A volte ritornano: il libero arbitrio
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Discussione: A volte ritornano: il libero arbitrio

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  1. #1
    DMV L'avatar di Yoda1988
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    A volte ritornano: il libero arbitrio

    Come ogni volta che tratterò temi probabilmente fuori della mia portata, chiederò preventivamente scusa all’utenza tutta, soprattutto quelli che ne capiscono più di me.
    Nel secondo caso, infatti, avranno perso completamente il loro tempo, essendo l’idea che riporto per nulla originale. Tra l’altro, in un’epoca passata che molti di voi non ricorderanno perché forumisticamente non ancora nati, si parlava di libero arbitrio una settimana sì e l’altra pure.
    Forte che nessuna idea è davvero originale (come dice Mvesim, prendetevela con lui) comincerò il mio ragionamento.

    Poiché voglio fare le cose per bene, partirò ab urbe condita, proprio da capo, quindi. Questo per non prestare il fianco a pretestuose e sterili critiche da un utente che, dopo avergli fatto conoscere una ragazza che è scappata col suo migliore amico, si è imposto l’obiettivo di convertirmi al solipsismo. A tali attacchi ridiamo in faccia al nemico: AH AH AH!!!




    Scusate…


    Dicevamo: per fare proprio i precisini assumeremo come metodo di lettura della “realtà” (anche le virgolette sono utilizzate per mettere le mani avanti”) il metodo logico-scientifico. Utilizzerò quindi nozioni scientifiche su cui basare il mio ragionamento, e il ragionamento stesso saprà di dimostrazione scientifica.

    La prima ipotesi, assolutamente arbitraria, è che nel nostro universo non ci siano dei, anime e fantasmini vari. Tutti le presenze metafisiche verranno rasoiate senza pietà. Allo stesso tempo, rimanendo in ambito empirico, non dovremmo far torto nemmeno a wittgenstein e bill ockham, poichè l’analisi verrà dedotta solamente da fattori di cui possiamo parlare.


    Nel nostro mondo tutto pare esser dovuto a leggi fisse. Tutto questo potrà sembrare freddo e riduttivo, ma nulla ci fa pensare che altre forze siano presenti all’interno dell’universo.
    Tutti i nostri pensieri o azioni sono provocati o da pensieri precedenti, o da riflessi incondizionati. Dei secondi poco ci importa: è ovvio ritenere che non ci sia libertà di un riflesso pavloviano o di quello che ci permette di evitare una pallonata in faccia.
    Riguardo i primi, è ormai risaputo che il pensiero è il prodotto dei processi chimico-fisici della nostro encefalo. Se i processi funzionano male, vediamo che il pensiero muta qualità, di solito in peggio. Per verificare questa cosa basta bere una bottiglia di vino.
    Se i nostri pensieri sono il risultato dell’incredibile numero di possibilità di combinazione tra percorsi neuronali, sono quindi il risultante preciso di un sistema regolato da leggi di causa ed effetto. Questo lascia poco spazio alla libertà.
    Qualcuno potrà osservare che l’inderminabilità quantistica che avviene in questi processi poco ha da spartire con il meccanicismo soprascritto. Personalmente ritengo che queste inderminazioni siano per prima cosa poco influenti nel rapporto tra due neuroni, poiché per esserci una interazione c’è bisogno del raggiungimento di un precisa differenza di potenziale che attivi la stimolazione della cellula; ciò non toglie che possano essere presenti. Questo non cambia assolutamente il discorso perché una possibile casualità non significherebbe certo la libertà dell’individuo, ma semplicemente l’impossibilità di prevedere i futuri pensieri del soggetto in questione. Egli non sarebbe libero, semplicemente i suoi pensieri potrebbero avere una origine completamente casuale.
    Una libertà presupporrebbe infatti che il pensiero non fosse originato dai neuroni, cosa falsa, o che un gruppo di neuroni agisse in modo contingente agli altri. Cosa potrebbe far disubbidire queste cellule alle leggi che regolano il nostro mondo? Non l’anima, per ipotesi, ma nemmeno la volontà dell’individuo. Dovremmo supporre che anche la volontà sia slegata dal pensiero (cosa non vera) e che sia un ente a sé: post hoc ergo ante hoc, la volontà precedente al pensiero che, modificando il mondo fisico (attraverso cosa, poi?) genera pensieri di volontà! Altrimenti, non diremmo altro che un gruppo di neuroni modifica lo stato di altri neuroni, cosa verissima ma che non presenta nessun aspetto di libertà.
    Se pure volessimo ipotizzare una volontà cieca e libera, non sarebbe una nostra libertà, ma saremmo marionette di questo ente.


    Ergo, non c’è bisogno di preoccuparsi delle nostre colpe né gioire dei nostri meriti. L’assassino è colpevole quanto la pistola che ha impugnato e il benefattore è magnanimo quanto il pozzo che ha fatto costruire.

    E tutto ciò mi fa profondamente incazzare.
    Io stimo più il trovar un vero, benché di cosa leggiera, che 'l disputar lungamente delle massime questioni senza conseguir verità nissuna. (G.G)

  2. #2
    AttrattoreStrano
    Ospite
    Sai che non credo nel libero arbitrio.
    Tuttavia andrei cauto sull'oggettività del reale. Non certo per solipsismo. Fossero vere le tante speculazioni della quantistica, la realtà oggettiva semplicemente non esisterebbe pur non risultando vera l'ipotesi solipsista....
    Pensa a quel famoso gatto....
    Quanto al principio di indeterminazione credo anch'io non rientri nel discorso. In fin dei conti, in media, organismi della stessa specie si comportano in maniera IDENTICA davanti a stimoli primitivi o istintivi. Si potrebbe obiettare che il cervello umano è particolarmente complesso: se siamo frutto dell'evoluzione tuttavia è vero l'assunto che ho fatto a prescindere dalla complessità. Quindi forse siamo tante marionette. Anzi forse ognuno di noi è più di una marionetta.
    E forse,avesse ragione quel famoso filosofo baffone, continueremo ad esserlo nello stesso modo per sempre.

  3. #3
    Un uomo senza qualità L'avatar di Dynamite
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    Libero arbitrio o meno, che cazzo cambia della nostra situazione.
    Può anche darsi che non ci vedremo mai più.


  4. #4
    um, maybe... staring? L'avatar di Squall ido
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    mmmh... allora...

    cominciamo col dire che la prevedibilità di un evento non implica una minor libertà di chi lo provoca... esempio... se so che ti piace la birra e andiamo in un pub, sono quasi certo che ne ordinerai una, ma questo non limita la tua libertà di ordinare un chinotto...

    per cui, se il funzionamento del cervello umano è regolato da leggi rigorose, per quanto enormemente complesse (io credo di si), ed un giorno l'uomo scoprisse queste leggi e fosse in grado di prevedere esattamente ogni azione futura, tralasciando le conseguenze ogni individuo non vedrebbe limitata la sua libertà.

    A meno che ovviamente non gli venisse reso noto ciò che sta per fare, e qui si cade in un paradosso: potrebbe non farlo. Questo paradosso significa che il mio ragionamento è errato o, come il gatto di schrodinger (si scrive così?), è necessaria implicazione della tesi?

    Ma lasciamo l'umanità tutta e torniamo al cervello del singolo... i casi sono due:

    1) le combinazioni neuronali originate da uno stimolo sono molteplici e tutte possibili, quindi regolate dalle leggi del caso. Ma ricordiamo che caso non è caos, e che il lancio di un dado è comunque regolato da alcune leggi, quelle probabilistiche.

    Ora, ipotizzando ciò, l'unica possibilità di libero arbitrio è che i percorsi originati precedentemente (e perciò l'esperienza e il fattore genetico) abbiano una qualche influenza sulla possibilità di verificarsi di uno o più di questi percorsi neuronali (cioè aumentandone o diminuendone la probabilit&#224. Risalendo fino al periodo gestazionale, l'impronta di ogni singolo individuo è dunque lasciata a un caso regolato esclusivamente da fattori genetici, ma da lì l'articolazione del libero arbitrio aumenta esponenzialmente
    EDIT: questo ipotizzando di poter scegliere con quale faccia far cadere il dado. Quindi ipotizzando che le leggi della probabilità riducano la rosa di scelte, ma da lì sia libero arbitrio. La cosa è controversa: in base a cosa si privilegia una soluzione piuttosto che un'altra? A predisposizione e esperienze? Entrambe regolate dal caso, si, ma sono già accadute senza essere scelte. Quindi anche in questo caso il libero arbitrio non esiste...

    2) esiste, date tutte le variabili iniziali, uno e un solo percorso neuronale possibile. Risalendo al periodo gestazionale, le variabili iniziali sono solo quelle genetiche, e le altre sono deducibili. Quindi ogni individuo è soltanto l'unione casuale dei genitori. Poichè nessuno si sceglie i propri genitori, in questo caso il libero arbitrio non esiste.

    Che ne pensate? C'è qualche buco?
    Ultima modifica di Squall ido; 6-01-2007 alle 14:25:58

  5. #5
    Be mine L'avatar di Etra
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    Volevo rivolgere una domanda a chi sostiene che il libero arbitrio non esista: cosa regola l'agire l'umano, allora? La predeterminazione? Il caso?

  6. #6
    um, maybe... staring? L'avatar di Squall ido
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    Citazione elisabetta.lelli
    Volevo rivolgere una domanda a chi sostiene che il libero arbitrio non esista: cosa regola l'agire l'umano, allora? La predeterminazione? Il caso?
    mi sono sbattuto per scrivere quel mattone sopra di te, almeno leggilo

  7. #7
    Be mine L'avatar di Etra
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    Citazione Squall ido
    mi sono sbattuto per scrivere quel mattone sopra di te, almeno leggilo
    L'ho letto, l'ho letto, tranquillo. Ma non posti solo tu qui.

  8. #8
    um, maybe... staring? L'avatar di Squall ido
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    Citazione elisabetta.lelli
    L'ho letto, l'ho letto, tranquillo. Ma non posti solo tu qui.
    scusa, ma essendoci 3 post in tutto

  9. #9
    Utente L'avatar di Guo Jia
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    Questione difficile da dipanare. Ovviamente non si può più ricorrere alle ghiandole pineali ed agli spiriti animali, in quanto è assodato che il cervello non è una scatola magica, un ponte tra la materia e lo spirito.
    Tralasciando discorsi metafisici e simili, è il caso di fare qualche osservazione sul problema.

    Il libero arbitrio assoluto, ovvero la possibilità umana di ragionare e scegliere in modo del tutto slegato dal contesto e dai fattori fisici, è evidentemente impossibile: abbiamo un corpo, e questo ha dei vincoli da cui non possiamo prescindere. Limiti fisici e mentali. Altri limiti cui dobbiamo sottostare sono di matrice culturale: i nostri gusti, la nostra idea di bellezza, la nostra scelta del partner sono profondamente influenzati dall'ambiente nel quale siamo stati cresciuti. Allo stesso modo le nostre opinioni sul mondo sono imprescindibili dalla dimensione storica: il primo re di Uruk non poteva, semplicemente, porsi dei problemi circa la filosofia del linguaggio. Per non parlare degli istinti, nonostante questi siano spesso troppo blandi per controllare il nostro agire.

    Che dire invece di un libero arbitrio più limitato, contestuale? A rigor di logica, volendo attenerci ai processi fisici (per quanto non del tutto conosciuti) che hanno luogo nel cervello, dovremmo concludere che le nostre azioni ed i nostri pensieri hanno origine all'interno di una rigida catena di causa ed effetto, magari particolarmente complicata in un sistema di concause e di effetti "a bivio". Probabilmente l'indeterminazione è un fenomeno poco rilevante in questo senso, e comunque rientrerebbe nel dominio della casualità e non in quello del libero arbitrio.
    Tuttavia, non credo che ci si possa permettere di giungere a conclusioni estreme, in questo campo. Innanzitutto perché non siamo in grado di capire come il cervello realmente funziona, e come avviene la scelta di un pensiero piuttosto che di un altro equivalente. Sapiamo che certe aree del cervello entrano in attività piuttosto che altre, mentre pensiamo, ma del rapporto tra l'interazione dei neuroni e la nostra coscienza cosa possiamo dire? Di fatto, della nostra coscienza sappiamo zero.
    Forse, prendendo a prestito Wittgenstein, dovremmo prendere in considerazione l'ipotesi che possa essere il linguaggio a creare, od a ingigantire, dei problemi in realtà poco consistenti. Ricordo di un particolare che mi fece notare Aurigon qualche annetto fa: proviamo a sollevare la punta del piede. Quale meccanismo ci costringe a riabbassarla in un determinato momento piuttosto che in un altro? Dopo due secondi o dopo due ore: siamo noi a sceglierlo, ad un livello di elaborazione che è difficile imputare alla natura o alla cultura. Una macchina, per quanto dotata di intelligenza artificiale e modellata in base alle più moderne applicazioni della teoria della mente, non sarebbe in grado di concepire un'azione del genere, se non con un banale random. Di fatto, dove sta l'algoritmo che risolve la situazione?
    Nonostante tutto, tra la coscienza del senso comune e la convinzione teorica che gli uomini siano al 100% marionette nelle mani della causalità, esiste un gap difficile da colmare.
    Ultima modifica di Guo Jia; 6-01-2007 alle 15:28:25
    "Quanti gioielli dormono sepolti nell'oblio e nelle tenebre, lontano dalle zappe e dalle sonde; quanti fiori effondono il profumo, dolce come un segreto, con rimpianto, nelle solitudini profonde." - Charles Baudelaire

    "Bonaire preferisce concentrarsi sull'ondeggiare delle onde piuttosto che su quello delle mie tette." - The legend of Alundra

    http://www.youtube.com/user/heita3 - ecco un genio.

  10. #10
    cc84ars
    Ospite
    La mia idea l'ho già espressa ieri al piccolo Yoda, dunque aspetto che posti il log della interessante conversazione msn che abbiamo avuto. Temo però che non potrà farlo oggi, causa impegno trombata. Quel maniaco di Yoda...

  11. #11
    cc84ars
    Ospite
    Citazione elisabetta.lelli
    Volevo rivolgere una domanda a chi sostiene che il libero arbitrio non esista: cosa regola l'agire l'umano, allora? La predeterminazione? Il caso?
    La coazione bio-fisiologica, a quanto pare.

  12. #12
    Muntaner
    Ospite
    Rimango dell'idea che il futuro si forgi in ogni istante, in base a ciò che succede nella realtà. Non c'è un qualcosa che predetermina l'accadere, ma tutto si crea istante per istante.

  13. #13
    Be mine L'avatar di Etra
    Registrato il
    10-06
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    Credo profondamente nel libero arbitrio, nel fatto che sia l'uomo a costruirsi il suo futuro, tassello dopo tassello. [Devo dimostrarlo?]

  14. #14
    AttrattoreStrano
    Ospite
    Citazione elisabetta.lelli
    Credo profondamente nel libero arbitrio, nel fatto che sia l'uomo a costruirsi il suo futuro, tassello dopo tassello. [Devo dimostrarlo?]
    Non puoi.
    Semplicemente perché nessuno può dimostrare il contrario.

  15. #15
    cc84ars
    Ospite
    Citazione elisabetta.lelli
    Credo profondamente nel libero arbitrio, nel fatto che sia l'uomo a costruirsi il suo futuro, tassello dopo tassello. [Devo dimostrarlo?]
    E perchè? Tira fuori una bottiglia di Brunello che si beve tutti allegramente, invece di stare a discutere...

    ma, dico...

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