Voci contrarie nella maggioranza alle linee guida della Finanziaria
Pecoraro: "Inizino a pagare gli speculatori, non chi è in difficoltà"
Giordano sulla Finanziaria
"No a tagli, siamo con i sindacati"
Fiom sul piede di guerra: "Senza novità inevitabile conflitto con i lavoratori"
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Il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa
ROMA - "No ai tagli su sanità e pensioni". Le linee della Finanziaria illustrate ieri dal governo, stanno provocando più di un mal di pancia nell'Unione: la sinistra radicale scalpita e anche dal centro si alza qualche voce contro. Rifondazione, Pdci, Verdi e sinistra Ds, in vista del vertice di lunedì a Palazzo Chigi, si schierano con la linea dura dei sindacati: "Se le posizioni restano queste non vedo margini di intesa" ha fatto sapere senza mezzi termini stamane dalle pagine di Repubblica il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. "Parlare di pensioni sui giornali è un modo per farsi del male", gli fa eco il collega della Uil, Luigi Angeletti. In una nota la segreteria nazionale della Fiom-Cgil parla di "punti di fondo inaccettabili che, se confermati, porteranno ad un inevitabile conflitto con il mondo del lavoro".
"Penso che abbiano ragione - dice il segretario del Prc Franco Giordano - noi non possiamo in alcun modo rischiare di produrre una politica di tagli, tanto meno su capitoli decisivi come quelli della sanità e delle pensioni".
"Ciediamo il rispetto rigorosissimo del programma sottoscritto da tutte le forze politiche, programma che prevedeva solo ed esclusivamente l'abolizione del cosiddetto scalone. Non certo l'innalzamento dell'età pensionabile, che il nostro popolo non capirebbe e sicuramente non approverebbe", afferma Marco Rizzo, del Pdci.
E il senatore Cesare Salvi torna ad auspicare "un confronto con la Commissione europea sul piano di rientro dal deficit". Il coordinatore della Sinistra dei Ds sottolinea di non comprendere "quali siano le obiezioni a seguire questa strada, che già è stata praticata con successo da Francia e Germania".
Ma anche nel governo affiora il dissenso: il sottosegretario allo Sviluppo economico, Alfonso Gianni, di Rifondazione attacca il ministro Padoa Schioppa "quando dice che ci sono solo margini per una rimodulazione tecnica". "C'è invece bisogno della riapertura urgentissima di un tavolo politico della maggioranza che regge questo governo per discutere la congruità di questa finanziaria con il programma dell'Unione". Chiusura anche da parte del ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio: "Non è accettabile una Finanziaria di sacrifici, lacrime e sangue, non lo tollereremo. Inizino a pagare gli speculatori, non chi è in difficoltà".
"Ho detto a più riprese in passato e lo ribadisco oggi che nel 2006 l'idea che le donne vadano in pensione prima non ha più molto senso. Nessuna di noi esce più dagli alti forni e quasi nessuna di noi a 60 anni ha figli piccoli", afferma il ministro per le politiche europee, Emma Bonino.
Critiche anche dall'Udeur: "Altri tagli alla sanità, alla giustizia e soprattutto agli enti locali non sono possibili, mentre non ci convincono alcuni intendimenti miranti a toccare le pensioni", annuncia il capogruppo alla Camera, Mauro Fabris. "E il recupero dell'elusione e dell'evasione fiscale deve partire dai grandi capitali, dalle grandi rendite e dalle grandi imprese".
http://www.repubblica.it/2006/08/sez...-no-tagli.html
Secondo voi come andrà a finire?![]()