Gli sceneggiatori di Law & Order hanno pensato di prendere le polemiche degli ultimi mesi, portarle agli estremi e costruirci un episodio.
Nell'episodio la sviluppatrice di Amazonian Warriors, viene minacciata dai videogiocatori misogini in quanto donna e viene rapita da alcuni di essi che sembrano uno spin off dell'ISIS, probabilmente a causa dello pseudo cod/gta che giocano.
Un'episodio che non fa che rilanciare lo stereotipo dei giocatori: razzisti, misogini e sfigati, stereotipo sul quale in molti stanno costruendo le proprie carriere.
Uno stereotipo pericoloso perché fa rima con videogiochi violenti e di conseguenza con censura, uno stereotipo che dovrebbe essere combattuto dalla stampa di settore invece di essere promosso.
Polygon non perde occasione per portare avanti la propria agenda arrivando a dire che gli sceneggiatori hanno fatto un buon lavoro nel rappresentare i principali punti di "GamerGate", mentre questo non ha niente a che vedere con GamerGate, si tratta della solita diffamazione usata per difendersi dalle accuse di giornalismo eticamente scorretto.
Lo stesso Polygon che pochi giorni fa sosteneva un pezzo secondo il quale i videogiochi hanno grandi problemi di accessibilità, perchè richiedono hardware "costosi" e sono difficili.
Qui potete leggervi il pezzo e farvi due risate.
Ormai si sono andati così a fondo nella loro battaglia da non poter più tornare indietro, tacitamente sopportando o promuovendo censura, eredi di Jack Thompson e episodi come quello di Law & Order.
Perfino Kotaku, che con le controversie ed i clickbait ci porta avanti il sito, ha pubblicato un articolo critico dell'episodio.
Per vedere l'episodio completo: http://www.nbc.com/law-and-order-special-victims-unit
Intanto i generalisti: