"Una manovra da macelleria sociale"
La scuola verso lo sciopero generale
ROMA- I sindacati Cigl, Cisl e Uil annunciano uno sciopero generale della scuola ed una manifestazione nazionale. Al termine dell'incontro con il premier Romano Prodi a palazzo Chigi e con il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, il segretario della Cgil scuole, Enrico Panini, ha infatti annunciato: "Si va allo sciopero, decideremo quando nelle sedi opportune".
Il vertice era stato convocato per ricevere risposte dall'esecutivo sulla Finanziaria, sul contratto, scaduto nel dicembre 2005, e sul precariato. Risposte che, per i sindacati, si sono rivelate insoddisfacenti, che "sono
contenute- continua Panini- nel documento del ministero dell'Economia, che rappresenta un esempio di macelleria sociale".
'Nel testo della Finanziaria - ha spiegato il segretario generale della Cgil- e' previsto l'innalzamento del numero di alunni per classe, un rapporto insegnanti di sostegno-allievi disabili che passa da 1-138 a 1-168, interventi per bloccare gli scatti di anzianità e la non immissione in ruolo di neanche un precario". E ha concluso: "Chiediamo a Prodi di fermare la Finanziaria e se non lo farà sarà sciopero generale".
Inoltre, ha aggiunto Francesco Scrima della Cisl il governo ha dimostrato "una insensibilità politica degna del peggior governo di destra" riguardo alla riduzione degli insegnanti di sostegno e ai tagli che cambieranno il "rapporto insegnanti-alunni, con la conseguente chiusura di almeno 7.000-8.000 Istituti".
Il presidente della commissione Cultura della Camera Pietro Folena del Prc aveva già precedentemente dichiarato che sulla scuola "eventuali tagli sarebbero inaccettabili". L'esponente Prc ha fatto questa precisazione perchè "in vista della Finanziaria, il mondo della scuola è in ansia per il continuo diffondersi di voci sulle riduzioni degli investimenti nella scuola pubblica".
Secondo Folena, "la scuola pubblica ha bisogno di risorse per affrontare le sue emergenze, in primo luogo il precariato e l'edilizia scolastica. Non si può pensare- aggiunge- di continuare ad avere una scuola basata su insegnanti ad intermittenza, nè è accettabile che le strutture esistenti rimangano in una situazione di precarietà. E inoltre servono nuove scuole per accogliere gli studenti che in questi anni sono aumentati
http://www.repubblica.it/2006/06/sez...sindacati.html
Beh qualche studente a cui non piace la scuola sarà contento![]()