[Topic Ufficiale] Dylan Dog - Variant per Lucca 2015! - Pag 5
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Discussione: [Topic Ufficiale] Dylan Dog - Variant per Lucca 2015!

Cambio titolo
  1. #61
    Forza Schumi L'avatar di Darth Archangel
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    ero in edicola per un prendere il biglietto della metro. ho visto il nuovo dylan dog e l'ho tirato su: Lacrime di pietra.

    non mi è dispiaciuto, anche se Dylan, come personaggio è stato poca roba. groucho in due-tre frasi è stato molto più interessante. la storia non mi è dispiaciuta affatto, anche se forse le poche pagine non permettono uno sviluppo adeguato. come primo "contatto" non mi è dispiaciuto, speriamo migliori nei prossimi numeri

  2. #62
    Utente L'avatar di Violenzo
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    Citazione _dunno_ Visualizza Messaggio
    Anche tra i primi 80 ci sono storie che dopo vent'anni suonati non sono più così... fresche.
    Tecnicamente le prime storie sono tutte superbe. Al contrario oggi ci sono interi albi scritti coi piedi (assenza di ritmo, trame improvvisate, idee che col personaggio non ci azzeccano quasi niente, storie che tradiscono belamente la filosofia di DyD - vedi per esempio L'assassino della porta accanto, di un maschilismo involontario e allucinato che gli autori dovrebbero andarsi solo a seppellire, e se non lo hanno ancora fatto è sicuramente perché non si sono ancora accorti di quale nefandezza deviata hanno prodotto).

    Che poi in che senso "non sono più così fresche"? Restano fresche perché il personaggio era solido, perché la serie era permeata da una filosofia solida, mai caduca. Se poi intendi dire che ambientazione e contesto sono superati perché la Storia va avanti... beh, metto le mani pure io avanti. Ma sarebbe come la scoperta dell'acqua calda.

  3. #63
    Utente L'avatar di Violenzo
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    Letto Lacrime di pietra...

  4. #64
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    Tecnicamente le prime storie sono tutte superbe.
    Ehm... no? Dire questo sarebbe come dire che un "Attraverso lo specchio" valga quanto un "Caccia alle streghe", o un "Memorie dall'invisibile" quanto un "Killers", o "Storia di nessuno" quanto l'"Alba dei morti viventi" (a discapito del secondo, s'intende). E ho volutamente scelto storie scritte da Sclavi, che beninteso con Dylan ha fatto il colpo, ma che non sempre è riuscito a scrivere albi che fossero qualitativamente sullo stesso livello - e ci mancherebbe.

    Ma più precisamente mi riferivo a una tendenza che secondo me ha veramente azzerato, a volte, le possibilità di alcuni dei primi albi di reggere degnamente il peso degli anni: il citazionismo sfrenato. Una storia come "Alfa e Omega", per esempio, che beninteso ho letto solo l'anno scorso, non mi ha dato poi così tanti motivi d'interesse una volta appurato trattarsi di un mega-cit. da Blade Runner. Quell'albo non ha, a mio e sempre a mio parere, molto da dire al di là degli splendidi disegni di Roi. Nulla a che vedere, comunque, con un "Signore del silenzio", tanto per fare qualche altro nome.

    Mi dirai che anche Recchioni cita, e molto, e che "Il giudizio del corvo", che ho nominato nell'altro post, è anch'esso un mega-cit. di Saw. Sì, è vero, ma in questo caso l'autore riesce veramente a sfruttare il materiale citato per dirci qualcosa sul personaggio. Non che non accadesse nei primi albi: accadeva, ma accadeva anche il contrario (come nel caso di "Alfa e Omega", appunto). Lo stesso Sclavi ha ammesso che parte del suo lavoro su Dylan Dog era di creare un personaggio "alternativo", che desse voce alla sottocultura nerd degli anni '80. Personalmente, però, anche per quanto concerne lo stesso Sclavi, e fatta eccezione per alcuni veri capolavori (ho già parlato di "Memorie dall'invisibile"?), tendo a preferire le sue storie più recenti, del post-100, tanto per intenderci (e sì... il numero 100, di per sé, è un brutto albo).

    Ora, non che non si sia liberi di pensarla come meglio si crede, ma siamo onesti: davvero un "Caccia alle streghe", albo raffazzonatissimo per quanto nobile negli intenti vale più di un "Numero 200" o di un "Mater Morbi"? O di un "Tre per zero", tanto per restare su Sclavi?
    Ultima modifica di _dunno_; 4-11-2015 alle 09:51:18

  5. #65
    Utente L'avatar di Violenzo
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    Citazione _dunno_ Visualizza Messaggio
    Ehm... no? Dire questo sarebbe come dire che un "Attraverso lo specchio" valga quanto un "Caccia alle streghe", o un "Memorie dall'invisibile" quanto un "Killers", o "Storia di nessuno" quanto l'"Alba dei morti viventi" (a discapito del secondo, s'intende).
    Lo dico, infatti. Sono tutti scritti con "scienza". Tecnicamente sono superbi.

    Poi ovvio che c'è la storia che resta in memoria perché più bella di altre.

    Ma parliamo di tecnica, non di contenuti.

    La tecnica che falla più o meno in tutte le storie "moderne" (da quando Sclavi cominciò a mollare il personaggio).

    Vedi l'ultimo, quello a colori. Personaggi che arrivano, si salutano, si ritrovano due minuti dopo dopo quello che si sospetta dovrebbe essere un lasso di tempo ben più lungo dei 2 minuti... Davvero, con che tecnica è scritto? Io vedo solo una scrittura fatta coi piedi.

    Recchioni non ha la caratura dello Sclavi giovane.

    O forse era Sclavi che è stato troppo grande. Smisuratamente grande.

    Alfa e Omega non mi ha dato poi così tanti motivi d'interesse una volta appurato trattarsi di un mega-cit. da Blade Runner.
    L'hai letto proprio bene, vedo
    Ultima modifica di Violenzo; 4-11-2015 alle 14:43:14

  6. #66
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    Il fatto che fossero storie scritte con "scienza" non significa che nel post-100, o post-80 si trovino solo storie raffazzonate. Il punto è: DyD è un fumetto seriale. In 350 numeri quante saranno state le storie veramente memorabili? 20? 25? E considera che tra il 200 e il 300 la qualità media è crollata: chi dubita della bontà della "fase 2" farebbe bene a rileggersi una storia come "Il museo del crimine".

    Sull'immensità di Sclavi non mi esprimo: per me non è "immenso", e non lo è mai stato nemmeno agli esordi. Ha creato un ottimo personaggio, che funzionava per la sua originalità e il suo "realismo", ed è riuscito a costruirci attorno storie che hanno giustamente lasciato un segno nel fumetto seriale italiano, per una serie di ragioni. Tuttavia, gli episodi che veramente hanno "bucato la pagina" sono ben pochi, a mio parere, rispetto alla longevità quasi trentennale della collana. E' bello ricordare Sclavi per quel pugno di capolavori che risponde al nome di "Storia di nessuno", "Morgana", "Memorie dall'invisibile", "Attraverso lo specchio", "Tre per zero", "Golconda", "Inferni", "Dopo mezzanotte", ecc..., ma sarebbe anche il caso di sottolineare la notevole escursione qualitativa tra questi pezzi da novanta e storie come, appunto, "Caccia alle streghe" o, che so io, "Ai confini del tempo".

    Per la "scienza", sì: ciò che dici tu sarà anche vero, ma non credo sia sufficiente a fare dei "primi 80" un modello di riferimento. Non possiamo giudicare un'opera narrativa con criteri tanto "scolastici", e resta comunque il fatto che la presenza di storie oggettivamente scritte male non nega, dall'altra parte, la presenza di ottimi esempi di narrazione. Per dire: la storia d'esordio di Paola Barbato è tecnicamente perfetta, così come "Il numero 200" e come il recentissimo "Polvere tornerai". "Spazio profondo" è un esempio eccellente di come si possa lavorare sul personaggio facendo, contemporaneamente, e del citazionismo e del lavoro di cesello sull'immaginario classico della serie.

    PS: non credo che Recchioni non valga uno Sclavi. Sono autori molto distanti, e se il giovane Sclavi colpiva per la sua ironia, Recchioni colpisce per la sua serietà viscerale e crudele. E' vero che l'esordio di John Ghost non è stato il massimo, ma "Mater Morbi", "Spazio profondo", e anche - qui ti incazzerai - "Il cuore degli uomini", per me dimostrano che quando è a suo agio con il soggetto, riesce a tirare fuori del materiale veramente ottimo. Non so, sono l'unico che le storie scritte da Recchioni le aspetta?
    Ultima modifica di _dunno_; 4-11-2015 alle 15:43:49

  7. #67
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    Dunno, non sono d'accordo. Ai confini del tempo e Caccia alle streghe sono degli albi memorabili. Buone storie, anche se commerciali. La seconda a dire il vero non del tutto, e aveva quel colpo di genio finale che fondeva in modo impressionante filosofia del personaggio e storia stessa... Sclavi era un genio, e mi dispiace che lo neghi (per non sarebbe stato "immenso").

    Recchioni è semplicemente inadeguato lato tecnico. Anzi, è inadeguato con DyD. Mater Morbi è una merda da cima a fondo, perché non rispecchia il personaggio. Mi fa impressione che Sclavi dica che fu grazie a questo albo che decise di dare a lui la direzione del personaggio. Perché se è sincero, si è proprio rincoglionito con l'età. O forse ha sbolognato il fardello al primo che aveva buone intenzioni di portarselo in groppa, chissà. In ogni caso, MM è tecnicamente fallace. Il Dylan che psicanalizza la morte in mezza pagina mi ha fatto ridere a crepapelle...

    Non ho detto poi che dopo il numero 100 tutte le storie facciano pena. Rileggi bene. Sclavi è tornato a volte con albi memorabili (il da te citato Tre per zero, per esempio). Fuga dal passato è una gemma autentica del Dylan come era agli inizi, ed è graziato pure da una sceneggiatura scritta bene (tutto s'incastra alla perfezione, i ritmi sono precisi, il consorzio dei personaggi principali funziona alla grande, ecc.). Di ottime storie e ottime scritture ce ne sono.

    Quello che faccio notare è che i primi DyD erano tutte ottime scritture, mentre dopo le statistiche sono crollate, con solo poche cose capaci di essere apprezzate (per tecnica!) su decine e decine di altre totalmente dimenticabili.

  8. #68

  9. #69
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    Citazione Violenzo Visualizza Messaggio
    Dunno, non sono d'accordo. Ai confini del tempo e Caccia alle streghe sono degli albi memorabili. Buone storie, anche se commerciali. La seconda a dire il vero non del tutto, e aveva quel colpo di genio finale che fondeva in modo impressionante filosofia del personaggio e storia stessa... Sclavi era un genio, e mi dispiace che lo neghi (per non sarebbe stato "immenso").

    Recchioni è semplicemente inadeguato lato tecnico. Anzi, è inadeguato con DyD. Mater Morbi è una merda da cima a fondo, perché non rispecchia il personaggio. Mi fa impressione che Sclavi dica che fu grazie a questo albo che decise di dare a lui la direzione del personaggio. Perché se è sincero, si è proprio rincoglionito con l'età. O forse ha sbolognato il fardello al primo che aveva buone intenzioni di portarselo in groppa, chissà. In ogni caso, MM è tecnicamente fallace. Il Dylan che psicanalizza la morte in mezza pagina mi ha fatto ridere a crepapelle...

    Non ho detto poi che dopo il numero 100 tutte le storie facciano pena. Rileggi bene. Sclavi è tornato a volte con albi memorabili (il da te citato Tre per zero, per esempio). Fuga dal passato è una gemma autentica del Dylan come era agli inizi, ed è graziato pure da una sceneggiatura scritta bene (tutto s'incastra alla perfezione, i ritmi sono precisi, il consorzio dei personaggi principali funziona alla grande, ecc.). Di ottime storie e ottime scritture ce ne sono.

    Quello che faccio notare è che i primi DyD erano tutte ottime scritture, mentre dopo le statistiche sono crollate, con solo poche cose capaci di essere apprezzate (per tecnica!) su decine e decine di altre totalmente dimenticabili.
    Non nego le capacità di narratore di Sclavi, che a volte si concretano in pezzi memorabili (ricito "Inferni", una delle mie storie preferite ma anche una delle più sottovalutate) - semplicemente mi trovo un po' a disagio a incensarlo in quel modo lì, e non credo, lo ribadisco, che sia un genio. Su "Caccia alle streghe", e altri albi "di denuncia" mi rifaccio a quanto dice Altroquando in questo video:



    ... che secondo me è uno dei pochi a mettere in chiaro che, quando a Sclavi premeva una questione di natura politica o sociale, si dimenticava delle sue abilità di narratore e si dava a profluvi di retorica spicciola. Sul piano della "denuncia", ancora, credo che "Mater Morbi" sia comunque migliore di molti degli albi "politici" scritti da Sclavi. Ricordo il politicamente correttissimo di un albo come "Doktor Terror", che ancora ha il grande merito di portare in fumetto una questione d'urgenza come il rinascere, tra i giovani, di sentimenti xenofobi e para-nazisti, ma che sembra poi fermarsi a un passo dalla denuncia definitiva, come timorato della censura. Gli albi migliori, tra quelli scritti da Sclavi, sono gli albi che fanno leva sull'assurdo, sul paradosso logico, sulle strutture a scatola cinese, ecc... Non certo gli albi più esplicitamente politici (rilancio: "Verso un mondo lontano").

    Molte delle perplessità che ho leggendo commenti di fan del vecchio Sclavi, derivano dal fatto che si voglia far passare Dylan Dog come "fumetto d'autore", e non come "fumetto seriale", quindi "popolare", quindi, per forza di cose, soggetto a certe contraddizioni interne e rivolto ad un pubblico il più ampio possibile. E' solo una mia impressione, eh, ma per quanto ci siano storie che avvicinano effettivamente i due poli (anche se non sono solo storie di Sclavi), ce ne sono poi altre che ne ribadiscono la distanza.

  10. #70
    Utente L'avatar di Violenzo
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    Non ho capito bene, ma Recchioni starebbe facendo meglio solo perché ha dato una continuity alla serie?
    Ultima modifica di Violenzo; 5-11-2015 alle 13:24:31

  11. #71
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    pessima gestione, dylan sembra fantozzi: graucho cospira contro di lui, il nuovo ispettore lo odia a morte, viene menato torturato spesso e volentieri, salvato in continuazione, non combina niente da solo.

  12. #72
    Guerriero di Innos L'avatar di chepe
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    Non ci credo, sto TU non veniva toccato addirittura dal big bang del 2015
    Va beh, lo uppo comunque per alcune considerazioni, ammesso che ci sia anima viva che legga sta sezione abbandonata da Dio.
    Dato che ormai da un pò di anni non mi piaceva l'andazzo della serie regolare (che per me è morta a metà anni 2000, dopo è stata solo robaccia semi-riciclata) avevo iniziato a prendere DD Oldboy, attirato dalle sirene del marketing che promettevano un ritorno alle origini, il DD di una volta e blablabla.
    Ormai siamo al giro di boa del primo anno e dico semplicemente: grandissima sola senza se e senza ma.
    Nonostante gli autori siano gli stessi della serie regolare danno sempre la sensazione di trame rimediate, raffazzonate, senza originalità ne spunti, in cui non succede mai nulla di notevole
    L'elemento horror è quasi sempre una cosa fugace sullo sfondo, l'azione è poca e male implementata e tre quarti delle volte nel finale si scopre che la trama è stata solo una visione/un sogno/una realtà parallela ecc. ecc. che sono i tipici espedienti di chi non riesce a dare una consistenza logica alle proprie idee, davvero una bruttissima impressione.
    Onestamente non posso crederci che alla Bonelli con l'esperienza che hanno e con millemila autori disponibili non riescano a tirare fuori qualcosa di almeno decente, non pretendo il DD degli anni 80/90 ma un prodotto valido dovrebbe essere fattibile, e invece un cazzo.
    Non conosco i dati di vendita, ma a mio avviso anche questo formato presto ci abbandonerà e non ne sentiremo la mancanza credo.
    ''USI A OBBEDIR TACENDO E TACENDO MORIR''
    5° BTG. CARABINIERI EMILIA-ROMAGNA

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