«Staje luntana da stu core,
a te volo cu 'o penziero:
niente voglio e niente spero
ca tenerte sempe a fianco a me!
Si sicura 'e chist'ammore
comm'i só sicuro 'e te...
Oje vita, oje vita mia...
oje cor 'e chistu core...
si stata 'o primmo ammore...
e 'o primmo e ll'ùrdemo sarraje pe' me!»
Davide Bariti (Avellino, prestito)
Camillo Ciano (Crotone, prestito con diritto di riscatto) Cristian Gabriel Chávez (Almirante Brown, prestito con diritto di riscatto) Luca Cigarini (Atalanta, comproprietà) Nicolao Dumitru (Ternana, prestito) Ignacio David Fideleff (Parma, prestito con diritto di riscatto per la metà) Erwin Hoffer (Eintracht Frankfurt, prestito con diritto di riscatto)
Crescenzo Liccardo (Portogruaro, prestito) Raffaele Maiello (Crotone, prestito con diritto di riscatto per la metà) Daniele Mannini (Siena, comproprietà) Leandro Rinaudo Fabiano Santacroce (Parma, comproprietà) Mario Alberto Santana (Torino, prestito con diritto di riscatto)
Luigi Sepe (Pisa, prestito) Eduardo Jesús Vargas Rojas (Gremio, prestito con diritto di riscatto) Luigi Vitale (Ternana, prestito con diritto di riscatto per la metà)
ROMA - Questa lettera è un virtuale giro di campo. Di ringraziamento. Non l’ho fatto sei giorni fa al San Paolo, in occasione della partita con la Lazio, per ringraziare i napoletani per le manifestazioni di affetto che mi hanno riservato in occasione del mio ritorno a Fuorigrotta, dove insieme abbiamo vissuto tante emozioni. Ho ascoltato le voci e gli applausi dei miei vecchi tifosi, dal campo li ho visti alzarsi in piedi quando sono passato davanti a loro per raggiungere la panchina. Mi sono commosso, lo dico anche a distanza di giorni, perché i sentimenti forti e leali non durano pochi minuti.
Grazie, Napoli. Per l’affetto che mi hai dimostrato non soltanto domenica, ma in cinque anni di lavoro. La gente ha capito e apprezzato quanto abbiamo fatto. Da allenatore della Lazio, quindi da avversario, ho avuto la conferma di quanto forte sia l’attaccamento dei tifosi al Napoli. Dopo i nostri due gol, in altri stadi si sarebbero ascoltati fischi al primo passaggio sbagliato e invece no, il sostegno dei napoletani è stato ancor più convinto, decisivo per la rimonta.
È questo uno dei segreti dello straordinario campionato del Napoli e della sua impressionante regolarità. Non voglio tornare sulla partita e sugli episodi che l’hanno accompagnata. Ho metabolizzato tutto, da quanto è accaduto in campo alle parole ascoltate dopo. Mi sento gratificato per aver ricevuto tante manifestazioni di affetto
e per aver visto i frutti del lavoro avviato tanti anni fa.
Quanto sono cresciuti Lavezzi, Hamsik, Gargano, Pazienza, Gargano. Quanto è migliorato Paolo Cannavaro. E che forza fisica ha Yebda, che avevo segnalato quando era un giocatore del Benfica. Ai miei tempi, lavoravamo sul mercato per un esterno sinistro e una punta: il Napoli li ha trovati e sono di grande valore. Mi fa piacere che vi sia la mia impronta perché siamo partiti dalla polvere, dai campi di C, e adesso il Napoli lotta meritatamente per lo scudetto.
Non si può non essere soddisfatti sotto l’aspetto sentimentale, rilevando la crescita della squadra grazie agli investimenti di De Laurentiis e al lavoro di Mazzarri. Un’ora prima della partita Aurelio è entrato negli spogliatoi della Lazio. Gli ho detto: ”Qui non voglio nemici, però tu non lo sarai mai”. Tempo fa mi aveva proposto un ruolo da dirigente nel Napoli, però io continuo a sentirmi un uomo di campo e mi sento a mio completo agio da allenatore nella Lazio: è questo il mio mestiere.
Gli amici napoletani mi hanno fatto i complimenti per la prestazione della Lazio al San Paolo e poi mi hanno chiesto: Edy, ce la faremo per lo scudetto? Dovete crederci perché tutto è possibile con quei tre davanti e con l’equilibrio tattico. Però sarebbe una trionfale stagione anche se il Napoli arrivasse secondo o terzo, in Champions League.
Piero Chiambretti, conduttore della trasmissione radiofonica su Radio 2 Rai, ha intervistato Ezequiel Lavezzi, ex attaccante del Napoli, ora al Psg. L'argentino ha ammesso di aver ricevuto un'offerta dall'Inter questa estate: un contratto prontamente rifiutato: “Chiesi al presidente De Laurentiis di cedermi all’estero, non avrei mai fatto un torto ai tifosi napoletani di giocare in una squadra concorrente"
"La mattina andammo a fare riscaldamento al San Paolo, Carlos (Tevez) mi parlava di questo stadio, ma io che ho giocato nel Barca mi dicevo, che sarà mai! Eppure quando misi piede su quel campo senti’ un qualcosa di magico, di diverso. La sera quando ci fu l’inno della Champions, vedendo 80.000 persone fischiarci mi resi conto in che guaio ci eravamo messi! Qualche partita importante nella mia carriera l’ho giocata, ma quando senti’ quell’urlo fu la prima volta che mi tremarono le gambe! Bene, fu li che mi resi conto che questa non e’ una solo squadra per loro, questo e’ un amore viscerale, come quello che c’è tra una madre ed un figlio! Fu l’unica volta che dopo aver perso rimasi in campo per godermi lo spettacolo!”
Lavezzi pezz e cor.
Se viene a 15mln lo accolgo a braccia aperte, non riesco a considerarlo traditore: doveva fare il contratto della vita (a 27 anni) e l'ha fatto. Punto.
Lavezzi pezz e cor.
Se viene a 15mln lo accolgo a braccia aperte, non riesco a considerarlo traditore: doveva fare il contratto della vita (a 27 anni) e l'ha fatto. Punto.
Piero Chiambretti, conduttore della trasmissione radiofonica su Radio 2 Rai, ha intervistato Ezequiel Lavezzi, ex attaccante del Napoli, ora al Psg. L'argentino ha ammesso di aver ricevuto un'offerta dall'Inter questa estate: un contratto prontamente rifiutato: “Chiesi al presidente De Laurentiis di cedermi all’estero, non avrei mai fatto un torto ai tifosi napoletani di giocare in una squadra concorrente"
tu sì omm (tu sei un vero uomo)
Non per essere sempre cinico, ma credo che se l'Inter gli avesse offerto di più del PSG, ci sarebbe andato senza problemi...
TheRimble
"La mattina andammo a fare riscaldamento al San Paolo, Carlos (Tevez) mi parlava di questo stadio, ma io che ho giocato nel Barca mi dicevo, che sarà mai! Eppure quando misi piede su quel campo senti’ un qualcosa di magico, di diverso. La sera quando ci fu l’inno della Champions, vedendo 80.000 persone fischiarci mi resi conto in che guaio ci eravamo messi! Qualche partita importante nella mia carriera l’ho giocata, ma quando senti’ quell’urlo fu la prima volta che mi tremarono le gambe! Bene, fu li che mi resi conto che questa non e’ una solo squadra per loro, questo e’ un amore viscerale, come quello che c’è tra una madre ed un figlio! Fu l’unica volta che dopo aver perso rimasi in campo per godermi lo spettacolo!”
Yaya Tourè (Manchester City)
Bella.
Purtroppo per Yaya, se capitava in qualche altro stadio italiano in Champions se ne andava schifato dagli insulti razzisti, altro che restare...
i fatti sono che lui oggi gioca all'estero, mentre il presidente come al solito se ne sarebbe sbattuto di noi e lo avrebbe venduto senza problemi all'amico Moratti. poi se tra 2 anni ritorna in un'altra squadra italiana è diverso, l'importante era evitare il doppio shock
i fatti sono che lui oggi gioca all'estero, mentre il presidente come al solito se ne sarebbe sbattuto di noi e lo avrebbe venduto senza problemi all'amico Moratti. poi se tra 2 anni ritorna in un'altra squadra italiana è diverso, l'importante era evitare il doppio shock
abbiamo Calaiò, evviva evviva
chissà se all'ufficializzazione sarà allegata una clip con i migliori tic
*Quella di Napoli sarà una sfida molto emozionante per me, non posso dimenticare questi tre anni in cui ho provato emozioni forti. Ho ricevuto e dato molto alla maglia azzurra. Ora, però, per me comincia una nuova avventura. Il mio impegno al Napoli è sempre stato massimale, la scelta di Mazzarri di non schierarmi con continuità era tattica. Dovessi segnare al San Paolo non so come mi comporterei. Morgan è un amico. Più che esultare, credo mi scapperà una risata". Andrea Dossena
manco un giorno che se n'è andato...non stancherò mai di sottolineare quanto sia una cazzata poter permettere che il destino possa colpire