Annibale o Alessandro?

[Simon Le Bon]

Entrambi hanno sconfitto eserciti enormemente superiori di numero, entrambi hanno compiuto imprese stupefacenti (Alessandro che arriva in India, Annibale che valica prima il Rodano e poi le Alpi), Canne e Gaugamela sono ancora oggi considerati capolavori di strategia, non furono esattamente contemporanei ma vissero in un contesto storico simile, allora secondo voi chi l'avrebbe spuntata su un campo di battaglia tra il condottiero macedone e quello cartaginese? Era più avanzato l'esercito punico o quello macedone?
Un altra domanda è sulla condotta di Cartagine, dopo le prime spettacolari vittorie di Annibale infatti la città fu sempre reticente a fornirgli uomini e mezzi nel timore che diventasse troppo potente, privo dei mezzi e degli uomni il condottiero riuscì comunque a sbaragliare i romani a Canne ma non potè sferrare l'attacco decisivo verso Roma, se i mezzi e gli uomini gli fossero stati forniti che piega avrebbe potuto prendere la storia? Cartagine aveva davvero i mezzi per annientare definitivamente Roma?

[gfonseca]

:facepalm:

Secondo te chi l'avrebbe spuntata fra Napoleone e Hitler?

Secondo te come mai sapevo che il topic era tuo senza leggere l'autore ma solo leggendo il titolo?

Se proprio vuoi ti rispondo: Alessandro stravince contro Annibale.

Annibale ha sempre sfruttato l'effetto sorpresa ed a Canne i romani puntarono unicamente sulla superiorità numerica: per forza hanno sempre perso prima dell'arrivo di Scipione. Alessandro è invece un genio militare, sul campo quello che decide lui diventa realtà. Per Alessandro, incontrare Dario o Annibale non avrebbe fatto praticamente nessuna differenza.

Edit: ah, dimenticavo... Alessandro si è dimostrato praticamente imbattibile, si è fermato solo perché le truppe non ne potevano più di essere lontane dalla madre patria, Annibale fu un abile generale e avrebbe potuto davvero vincere la guerra (magari assediando Roma quando poteva), purtroppo per lui il fato gli fu avverso e fu sconfitto da un altro abile stratega, che riuscì a capire le sue tattiche e seppe vincerlo a Zama.
Insomma, il vero scontro fra generali fu quello di Zama, entrambi validi tattici ma Annibale non ebbe la meglio, nemmeno li, figuriamoci contro uno come Alessandro!

[Adeisidaemon]

Non saprei, sicuramente L'armata rossa gli faceva il culo, agli indiani d'america.

[the dark player]

l'unico e inimitabile simon le bon
comunque su fat zero vince gilglamesh

[sarrasine]

beh, abbiamo la versione di annibale: alessandro.

[Jurambalco]

[Iladhrim84]

:facepalm:

Secondo te chi l'avrebbe spuntata fra Napoleone e Hitler?

Secondo te come mai sapevo che il topic era tuo senza leggere l'autore ma solo leggendo il titolo?

Se proprio vuoi ti rispondo: Alessandro stravince contro Annibale.

Annibale ha sempre sfruttato l'effetto sorpresa ed a Canne i romani puntarono unicamente sulla superiorità numerica: per forza hanno sempre perso prima dell'arrivo di Scipione. Alessandro è invece un genio militare, sul campo quello che decide lui diventa realtà. Per Alessandro, incontrare Dario o Annibale non avrebbe fatto praticamente nessuna differenza.

Edit: ah, dimenticavo... Alessandro si è dimostrato praticamente imbattibile, si è fermato solo perché le truppe non ne potevano più di essere lontane dalla madre patria, Annibale fu un abile generale e avrebbe potuto davvero vincere la guerra (magari assediando Roma quando poteva), purtroppo per lui il fato gli fu avverso e fu sconfitto da un altro abile stratega, che riuscì a capire le sue tattiche e seppe vincerlo a Zama.
Insomma, il vero scontro fra generali fu quello di Zama, entrambi validi tattici ma Annibale non ebbe la meglio, nemmeno li, figuriamoci contro uno come Alessandro!

Per carità, non confondiamo un imbianchino austriaco che di strategia non capiva assolutamente nulla (di tattica non ne parliamo, visto che la battaglia più imponente alla quale ha partecipato è stata quella specie di rivolta chiamata "Putsch di Monaco") con uno dei più grandi -tra tattici e strateghi- che la Storia ci abbia consegnato. Probabilmente il più grande...ma è un'altra storia.


Per tornare all'OP...la situazione è dura. Entrambi erano dei geni sul campo di battaglia e sicuramente padroneggiavano benissimo l'arte di vincere una guerra anche e soprattutto in condizioni avverse e in territorio nemico.
Forse, l'unico punto di vantaggio per Annibale va ricercato nella condizione prioritaria del vettovagliamento: giova ricordare che finanche sulle sponde dell'Indo il grande Alessandro riceveva quasi regolarmente rinforzi dalla madre patria (nuovi opliti, cavalieri tessali, mercenari traci ecc) senonchè per non allungare troppo la coda di rinforzo aveva deciso di sfruttare le leve native (tra afgani, battriani, sogdiani ecc) ad un certo punto della sua avventura. Perchè Alessandro era l'Argeade, Re di Macedonia e Protettore della Grecia, inviso a molti elleni ma con parecchia gente fidata in patria, a parargli le chiappe.

Mentre, e ricordiamolo, Annibale poco dopo la traversata delle Alpi aveva improvvisamente visto azzerarsi il flusso di rinforzi e denaro da parte di Cartagine: il suo esercito era praticamente composto da soli mercenari, da vari angoli del mondo; e senza soldi è difficile arruolarne di altri. Con un colpo di genio era riuscito a portare dalla sua i Galli dimoranti nei dintorni dell'attuale Senigallia, promettendogli oro e la vittoria sui romani, ma non poteva durare molto (come infatti poi è successo). Questo perchè era semplicemente un generale cartaginese, in una società di mercanti che colgono solo il proprio interesse: e un Annibale Barca tornato vittorioso dopo la conquista della penisola italica e la distruzione di Roma...poteva essere la fine: una dittatura, o un sovrano? Sarebbe stato troppo. E giustamente l'hanno pagata alla fine, a Zama e poi con la stessa Cartagine.

Ecco, Zama. Tu mi dici che non riuscì a controbattere le mosse di Scipione ma dimentichi che: Annibale era completamente demoralizzato, e vecchio. Il sogno si era infranto, e le truppe che aveva erano i rimasugli dei suoi veterani e qualche mercenario arruolato all'ultimo, senza alcuna voglia di combattere. Privo di cavalleria, è bene ricordarlo, che praticamente era la sua arma principale. E tuttavia va riconosciuta la genialità nell'aver schierato in tre linee distinte l'esercito, facendo arrivare i romani stanchi all'ultima linea composta dai suoi veterani incrollabili. Solo il fato (ossia il ritorno inatteso dei numidi -di sponda romana- alle sue spalle) non gli ha permesso di vincere contro i legionari. Legionari che venivano da tremende sconfitte, dalla paura di aver visto Roma assediata -seppur invano- e desiderosi di battere quel maledetto Annibale...e cosa fondamentale: dopo aver studiato le sue mosse sul campo di battaglia.

Alessandro trovò invece un avversario che neanche dopo due scontri campali (sulle sponde del Granico e poi ad Isso) era riuscito a capire come lui e il suo esercito combattevano, e che a Gaugamela aveva trovato poi la giusta sconfitta rovinosa. Probabilmente, bisogna dirlo questo, Alessandro non diede il tempo materiale ai Persiani di capirlo.

Demerito a nessuno: a mio avviso, con eserciti equalmente equipaggiati e motivati...nessuno si sarebbe rialzato dal campo.