Lunga vita alle riviste e lunga vita a PSM che compro regolarmente dal primissimo numero dell'aprile 1998 senza mai aver dovuto chiedere un arretrato. Siamo vicini al n°200 (non sapete quanto mi faccia schifo la nuova numerazione, tanto che io nel mio elenco personale sul mio sito riporto insieme anche la vecchia -
VEDI) e direi che è un traguardo storico, soprattutto nell'era di Internet. Qui si tratta di passione che trasuda da entrambe le parti, il lettore che l'acquista e la redazione che la realizza, e spero che chi sta ai vertici tenga presente questo aldilà di ogni questione economica (d'altronde mi sembra di capire, proprio leggendo PSM, che chi scrive non può assolutamente considerarlo un lavoro che gli fa campare mentre noi che compriamo lo sforzo di sborsare 5 euro lo facciamo sempre). Internet avrà anche il vantaggio di dare le notizie in tempo reale, ma nessuno sta 24 ore su 24 ore attaccato al computer pronti a leggerle e in quel poco tempo che uno ci sta di sicuro non va solamente sui siti di videogiochi, con la conseguenza che alcune notizie si perdono e altre si leggono con superficialità. Ecco quindi che la cara vecchia rivista ricopre ancora un ruolo importante per avere tutto riassunto sotto mano in maniera più dettagliata e soprattutto con la possibilità di leggere quando si vuole e dove si vuole, con quel profumino di carta stampata capace di regalare più emozioni che una fredda pagina web.