Ecco una pietra miliare di tutta la storia dei videogames, nonchè uno dei titoli più importanti e significativi di sempre. Si tratta, infatti, del debutto di Shigeru Miyamoto (e di Nintendo stessa) nel mondo dei videogiochi, che dimostrò fin da ora la sua abilità di Game Designer.
Dopo il fallimento di Radar Scope (Shooter sulla falsariga di Space Invaders e Galaxian), si presentò la necessità di sfruttare il materiale avanzato di tutti quei coin op invenduti. Per lavorare al progetto, fu chiamato un dipendente di Nintendo famoso per le sue idee brillanti: Miyamoto di cui sopra. Gli sviluppatori riuscirono soprendentemente a creare sullo schermo i personaggi in stile manga creati dalla matita di Miyamoto, ben caratterizzati nonostante i limiti tecnici dell'hardware, oltre che un titolo che forniva nuovi concetti di gameplay.
Donkey Kong, infatti, è il primo gioco di piattaforme della storia, poichè per la prima volta il protagonista è in grado di saltare. Si tratta, inoltre, della prima apparizione di Mario (qui chiamato "Jumpman" e che esercita la professione di carpentiere) e dello scimmione Donkey Kong.
Detto scimmione ha rapito la bella Pauline portandola sulla cima di un palazzo in costruzione: il nostro eroe dovrà infatti attraversare quattro livelli, correndo su travi, saltando da impalcatura a impalcatura ed evitando gli ostacoli.
Mario potrà difendersi dai nemici saltandoli ed evitandoli. Nel corso del suo cammino, però, potrà raccogliere un martello che, per un periodo limitato di tempo, gli consentirà di distruggere tutti gli avversari.
Eliminando (o saltando) i nemici e raccogliendo gli oggetti bonus sparsi qua e là per i livelli, si incrementa il proprio punteggio, che è soggetto al timer (si parte con un tot di punti, ogni secondo che passa ne toglie cento).
Ogni volta che si completano i quattro livelli, il gioco ricomincia a difficoltà maggiore.
Un titolo che va giocato anche solo per la sua importanza storica e che, malgrado i limiti tecnici dell'epoca, può offrire ancora molto divertimento. Non potete definirvi giocatori (ancor meno retro-giocatori) se non lo avete mai provato.
Note e curiosità:
-Come potete notare, il gioco è stato convertito per innuverevoli piattaforme, con risultati altalenanti in termini di fedeltà all'originale: se la versione per Colecovision emula con una certa precisione il coin op, quella per Atari 2600 è completamente differente (e peggiore). Come prevedibile, l'edizione più simile all'originale è quella per NES, che però conta un livello in meno. Discorso a parte per la versione Game & Watch, una divertente riduzione del classico per coin op, riproposta più volte nella serie "Game & Watch Gallery" per Game Boy. La versione di Donkey Kong per NES è presente in ben due versioni (una classica e l'altra che contiene anche Donkey Kong Junior) ed è stata riproposta nella collana "Classic NES" per Game Boy Advance ed anche come extra in Animal Crossing per Gamecube. Per Game Boy Advance esiste anche un'edizione e-Reader (semi sconosciuta periferica della console portatile Nintendo). Il gioco è inoltre disponibile oggi sulla Virtual Console del Wii. Il gioco originale (ossia intero) è presente anche come divertente cameo in Donkey Kong 64: si tratta dell'unico modo per potersi procurare l'originale Donkey Kong.
-Secondo la leggenda, i caratteri somatici di Mario derivano dalla scelta di far somigliare il personaggio al proprietario degli uffici di New York di Nintendo of America, tale Mario Segali. In realtà, l'affinità con l'uomo riguarda solo il nome (aggiunto in seguito a questa voce): l'aspetto di Mario deriva da esigenze precise, atte a creare un personaggio riconoscibile anche con i limiti tecnici dell'epoca. Infatti, Mario porta il cappello per evitare agli sviluppatori l'onere di dare l'effetto del movimento dei capelli e porta i baffi per staccare il naso dal mento, mentre indossa una salopette poichè essa si prestava a dare bene l'idea del movimento del dorso. E pur vero che v'era da parte di Nintendo l'intenzione di creare un protagonista che si presentasse come "uomo qualsiasi", che potesse adattarsi ad ogni situazione di gioco. Infatti, con l'uscita di
Super Mario Bros., l'ambientazione che fa da sfondo all'avventura cambierà assai radicalmente rispetto a quella originaria per poi assumere una forma definitiva e caratteristica dei giochi di Mario. Ad ogni modo, lo stile con cui sono caratterizzati i personaggi di Miyamoto si rifà a quello del manga classico del maestro Osamu Tezuka, nonostante egli stesso abbia affermato di essersi ispirato ad i personaggi di Popeye. Infatti, sebbene in parte pensato per essere fruibile anche per il pubblico statunitense, Donkey Kong è un grande rappresentante della cultura nipponica.
-Si vocifera che il nome "Donkey Kong" derivi da un'errore di comunicazione tra i dirigenti Nintendo, sostituendo la "M" di "Monkey Kong" con una "D". La verità è che Miyamoto, alla voce "donkey" del suo dizionario, trovò il significato di "testardo", "cocciuto" (oltre che il classico "asino").
-Oltre ad aver creato il Platform Game, Donkey Kong è famoso anche per essere il primo videogioco dotato di una storia: tenendo in mente le tradizionali strisce a fumetti nipponiche, Miyamoto creò dei personaggi che potessero dar vita ad una breve storia. La scena iniziale, che vede Donkey Kong arrampicarsi sul palazzo in costruzione con Pauline in braccio può esser considerata la primissima cut-scene della storia dei videogiochi.
-Il gorillone Donkey Kong sarà anche il protagonista dei seguiti Donkey Kong Jr. e Donkey Kong 3. Allontanandosi dalla serie principale di Mario, il personaggio attraversò un lungo letargo e sparì dalla circolazione per molti anni (salvo alcune apparizioni e remake del primo episodio, tralasciando i numerosi Game & Watch di cui lo scimmione fu protagonista). Sul finire degli anni '80 fu pianificato un ritorno del primate con i titoli per NES "Donkey Kong no Ongaku Asobi" (gioco musicale) e "Return of Donkey Kong" (di cui sappiamo solo che si sarebbe potuto giocare sia nei panni di Mario che in quelli di Donkey Kong), entrambi cancellati.
Donkey Kong trovò una nuova giovinezza nell'era 16 bit con la serie Donkey Kong Country di Rare, che rese il gorillone una delle star Nintendo più celebri ed importanti.
-Nel 1982 la Universal tentò una causa a Nintendo per aver plagiato il celebre film King Kong. Essa si concluse solo nel 1986 con la vittoria del colosso giapponese (con 1,8 milioni di dollari), in quanto il giudice riconobbe il pubblico dominio delle vicende di King Kong.
-Il tema di sottofondo del primo livello è la linea di basso della canzone dei Beatles "The Ballad of John and Yoko".