Cosa fa vivere gli uomini
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Discussione: Cosa fa vivere gli uomini

Cambio titolo
  1. #1
    True Love Waits
    Ospite

    Cosa fa vivere gli uomini

    Lo spunto è palese sin dal titolo: Cosa fa vivere gli uomini è un racconto scritto da Tolstoj intorno agli anni '70 del '800 (il più venduto in quel periodo in Russia, addirittura più dei famosi Anna Karenina e Guerra e pace). In questo racconto, rivolto soprattutto ai ceti popolare urbani e delle campagne, Tolstoj afferma che la cosa che fa vivere gli uomini è l'amore.

    trama in breve: un calzolaio di nome Semen, mentre sta tornando verso casa dopo aver cercato qualcuno che gli prestasse dei soldi per comprare un cappotto, trova dentro una chiesa Michajla, un uomo privo di vestiti che palesa solo il suo nome e poco altro. Semen porta il povero uomo in casa sua e lo fa diventare il suo apprendista, nonostante le proteste iniziali della moglie. Accadono poi tre eventi nel corso degli anni, dopo i quali scopriremo che Michajala non è altro che un angelo di Dio, caduto come Uomo in terra perché Dio gli mostrasse, nell'ordine: cosa c'è negli uomini, quel che agli uomini non è dato, e cosa fa vivere gli uomini.

    questa è la parte finale dal racconto


    E si denudò il corpo dell'angelo, ed egli tutto di luce si rivestì, così che l'occhio non poteva più guardarlo; e prese a parlare più forte, come se la sua voce non venisse da lui, ma dal cielo. E disse l'angelo:
    «Ho conosciuto che ogni uomo è vivo non per la cura che egli può aver di sé, ma perché è l'amore che lo fa vivere.
    Non era dato alla madre di sapere che cosa occorresse alle sue figlie, per poter vivere. Non era dato al ricco di sapere di cosa avesse bisogno. E non è dato a nessun uomo di sapere se prima di sera gli occorreranno degli stivali fatti per un vivo o delle ciabatte da morto.
    Ero rimasto vivo, quando ero uomo, non perché avessi pensato a me stesso, ma perché vi era amore nell'uomo che m'era passato accanto e nella moglie di lui, e perché loro ebbero compassione di me e mi vollero bene. Erano rimaste vive le orfane non perché qualcuno avesse pensato a loro, ma perché vi era amore
    nel cuore di una donna a loro estranea e lei ebbe compassione, c volle bene a loro. E sono vivi tutti gli uomini non perché sappiano pensare a se stessi, ma perché vi è amore negli uomini.
    Io prima sapevo che Dio ha dato la vita agli uomini e vuole che vivano; adesso ho capito anche un' al tra cosa. Ho capito che Dio non ha voluto che gli uomini vivessero Ciascuno per conto proprio, e perciò non ha insegnato loro a capire ciò di cui ognuno ha bisogno, ma ha voluto che vivano tutti insieme, in concordia, e perciò ha rivelato loro di cosa abbiano bisogno tutti quanti, loro stessi come anche tutti gli altri.
    Ho capito adesso che agli uomini sembra di poter vivere per tutte le cure che han di sé, ma in realtà sono vivi soltanto perché è l'amore che li fa vivere. Chi è nell'amore, è in Dio e Dio è in lui, perché Dio è amore».
    E prese a cantare l'angelo in lode a Dio, e al suono della sua voce tutta l'isba tremò. E si aprì il soffitto, si levò una colonna di fuoco dalla terra tino al cielo. E Semën e sua moglie e i figli caddero a terra. E all'angelo spuntarono le ali dietro la schiena, ed egli salì al cielo.
    E quando Semën si ridestò, l'isba era come prima, e nell'isba non vi era già più nessuno, eccetto i suoi famigliari.
    Senza tenere troppo conto degli istinti da prete mancato quale è Tolstoj, la cosa che mi è piaciuta molto di questo racconto è che l'amore regna sovrano (spacca). in questo caso Dio è amore, e chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui. Quindi sì, Dio in ogni dove. Emerge però come valore parallelo quello della fratellanza fra gli uomini, che se non si amano e sostengono tra loro non possono conoscere l'amore (e per estensione neanche Dio).
    Mi sembra un valore molto bello, quello della fratellanza. Individuare soprattutto in questo secondo aspetto uno dei motori dell'esistenza umana secondo me non può che essere un fatto positivo, da qualunque punto di vista lo si guardi (ateo, cristiano, indù, shiva). Non credo però che questo motore sia stato sempre "acceso", nel senso che ce lo siamo un po' persi per strada. Riscoprirlo sarebbe solo che salutare, soprattutto in tempi come questi, dove la retorica valoriale dell'individualismo è molto forte e preponderante.

    ------

    quel che volevo chiedere a voi è : qual è la cosa che secondo il vostro parere fa vivere gli uomini? Cos'è che fa vivere voi? Cosa vorreste che muovesse l'animo umano?Avete cambiato la vostra percezione delle cose da quando eravate adolescenti rispetto a queste domande o siete rimasti della stessa posizione? E' un topic un po' così, quasi un sondaggio.

  2. #2
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    senza leggere l'OP, solo dal titolo: la figa.

    A più tardi la risposta seria, che ora nonchovoglia

    RISPOSTA SERIA:
    l'hai presa larghissima, con Tolstoj, ai fini del 3d potevi anche evitare il wot e dire titolo del libro che ti ha fatto scaturire l'idea. BTW.
    Per quanto mi riguarda, che non ho smesso di credere in Dio a 12 anni (ma anche prima non è che fossi convintissimo), quello che fa vivere gli uomini è il mero e naturale istinto di sopravvivenza. La mia totale mancanza di prospettiva ultraterrena mi fa rispondere cosi ad un gran numero di domande: chi siamo, che c'è dopo la morta, qual'è il nostro scopo. Le risposte le interpreto in maniera sempre piuttosto naturalistica. Ovviamente ciò che ci fa andare avanti è variegato perchè la nostra coscienza è molto complessa e io sono l'ultima persona che può parlare di questo. Ma appunto credo che in tutta questa varietà ci sia di fondo il banale istinto di sopravvivenza della specie. L'amore è una serie di reazioni biochimiche atte allo scopo finale della riproduzione e dell'avanzamento della specie, terribilmente amplificate dalla nostra sopraffina intelligenza. Così come ci fa andare avanti la convizione che noi abbiamo uno scopo, che ci sia una vita dopo la terra, e ci creiamo perciò gli dei che giocano con le nostre vite, che sono conmpassionevoli con noi, pronti ad accoglierci dopo la morte. Delle fantasie che siamo costretti a fare, per vivere, per non impazzire ogni giorno.
    Ultima modifica di deltax; 20-11-2014 alle 21:30:00

  3. #3
    Utente L'avatar di goldsoundz
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    Citazione deltax Visualizza Messaggio
    senza leggere l'OP, solo dal titolo: la figa.
    Mi hai letto nel pensiero.

  4. #4
    SPURTIGLIONE L'avatar di Edivad Snake
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    Secondo me è semplicemente il futuro, tutti si aspettano prima o poi che succeda qualcosa. Tuttavia sarei curioso di vedere cosa succederebbe se agli uomini fosse data la possibilità di terminare la loro esistenza all'istante
    Ultima modifica di Edivad Snake; 21-11-2014 alle 20:26:20

  5. #5
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    senza leggere l'OP, solo dal titolo: la figa.
    this!

  6. #6
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    Citazione Edivad Snake Visualizza Messaggio
    Secondo me è semplicemente il futuro, tutti si aspettano prima o poi che succeda qualcosa. Tuttavia sarei curioso di vedere cosa succederebbe se agli uomini fosse data la possibilità di terminare la loro esistenza all'istante
    veramente questa possibilità cel'abbiamo già, si chiama suicidio tutti possono farlo, chi non ci riesce al 99% non lo vuole fare davvero...

  7. #7
    Shiver me timbers! L'avatar di Drusso
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    Io boh, mi accodo a Lev, anche se in prospettiva un po' più ristretta - da persona attualmente cotta, insomma. (Non mi sento di ridurre la prospettiva alla sola figa, though.)
    Non è la prima volta che penso che l'amore muova tutto, il sole, l'altre stelle, ecc, non è la prima volta dopo tanto tempo, non sarà l'ultima (immagino).
    In una prospettiva più ampia, mi sono reso conto di essere tra i pochi nel mio giro di amici ad amare l'umanità. Non voglio farla troppo grossa, ma guardare gli uomini far qualcosa, provar qualcosa, mi commuove profondamente. Sarò strano io.
    Ci sono i periodo no, naturalmente. Ma dovessi fare un bilancio... ok, mi sto incasinando con le parole, riprovo più tardi, sono stanco.

    Ah, a me il wot su Tolstoj è piaciuto un sacco.
    Dear shadows, now you know it all,
    All the folly of a fight
    With a common wrong or right.
    The innocent and the beautiful
    Have no enemy but time;
    Arise and bid me strike a match
    And strike another till time catch;
    Should the conflagration climb,
    Run till all the sages know.
    We the great gazebo built,
    They convicted us of guilt;
    Bid me strike a match and blow.

    - William Butler Yeats

  8. #8
    Utente L'avatar di AngelSquall
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    il sogno

  9. #9
    Utente L'avatar di Lop
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    E' una cosa che avevo già realizzato da molto, come avevo già scritto in qualche altro topic, e sto cercando viavia di svilupparla. Penso che "condividere" sia la parola giusta, o anche solo "positività", e fare le cose come se non ci si aspettasse niente in cambio. Che non vuol dire essere i nuovi messia, può cominciare tutto da piccole gentilezze quotidiane e anche fermarsi lì, sorridere ed essere gentili senza motivo. Per me siamo fatti per condividere e stare insieme, ma non è nemmeno facile. Per quanto mi riguarda è un momento strano, mi sento incredibilmente felice nella mia infelicità, ci sono momenti che mi metto a piangere dal niente e mi sento incredibilmente vuoto, che se dovessi morire domani mi dispiacerebbe, sarei deluso e non vorrei, mi sentirei incompleto per vari motivi (ma da una parte non ci vedo neanche niente di male a morire. Forse prima l'avrei accolta più serenamente e inconsciamente, ma non credo di essere attaccato alla vita o boh: discorso complesso per me), non so dove andrò, cosa farò e con chi starò accanto, ma trovo una forza incredibile nelle persone che mi circondano e da una parte mi basta e sto bene, addirittura sento di poter dare loro qualcosa a volte, ma non so come viene recepito, e niente.
    Volevo dire altro ma mi son scordato...

    Non mi quotate pls, voglio poter eliminare il post!

  10. #10
    linker
    Ospite
    Penso che in un angolino del cervello mi rendo conto che ho solo one shot at life, non so se mi spiego.
    E per questo, provo ad andare avanti sperando che qualcosa accada.

  11. #11
    Daemonic Master of Role L'avatar di principezwatrem
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    Per quello che mi riguarda, l'Arte.
    "He came like the wind, like the wind touched everything, and like the wind was gone." Robert Jordan, The Wheel of Time

  12. #12
    Dulce est pro patria mori L'avatar di ilpotentekratos
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    Oggi stavamo leggendo Kubla Khan di Coleridge, e ci siamo accorti che mancano solamente due anni al bicentenario della pubblicazione. Io voglio essere ricordato, anche in una singola riga di testo, dalla Treccani, dalla Rizzoli o da qualsiasi altra istituzione immortale.
    Voglio ridere, scrivere e vivere così tanto che ci saranno degli psicotici futuri che si alambiccheranno un sacco sui miei scritti, come le millemila interpretazioni della Ballad of the Ancient Mariner.

    giacer debbo in eterno. E tu, se credi,
    disprezza pure ciò che i Numi pregiano.

  13. #13
    piwa ti perdono L'avatar di Nowe
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    veramente questa possibilità cel'abbiamo già, si chiama suicidio tutti possono farlo, chi non ci riesce al 99% non lo vuole fare davvero...
    Penso voglia dire che possa esistere una sorta di tasto che "cancelli" la nostra esistenza senza le varie menate delle corde, coltelli e pasticche

  14. #14
      L'avatar di Teo
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    Mi sono posto anche io spesso questa domanda. Soprattutto me lo chiedo quando vedo ad esempio pubblicità di raccolta fondi per le popolazioni che muoiono di fame. Bambini e adulti denutriti che conducono una vita di sofferenza. Perchè non la fanno finita e basta? Il motivo principale è forse il legame con i propri cari? non me lo spiego altrimenti.

    Ma in realtà so già che non è nemmeno questo. In un servizio delle iene hanno fatto vedere bambini venduti come merce dalle proprie famiglie a pedofili che li maltrattano e violentano. In questo caso non c'è nemmeno il legame affettivo, perchè andare avanti?

    Forse siamo naturalmente portati a sperare in un futuro migliore. O semplicemente per paura di quello che c'è dopo.

    Personalmente la possibilità del suicidio mi affascina: un minuto ci sei e quello dopo il nulla. Niente più problemi, preoccupazioni e tutto il resto per l'ternità. L'eternità vi rendete conto? Io no. Ma è estremamente affascinante e anche rassicurante sapere che esiste un pulsante power.

  15. #15
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    Citazione Nowe Visualizza Messaggio
    Penso voglia dire che possa esistere una sorta di tasto che "cancelli" la nostra esistenza senza le varie menate delle corde, coltelli e pasticche
    bhò quale uomo, singolo, o quali uomini, intesi come gruppo, avrebbero il diritto di scegliere sulla vita di tutte le altre persone e soprattutto della razza umana (intesa come insieme di conoscenze millenarie ecc) ? La domanda, per me, ha poco senso. Magari qualche psicopatico lo farebbe anche, ma è appunto un no-sense...ti uccidi tu e basta, tanto il risultato è uguale, fai vivere chi vuole vivere E te lo dice il sottoscritto che pena che la vita è sofferenza, pensa un po'

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