I tedeschi hanno si dei punti fermi da parecchi anni, ma fa riflettere quanto questi "punti cardine" siano decisamente giovani e comunque abbiano già i sostituti pronti a entrare in mischia senza sfigurare.
Gli italiani si sono trascinati le vecchie glorie campioni del mondo con 8 anni in più sulle spalle, campioni che già nell'epoca della vittoria erano nel pieno della maturità calcistica. Avere come punti fermi fondamentali giocatori di 36 anni, alcuni dei quali si credono ancora gli dei in terra e non accettano critiche mettendosi pure a sparlare dei compagni, è l'emblema dell'inadeguatezza dell'intero sistema italiano.
I tedeschi hanno pure loro i "reduci" del 2006, ma stiamo parlando di gente che in quegli anni era ancora giovane ma già in rampa di lancio ai vertici mondiali con i rispettivi club. Lahm nel 2006 era al primo mondiale e aveva 23 anni, Schweinsteiger era al primo mondiale e di anni ne aveva 22. L'unico "fuori quota" attuale, Klose, ne aveva 28 ma stiamo parlando di uno dei migliori centravanti tedeschi di sempre nonchè del miglior cannoniere mondiale della storia, e comunque non è un punto fermo per Loew visto che spesso è partito dalla panchina e/o è stato sostituito e se non fosse stato per la stagione disgraziata di Gomez ci sarebbe stato quest'ultimo al suo posto.
Tutti gli altri giocatori sono il risultato di un ricambio programmato e per l'appunto di un programma serio, con le persone competenti al posto giusto. 8 anni sono pure pochi a ben vedere, sono gli stessi anni che impiegò il Brasile a rivincere il mondiale dal 1994 al 2002.
Dell'attuale nazionale tedesca campione mondiale, ben 16 su 23 giocano in Germania. Il che già dà una misura del potenziale del campionato, soprattutto alla luce dei risultati ottenuti nelle rispettive squadre. Gli altri giocano comunque nei maggiori club europei.
Nel caso degli italiani la quasi totalità degli azzurri convocati gioca nel campionato nostrano. Il che purtroppo, dà un'idea di massima non proprio esaltante del livello del nostro calcio, soprattutto alla luce dei risultati ottenuti a livello internazionale negli anni trascorsi dal fallimento sudafricano. I pochi italiani presi dall'estero o non vengono considerati a sufficienza (vedi Sirigu che non meritava la panchina oppure Verratti che non fosse per il KO inaspettato di Montolivo sarebbe stato lasciato a casa) oppure non sono all'altezza (vedi Thiago Motta).
I punti cardine sono gente forte principalmente per noi, per tutti gli altri sono buoni/mediocri giocatori oppure campioni che sentono il peso degli anni e costretti anche loro malgrado (di sicuro non Buffon però) a tirare la carretta. Abbiamo avuto l'esempio di Cannavaro e Toni,2 campioni del mondo che nel 2010 non stavano in piedi. Eppure nonostante questo ci siamo trovati a desiderare, quasi a esigere, la chiamata alle armi di questo tipo di giocatori.
DeRossi è coetaneo di Lahm ma mentre questo nel 2006 era già titolare fisso (nonchè primo marcatore della rassegna di allora), il romanista si fece cacciare fino alla finale, e comunque a 31 anni inizia a sentire il peso della carriera pure lui. Nel 2018 avrà 35 anni e molto probabilmente sarà ancora nel giro azzurro se le cose non cambieranno dal punto di vista mentale.
Tanto per fare un altro esempio: i tedeschi al momento hanno il miglior portiere in circolazione, ma nonostante questo sia ancora giovane hanno già il sostituto pronto (Ter-Stegen) che guarda caso ha firmato per un top-club europeo (il Barcellona) ed è campione europeo U-21. Hanno in panca gente come Draxler, Goetze, Schurrle, Kramer ed erano senza la stella su cui puntavano parecchio: Reus. Tutta gente con al massimo 25 anni a dargliene tanti.
Noi abbiamo 5-6 giocatori buoni/ottimi ma come prospettiva futura siamo praticamente fermi. Siamo senza un vertice preciso in FIGC, senza CT e con buone probabilità siamo senza una qualsiasi volontà di rinnovamento. Il nulla. Tanto che, i possibili candidati al ruolo di CT, parlano ancora di Buffon e Pirlo come punto di partenza.. gente che nel 2016 avrà 38-39 anni..