, la James ha continuato a sviluppare il concept allontanandolo dal romanzo YA da cui ha preso ispirazione, arrivando infine a proporne una versione autopubblicata. Esatto, avete letto giusto. Si è affidata ad un publisher digitale australiano e ne ha pubblicato la versione ebook e cartacea. Tramite quello che viene definito viral marketing il libro è stato consigliato grazie al passaparola dei lettori stessi su Internet, per poi attirare l'interesse della casa editriceinglese Vintage Book. A questo punto il successo è stato travolgente raggiungendo le 60 milioni di copie vendute nel mondo in poco più di un anno.
    Dunque anche gli autopubblicati possono raggiungere cifre di vendita da record. Certo, il bisogno di una casa editrice per editing e pubblicità resta, ma per iniziare una sana autopubblicazione non è il male incarnato come tanti obiettano.
    Se un libro così mediocre ha raggiunto tanto successo, dove potrà arrivare uno dei qualsiasi romanzi recensiti qui su InfinitiMondi?!

    Forse i problemi sono legati ad un pessima traduzione in italiano. Vista la casa editrice coinvolta è possibile. Per una volta, comunque, il mio consiglio è di non leggere il libro in inglese. O in italiano. O in qualsiasi altra lingua, perchè dubito che sia l'idioma il problema di questo scritto.

    Mi scuso per avervi rubato del tempo recensendo una tale mediocrità, ma credo che i lettori abbiano il diritto di conoscere ed evitare le cantonate. Date ascolto agli hater, state alla larga da questo libro.


  9. #9
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    Francesco Barbi - L'Acchiapparatti






    Titolo
    : L'Acchiapparatti
    Autore: Francesco Barbi
    Genere: Low Fantasy
    Pagine: 466
    Editore: Baldini Castoldi Dalai
    Rating: 8/10
    Link acquisto (3,99€ ebook)



    Esiste una generale avversione in Italia verso autori fantasy nostri connazionali. Francamente la condividevo, prima di leggere la perla di Francesco Barbi. Adesso sono convinto che anche noi possiamo farci sentire a livello internazionale nel genere fantastico. Non a caso questo libro sta per essere tradotto e pubblicato in Olanda, hanno riconosciuto il suo valore anche all'estero.
    L'acchiapparatti è il primo volume di una probabile trilogia, ma si può leggere da sé, essendo autoconclusivo. Non manca qualche piccolo problema qua e la, ma nel complesso è bellissimo e appassionante.



    Trama
    Pochi a Tilos conoscono il nome di Ghescik. Lui è soltanto il becchino, l'ometto gobbo e storpio che vive al cimitero, ai margini del paese. Pochissimi sanno che coltiva una passione insana per la feldspina e gli scritti antichi. Solo lo strambo acchiapparatti gli è amico. Notte fonda. Al sicuro tra le mura della casa-torre diroccata, Zaccaria sta rimproverando uno dei suoi gatti quando qualcuno bussa alla porta. Il becchino si presenta con un libro rilegato in pelle scura, che sostiene di aver vinto grazie a una scommessa con lo speziale. Risale a epoche in cui la magia non era stata ancora messa al bando e sembrerebbe contenere le memorie di un defunto negromante. Ghescik non fa parola dello strano diadema rinvenuto in un sotterraneo della "torre maledetta", ma ha un solo modo per scoprire se certi suoi sospetti sono fondati: far tradurre il libro a Zaccaria che, inspiegabilmente, ha sempre avuto grandi doti come decifratore delle lingue arcane... Inseguiti dagli sgherri dello speziale, becchino e acchiapparatti verranno catapultati nei meandri di una vicenda terribile che non coinvolgerà i soliti eroi, ma una compagine di personaggi inconsueti: un cacciatore di taglie sfigurato, una prostituta dalle molte risorse, un gigante che parla per proverbi sgrammaticati e una schiera di feroci tagliagole. Ma quale legame esiste tra il misterioso diadema e la terrificante creatura rinchiusa da secoli nelle segrete di Giloc?



    Il genere è low fantasy, quindi non aspettatevi un classico con magia straripante ed eroi belli e invincibili. Tutto il contrario. La vicenda è cupa, sanguinaria, non esiste posto per il perdono, la vita è dura, i fuorilegge spadroneggiano. La magia è stata estirpata grazie all'intervento, secoli prima, di una Chiesa fortemente contraria al suo utilizzo. Durante quella guerra fu usata l'ultima grande magia per fermare l'esercito di Olm intento alla conquista delle Terre di Confine. Il mago era un negromante alla ricerca di vendetta e della vita eterna. I risultati sono stati soddisfacenti nel presente, avendo ricacciato Olm nei suoi confini, ma disastrosi per il futuro. La storia del ritorno di quella magia è narrata in questo libro e, pur non essendo particolarmente originale, riesce ad incollare il lettore allo schermo del reader.
    Dico reader non a caso: il libro cartaceo è difficile da trovare e sull'unico sito disponibile il prezzo era di quasi 20€. Decisamente troppo.
    Per fortuna esiste la versione ebook al prezzo di 3,99€ che purtroppo ha dei problemi di impaginazione. Ad esempio i titoli dei capitoli sono scritti minuscoli nell'ultima pagina del capitolo precedente e alcune introduzioni dei capitoli, in cui viene approfondita la conoscenza dell'ambientazione, non si distinguono dal capitolo vero e proprio. Qualche problema anche nei paragrafi, certe volte non si lascia lo spazio al cambio di POV o di tempo. Piccoli problemi che nel complesso rendono fastidiosa la lettura, ma qui si deve bacchettare la casa editrice, non certo l'autore.

    La vicenda si apre con un prologo, anche questo a mio parere un punto debole del romanzo. L'evento qui narrato da il via a tutta la storia seguente, quindi avrebbe meritato più attenzione nella narrazione. La veggente Macba, ad esempio, ha un ruolo ridicolo nel prologo, pur essendo la persona che da il via a tutto. In pratica il prologo andava trattato meglio. Vi posso comunque assicurare che già nel primo capitolo le cose iniziano ad andare meglio. Resta qualche problema isolato di parole o frasi che mal si adattano ad un contesto medievale come quello trattato, ad esempio la parola “capannone”. Oppure espressioni che si utilizzano nell'italiano parlato, ma che suonano male in quello scritto. Anche questo problema scompare dopo 3-4 capitoli. Il libro meritava però una migliore revisione dell'inizio, almeno al livello dei capitoli successivi.

    Adesso possiamo parlare delle cose positive. E sono molte.
    L'ambientazione, come già detto, è medievale e la compassione e il buon cuore non ci trovano spazio. Ognuno deve pensare a sé, le classi sociali hanno enormi differenze economiche e le esecuzioni sono all'ordine del giorno. La corruzione dilaga e i furfanti abbondano. Non manca la droga del luogo, la feldspina, di cui uno dei protagonisti è dipendente.
    Già, proprio gli stessi protagonisti che sono il surplus di tutto il libro. Magnifici.
    Nell'ordine abbiamo un: becchino gobbo, un matto, una prostituta, un gigante ritardato e un cacciatore di taglie. Specialmente Zaccaria, il matto, ha una caratterizzazione incredibile, senza dubbio è uno dei migliori personaggi che abbia mai visto. Proprio Zaccaria è l'acchiapparatti che da il titolo al romanzo.
    Lui e il becchino formano un duo divertente e appassionante che ci trascinerà in questa letale vicenda. Letale e sanguinaria, a tratti sembra di leggere un romanzo horror/splatter.
    La trama è solida, anche se mancano dei veri e propri colpi di scena. Le parti più interessanti sono quelle al di fuori dei personaggi principali. Ad esempio quando viene narrato il massacro di una famiglia di contadini: viene descritta perfettamente la serata tipo di questa famiglia e l'orrore che ne consegue. Anche il racconto sulle origini del Mostro è affascinante.
    Barbi dimostra una straordinaria padronanza del suo stile narrativo. Non è abbellito o sfarzoso, è funzionale al genere che ha scelto di scrivere. Crudo, diretto, ma senza incappare nell'errore di attualizzare e quindi condannare alcuni comportamenti “cattivi” dei personaggi. Il suo meglio lo mostra nelle descrizioni ad inizio capitolo del mondo che ha creato. Ne avrei volute di più e pensate che a me non piacciono molto le fasi di cosiddetta narrative summary.
    Dunque, riassumendo: trama solida, personaggi originali e strambi, poca magia, un mondo difficile in cui vivere e stragi a volontà. Certamente non un libro consigliato a tutti, neanche fra gli amanti del genere.

    Nell'edizione ebook manca una mappa del mondo. Fatto molto grave per un fantasy. Forse nel cartaceo è presente, non saprei. Per fortuna la potrete trovare a questo indirizzo. Notare la somiglianza con le mappe di Tolkien, si vede che Barbi ha buon gusto!

    In conclusione: leggete questo libro se vi piacciono autori come George R.R. Martin, Joe Abercrombie e Patrick Rothfuss. Leggetelo anche se non vi piacciono, fate crescere sia qualitativamente che quantitativamente il fantasy italiano, ne guadagneremo tutti!


  10. #10
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    Francesco Barbi - Il Burattinaio






    Titolo: Il Burattinaio
    Autore: Francesco Barbi
    Genere: low fantasy
    Pagine: 525
    Editore: Baldini & Castoldi
    Rating: 6/10
    Link acquisto (3,99€ ebook)



    C'è un problema che affligge la maggior parte delle saghe fantasy: la maledizione del secondo libro. Per svariati motivi il sequel non è mai all'altezza del primo romanzo. Esistono delle eccezioni, pochissime, specialmente per gli autori affermati. Purtroppo “Il Burattinaio” di Barbi cade nella stessa trappola di molti suoi illustri colleghi, ed è un peccato, perchè L'Acchiapparatti era un libro magnifico.

    Al contrario di come faccio di solito, non vi posto la trama, perchè è zeppa di spoiler. Invito gli utenti a non leggerla nemmeno su Amazon se non si vogliono guastare parte degli eventi, alcuni molto importanti come il finale de “L'acchiapparatti”. Le vicende infatti vengono messe in moto dal finale del primo libro e si svolgono 4 anni dopo la storia del Boia di Giloc.
    Molti personaggi riappaiono, alcuni con ruoli più importanti, ad esempio Gamara, altri passano in secondo piano. Zaccaria su tutti è lasciato in disparte, pur avendo un ruolo chiave nella vicenda.
    Il problema con “Il Burattinaio” è che Barbi non ha continuato ad usare gli stessi punti vincenti del primo libro. Tutto il romanzo è scritto in funzione della trama, con la diretta conseguenza della perdita della caratterizzazione dei personaggi e del mondo circostante. Specialmente nella prima metà del libro mi sono stupito di questa scelta dell'autore, che potremmo definire più “commerciale”. Forse riuscirà a raggiungere un maggior numero di lettori, ma la trovo una scelta pericolosa se va a scapito dei pilastri su cui ha fondato la sua fama.
    Il romanzo entra nel vivo nella seconda metà, riuscendo a farsi in parte perdonare questo discutibile cambio di rotta. Resta il rammarico nel sapere come sarebbe uscito questo scritto con gli elementi cardine del primo libro e la trama del secondo.
    Le basi di partenza erano eccellenti: vecchi personaggi, un nuovo Regno da esplorare, nuove credenze religiose, nemici diversi e potenzialmente fantastici, le rivolte.
    Oltre alla repentina caduta qualitativa dei personaggi, anche la scrittura peggiora rispetto al primo libro. Particolarmente fastidiosi sono i vaneggiamenti del gigante ritardato, espressi in una specie di dialetto italiano meridionale. Anche il resto dei dialoghi, quando l'autore esce dai canoni dell'italiano standard per caratterizzare meglio i personaggi, sembrano artificiali e totalmente fuori contesto.
    Causa velocità della storia non abbiamo più quelle descrizioni acute e fantastiche viste nel primo romanzo, in cui Barbi riusciva a far risultare interessanti anche le normali vicende di un'ordinaria famiglia di contadini. Immaginate come sarebbe stata descritta la Cittadella degli Arconti di Olm con lo stile di scrittura del prequel...
    E pensare che gli bastava veramente poco per fare il salto di qualità e raggiungere senza troppi problemi anche autori di fama internazionale.

    Quello che veramente mi ha lasciato basito è la caratterizzazione dei personaggi. Il punto forte dell'Acchiapparatti, le fondamenta su cui poggiava tutto lo scritto. Dopo aver visto personaggi del calibro di Zaccaria e Gheshik mi sarei aspettato molto di più in questo sequel. Invece l'unico trattato con un certo rispetto è Gamara, tutti gli altri, a partire da Zaccaria, sono bellamente ignorati. Sembra quasi che Barbi abbia pensato: ”Nel primo libro ho presentato i personaggi, adesso è l'ora di confezionare una trama esemplare”.
    Non è così che funziona. Proprio perchè i personaggi erano così importanti doveva continuare ad usarli come motore delle vicende, non come pupazzi (o burattini) mossi dalla trama. Ci sono delle novità che si potevano rivelare eccezionali in questo secondo libro, basti pensare ad Ar-Gular, Zaccaria con la multi-personalità, l'Indice dei Guardiani dell'Equilibrio, il Comandante della Guardia di Giloc, il capo dei Girovaghi e tonnellate di individui nella solo città di Medara.
    E' un peccato che non sia stato sfruttato tutto questo potenziale, il testo avrebbe ricevuto un'iniezione di qualità non da poco.

    L'unico punto su cui è migliorato il libro rispetto al prequel è nella qualità della versione ebook. Rimangono ancora dei paragrafi senza spazio e qualche errore grammaticale (tra cui uno gravissimo verso la fine), ma nel complesso ora è decisamente accettabile. Unito al prezzo non esorbitante di 4€, è la versione che consiglio, visto che il cartaceo non è così diffuso e costa caro.

    “Il Burattinaio” è uno scritto solido, ma si è persa la dose di pazzia e brillantezza del suo predecessore, a favore di una trama piuttosto buona e sapientemente svelata. L'anima dell'Acchiapparatti ne è uscita stravolta ed è un vero peccato. Un'occasione persa per un grande autore di fantasy italiano che poteva far sentire la sua voce nel mondo intero.


  11. #11
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    Mark Lawrence - Prince of Thorns






    Titolo: Prince of Thorns [The Broken Empire #1]
    Autore: Mark Lawrence
    Genere: fantasy
    Pagine: 416
    Editore: Harper Voyager
    Rating: 6/10
    Link Acquisto (5,17€ cartaceo) | Ebook (4,33€)



    Prince of Thorns è il primo romanzo scritto da Mark Lawrence di una programmata trilogia intitolata “The Broken Empire”. Il secondo volume, King of Thorns, è uscito di recente in inglese.

    Solitamente non mi lascio guidare dai prezzi nel comprare i libri. Quando compro dal mercato italiano qualche lamentela scappa, visto che le case editrici sembrano aborrire versioni economiche ed ebook per i romanzi fantasy. Invece nel mercato inglese non esiste questo problema: i prezzi sono uniformati e variano dai 7 ai 20€ a seconda della versione (paperback o hardcover) e degli sconti applicati. Mentre scavavo nei meandri di Amazon alla ricerca di perle da proporvi, ho trovato un affare a cui non potevo rinunciare. Un libro ben accolto dalla critica al folle prezzo di 3€ in versione cartacea. Uno sconto del 75% rispetto al prezzo base riesce a smuovere anche i lettori più smaliziati, così ho comprato questo libro e oggi ve ne presento la recensione. Faccio presente che attualmente il prezzo è di circa 5€ per la versione cartacea: più di quello che ho pagato io, ma pur sempre un affare, visto che la qualità del suddetto paperback è nella norma.
    Nei dati del libro ad inizio articolo ho linkato anche la versione ebook, dal prezzo alto rispetto al cartaceo. Prendete la versione che volete, è una questione di gusti.


    Trama
    Da quando, a nove anni, è stato costretto ad assistere al brutale omicidio di sua madre e di suo fratello, il principe Honorous Jorg Ancrath ha coltivato la propria ira e meditato la vendetta. Così, in un mondo da incubo, in cui la violenza è all'ordine del giorno e l'unica legge valida è quella del più forte, Jorg è diventato il Principe dei fulmini, il capo di una spietata banda di fuorilegge che imperversa con incursioni e razzie, e ha dimenticato la paura: quando non si ha più niente da perdere, la vita e la morte non sono che un gioco. Ma ora è finalmente giunto il momento di tornare al castello di suo padre e riprendere possesso di ciò che gli spetta di diritto. Eppure, per un ragazzo senza passato, ritagliarsi un futuro può rivelarsi più difficile e doloroso del previsto e, prima di chiudere una volta per tutte i conti con gli orrori della sua infanzia, il principe dei fulmini dovrà affrontare il tradimento e sconfiggere una schiera di oscuri nemici i cui poteri superano ogni immaginazione.


    Come dicevo questo libro è stato generalmente ben accolto sia dalla critica che dai lettori. Le vendite sono state ottime, trainate dai prezzi incredibilmente bassi delle versioni cartacee inglesi.
    Per fortuna esiste questo spazio digitale chiamato InfinitiMondi in cui i recensori non debbono tenere conto dell'opinione pubblica e non rischiano lo stillicidio se la loro visione non è uniformata alla massa. Dunque non ho problemi a dirvi che Prince of Thorns è un libro mediocre. Non un totale fallimento, ma un libro di livello medio che fatica a staccarsi dalla massa per raggiungere l'eccellenza. Non è il primo libro elogiato dalla critica per meriti che evidentemente non ha. Non sarà nemmeno l'ultimo, mettiamoci il cuore in pace. E tenetevelo stretto (il cuore), perchè potreste restare turbati dall'uso che ne viene fatto in un certo passaggio di Prince of Thorns.

    Guardo la copertina e già scuoto la testa, sorridendo per quello che vedo.
    Gli editori anglofoni hanno la mania di inserire estratti di recensioni favorevoli all'inizio dei libri, ma questa volta si sono spinti un po' oltre. Paragonano questo autore a George R.R. Martin e di riflesso la saga di The Broken Empire con ASOIAF. Esagerazione oltre ogni decenza, ma questo è il marketing. Mai fidarsi degli estratti, leggete le recensioni integrali e giudicate voi.
    Al termine della lettura dei primi capitoli i miei pareri sono contrastanti. Da una parte mi piace il tono dark della storia, con i protagonisti che sono dei veri e propri villain, non anti-eroi. Hanno compiuto una razzia in un villaggio uccidendo, depredando, stuprando e alla fine bruciando un agglomerato di casupole abitato da pacifici contadini. Conosciamo alcuni membri della banda di Jorg Ancrath, principe in esilio circondato da uomini incarnanti le bassezze dell'umanità. E Jorg, per comandarli, è diventato il più cattivo di tutti. Non proprio il classico party atto alla salvezza del mondo. Purtroppo le note positive si fermano qui.

    Scopriamo così che Jorg ha 14 anni, pur agendo come un adulto e comandando uomini abili, crudeli, sanguinari e traditori. Totalmente irrealistico. Jorg ha avuto la classica infanzia difficile e c'è una spiegazione se attualmente si comporta in modo così crudele, più di quando lasciò il palazzo di suo padre 4 anni prima. Ciò non toglie che per come è impostata la storia 14 anni siano troppo pochi. Alla fine comunque è solo un numero, se per voi non va bene pensate che abbia 18 anni, come ho fatto io, e non storcerete più il naso.Almeno su questo aspetto della trama.
    Il problema serio dello scritto è un altro: Mark Lawrence ha evidentemente copiato lo stile di scrittura di quel genio rispondente al nome di Joe Abercrombie. Purtroppo deve essersi perso qualche pezzo nel processo di copia-incollatura, su tutti il punto di vista della vicenda. La storia è narrata infatti in prima persona dal punto di vista di Jorg Ancrath. Scegliendo questo tipo di POV i personaggi secondari, cioè tutti a parte il protagonista, avranno una caratterizzazione scialba e filtrata da chi descrive la vicenda. Il successo di Abercrombie è nato interamente grazie ai suoi straordinari personaggi, Lawrence usa le sue stesse caratteristiche nella scrittura, senza il più che ha dato a Joe il suo successo: il pantheon di memorabili personaggi.
    E pensare che, anche se evidente fin da subito, non mi ha infastidito questa somiglianza con lo stile di scrittura del buon Joe, perchè pensavo che il romanzo avesse altre carte da giocarsi più avanti. Non è così. I momenti divertenti, la prosa scorrevole e i pensieri neri del protagonista sono il meglio che caverete da questa rapa. Tutto il resto è mediocre.
    Il libro è leggero e veloce, ma glissa su troppi aspetti che andavano approfonditi. Ad esempio a Crath City ci sarebbe stata benissimo una lotta di potere tra le varie caste aspiranti al trono. Presentare la corte e qualche individuo interessante è il minimo che si potesse fare. Invece il protagonista parte per una missione suicida ampiamente discutibile. Si presenta come una persona intelligente, invece si getta a capofitto in situazioni che non dovrebbero esistere in un libro di low fantasy. Metteteci anche un contorno tecnologico, visto che la serie sembra ambientata in un futuro del nostro mondo, e vi ritroverete in mano un polpettone che richiama alla mente la brillante scrittura di Joe Abercrombie, con passaggi non consigliati a deboli di cuore (o a minorenni) e una trama troppo superficiale che andava approfondita e rallentata in certi punti. Aggiungeteci personaggi praticamente inesistenti a parte il protagonista e avrete la descrizione del romanzo. Uno scritto appena sufficiente, certamente non all'altezza dei big del settore.

    Prince of Thorns è il classico libro “da spiaggia”.
    Veloce, molta azione, pochi pensieri, trama lineare e pochi personaggi. Ideale se volete leggere qualcosa di leggero per fare una pausa con la vostra saga del momento, ma decisamente non lo consiglierei a chi cerca di più.
    Se vi piace lo stile di scrittura contornato da umorismo, qualche genialata, personaggi intriganti, situazioni dark e cattiverie gratuite, ma senza una storia troppo complessa, gettatevi su Joe Abercrombie e lasciate perdere Lawrence.


    Versione italiana
    Il libro è stato tradotto in italiano dalla Newton Compton con il titolo “Il Principe dei Fulmini”. La versione cartacea costa 8€, ottimo prezzo per un rilegato. La versione ebook costa 4€. Trovate tutto su Amazon.


  12. #12
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    Steven Erikson - Deadhouse Gates







    Titolo
    : Deadhouse Gates [The Malazan Book of the Fallen #2]
    Autore: Steven Erikson
    Genere: epic/military fantasy
    Pagine: 960
    Editore: Bantam
    Rating: 10/10
    Link Acquisto (5,38€ ebook)




    “Deadhouse Gates” (DG) è il secondo volume della serie Malazan, scritto dall'autore canadese Steven Erikson. Vi invito a leggere la recensione del primo libro, se ancora non l'avete fatto.
    Adesso vi starete preparando mentalmente per il seguito del ciclo più complesso mai scritto. Già vi immagino mentre cercate di riportare alla mente le decine di personaggi incontrati, tutte le sotto-trame e la marea di informazioni sul mondo che saggiamente Erikson ci ha offerto. Un sorriso vi appare sulle labbra: il primo libro è certamente difficile da comprendere, ma siete fiduciosi che il caos incontrato (peraltro solo apparente) troverà risposte e comprensione grazie a questo secondo volume della serie.
    Non è così. Non vi ho propinato incessantemente la litania “serie più complessa mai scritta” per ragioni futili o inventate. Vi stavo preparando per quello che dovrete affrontare, perchè il grado di sfida, con “Deadhouse Gates” si innalza ulteriormente.



    Trama
    Nel vasto dominio delle Sette Città, nel Deserto Santo di Raraku, la veggente Sha'ik e i suoi seguaci si preparano ad affrontare l'insurrezione da lungo tempo predetta con il nome di Vortice di Vento. Questa tempesta, che non conosce precedenti in quanto a proporzioni e a furore, trascinerà l'Impero di Malazan nel conflitto più sanguinoso che abbia mai conosciuto, forgiando il destino di molti e dando origine a imperiture leggende... Sullo sfondo di una terra buia e desolata, sconvolta dalla guerra e da inesplicabili magie un romanzo di guerra intrighi e tradimenti.



    Disorientati? Probabilmente non è la trama che stavate aspettando.
    DG è solo marginalmente legato a Gardens of the Moon. Ci troviamo su un continente nuovo, "Seven Cities", con personaggi nuovi e con una storyline che inizia a causa degli eventi che si stanno svolgendo su Genabackis (il continente in cui è ambientato il primo romanzo).
    Si avvicina l'anno dell'Apocalisse e Seven Cities si sta trasformando in un calderone di rivoluzioni. La veggente Sha'ik ha formato la propria armata per cacciare l'Impero Malazan dalle terre sacre e ciò non poteva capitare in un momento peggiore. L'Impero infatti sta subendo perdite consistenti su Genabackis, a causa dell'alleanza formata da Daruijistan, Crimson Guard e Anomander Rake. Quindi ha pochi uomini (e donne) da assegnare alla difesa di Seven Cities e i nativi sfruttano al volo l'occasione.


    Abbiamo 4 vicende principali di cui seguiremo gli sviluppi.

    • Felisin, la sorella del Capitano Paran, incontrata brevemente nel primo romanzo, viene inviata come schiava nelle miniere di Otataral, nel nord del continente. Insieme a lei ci sono l'ex sacerdote di Fener, Heboric, a cui sono state amputate le mani e un personaggio enigmatico di nome Baudin.


    • Seguiremo le vicende di 4 personaggi del primo libro, potrete indovinare chi sono se avete finito di leggere Gardens of the Moon.


    • Una delle storyline più belle è quella che riguarda Mappo e Icarium. Nessuno dei due è un essere umano: il primo è un Trell, il secondo un mezzosangue Jaghut. La loro storia verrà svelato man mano nel corso del romanzo. Abbiamo già sentito parlare di Icarium nel primo romanzo, essendo il costruttore di un congegno che segna il tempo nella città di Daruijistan. Tenete a mente questo particolare.


    • La vicenda principale è quella che riguarda Coltaine, i Wickan e la 7a armata Malazan. Signori, giù il cappello di fronte al genio di Erikson per quello che ci ha regalato con questo libro. Tutte le trame sono di alto livello, ma quella di Coltaine e Duiker è una delle migliori che abbia mai visto. Dolore, tristezza, gioia, onore, dovere. La “Chain of Dogs” è destinata a diventare leggendaria tanto nel mondo Malazan quanto nel nostro reale. Capiremo perchè l'esercito Malazan è considerato il più forte tra quelli delle popolazioni mortali, perchè questa serie è da considerarsi a tutti gli effetti military fantasy.


    Dopo aver finito il libro ripensate a Coltaine e al miracolo che ha fatto, mentre ascoltate la colonna sonora creata appositamente per la sua marcia:





    Decisamente toccante.
    Se già l'intreccio delle trame non bastasse, abbiamo un altro evento che destabilizza il caos di Seven Cities, il “Path of Hands”. La ricerca dei mutaforma Soletaken e D'ivers del sentiero che conduce all'Ascensione, per diventare una divinità e dominare i propri simili. Questo sentiero è stato abilmente creato da una vecchia conoscenza, indovinate chi è?


    Il world building, come al solito, è eccezionale. Il continente di Seven Cities è ispirato al nostro medio-oriente, quindi il clima è torrido, l'acqua scarseggia e la popolazione è composta da persone dure come l'acciaio. Nei meandri di queste terre inospitali trovano rifugio magie antichissime e rovine archeologiche descritte magistralmente da Erikson, essendo stato lui stesso un archeologo.
    Finalmente riusciamo a capire qualcosa in più dei misteri del mondo Malazan. Ad esempio ci vengono fornite altre informazioni sui shapeshifters e sulla guerra T'lan Imass-Jaghut, scopriamo che i Warren non sono così semplici come pensavamo e che l'Azath è un mistero ben più grande e antico degli Dei stessi.
    Per ogni risposta ottenuta, purtroppo, si creano 10 nuove domande. Questo è uno dei motori della saga, che piaccia o meno.


    La scrittura di Erikson è migliorata notevolmente. Adesso dovrete fare attenzione ad ogni frase, ad ogni dialogo e descrizione che leggerete, se ancora non l'avevate capito con il primo libro. Dovrete accendere e far funzionare il cervello, questi non sono libri che rendono facile la vita del lettore.
    Il metodo di scrittura di Erikson si potrebbe definire “cinematografico”, con frasi ridotte all'osso e scelte minuziosamente che creano delle potenti immagini nella lettura. Forse troppo forti in certi casi...


    I personaggi, anche qui, sono esemplari. Il cast è quasi del tutto rinnovato, solamente 5-6 li abbiamo già incontrati. Le nuove aggiunte sono fantastiche. Tanto per fare qualche nome:
    Coltaine, Mappo, Icarium, Heboric, Iskaral Pust, Duiker, Mogora, Karpolan Demesand, Gesler, Stormy, Mallick Rel.
    Hanno un ruolo attivo anche i cani. Non so più che parole usare per lodare Erikson, basta leggersi le parti in cui entrano in scena i cani della “Chain of Dogs” per capire che ci troviamo di fronte ad un capolavoro.


    Deadhouse Gates è un libro in tutto e per tutto migliore del primo romanzo, cosa rara nel fantasy. Vi farà immergere nel fantastico mondo di Malazan, vi farà ridere, vi farà piangere, vi creerà dei grattacapi grazie alla sua complessità.
    E' una sfida all'intelligenza, alla pazienza e alla perseveranza. Siete pronti ad accettarla?


    Traduzione italiana
    Il libro è stato tradotto dalla Armenia e proposto in hardcover al prezzo di circa 16€. Il titolo è “La Dimora Fantasma”. Lo trovate su Amazon.


  13. #13
    Bonecaster L'avatar di Kronos
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    Joe Abercrombie - Best Served Cold







    Titolo: Best Served Cold [First Law World #4]
    Autore: Joe Abercrombie
    Genere: Fantasy
    Codice ISBN: 978-0575082489
    Pagine: 672
    Editore: Gollancz
    Rating: 7,5/10
    Link acquisto (6,49€ ebook)



    Joe Abercrombie approda, dopo anni di negligente indifferenza, anche qui in Italia, grazie alla traduzione della Gargoyle Books. Prima di iniziare la lettura dei romanzi di Joe consiglio di dare una controllata all'ordine di lettura, perchè The Heroes, l'unico tradotto per adesso in italiano, è il quinto romanzo della serie, non il primo.

    Nel 2006 esce il primo volume della “First Law Trilogy” che regala ad Abercrombie un successo rapido e meritato, facendolo diventare uno degli autori fantasy più amati di sempre. La trilogia è così composta:

    • The Blade Itself
    • Before They are Hanged
    • Last Argument of Kings


    Dopo di che il celebre autore britannico si dedica alla scrittura di 3 romanzi singoli autoconclusivi che condividono alcune location e personaggi con la First Law Trilogy:

    • Best Served Cold
    • The Heroes
    • Red Country


    Consiglio fortemente la lettura dei romanzi in ordine di pubblicazione, non ha senso iniziare da The Heroes come ha obbligato a fare la Gargoyle Books ai lettori italiani. Certe vicende, personaggi ed eventi possono essere apprezzati solamente leggendo i libri in ordine, altrimenti vi perderete alcuni interessanti risvolti e background di tutto il mondo della First Law.

    Lascio la trama volontariamente in inglese, perchè è perfetta nella sua semplicità, ironia e descrizione degli eventi:
    Springtime in Styria. And that means war.
    There have been nineteen years of blood. The ruthless Grand Duke Orso is locked in a vicious struggle with the squabbling League of Eight, and between them they have bled the land white. While armies march, heads roll and cities burn, behind the scenes bankers, priests and older, darker powers play a deadly game to choose who will be king.
    War may be hell but for Monza Murcatto, the Snake of Talins, the most feared and famous mercenary in Duke Orso's employ, it's a damn good way of making money too. Her victories have made her popular - a shade too popular for her employer's taste. Betrayed, thrown down a mountain and left for dead, Murcatto's reward is a broken body and a burning hunger for vengeance. Whatever the cost, seven men must die.
    Her allies include Styria's least reliable drunkard, Styria's most treacherous poisoner, a mass-murderer obsessed with numbers and a Northman who just wants to do the right thing. Her enemies number the better half of the nation. And that's all before the most dangerous man in the world is dispatched to hunt her down and finish the job Duke Orso started...
    Springtime in Styria. And that means revenge.


    I libri di Abercrombie sono diversi dai soliti fantasy.
    Immaginate la serie A Song of the Ice and Fire, aggiungeteci un'elevata dose di cinismo e personaggi che incarnano le peggiori bassezze raggiungibili dall'umanità. Condite il tutto con dialoghi e pensieri più affilati della lama di una spada e sprizzateci sopra un'abbondante dose di ironia. Otterrete così qualcosa di molto vicino a quello che il brillante Joe ci regala regolarmente con i suoi scritti.

    Purtroppo Best Served Cold (BSC) ha perso l'appeal della trilogia, a causa di personaggi non proprio al top. La migliore aggiunta è senza dubbio Morveer, unuomo modesto con una bassa opinione di sé. Nonchè il miglior avvelenatore in circolazione. Certo, gli è capitato di avvelenare e ammazzare per sbaglio 40 persone, ma sono cose che possono succedere quando devi accoppare uno degli uomini più prudenti mai esistiti.
    Il personaggio peggiore in assoluto è Caul Shivers, una pessima imitazione del barbaro Logen Ninefingers della trilogia originale. Tramite Shivers l'autore ci vuole ricordare tutta la dose di cinismo che alberga nel mondo, che se una cosa può andare male allora andrà male. Che se uno vuole essere una bravo ragazzo non può perchè il mondo è crudele. Purtroppo è una lezione già impartita con l'inarrivabile Bloody-Nine e Shivers non è alla sua altezza.
    Gli altri personaggi, compresa la protagonista Monzcarro (Monza) Murcatto sono piacevoli, con alcune eccellenze come Friendly.

    Poi c'è LUI. L'avevamo lasciato nell'assedio di Dagoska e l'avevamo dato per spacciato, non sapendo che per ammazzarlo ci vogliono ben di più di migliaia di soldati assetati di sangue, maghi cannibali e assassini di dubbia provenienza. Adesso è ritornato in Styria e non se la passa bene. Purtroppo la sua malattia si è aggravata e le sue tasche si sono svuotate. Metà dell'oro del mondo è passato tra le sue mani, ma al momento è sul lastrico, braccato dai creditori e dai suoi innumerevoli nemici.
    Nicomo Cosca, famoso soldato di ventura, è in cerca di oro per ricominciare a dedicarsi alla sua attività preferita: bere. Egli è infatti un alcolizzato cronico, destinato a passare la sua vita tra un'osteria e l'altra in cerca di bevande in grado di soddisfare la sete crescente del suo stomaco.
    Non sorprende quindi che alla fine si ritrovi invischiato in una vendetta sotto la guida di Monza Murcatto, colei che l'aveva anni prima tradito e destinato ad una fuga precipitosa dalla Styria. Nicomo Cosca è un uomo che non porta rancore. Alle donne. Gli uomini invece li uccide subdolamente con ogni arma a disposizione, con buona pace dell'onore e degli scontri onesti.
    Nicomo Cosca è ampiamente il miglior personaggio del libro, nonché uno dei preferiti tra quelli inventati da Abercrombie. Memorabili le sue azioni nell'assedio di Dagoska insieme allo Storpio, così come il suo ritorno di fiamma in Styria in Best Served Cold. Nicomo Cosca è l'archetipo di tutti i mercenari mai apparsi in un libro: avido, astuto, egoista e infinitamente divertente. Un idolo delle masse destinato a risollevare le sorti di un libro non proprio brillante come BSC.

    Trend inverso invece per trama e world building, che migliorano notevolmente rispetto alla trilogia. Dopo 19 anni di guerra, sembra che la pace sia imminente nel solare regno di Styria. Il Gran Duca Orso (apparso brevemente in Last Argument of Kings) è ad un passo dal distruggere la “Lega degli Otto” e a diventare Re di Styria. Nel suo cammino è stato aiutato dal brillante generale Monza Murcatto e da sua fratello Benna, capi delle Thousand Swords, il corpo mercenario più forte della nazione. Monza ha guadagnato il favore dei cittadini di Talin, nonché il titolo di Serpente di Talin a causa della ferocia e mancanza di coscienza delle sue vittorie. Geloso, il Gran Duca Orso decide di sbarazzarsi dei due. Riesce ad ammazzare Benna, ma Monza si salva miracolosamente e giura vendetta. Adesso 7 uomini devono morire, costi quel che costi.
    Viaggiando di città in città in cerca dei bersagli, il nostro gruppo di eroi si ritrova invischiato in situazioni bollenti e tradimenti imprevedibili, in cui Abercrombie ci regala plot-twist uno dietro all'altro, fino ad arrivare ad un finale non proprio memorabile, ma certamente d'effetto.

    La scrittura resta fluida, brillante e le scene d'azione splendidamente realizzate. Vi ritroverete spesso a ridere come dei deficienti a causa dei personaggi, non propriamente realistici, ma comunque memorabili.
    BSC sorprende anche grazie alla profondità che riesce a trasmettere descrivendo le parti più buie dell'animo umano. L'ironia è onnipresente, ma in certe azioni e dialoghi vi fermerete un attimo a riflettere sulle perle di saggezza che ci regala Abercrombie.

    Best Served Cold contiene tutti gli ingredienti che hanno portato al successo Joe Abercrombie. Alcune parti sono peggiori della trilogia originale (i personaggi), altre migliori (world building e trama). La magia e il soprannaturale sono quasi del tutto assenti, ma non se ne sente la mancanza. La scrittura è brillante e divertente, veloce e scorrevole. Purtroppo il livello mediamente basso dei personaggi, rispetto a quello che eravamo abituati, influisce negativamente su tutta l'opera.
    Nonostante ciò BSC è un romanzo che non può mancare nelle librerie degli appassionati del genere, a patto che prima si legga la trilogia della First Law.


  14. #14
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    Robert Jordan / Brandon Sanderson
    The Wheel of Time



    Titolo
    : The Wheel of Time
    Autore: Robert Jordan / Brandon Sanderson
    Genere: Epic/military fantasy
    Libri: 14 + 1 prequel
    Rating: 8/10

    Iniziai questa saga il 15 maggio 2011, dopo cinque mesi di digiuno dalla lettura dopo aver finito la Torre Nera. E partii nel peggiore dei modi, ovvero leggendo il libro prequel "Nuova Primavera". Un libro che su Anobii premiai con sole tre stelline su cinque per i suoi personaggi poco caratterizzati ad eccezione di Moiraine e Lan e una trama in parte troppo legata a lettori già esperti con la ruota.
    Posso dire che quindi partii con qualcosa che non credo di definire come un vero inizio, ma in ogni caso era un inizio [semicit].
    Forte del fatto che era la prima opera che leggevo con l'ereader e i commenti di un mio amico sugli altri libri erano entusiasti, decisi di continuare.
    L'occhio del mondo, ovvero il primo libro della Ruota del Tempo, fu splendido: seguire l'inizio dell'avventura del drago rinato fu una gioia. In un libro che si può definirsi anche autoconclusivo, Robert Jordan faceva presagire che poteva esserci un qualcosa di più: dietro alla "semplice" rinascita del Drago Rinato, Jordan aveva creato un intero mondo pulsante di vita. Purtroppo il primo libro si limita a lambire tale universo, lo fa percepire ma rimane come uno splendido background che il lettore può immaginare ma che non riesce pienamente a vivere proprio perché Jordan non ce lo fa visitare.
    Da queste premesse c'è la crescita di Jordan, che ricevendo l'ok di un pubblico entusiasta, parte con i ta'veren (ovvero i tre personaggi principali del racconto) e ci accompagna con loro a scoprire un mondo complesso e impressionantemente vivo. Con una rara maestria l'autore lega fra loro un intero continente dallo stile Medioevo-occidentale, l'impero Andorano, la popolazione desertica degli Aiel, i girovaghi Tuatha'an, il misterioso popolo oltre-oceano dei Seanchan, la forza magica della Torre Bianca e altre che non menziono per non rivelare troppo della trama. Un banale autore avrebbe dato a queste forze toni fortemente stereotipati, ma Jordan riesce a donare a ciascun popolo una forte caratterizzazione basata su storie, leggende, tradizioni e leggi.
    Non bisogna però dimenticare che questo è un libro fantasy: ai duelli all'arma bianca e alla diplomazia del gioco della case, si aggiungono quindi il tema del flusso femminile della magia saidar, vigilato dalle Aes Sedai, e la problematica della pazzia degli incalanatori di sesso maschile (di cui il protagonista fa parte) dovuta all'insozzatura della parte maschile della magia saidin da parte del Tenebroso.
    Tema portante di quasi tutti i libri è, infatti, lo scontro fra il bene e il male. Da una parte il Drago Rinato, dall'altra il Tenebroso. Sembra banale a leggersi: ma sommate i Reietti controllati dall'Oscuro signore, la pazzia incombente sul Drago Rinato, una moltitudine di stati da riunire sotto ad una sola bandiera e capirete che i libri scritti da Jordan non sono da ridere.
    I libri di Jordan seguono differenti trame in relazione ai personaggi: le sei principali sono quelle dei tre Ta'veren più tre ragazze: Rand al'Thor (alias il "Drago Rinato"), Perryn Aybara (alias "Occhidoro") e Mathrim Cauthon (alias il "Giocatore"), Egwene al'Vere (alias "Aes sedai mancata"), Nynaeve al'Meara (alias "Treccia torturata") ed Elyne Trakand (alias "Erede al trono dell'Andor"). A queste, non contento, Jordan ci aggiunge una serie di sottotrame continue che seguono talvolta Moirane, talvolta Lan Mandragoran, qualche volta Elaida, altre volte Min Farshaw, Loial o Logain Ablar. E qui ho messo solo alcuni dei personaggi incontrati nel primo libro senza rivelarne alcuno degli altri libri.
    E la cosa più impressionante di tutto è che tutti i personaggi si evolvono, non solo per i nuovi ruoli che prendono nel corso del tempo, ma proprio per la crescita mentale che subiscono gradualmente nel corso dei libri.
    Un'opera così monumentale con un mondo così ricco, con talmente tanti personaggi così vivi, con un trama così complessa sembrano impossibili da tenere per un uomo solo. E purtroppo è così: Robert Jordan fallisce nel tentativo di mantenere la struttura della saga.
    Non sono le contraddizioni che danno fastidio (se ce ne sono non le ho notate), ma è la fatica con cui ad un certo punto si fa ad andare avanti. Robert Jordan si perde nel suo mondo, inizia a descriverlo fin troppo nel dettaglio dimenticando che c'è una storia da portare avanti e dal settimo libro parte un forte declino di stile con il culmine della noia nel decimo libro in cui non accade assolutamente niente ad eccezione delle ultime tre pagine.
    L'undicesimo libro della saga, forte del fatto che i nodi delle trame devono prima o poi venire al pettine, è fortunatamente ottimo.
    Dal dodicesimo fino all'ultimo, poi, c'è poi la svolta: Robert Jordan, infatti, nel 2006 muore di amiloidosi cardiaca lasciando a Brandon Sanderson l'onore e l'onere di completare l'opera.
    Sarà che lo stile di Sanderson è ottimo e veloce, sarà che il nuovo autore avrà visto l'intera opera da un altro punto di vista e sarà che finalmente si arriva a risolvere tutti i quesiti della saga, ma gli ultimi tre libri sono impressionantemente buoni da quasi tutti i punti di vista. Si riesce quindi ad arrivare a leggere le ultime righe dell'ultimo libro con la soddisfazione di aver finalmente combattuto l'Ultima Battaglia.
    A chi ama il fantasy e un'opera di dimensioni generose, consiglio con forza la lettura di questa epopea, facendo uno sforzo nello superare lo scoglio dei libri dal sette al dieci e leggendo il prequel eventualmente solo dopo il quinto libro (ma potete saltarlo tranquillamente a mio parere).
    Piccola nota: se potete evitate la versione italiana dell'opera. I primi libri sono talmente pieni di errori che più di una volta ho avuto qualche difficoltà di lettura.


    VOTI AD ALCUNI PERSONAGGI (solo chi ha letto fino all'11° libro)
    (se volete altri pareri su personaggi non elencati chiedete pure)


    Spoiler:

    Rand al'Thor: voto 7.5. E' il Drago Rinato e avrà i suoi problemi. Ma la sua pazzia è una cosa che mi ha fatto fastidio che non vi dico. Cioè se fossi stato un personaggio dei libri sarei andato a prenderlo a mazzuolate nelle gengive dopo l'ennesima sparata su Lewis Therin. Devo dire che dopo il suo rinsavimento ho tirato anch'io un sospiro di sollievo e da quel momento l'ho apprezzato molto di più. Il suo personaggio cresce mentalmente ch'è una meraviglia, invidio il fatto che abbia tre ragazze invece che una sola.


    Matrim Cauthon: voto 9. Fino al terzo (quarto libro?) è un personaggio palla al piede. Con la storia del coltello maledetto che ammala fa veramente schifo ma poi... poi... poi diventa un grande baciato dalla dea fortuna (senza diventare un'altezzoso arrogante alla Gastone). Rivela la sua personalità e sembra una valvola impazzita ai legacci del racconto: mentre tutti seguono la propria strada di orgoglio, onore e pregiudizio, Mat cerca di scappare e non ci riesce solo perché è dannatamente buono. Devo a lui il fatto di essere riuscito a superare lo scoglio di noia dei libri dal 7 al 10. In un mondo di eroi capitati per forza, Matrim Cauthon è l'unico personaggio che diventa eroe per sbaglio e per forze di cose. Terribelmente umano.


    Perrin Aybara: voto 6.5. E' un buon personaggio fino all'ottavo libro. Il sogno dei lupi, il rapporto con Faile e la liberazione dei Fiumi Gemelli lo rendono un personaggio che si evolve bene e con un buon carismo. Ma da quando gli Shaido rapiscono l'amata Faile, Aybara diventa una rottura di scatole immane. Personaggio principale dei più noiosi libri della saga, Perrin non riesce più a farsi perdonare nonostante alcuni guizzi molto buoni coi Manti Bianchi.


    Egwene al'Vere: voto 5. E' un personaggio troppo perfetto, troppo stereotipato. Jordan gestisce male le tre ragazze principali facendole stereotipe di se stesse. Egwene che diviene la migliore e perfetta Amyrilin Seat poi è quasi la goccia che fa traboccare il vaso. Fino all'addestramento come Saggia presso gli Aiel aveva quel goccio d'umanità, poi però si perde nel diventare l'Aes Sedai perfetta. Contando che nella Torre Bianca ci sarà stata si e no, tre mesi, il suo affetto quasi ossessivo per una struttura così ecclesiale fa quasi male.


    Nynaeve al'Meara: voto 7. Nynaeve, ovvero la donna dal ciclo continuo. Se Egwene dà fastidio perché è troppo perfetta, Nynaeve la si odia perché è un personaggio che nessuno sopporta. Una di quelle ragazze che gli dici "Ciao" e che ti risponde con "Sei uno stronzo." E te ti chiedi perché? Cosa hai fatto di male per meritarti questo? Ma allora perché 7 invece che 5 come ad Egwene. Beh... perché almeno Nynaeve, per quanto si evolva dal punto di vista umano, non diventa un mero stereotipo. Si odia ma rimane dannatamente vera nel suo essere.


    Elayne Trakand: voto 6. Altro personaggio troppo stereotipato ed arrogante. E' una regina e quindi ci può stare che sia tale, ma nel contempo la sua trama passa un po' troppo improvvisamente da eroina del momento alla ricerca di qualcosa per controllare il tempo ad altezzosa regina scavezzacollo piena di saggezza e strategia.


    Min Farshaw: voto 7.5. E' uno dei miei personaggi preferiti, umani e acculturati. Raramente violenta o astuta, non saggia ma comunque molto intelligente. Il suo dono di vedere delle predizioni lo rendono un personaggio interessante. E' un peccato che spesso sia più una figura di contorno che un personaggio veramente principale.


    Aviendha: voto 7.5. Forte, coraggiosa e legata al concetto di ji'e'toh. Nelle sue tradizioni e nella sua struttura morale che passa da Fanciulla a Saggia la rendono un personaggio interessante e dalla trama profonda. Un peccato la sua amicizia con Elayne ma non si può avere tutto.


    Padan Fain: voto 6. E' il classico personaggio usato male. Interponendosi fra il bene e il male è uno dei personaggi più interessanti dell'intero racconto ma sia Jordan che Banderson lo usano particolarmente male facendogli fare poche cose veramente importanti. Poteva essere usato come ago della bilancia in moltissime situazioni, viene sfruttato come tale troppe troppe poche volte.



    RECENSIONE ULTIMO LIBRO
    (non mi pare ci siano spoiler, ma se ci sono avvertitemi e nascondo)

    Titolo: A memory of light
    Autore: Robert Jordan / Brandon Sanderson
    Genere: Epic/military fantasy
    Pagine: 912
    Rating: 9.5/10

    Sanderson prende in mano una difficile eredità da Jordan ma riesce a portarla a termine con successo. Il libro è ottimo ma non esente da critiche: l'intero volume si può praticamente suddividere in due grosse parti, prima dell'ultima battaglia e durante l'ultima battaglia.
    Benchè l'ultima battaglia sia ambientata soltanto nella seconda parte del libro, tutto il libro è cosparso di parecchie battaglie che metteranno a dura prova i quattro grandi generali, Lan Mandragon e i tre ta'veren. Si può quindi obiettare che quindi troppa parte di questo libro è dedicato alle manovre militari dei vari contingenti in gioco, ma c'è poco da fare: sono le ultime battaglie contro l'Oscuro Signore. Non descriverle mostrando soltanto i dati salienti equivarrebbe a mostrare soltanto i risultati. Un po' come sapere il risultato della finale dei mondiali di calcio senza aver visto la partita. Si può fare ma si sente che è qualcosa di sbagliato.
    Si potrebbe dire anche che oltre 400 pagine per l'ultima battaglia sono un po' troppe, ma è l'Ultima Battaglia. Quella che decide il destino fra il bene e il male. Dedicare meno pagine a tale scontro sarebbe stato riduttivo per l'intero libro. Tutte quelle pagine, nel bene o nel male, servono dannatamente tutte generando un quadro epico e cavalleresco che non si conclude banalmente in pochi capitoli.
    Il libro non è esente di qualche capitolo debole e noioso: principalmente i capitoli in cui Aybara va nel sogno dei lupi o le, fortunatamente, ridotte sezioni dedicate a Faile rimangono pesanti e, a mio parere, fuori posto in un libro che si concentra sull'Ultima Battaglia.
    Diversi colpi di scena, fortunatamente, rendono la battaglia ricca e avvincente per quanto alcune siano piccole bastardate da parte di Jordan stesso (Jordan, non Sanderson) che strizza l'occhio al lettore che aveva letto attentamente una riga di qualche libro addietro. Può forse dare fastidio perché sono particolari che sarebbe stato bello approfondire, ma essendo l'ultimo libro c'è poco da fare se non accontentarsi di quello che Sanderson può offrirci.
    Questa problematica di finire l'opera è evidente anche in alcuni capitoli che non hanno senso nelle tempistiche. Azioni diplomatiche e di governo, come quelle dell'Amyrilin Seat e di Tuon, si svolgono con dialoghi che negli altri libri si potevano dilungare per diversi capitoli e che, in "A Memory of Light", si risolvono spesso in un paio di pagine. In parte è un bene perché il libro non diviene un malloppo di migliaia di pagine, ma, fra scene corte e parti che dovevano essere approffondite, c'è la sensazione che ci poteva essere il materiale per un intero quindicesimo libro.
    Queste ultime critiche non mettano in allarme il lettore: c'è talmente tanta carne al fuoco che non si sente per niente il bisogno di un ulteriore libro.
    "A Memory of Light" è un ottimo libro: obbligatorio a chi ha letto fino a Towers of Midnight e che non dovrebbe mancare nella libreria di un lettore fantasy.
    Mvesim dal 1996
    "Utenza, vogliamo parlarci chiaro. In dieci anni di GamesVillage tu hai imparato di molte cose. Oramai non ti lasci gabbare dalle frasi. Sai leggere fra le righe e conosci il valore delle gonfie dichiarazioni e delle declamazioni solenni d'altri tempi. La tua educazione politica è matura. L'arguzia, l'esprit ti affascina ancora, ma l'enfasi ti lascia fredda e la violenza ti dà fastidio. Vuoi che si dica pane al pane e non si faccia una trave d'una fessura. Sai che un fatto è un fatto ed una parola non è che una parola, e sai che in politica, più che nelle altre cose di questo mondo, dalla parola al fatto, come dice il proverbio, v'ha un gran tratto. Il sottoscritto dunque lascia da parte la retorica e viene a parlarti chiaro.
    Ai thread dello scandalo e della calunnia sostituiamo i thread della discussione pacata ed arguta, della verità fedelmente esposta, degli studi geniali, delle grazie decenti, rialziamo i cuori e le menti, non ci accasciamo in un'inerte sonnolenza, manteniamoci svegli col pungolo dell'emulazione, e non ne dubitiamo, il forum potrà farsi posto senza che della sua nascita abbiano a dolersi altri che gli avversari comuni."
    Libera reintepretazione del primo editoriale del Corriere della Sera

  15. #15
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    David Hewson - Writing: A User Manual




    Titolo: Writing: A User Manual
    Autore: David Hewson
    Genere: manuale di scrittura
    Pagine: 248
    Editore: Bloomsbury
    Rating: 7,5/10
    Link Acquisto (9,37€ ebook)


    La scrittura è un'arte estremamente impegnativa se si vogliono ottenere dei riconoscimenti per il proprio lavoro. Molti scrittori emergenti aprono un nuovo foglio di World e scrivono tutto quello che viene loro in mente, per poi eseguire un edit sommario e spesso inefficace, prima di “dare alle stampe” il proprio gioiellino. Liberi di fare come vi pare e ci mancherebbe, pero' vedrete che la vostra opera avrà dei punti negativi in una o più parti fondamentali del romanzo/racconto. Se per voi questi punti negativi potranno passare in secondo piano se paragonati alle altre cose eccezionali della storia, per il lettore rappresenteranno dei veri e propri buchi che lo allontaneranno dalla lettura del presente testo e da tutti i vostri futuri scritti. Come fare quindi per migliorare il romanzo?

    Ci sono due risposte possibili. La prima è l'unica vera regola imprescindibile della scrittura: leggere, leggere e leggere. Leggere tantissimo, specialmente romanzi dello stesso genere letterario in cui volete ambientare le vostre storie.
    Il secondo metodo per migliorare è affidarsi a chi ne sa più di noi. Cercate su Internet siti specializzati sugli autori emergenti, ne troverete moltissimi. In questi spazi virtuali potrete trovare trucchi e soluzioni spiegati da chi ha decenni di esperienza in questo settore, con molti romanzi pubblicati da case editrici di primo livello. Magari fosse così semplice. Su questi siti troverete solo informazioni di seconda mano, copiate pari pari dai manuali di scrittura. Ottime per chi è alle primissime armi in questo campo, ma insufficienti per chi vuole di più.
    Come al solito un buon libro puo' levarvi i dubbi che vi assillano. Ne consiglio due, per un totale di circa 20€ di spesa complessiva. Il primo ve lo presento oggi: Writing, a user manual di David Hewson.
    David Hewson è un autore che, come molti di noi, non è nato con la dote di scrivere capolavori. Ha dovuto sudare per vedersi pubblicato, dopo anni passati a fare il doppio lavoro (quello giornaliero per mantenersi e quello di scrittore nel poco tempo libero). Attualmente non è un autore famossissimo a livello internazionale, ma riesce a mantenersi scrivendo e addirittura la sua serie cardine sta per venire trasposta in un telefilm ambientato a Roma.
    David non è uno scrittore ossessionato dai manuali di scrittura e lo dice chiaramente svariate volte. I manuali sono utili per migliorare, ma non sono essenziali per diventare un buon scrittore. L'unica regola nella scrittura è quella elencata sopra (leggere tantissimo), i restanti sono consigli e in quanto tali si possono seguire o meno. Questo manuale mi è piaciuto proprio per questo: non si impone di sobbissarvi di regole inviolabili, vi da “semplicemente” dei consigli pratici che posso interessare a tutti coloro alle prese con la scrittura di un romanzo in ambito fiction.
    Lo stile adottato da Mr. Hewson è diretto e colloquiale, quasi una chiaccherata tra un senior e qualcuno alle prime armi nel settore. Il libro elargisce consigli pratici facendo paragoni con romanzi pubblicati dello stesso Hewson, in particolar modo con la sua serie più famosa, quella del detective italiano Nic Costa.
    E' una visione estremamente ampia della scrittura di un romanzo, non entra nello specifico, ma non è un grosso problema, per quello esistono manuali più tecnici. Per questo motivo, se non avete mai letto un manuale di scrittura, vi consiglio proprio questo di Hewson: semplice, scorrevole, generale e utile. In più nel libro viene sviluppata una storia per farvi capire le diverse parti da cui è composta una novel e come modificarle per migliorarle. Un libro che consiglio a tutti gli scrittori, aspiranti o affermati che siano.
    Attenzione: la lettura di questi due manuali mi ha aperto gli occhi anche su come un lettore puo' valutare un libro. Sarà capitato anche a voi molte volte di dire: “Questo romanzo non funziona”. Il difficile è dire nello specifico perchè non funziona. Poniamo il caso che il problema siano i personaggi. Perchè non funzionano? Sono bi-dimensionali, non trasmettono emozioni. Ok, succede molte volte. Ma perchè non trasmettono emozioni?
    I manuali di scrittura aiutano a rispondere a queste domande opzionali per un lettore, ma fondamentali per uno scrittore. E questo libro recensito lo fa alla grande.
    L'unica pecca è che rimane “sul generale”, non approfondisce i temi. Per questo motivo vi consiglio di leggerlo in accoppiata con un manuale più “tecnico”, di cui vi forniro' un esempio nelle prossime recensioni.
    In conclusione è un libro consigliato sia a lettori che scrittori. Il costo è elevato, ma vi ripagherà ampiamente con una migliore visione di cosa sia una novel e di come fare per crearne una di buon livello.


    Il testo è in inglese, ma è facilmente comprensibile anche per chi ha una conoscenza scolastica della lingua.



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Regole di Scrittura

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