Possiamo sapere davvero "chi siamo"?
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Discussione: Possiamo sapere davvero "chi siamo"?

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  1. #1
       L'avatar di Ghost85
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    Possiamo sapere davvero "chi siamo"?

    Una riflessione che mi è venuta in mente qualche giorno fa, che alla fine implica una sottoriflessione. Nella nostra vita passiamo parte del tempo a cercare di capire chi siamo, e come siamo fatti. Questo implica un cercare di comprendere noi e le nostre azioni. Ma tutto questo non è possibile farlo da soli. Le nostre azioni, i nostri gesti, il nostro "IO" non sarebbero altro che niente se non avessimo un metro di paragone. Paragone che deriva da altre persone. Se ipoteticamente un bambino nasce in un luogo sperduto senza umani, come puoi sapere se lui è alto, è basso, è intelligente o stupido, se si comporta bene o male? Per questo ha bisogno di metri di paragone, se altri cento umani sono alti meno di lui, lui allora sarà alto. Ma il problema allora sorge nel momento in cui ci dobbiamo rapportare a un'altra persona per scoprire noi stessi. Infatti il problema è che le altre persone a loro volta variano di persona in persona ai nostri occhi, così come essere possono risultare differenti agli occhi di altre persone ancora. Ecco quindi che il nostro IO diventa un insieme di opinioni e pensieri da parte di "altre persone", che a loro volta però sono solo una parte di ciò che in realtà sono in quanto noi le vediamo in un modo, ma gli altri le vedranno in un altro modo. Quindi ecco che il problema è che noi stessi non siamo altro che dei puzzle formati da dei pezzi che a loro volta sono altri puzzle, in un loop senza fine. Quindi l'uomo per scoprire lui stesso non può far altro che affidarsi a pezzi di puzzle, pezzi che sono composti da altre persone.

    Ora, se questo che ho scritto è vero, è d'obbliga una seconda riflessione. Infatti nella vita ci viene sempre insegnato che è sbagliato piacere agli altri, che dobbiamo pensare solo per noi stessi. Ma se è vero che noi stessi siamo ciò che siamo in base agli altri, perché è sbagliato voler piacere a quest'ultimi? Ovvero, se il nostro IO dipende da altre persone, dov'è il problema se vogliamo piacere ad altre persone e quindi far piacere il nostro IO? Perché ci viene insegnato a ignorare ciò che pensa la gente, quando è proprio il loro pensiero a formare noi stessi?

    A voi la palla, rispondete per me


    fumoffu

  2. #2
    Rika78
    Ospite
    Penso soprattutto a come piacere a me stessa.Il fatto che poi possa piacere agli altri resta puramente incidentale e non voluto.Anzi, solitamente faccio di tutto per provocare l'effetto contrario.

  3. #3
    不动如山 L'avatar di Yanagi tfoa
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    non mi interessa piacere agli altri non faccio cose che non mi vanno solo per fare il figo per farmi notare ma sto vicino alle persone che mi capiscono per come sono

  4. #4
    Utente
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    il modo in cui decidiamo d'apparire è una parte del nostro IO:
    l'abito fà il monaco, che lo vogliamo o meno

    detto questo non significa vler essere superficiali, ma semplicemente rendersi conto che il non interessarsi del parere altrui, tanto per fare l'esempio più antitetico, rimane comunque un modo di presentarsi, di rapportarsi agli altri: è una forma d'apparenza

    non è che con queto giustifichei che rimane nella propria superficialità, però capisco che tale modo di vivere che per me è inadatto, può essere comunque una valida alternativa, nel momento in cui cerco di distaccarmi dai miei penieri personali

    quanto al conocere se stessi, nonostante sia un maniaco dell'autoanalisi, penso che l'uomo sia un divenire, che ognuno di noi sia legione e conoscersi veramente in toto sia impossibile, ma che proprio pe questo i nostri sforzi debbano tendere in tale direzione

    que sais-je ?

  5. #5
    Utente L'avatar di Mr.Peemp
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    dal mio punto di vista è vero,gli "altri" sono parecchio incidenti sulla nostra personalità,poi in questa società più che mai
    Sei pregato di non utilizzare avatar appartenenti allo staff di moderazione, in particolar modo quelli degli amministratori
    io ci ho provato

  6. #6
    wonderboy
    Ospite
    mio padre ha una mia visione di me, mia madre un'altra, mio fratello, la mia ragazza etc...Sono tutti "io" differenti, eppure è l'unione di questi "io" che permette di avere un'idea nella sua completezza del mio "io".

  7. #7
       L'avatar di Ghost85
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    Citazione wonderboy
    mio padre ha una mia visione di me, mia madre un'altra, mio fratello, la mia ragazza etc...Sono tutti "io" differenti, eppure è l'unione di questi "io" che permette di avere un'idea nella sua completezza del mio "io".
    Proprio per questo (e con questo post rispondo agli altri ^_^) non ti piace sapere che tuo padre, tua madre, la tua ragazza e così via ti stimano? Io direi che è naturale cercare di apparire bello agli occhi di chi più ci è vicino ^_^


    fumoffu

  8. #8
    wonderboy
    Ospite
    Citazione Ghost85
    Proprio per questo (e con questo post rispondo agli altri ^_^) non ti piace sapere che tuo padre, tua madre, la tua ragazza e così via ti stimano? Io direi che è naturale cercare di apparire bello agli occhi di chi più ci è vicino ^_^


    fumoffu
    claro.
    Una cosa è non farsi influenzare/condizionare da pensieri altrui, un'altra è decidere di ignorare quello che gli altri pensano di noi, non penso siano in contraddizione queste due cose.

  9. #9
    lulubibi
    Ospite
    la solitudine è piacevole solo quando si sceglie, il piacere agli altri è gratificante e utile, è anche vero che certe volte non ci riconosciamo nello sguardo di chi ci guarda, pur rimanendo immutata, sono amica, collega, rivale...........c'è da perdersi!

  10. #10
    Rika78
    Ospite
    Citazione Ghost85
    Proprio per questo (e con questo post rispondo agli altri ^_^) non ti piace sapere che tuo padre, tua madre, la tua ragazza e così via ti stimano? Io direi che è naturale cercare di apparire bello agli occhi di chi più ci è vicino ^_^


    fumoffu
    Sapere che mi stimano le persone che amo mi fa indubbiamente piacere.
    Sapere che mi stimano persone al di fuori di queste mi lascia completamente indifferente.

  11. #11
    -_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_- L'avatar di Vash the stampede
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    Citazione Ghost85
    Una riflessione che mi è venuta in mente qualche giorno fa, che alla fine implica una sottoriflessione. Nella nostra vita passiamo parte del tempo a cercare di capire chi siamo, e come siamo fatti. Questo implica un cercare di comprendere noi e le nostre azioni. Ma tutto questo non è possibile farlo da soli. Le nostre azioni, i nostri gesti, il nostro "IO" non sarebbero altro che niente se non avessimo un metro di paragone. Paragone che deriva da altre persone. Se ipoteticamente un bambino nasce in un luogo sperduto senza umani, come puoi sapere se lui è alto, è basso, è intelligente o stupido, se si comporta bene o male? Per questo ha bisogno di metri di paragone, se altri cento umani sono alti meno di lui, lui allora sarà alto. Ma il problema allora sorge nel momento in cui ci dobbiamo rapportare a un'altra persona per scoprire noi stessi. Infatti il problema è che le altre persone a loro volta variano di persona in persona ai nostri occhi, così come essere possono risultare differenti agli occhi di altre persone ancora. Ecco quindi che il nostro IO diventa un insieme di opinioni e pensieri da parte di "altre persone", che a loro volta però sono solo una parte di ciò che in realtà sono in quanto noi le vediamo in un modo, ma gli altri le vedranno in un altro modo. Quindi ecco che il problema è che noi stessi non siamo altro che dei puzzle formati da dei pezzi che a loro volta sono altri puzzle, in un loop senza fine. Quindi l'uomo per scoprire lui stesso non può far altro che affidarsi a pezzi di puzzle, pezzi che sono composti da altre persone.

    Ora, se questo che ho scritto è vero, è d'obbliga una seconda riflessione. Infatti nella vita ci viene sempre insegnato che è sbagliato piacere agli altri, che dobbiamo pensare solo per noi stessi. Ma se è vero che noi stessi siamo ciò che siamo in base agli altri, perché è sbagliato voler piacere a quest'ultimi? Ovvero, se il nostro IO dipende da altre persone, dov'è il problema se vogliamo piacere ad altre persone e quindi far piacere il nostro IO? Perché ci viene insegnato a ignorare ciò che pensa la gente, quando è proprio il loro pensiero a formare noi stessi?

    A voi la palla, rispondete per me


    fumoffu

    Dunque, a prescindere dai metri di paragone e da cosa pensano la altre persone qualcosa si "è". È vero che il prossimo coglie solo un aspetto del nostro IO, magari pure in maniera distorta, o coglie solo quello che noi scegliamo di mostrare, ma questo non significa che la sua percezione sia per forza giusta, è, come hai detto tu, solo un punto di vista che può essere più o meno veritiero. Quindi io penso che il nostro essere interiore non sia influenzato dall'opinione altrui.
    Detto ciò non reputo sbagliato di per sè il voler piacere agli altri, trovo si cada nell'errore quando si cerca di piacere a tutti i costi assumendo un comportamento contrario all'essere interiore di cui ho parlato prima. Ciò porta ad una forzatura, ad una stonatura e a mio modo di vedere non potrà mai dare soddisfazioni in quanto ella fine il nostro costante interlocutore siamo noi stessi, e, in quel caso, sapremmo di non essere veramente come ci stiamo mostrando.
    In conclusione W l'individualità

  12. #12
    dormiente L'avatar di bertuccia2004
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    Citazione Rika78
    Sapere che mi stimano le persone che amo mi fa indubbiamente piacere.
    Sapere che mi stimano persone al di fuori di queste mi lascia completamente indifferente.

    come si fa a raggiungere questo stato di benessere assoluto?

  13. #13
    di parte L'avatar di Ranx
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    tutto questo discorso si ritrova benissimo in "uno nessuno e centomila" di Luigi Pirandello ^^
    Comunque io mi trovo d'accordo sul fatto che ognuno vede in noi vari aspetti diversi, e anche discordi....Ogni tanto rifletto sul fatto che la gente che incontriamo in giro, e per noi agisce solo da "controfigura" alla nostra vita, alla nostra giornata, in realtà sta vivendo una propria esistenza, mi fermo a riflettere su cosa stanno facendo le persone che incontro, a cosa pensano, dove vanno, che vita conducono; e rifletto anche sul fatto che se per me IO conto più di tutti gli altri, per loro non sono altro che un insignificante "ostacolo" che hanno incontrato nel corso della loro giornata, o della loro vita...

  14. #14
    Rika78
    Ospite
    Citazione bertuccia2004
    come si fa a raggiungere questo stato di benessere assoluto?
    Anni di meditazione e una dieta a base di pringles.

  15. #15
    dormiente L'avatar di bertuccia2004
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    Citazione Rika78
    Anni di meditazione e una dieta a base di pringles.
    ah per i pringles posso farcela, sulla meditazione ho delle difficoltà

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