Versione poesiaGenova, caccia al serial killer in fuga
È evaso durante il permesso-premio
Il carcere: “Per noi era un rapinatore”
Ira della Cancellieri: “Fare chiarezza”
Nel suo passato 3 omicidi e altri reati. Il direttore di Marassi: non lo sapevamo.
È scappato su una Panda di colore verde, posti blocco in città. “Ha una pistola”
Bartolomeo Gagliano
È caccia all’uomo in Liguria e nelle regioni limitrofe dove polizia e carabinieri sono sulle tracce di Bartolomeo Gagliano, serial killer cinquantacinquenne di Savona, non rientrato in carcere dopo un permesso premio e in fuga su un’auto rubata. Le forze dell’ordine lo definiscono un soggetto «molto pericoloso».
SEGNALAZIONI E CONTROLLI A TAPPETO
All’ospedale di Lavagna i carabinieri del Nucleo investigativo hanno visionato, insieme ad agenti della polizia penitenziaria, le immagini delle telecamere a circuito chiuso. Anche se dai primi riscontri somatici parrebbe che non si tratti di Gagliano, gli accertamenti continuano. Durante la notte numerosi sono stati i controlli di polizia e carabinieri, anche fuori da Genova per cercare tracce e indizi che potessero in qualche modo ricondurre agli spostamenti dell’evaso.
LA FUGA
Ieri mattina alle 9 lo aspettavano nella casa circondariale di Marassi, a Genova, dove gli resta da scontare un residuo di pena di un anno e qualche mese per una tentata estorsione. Poche ore prima era a Savona: all’alba ha fermato il commesso di una panetteria, impegnato a fare le consegne con la sua auto, e lo ha minacciato con una pistola. «Andiamo a Genova», ha detto caricando tre borse sulla vettura. Giunto nel capoluogo ligure ha scaricato il panettiere vicino alla Lanterna ed ha proseguito la fuga su una Fiat Panda Van di colore verde. In serata è quindi scattato l’allarme. Sono stati istituiti posti di blocco in città e vengono visionate le immagini delle telecamere di videosorveglianza alla ricerca di indizi.
IL DIRETTORE DI MARASSI: NON CONOSCEVAMO I PRECEDENTI
Gagliano ha tre omicidi e una sfilza di altri reati alle spalle, ed è stato più volte giudicato infermo di mente. «Noi non sapevamo che aveva quei precedenti penali, per noi era un rapinatore», ha detto il direttore del carcere di Marassi, Salvatore Mazzeo. Per il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, «si tratta di un episodio gravissimo che richiede un accertamento molto rigoroso». «Faremo chiarezza ed individueremo eventuali responsabilità. È inutile negare che questo rischia di essere un duro colpo a quanto stiamo facendo per rendere il carcere un luogo più civile e in grado di assolvere alla propria funzione rieducativa», ha aggiunto il guardasigilli all’indomani del via libera al decreto «Svuota carceri».
LA CACCIA ALL’UOMO: “HA UNA PANDA DI COLORE VERDE TARGATA CV848AW”
La procura di Genova ha aperto un fascicolo a carico di Gagliano, ipotizzando i reati di sequestro di persona, rapina, porto abusivo di arma da fuoco e evasione. Le indagini sono coordinate dal pm Alberto Landolfi, che già in passato aveva arrestato il pluriomicida, e sono affidate al commissariato di Cornigliano. Gli inquirenti sono certi di una cosa: ha deciso di fuggire all’ultimo momento. Nelle ultime ore la sua condotta era stata «normale», da programma: martedì si è recato al dipartimento di Salute mentale, dove è in cura, e poi è andato a trovare la madre. Gagliano è fuggito su una Fiat Panda di colore chiaro, targata CV848AW. Una nota di ricerca è stata diramata dal Commissariato di Cornigliano a tutte le questure di Italia. Posti di blocco sono stati istituiti a Genova e nelle principali arterie che conducono fuori dal capoluogo ligure. Nelle ricerche sono coinvolte tutte le forze dell’ordine.
LA LUNGA SCIA DI SANGUE DEL “MOSTRO DI SAN VALENTINO”
Nato nel 1958 a Nicosia (Enna) e trasferitosi da piccolo in Liguria con la famiglia ha commesso il primo omicidio a 22 anni, spaccando con una pietra la testa a Paolina Fedi, prostituta trentenne. Poi l’ospedale psichiatrico, le evasioni, il sodalizio criminale con Francesco Sedda, l’assassinio di un transessuale e poi di un travestito, il tentato omicidio di un’altra prostituta. A Genova lo conoscono come il “mostro di San Valentino” perché il 14 febbraio del 1989, proprio durante la festa degli innamorati, sparò contro un travestito e un cliente che erano appartati nel quartiere di Carignano. Quella sera freddò Francesco Panizzi, in arte “Vanessa”, con un colpo di pistola calibro 7,65 al volto. Era la sua firma. Finì in carcere dopo essere stato fermato ad un posto di blocco: in auto gli trovarono bossoli calibro 7.65 sparati dalla stessa pistola che aveva “firmato” i delitti. Ma la sua carriera criminale non si conclusa qui: negli anni seguenti si susseguono rapine, stupri, estorsioni, aggressioni, oltre a detenzione di droga, armi ed esplosivi. «Noi non sapevamo che aveva quei precedenti penali, per noi era un rapinatore», ha detto il direttore del carcere di Marassi, Salvatore Mazzeo.
C'è del marcio nel sistema.Condannato per tre omicidi e diverse
rapine, il 55enne Bartolomeo
Gagliano è "altamente pericoloso". Il
direttore del carcere: "Non sapevamo
degli omicidi". Il ministro Cancellieri:
"Faremo chiarezza"
Bartolomeo Gagliano , 55enne
condannato per tre omicidi e ora in
carcere per diverse rapine, è evaso
durante un permesso-premio. All'alba
ha fermato un panettiere a Savona e
l'ha costretto, puntandogli contro la
pistola, a portarlo a Genova, dove
sarebbe dovuto tornare in carcere.
Poi ha fatto perdere le proprie tracce.
Per il pluriomicida si trattava del
terzo permesso premio, ottenuto per
motivi familiari: doveva andare a
trovare la madre a Savona. Martedì
pomeriggio l'uomo si è recato
regolarmente al dipartimento di salute
mentale di Genova, dove era seguito
da tempo, e quindi si è recato dalla
madre a Savona. Poi, all'alba, la
decisione di evadere.
Il direttore del carcere: "Non
sapevamo degli omicidi" - "Noi non
sapevamo che aveva quei precedenti
penali" da serial killer,"per noi era un
rapinatore". Lo ha detto il direttore
del carcere di Marassi a Genova,
Salvatore Mazzeo. Alla emittente
ligure Primocanale ha spiegato:
"Abbiamo valutato Gagliano in base
al fascicolo di reato per cui era
detenuto, che risale al 2006 e lo
indica come rapinatore".
Il pm: "E' altamente pericoloso" - Il
pm Alberto Landolfi, che ha trascorso
anni in Procura a Savona, dove
Gagliano è stato protagonista di molti
delitti, avverte che "siamo davanti a
un soggetto altamente pericoloso". E'
Landolfi il titolare delle indagini sulla
fuga.
"Sono sicuro che si costituirà" - Ma
la pensa diversamente il direttore del
carcere, che assicura: "Sono convinto
che lui si costituirà. Ne sono sicuro
perché lui adesso sta pensando che
non può andare da nessuna parte. E'
un uomo solo. Andrà da sua madre
oppure dal fratello e si costituirà".
"Questo uomo è cambiato - ha
aggiunto -. Non posso valutare
Gagliano per fatti di tanti anni fa ma
per come è adesso. Oggi il carcere
non è più quello di una volta, è il
carcere della speranza, della
rieducazione". "D'altra parte, anche il
magistrato di sorveglianza che ha
firmato le ordinanze per i permessi -
ha continuato il direttore del carcere
- a quanto mi risulta ha valutato il
profilo del detenuto sulla base di
quel fascicolo, in cui sono indicati
diversi reati ma non quelli di cui si
parla ora".
Cancellieri: "Gravissimo, faremo
chiarezza" - "Si tratta di un episodio
gravissimo che richiede un
accertamento molto rigoroso. Faremo
chiarezza ed individueremo eventuali
responsabilità". Lo afferma il ministro
della Giustizia, Anna Maria
Cancellieri, in relazione all'evasione
di Gagliano dalla Casa circondariale
di Genova-Marassi
Tempo fa tentò di tagliarsi le vene -
Pochi mesi fa Gagliano era stato
protagonista pochi mesi fa di un
episodio di autolesionismo: si era
tagliato con una lametta la vena del
braccio e aveva rischiato di morire
dissanguato. Fu salvato
dall'intervento della polizia
penitenziaria. L'episodio, uno solo,
sarebbe precedente alla concessione
dei permessi e sarebbe avvenuto a
seguito delle sue richieste di mettersi
in contatto con i vertici del carcere
per ottenerli.
Condanne per omicidio scontate, era
in carcere per estorsione - In realtà,
si è poi appreso che le condanne per
omicidio di Gagliano risalgono agli
anni Ottanta e l'uomo le aveva già
scontate, in parte in ospedale
psichiatrico giudiziario. Nel dicembre
2005 era stato condannato per rapina,
era stato scarcerato nell'agosto 2006
per effetto dell'indulto e una
settimana dopo era tornato dietro le
sbarre per estorsione, accusa per cui
era tuttora detenuto. Sarebbe dovuto
uscire per fine pena nell'aprile 2015.
Cosa ne pensate?
Messaggio trasmesso con successo dalla USSC Nostromo.