Gamesvillaggiani all'estero [Ciao Italia! Mandaci un pacco di sopravvivenza]

[Mvesim]

Apro questo thread per affiancarmi un po' al thread dei viaggiatori, degli Erasmus e della lingua inglese e dare finalmente spazio ai residenti all'estero o che hanno avuto esperienze di vita al di fuori dell'Italia (astenersi Erasmus) che si aggirano per il forum di GamesVillage.

Voglio in poche parole fare una piccola anagrafe di tali utenti, invitandoli a narrare la propria esperienza, proponendo consigli e suggerimenti a chiunque voglia predisporsi ad avventurarsi fuori dall'italica penisola.

Comincio ovviamente io, con un primo post sulla mia esperienza in Danimarca (mio secondo post incoming).

GAMESVILLAGGIANI ALL'ESTERO
Link ad eventuale post con esperienza

- 19giorgio87: Russia (Mosca)
- Cima99: Svizzera
- DIURNO: Gran Bretagna (Londra)
- FalcoNero: Australia (Sydney)
- G-Bass: Malta
- grimnir: Spagna
- jeff19: Gran Bretagna (Glasgow)
- Lop91: Gran Bretagna (Londra)
- Minato: Brasile (Paranà)
- mrc60: Honduras
- Mr Ruf: Scozia
- Mvesim: Danimarca (Aalborg)
- Narsil: Gran Bretagna (Glasgow)
- Nubilus: Gran Bretagna (Inghilterra)
- Occasus: Polonia
- Ozymandias: Germania (Amburgo)
- R4id3n09: Svezia (Luleå)
- s1m0: Gran Bretagna (Reading)
- stormtrooper: Kosovo
- ZIDEVS: Spagna (Siviglia)

[Mvesim]

Sono un dottorato in terra danese, per la precisione ad Aalborg, sul cucuzzolo della Danimarca. Sono arrivato in questo territorio dimenticato da Dio nel settembre 2011 quindi è tre anni e rotti che posso dire di vivere all'estero.
Oltre alla ricerca in Danimarca ho affrontato un po' di tutto: dalle semplice uscite con amici al matrimonio, dai rapporti con l'ufficio delle tasse al confronto con l'apparato medico del Nord Jylland. Ho cercato di affrontare lo studio della lingua e mi sono rapportato con persone di tutte le nazionalità. In poche parole ho vissuto appieno la Danimarca, conoscendo entrambi i lati della medaglia che tale stato può offrire.


LA LINGUA DANESE

E' inutile nasconderlo: non sono riuscito a legare coi danesi. Ci ho sinceramente provato ad avere un rapporto con loro, ma l'ostacolo linguistico e culturale che separa danesi ed italiani è più ostico di quello che divide noi dai cinesi (per dire un popolo a caso).
Qui mi soffermo per ora sull'ostacolo linguistico: arrivati in Danimarca, lo stato danese offre a tutti i nuovi residenti la possibilità di studiare il danese gratuitamente per tre anni. E' un'occasione sicuramente ghiotta e irrepetibile: non si conoscono danesi, ma si può creare un circolo di amici internazionali con lo stesso obiettivo e che non vengono dal proprio ambito lavorativo. Ciononostante il danese è un incrocio fra il tedesco pronunciato alla francese con l'alfabeto norvegese: un incubo peggiorato dalla pessima parlata dialettale che tutti gli aalborghini possiedono. Dopo aver studiato un anno di danese e aver notato che tutti gli autoctoni non facevano il minimo tentativo di dialogare con me nella loro lingua, ho lasciato perdere. Fortunata e sfortuna vuole che praticamente tutti i danesi sanno parlare un ottimo inglese: è una fortuna per ovvi motivi, una sfortuna perché ti impedisce di parlare la lingua del luogo.


L'UGUAGLIANZA SOCIALE

La società danese ha due forti concetti: l'uguaglianza sociale e la convinzione di vivere in uno stato felice. Entrambi i lati si rispecchiano in un discreto nazionalismo che porta bandiere danesi a comparire durante i compleanni o nei giardini di numerosi edifici. L'uguaglianza sociale nell'apparato lavorativo si respira in un carico di lavoro che è sostanzialmente molto più leggero di quello che si riceve in Italia: il capo è sempre il tuo boss, ma sostanzialmente non ti tratta come un sottoposto da sfruttare (può capitare il danese cattivo, ma non ho mai sentito lamentele a proposito). Gli orari lavorativi sono più corti e la paga è notevolmente superiore agli standard italiani, per quanto il costo della vita sia equivalmente alta. L'uguaglianza sociale per i non autoctoni si ferma però qua: se cercate di fare carriera e non siete specializzati, è facile che si preferisca sempre il danese che sa fare il vostro stesso lavoro, anche se magari meno qualificato di voi (questo sentito più da altri internazionali, non vissuto in diretta persona). Se poi siete non comunitari, la situazione lavorativa può diventare anche peggiore (ma qua non approfondisco visto che parliamo di noi italiani).


ALCUNE SPESE VARIE

Come già sottolineato nel paragrafo dell'uguaglianza sociale, il salario che si riceve è solitamente più elevato di quello italiano. Ciononostante chi volesse venire a vivere in Danimarca deve tenere conto che sul salario lordo viene effettuata di norma una tassazione del 38%. A cui bisogna aggiungere poi pensione, eventuale affitto (le case a Copenaghen sono difficilissimi da trovare, idem ad Aalborg), costo di Internet, canone televisivo e bollette di luce e gas. Le solite cose ma ad un costo più elevato di quello italiano. E Dio vi salvaguardi se possedete un auto, di cui la sola immatricolazione può costare il doppio del costo dell'auto. A questo io ho aggiunto il pagamento di un'assicurazione lavorativa: se perdessi lavoro, visto che ho ottenuto un titolo di studio in terra danese, ho diritto ad un certa quantità di denaro mensilmente. Grazie all'assicurazione lavorativa, se mi trovassi disoccupato avrei il diritto ad una quantità di denaro maggiore per due anni di disoccupazione (con però l'obbligo di mandare curriculum e fare ricerca attiva di un posto di lavoro).


CONTINUA...

[Tiamat88]

Vivo a Londra. Appena posso scrivo anche io una descrizione dal mio punto di vista.

[mrc60]

Ho vissuto un anno in Honduras, ma questo penso lo sappia già mezzo forum.

[MindlessPuppet]

Ci ho sinceramente provato ad avere un rapporto con loro, ma l'ostacolo linguistico e culturale che separa danesi ed italiani è più ostico di quello che divide noi dai cinesi (per dire un popolo a caso).

quando puoi potresti approfondire questo punto dell'ostacolo culturale? non immaginavo fosse cosi grande, paragonato ai cinesi poi...

[Mr Ruf]

Sono svizzero ma ora vivo in Scozia, conta comunque?
Se sì, spero di trovare il tempo di scrivere una di queste sere, ma dato che sono in piena sessione esami non garantisco nulla.

[Lead Soldier]

Sono svizzero ma ora vivo in Scozia, conta comunque?
Se sì, spero di trovare il tempo di scrivere una di queste sere, ma dato che sono in piena sessione esami non garantisco nulla.

ma non dovevi andare a san gallo?

Mi sa che mi sono perso una puntata

[deltax]

seguo con estremo interesse questo 3d

[s1m0]

Cittadino di Reading da ormai 7 mesi. Posteró una di queste sere. Magari un'esperienza in Inghilterra che non sia la solita Londra puó essere utile

[Benza]

Mi aggrego, sono a zonzo.

Non ci penso nemmeno a fare il serio.
per fare il serio intendo ste robe di pensione, percentuali, tasse e cazzi amari.
E non lo so nemmeno se ci riuscirei a vivere 20 anni in un altro stesso posto.
Le città sono un bel posto però.

In ogni caso il Sogno è quello di ritirarmi in una casetta di legno e pietra su una montagnetta della maremma a farmi i fatti miei e crepare sereno.
Quindi ho come scopo ultimo proprio l'Italia.
Andate, andate all'estero, che non mi si congestioni la maremma che mi incazzo come nabbestia.

[Extinct Dynooosaur]

Figo questo topic, a me piacerebbe sapere anche riguardo il percorso di studio e cosa ha portato a scegliere quella determinata nazione

[dif]

Ho possibilità e curiosità di spostarmi a Londra. Non avendo nessuna laurea chiedo: è ancora consigliabile buttarsi all'avventura lassù senza particolari esperienze lavorative passate?Chiedo qua perchè magari qualcuno che è là conosce bene la situazione.

[Khrieg]

Cittadino di Reading da ormai 7 mesi. Posteró una di queste sere. Magari un'esperienza in Inghilterra che non sia la solita Londra puó essere utile

Moooolto interessato dato che stavamo valutando proprio Reading come destinazione!

[DIURNO]

Ho possibilità e curiosità di spostarmi a Londra. Non avendo nessuna laurea chiedo: è ancora consigliabile buttarsi all'avventura lassù senza particolari esperienze lavorative passate?Chiedo qua perchè magari qualcuno che è là conosce bene la situazione.

Ti dico la mia: va molto a culo. Io con altre 3 persone provai Londra 3 annetti fa ma abbiamo resistito 3 mesi, dopodiché i soldo stavano finendo e siam dovuti rientrare. Per 2 mesi e mezzo abbiamo passato le giornate a mandare curriculum (specializzati e generici), sia online che setacciando i vari quartieri e lasciandoli in qualsiasi negozio/bar. Nada, se non un paio di offerte peggiori di quelle che si trovano in Italia, del tipo 3 sterline l'ora, 9 ore al giorno 7 giorni su 7, il tutto completamente in nero.
Il problema che ci fecero notare altri italiani conosciuti li è principalmente che è satura; ogni anno italiani e non partono per tentare, difatti a Camden Town (una delle zone piu famose per negozietti random in cui cercare lavoro) quasi tutti i commessi erano italiani.

Per contro ho conosciuto gente che è andata e ha trovato lavoro in 2 settimane, altri magari in 6 mesi. Tutto ciò a prescindere dalla capacità liguistica che do per scontato come molto buona.

Lo rifarei? Si, ma non senza qualche aggancio lavorativo già in partenza, personalmente vedo troppo rischioso buttarsi completamente all'avventura, non a Londra. Il consiglio che ti posso dare se vuoi farlo, e di mandare curriculum a nastro già da qui e partire con un buon fondo cassa per sostentarti almeno 6 mesi di vita li.

[floop]

E chi non ha capacità linguistica?