Abbastanza. La cultura significa essersi fatti il culo sui libri, avere tanti argomenti di cui parlare e probabilmente aver sviluppato una certa personalità non scontata. Ho provato a stare con una ragazza che nella vita coltiva campi e alleva tacchini, scuola superiore di periferia che le ha lasciato meno del niente. Non era una cattiva ragazza, non era una cafona ma non c'eravamo, proprio non concepiva l'apprezzare cose come l'arte, i libri, il telegiornale. Dovevo fare i salti mortali per tirare fuori argomenti. Naaaaa, un minimo di cultura, o perlomeno di interesse è fondamentale
Ok, adesso ci spieghi come fa una persona veramente acculturata ad apprezzare il telegiornale
La cultura, cioè la conoscenza in generale è comunque una conseguenza. Una mente aperta, vivace e curiosa è per sua natura predisposta ad apprendere più nozioni rispetto ad una mente pigra e chiusa. Per questo è un buon indicatore. Bisogna anche però dire che la conoscenza non è intelligenza. Quindi capita anche di trovare persone con un buon background culturale che hanno una mentalità da minatore analfabeta. Sono rare, ma ci sono.
Dipende, a volte è meglio stare con le persone ignoranti o poco sveglie perché riesci facilmente a girare le situazioni a tuo favore (anche solo, banalmente, nelle conoscenze linguistiche e nelle strutture sintattiche da utilizzare). E anche vero che però stare con una persona palesemente capra e/o frivola a livello disgustoso rischia di deprimere la propria mente. Se io sto con una persona e voglio condividere qualcosa ma questa persona non è in grado di sostenere, ma neppure iniziare, la discussione alla lunga non può che diventare snervante (per te) e svilente (per lei)
Ultima modifica di cima99; 25-01-2015 alle 01:18:18
Se, riferendoti al partner nella fine della frase, intendi condividere la mia vita con una persona con cultura quasi pari a zero, non saprei, dipende molto dal suo carattere.
Conosco persone profondamente ignoranti, ma desiderose di imparare e capaci di riconoscere questo loro limite (che magari spesso non è direttamente colpa loro), così come conosco persone che non solo non lo riconoscono, ma pretendono pure di emanare sentenze come fossero esperti di qualunque cosa e se gli si chiede gentilmente da dove deriva la loro sicurezza su un certo argomento ti attaccano con risposte del tipo "Non è che se non ho studiato non so...".
In sostanza dipende, come per tutte le cose, da persona a persona, ma diciamo che in genere mi piace stare con una persona che abbia un livello di cultura simile o superiore al mio, è più forte di me, ma la gente che (per esempio limite) non sa distinguere il Presidente della Repubblica da quello del Consiglio mi infastidisce molto. :sisi
Forse fino al XX secolo si poteva dire che sì, si può essere intelligenti & ignoranti come le capre. Allo stesso tempo.
Oggi che ciascuno di noi ha in tasca l'accesso a più cultura che quella contenuta in 100 biblioteche cartacee, questo discorso viene meno. Completamente.
Oggi, a meno io non sia davvero indigente (ma chi è davvero indigente, oggi?), se io sono ignorante ho anche l'intelligenza di una gallina.
In generale hai ragione, ma esistono moltissimi casi di ragazzi che per motivi economici o familiari iniziano a lavorare a 16 anni. La cosa era molto più diffusa una trentina di anni fa (la generazione dei nostri genitori, per intenderci), ma succede anche adesso in contesti un po' difficili.
Non so se ti è mai capitato di frequentare "l'ambiente degli operai", ma spesso esistono differenze abissali tra persone che hanno la stessa mansione. Io in particolare sto pensando al mondo che conosco (perché ogni tanto ci lavoro), ovvero muratori, elettricisti e gente di cantiere varia