Nel
link postato da Lupo3 si sostiene, tra altre teorie, che forse il Dread Wolf non sia quel maestro di inganni e cattiverie che le leggende dalish riportano. Forse qualcosa è stato travisato. Forse un gesto che aveva intenti nobili ha portato a conseguenze drammatiche. Forse un Dio ribelle, nel tentativo di liberare il suo popolo da divinità che non considerava più tali, lo ha lasciato completamente solo finendo per causarne involontariamente la distruzione. Scopriamo nel gioco che non fu l'Impero Tevinter a distruggere gli elfi, ma che questi entrarono in guerra tra loro. Scopriamo che è la schiavitù all'origine dei tatuaggi che oggi i dalish considerano tributi alle loro divinità. Un popolo che ha completamente frainteso la propria storia e che sceglie volontariamente di tatuarsi in faccia il simbolo di quello che in realtà era il marchio degli schiavi.
Fen'Harel
Etimologicamente, il codex riporta che il suffisso "Harel" e la parola "harellan" (imbroglione, o traditore delle persone a lui vicine), potrebbero derivare dalle più antiche parole elfiche "harillen" (opposizione) o "hellathen" (nobile lotta).
Se osserviamo gli arcani maggiori scelti per rappresentare Solas, possiamo fare una deduzione interessante. (Voi nel gioco vedete solo le figure, chi ha i tarocchi di Inquisition può leggere anche il nome dell'arcano associato alla figura)
Quando incontriamo Solas, inizialmente viene rappresentato come l'
Eremita (arcano VIIII).
L'Eremita rappresenta una crisi, un cambiamento profondo da affrontare (le conseguenze delle azioni del Temibile Lupo). Nella crisi, l'eremita può rinnovarsi o morire. Rimanda alla decadenza, alla solitudine, ad un padre assente e taciturno (del resto è una divinità considerata la causa della distruzione di chi doveva proteggere).
E' la solitudine interiore che prepara alla mutazione spirituale.
La fiammella che ha in mano rappresenta la lanterna che viene tenuta in mano dall'eremita degli arcani tradizionali (Marsigliesi, di Wirth, di Rider Waite... tutti hanno la lanterna). La lanterna rappresenta sia la conoscenza, sia la luce che illumina il cammino. La consapevolezza di quanto si è fatto e di dove si è arrivati.
Leggete l'interpretazione della carta (Jodorowsky) alla luce di quello che sapete su Solas:
"Sono fiamma, poi calore, poi luce fredda. Ho conosciuto la mia solitudine completa. Non posso più proseguire o retrocedere da solo: ho bisogno che venga tu. Sono la fiamma e il richiamo. Ho compiuto la mia missione, ora soltanto tu puoi proseguirla". Del resto aveva avuto bisogno di Corypheus, al quale aveva donato la sfera. Ma ancora una volta, le conseguenze delle sue azioni si erano rivelate impreviste. Corypheus aveva usato la sfera per ottenere il potere di un Dio, non per aiutare Solas, causando di fatto gli squarci nel velo.
La solitudine della colpa. (Un altro significato della carta è la castità. Quella con Solas è infatti una romance -penso l'unica?- a non avere una scena di sesso).
Per Wirth è inoltre l'emblema della tradizione (la carta è associata a Saturno), del patrimonio del passato, Triste, diffidente, scettico, scoraggiato, serio e taciturno.
Ancora più calzante è la descrizione di Rider Waite, secondo la quale l'eremita rappresenta la verità che i misteri divini garantiscono, proteggendo se stessi da coloro che non sono preparati (la scena in cui Solas rivela la verità sui tatuaggi Dalish per l'amore che prova verso L'Inquisitrice Elfa -della quale conosce e stima la saggezza- è esattamente questo).
Quando sblocchiamo la romance, la carta di Solas si trasforma nel
quinto arcano maggiore (lo Ierofante conosciuto anche come "Il Papa").
Il lupo è ai suoi piedi, piccolo, docile, ed è bianco.
L'Eremita è uscito dal suo isolamento ed è diventato colui che può condurre l'umanità alla salvezza.
Il Dio considerato un ingannatore ha meditato sulla sua colpa e si è fatto umano (come Mythal che ha cercato l'aiuto di Flemeth, come Justice che si unì ad Anders) per aiutare l'umanità a riparare al suo ennesimo errore di valutazione (l'uso improprio che Corypheus ha fatto della sfera).
Sentite come Jodorowsky descrive l'arcano e ditemi se non corrisponde a Solas nel momento in cui si integra con l'inquisizione, decide di portare il gruppo a Skyhold, ma soprattutto s'innamora dell'inquistore.
Anche se avete la rivalità con lui, decide di condurvi lo stesso nell'unico luogo che vi potrà proteggere e preparare alla resa dei conti.
"Sono un mediatore di me stesso. Tra la mia natura spirituale sublime e la mia umanità più istintiva, ho scelto di essere il luogo in cui si produce il rapporto. Sono al servizio di questa comunicazione tra il basso e l'alto, la mia missione è unire gli opposti apparenti. Un ponte non è una patria, è solo un luogo di passaggio. Abitato dalla divinità, ogni minimo gesto che compio acquisisce la dignità del sacro. Per trasformarmi nel luogo dove transita la volontà divina, ho imparato a sgomberare da ogni ostacolo, anche quello lasciato dalle mie stesse tracce, i sentieri della mia comunicazione".
Del resto Skyhold è costruita su un'antichissima rovina elfica. E' letteralmente -in elfico- il luogo che regge il cielo (il ponte tra alto e basso...).
Quando, dopo la battaglia con Corypheus, Solas raccoglie la sfera elfica distrutta e se ne va, la carta diventa l'
arcano XVI: La Torre.
Al posto della tradizionale torre che crolla, c'è un grande e spaventoso lupo. E' nero e ha tre occhi. (I tre occhi delle scuole misteriche di Horus. Il terzo occhio -l'occhio di Osiride-).
E' l'ombra di Solas, è collegata a lui ma allo stesso tempo sembra sottometterlo. Il peso del mostruoso lupo nero sovrasta come la spada di Damocle l'esile figura dell'elfo.
E' il castigo dell'orgoglio. Non è la casa di Dio, ma la Casa Dio (Maison Dieu) rappresentata nei tarocchi tradizionali con i mattoni color rosa carne, perchè la torre è il nostro corpo e il nostro corpo racchiude la divinità (nel gioco è il momento in cui si svela la vera identità di Solas).
La torre indica che qualcosa che stava rinchiuso, esce all'esterno. Ma è anche la carta della separazione brutale (Solas abbandona i suoi compagni).
Leggete l'interpretazione dell'arcano (Jodorowsky) alla luce di un Dio ribelle, frainteso dal suo popolo e considerato un traditore (che è poi la teoria che sto cercando di dimostrare):
"Un tappo di parole antiche mi ostruiva la mente e nuvole di sentimenti cristallizzati, mummificati, pietrificati, impedivano alla luce di sorgere dalle mie pulsazioni. Un denso manto di desideri che trasformavano la mia formidabile voglia di vivere in un carceriere. Il mio IO era divenuto prigione. Disprezzandomi, isolandomi, credendo di difendere un territorio interiore che apparteneva solamente a me, che cosa ero io nell'oscurità di questa torre? Padrone di che cosa? di quale parere, di quale falsa identità? Ero soltanto l'aria rarefatta di un'oscurità egoista. Tutto ad un tratto, dall'interno e dall'esterno, è scaturita la forza innominabile, l'amore che sostiene la materia. La mia cima si è aperta e così pure le mie fondamenta. Ho smesso di essere Torre e sono diventato Canale. L'energia dell'unione."
Solas perde la sfera, abbandona l'Inquisizione e soprattutto l'Inquisitore. Lascia dietro di sè Skyhold... Si riunisce a Mythal/Flemeth ma... la uccide veramente? E addesso dove andrà? (in un pessimo DLC, lo so
)
E' fatto così un Dio Traditore? E' questo il Maestro degli Inganni, colui che ha condannato il suo popolo alla distruzione?
Lo scopriremo nella prossima mandata di soldoni che regaleremo alla BioWare.