SAG Strike - News
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Discussione: SAG Strike - News

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  1. #1
    Opinion Leader L'avatar di Alienware
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    SAG Strike - News

    Apro questo Thread , per informare un pò sulla situazione del possibile sciopero della SAG , che metterebbe in pericolo praticamente il 90 % dei telefilm che attualmente vanno in onda.

    Prima una veloce Legenda:

    SAG (Screen Actors Guild) : Sindacato degli Attori di Hollywood. Il loro contratto con le Major è scaduto il 30 Giugno 2008.
    WGA (Writers Guild of America) : Sindacato degli Sceneggiatori di Hollywood. Il loro contratto scadeva il 31 Ottobre 2007. A causa del mancato rinnovamento di esso si produssero nel famoso WGA Strike dell'anno scorso che molti danni fece in termini economici e di immagini al mondo dei Telefilm.
    DGA (Directors Guild of America) : Sindacato dei Registi di Hollywood. Il loro contratto scadeva il 30 Giugno 2008 come quello SAG , ma hanno trovato un accordo con le Majors prima della sua scadenza.
    AMPTP (Alliance of Motion Pictures and Television Producers) : L'associazione che rappresenta tutti gli studios e le case di produzione statiunitensi. Sta a loro proporre i contratti di lavoro ai vari sindacati.
    AFTRA (American Federation of Television and Radio Artists) : Questo è un ulteriore sindacato degli Attori. In particolare comprende tutti quelli con lavori "secondari" come gli annunciatori pubblicitari , gli attori in radio. Molti affiliati AFTRA sono anche affiliati SAG. Anche l'AFTRA ha già rinnovato il contratto con l'AMPTP.


    Fulvia dal sito Televisionando.it sta seguendo quasi quotidinamente la vicenda , quindi userò i suoi articoli per illustrarvi man mano la situazione.

    Per iniziare le notizie più importanti delle ultime 2 settimane.

    Citazione Fulvia
    Nel loro primo incontro dopo 4 mesi, Sag e Amptp hanno solamente trovato l’accordo di rivedersi oggi per mettersi d’accordo sul quando e come cominciare le trattative per evitare lo sciopero degli attori.



    L’incontro di ieri, durato circa 12 ore e ‘orchestrato’ dal mediatore federale, Juan Carlos Gonzalez, potrebbe dunque essere solo il primo di molti incontri prima delle trattative vere e proprie, tanto che nonostante la durata del meeting di ieri, c’è chi pensa che l’impasse sul contratto non si scioglierà prima di qualche settimana.

    Nessuna delle due parti ha comunque commentato, anche perché il mediatore federale ha spiegato prima dell’incontro che il procedimento sarà alquanto “confidenziale”: secondo alcuni insider, però, a parte ribadire le rispettive posizioni (contratto migliore per la Sag, nessuna controfferta per i produttori), poco altro è successo nel corso delle 12 ore, e le aspettative sono alquanto basse.

    L’unico motivo di ottimismo per quanto riguarda l’evitare uno sciopero degli attori deriva dal fatto che né la Sag né l’AMPTP hanno alimentato lo scontro verbale dei giorni scorsi, soprattutto considerato che la Sag ha ‘minacciato’ di indire un voto per dichiarare lo sciopero: ma considerato che in 40 diversi incontri tra aprile e luglio le due parti non abbiano risolto niente, non induce certo all’ottimismo.

    Entrambe le parti sono comunque arrivate al colloquio di ieri con uno “stimolo”, l’AMPTP forte del contratto appena siglato con la Iatse (che deve però essere ratificato, cosa che se avvenisse significherebbe il sesto accordo dopo i due con l’Aftra, gli sceneggiatori, i registi, ed i direttori di casting), e la Sag con la convinzione che, viste anche le nuove ‘lamentele’ della WGA, c’è assolutamente bisogno di un ritocco ‘migliorativo’ all’offerta delle majors.

    Se la mediazione fallisse (cosa che, lo ricordiamo, è giù avvenuta con lo sciopero degli sceneggiatori, ed il mediatore federale era sempre Gonzalez), è molto probabile che la Sag chieda l’autorizzazione ai suoi 120.000 membri per uno sciopero, cosa che potrebbe rivelarsi imbarazzante se gli attori - vista anche la crisi finanziaria senza fine - dovessero far mancare il quorum del 75% di adesioni.

    Al momento, lo ricordiamo, l’unico sondaggio non ufficiale dice che l’87% dei membri sarebbe favorevole ad uno sciopero, ma la decisione finale spetta al board nazionale, che ha cambiato ‘volto’ dopo le elezioni di settembre: se sciopero sarà, arriverà comunque entro gennaio, per disturbare (nuovamente) tutte le cerimonie, tra cui i Golden Globes, che già l’anno scorso furono ridotti a conferenza stampa per la solidarietà degli attori agli sceneggiatori allora in sciopero.
    Citazione Fulvia
    Bruttissime notizie da Hollywood e dintorni, visto che in un comunicato diramato sabato mattina, il sindacato degli attori ha annunciato che a breve chiederà ai suoi 120.000 membri l’autorizzazione per uno sciopero, mossa necessaria visto il fallimento, dopo due soli giorni, di tutte le mediazioni tentate da Juan Carlos Gonzalez, il mediatore federale.



    Al momento non ci sono molti dettagli, ma secondo quanto emerso, le due sessioni preparatorie per le trattative vere e proprie si sarebbero concluse con un nulla di fatto, con Sag e Amptp che - a parte ribadire le loro posizioni - non hanno fatto progressi di sorta.

    “Eravamo ottimisti sul fatto che un mediatore federale avrebbe potuto risolvere i problemi, ma nonostante il nostro sforzo per raggiungere un accordo, la mediazione si è conclusa con un nulla di fatto, perché i produttori continuano a proporre accordi che, per il bene dei nostri membri, non possiamo accettare“, scrive il sindacato degli attori in una nota.

    Nota che, ovviamente, ha portato una reazione sdegnata dell’Alliance of Motion Pictures, che in un comunicato ha ricordato come la Sag sia l’unico sindacato a non aver ancora concluso un accordo con i produttori: “E ora il sindacato chiede ai suoi membri di aiutare a sbloccare le trattative con uno sciopero…in temi di crisi! La sordità della Sag su certi temi è strabiliante”. (Secondo Doug Allen, se c’è qualcuno di sordo sono i produttori, visto che “non sentono le richieste che arrivano dagli attori che lavorano”).

    Non è ancora chiaro, però, quando si voterà per lo sciopero, anche se è molto probabile che una votazione arrivi prima dell’11 gennaio, data della cerimonia dei Golden Globes: come abbiamo scrittopiù volte, lo sciopero deve essere votato dal 75% dei membri (e poi autorizzato dal board nazionale), ma secondo un sondaggio condotto dalla Sag - e descritto come ridicolo dall’AMPTP, gli attori favorevoli allo sciopero sarebbero l’87%.

    Il sondaggio, però, è stato condotto a settembre, e resta quindi da vedere se il peggioramento della situazione economica non ha indotto gli indecisi a più miti consigli: per Hollywood, sarebbe il secondo sciopero in un anno dopo quello degli sceneggiatori, mentre l’ultima volta che la Sag ha scioperato risale al 2000, quando gli attori scioperarono 6 mesi.

    “Faremo il possibile per evitare uno sciopero, dicevano nei giorni scorsi gli attori, ma la WGA ha già dimostrato come l’AMPTP non onora i patti, e minare il futuro dei nostri membri e delle nostre famiglie è una cosa che non possiamo permettere”. In un modo o nell’altro, incrociamo le dita
    Citazione Fulvia
    Ogni giorno che passa la sensazione che ci sarà uno sciopero degli attori è sempre più forte, e se i produttori hanno deciso di affidarsi ad attori iscritti all’Aftra (o iscritti sia all’Aftra che alla Sag, i quali, in caso di uno sciopero dichiarato dalla Sag, dovrebbero lavorare lo stesso perché iscritti anche all’Aftra che ha firmato un contratto con le majors), anche i network, soprattutto i quattro grandi, stanno prendendo le contromisure



    Ad Hollywood è ancora vivo il ricordo dello sciopero degli sceneggiatori, ma in giro spira aria d’ottimismo perché, contrariamente a quanto successo l’anno scorso, le produzioni e la stagione televisiva potrebbero in qualche modo essere salvate: non solo perché molti degli attori dovrebbero comunque recitare, ma perché, contrariamente all’altra volta, gli sceneggiatori garantirebbero copioni, e soprattutto perché la stagione starebbe quasi per finire.

    Se la Sag cominciasse lo sciopero intorno a gennaio, molti show - soprattutto quelli da mezz’ora - sarebbero in dirittura d’arrivo, se non addirittura in post-produzione; certo, ovviamente i network potrebbero perdere alcuni episodi, ma sempre meno di quanti ne abbia ‘tagliati’ lo sciopero degli sceneggiatori. Senza contare che - contrariamente all’anno scorso - ci sono molte serie, soprattutto nuove, che hanno già completato, o lo faranno prima di un eventuale sciopero, l’ordine di episodi iniziale.

    La Fox, tra le quattro reti, è quella che è messa meglio, grazie ad American Idol, la settima stagione di 24 e, in dirittura d’arrivo, la produzione degli episodi finali di “House”, “Bones” e “Fringe”, queste ultime tre tutte cominciate a settembre; a rischio, però, potrebbe diventare “Lie to Me” con Tim Roth.

    La ABC, invece, rischia di essere quella messa peggio, con molte nuove serie ancora in produzione dopo essere state autorizzate tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. E come già l’anno scorso, a rischiare è Lost, con solo 8/9 episodi già girati a fronte dei 17 ordinati. E l’iniziale buon momento di “Pushing Daisies”, “Private Practice” e “Dirty Sexy Money” è praticamente finito al ritorno dopo 9 mesi di stop (Private Practice escluso, le altre due sono state cancellate).

    La NBC ripone grandi speranze in “Kings”, previsto per febbraio, senza contare il ritorno di “Friday Night Lights” e “Medium” e di nuovi show come “Superstars of Dance” e “Momma’s Boys”; in casa CBS, infine, vedremo “Harper’s Island”, il ritorno di “Rules of Engagement” e “Flashpoint”, che dovrebbe andare in onda durante l’estate ma che - se si presentassero tempi duri - potrebbe agevolmente essere trasmessa prima.
    Citazione Fulvia
    Parziale sospiro di sollievo dall’America, dove si comincia a delineare una scaletta per lo sciopero degli attori: considerato che le votazioni del referendum per decidere se scioperare dovrebbero svolgersi tra Natale e capodanno, e che la conta dei voti richiederà minimo tre settimane, contrariamente a quanto accaduto l’anno scorso, i Golden Globes, previsti per l’11 di gennaio, sono salvi.



    L’ufficialità della ‘scaletta’ ci sarà (probabilmente) solo lunedì notte, nel corso del meeting annuale previsto all’Harmony Gold Theater: se il referendum raggiungerà il 75% dei voti, e se il board autorizzerà lo sciopero, ad essere presi di mira dalla Sag saranno gli Oscar, la cui cerimonia potrebbe essere disertata in massa.

    Le voci contrarie allo sciopero, comunque, si moltiplicano di giorno in giorno: tra le ultime diserzioni, si segnalano quelle di Danny DeVito, Rhea Perlman, dell’ex vicepresidente Sag, Mike Farrell, e di un membro del board nazionale, Mike Hodge.

    In particolare è Farrell ad annunciare tutto il suo dissenso a forme di protesta radicali, scrivendo una mail (intitolata “The Gang That Couldn’t Shoot Straight Strikes Again“) dai toni di fuoco contro il Membership First (cui appartiene il presidente Alan Rosenberg), accusato di aver portato avanti, per oltre cinque anni, “una politica di disinformazione, trattative inconcludenti, promesse non mantenute e inettitudine che hanno ‘minimizzato’ il ruolo Sag“.

    Dal canto suo, Rosenberg ha ribattuto che le critiche di Farrell sono “ingiustificate, visto che Farrell non è più nel board da tre anni e non fa parte del team che conduce(va) le trattive, “quindi tutti i suoi commenti sono frutto di ignoranza. Non è tempo di polemiche, è tempo di stare uniti“.

    Nel corso dell’intervista, Rosenberg si è detto “certo” che gli attori voteranno per lo sciopero, aggiungendo che l’autorizzazione porterà della “buona fede” nei ‘sentimenti’ delle majors verso gli attori. “Un voto negativo, ha spiegato Rosenberg, diminuirebbe il nostro potere, e con la minaccia di uno sciopero, vogliamo solo avere la possibilità che le nostre ‘problematiche’ siano discusse durante le trattative“.

    Oltre che da Farrell, Membership First deve difendersi anche dalla Unite for Strength (che ha vinto le scorse elezioni ma i cui rappresentanti non sono coinvolti nelle trattative, controllate da MF), secondo cui i vertici del sindacato non hanno fatto abbastanza per evitare lo sciopero.

    In questi momenti di difficoltà economica, ogni possibilità ragionevole per concludere il contratto dovrebbe essere esaminata, prima ancora di minacciare uno sciopero. Basandoci su quello che leggiamo, scrivono i leader della UfS, Amy Aquino ed Arye Gross, tutto questo non è stato fatto. La decisione di convocare uno sciopero è una delle più importanti che un membro possa prendere, ma deve essere fatta dopo aver valutato tutti i problemi e le eventuali conseguenze“.

  2. #2
    Up yours. L'avatar di MelChizedec
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    appoggio, alien, buona iniziativa

    il problema è nelle richieste, secondo me. Come ho già detto nell'altro topic, sono favorevole alla salvaguardia degli attori nel caso di show cancellatti/soppressi a metà. Per la questione del contratto/revenues non saprei, in teoria avrebbero dovuto trovarsi in linea con il contratto firmato dagli sceneggiatori...

  3. #3
    Nomura's Demons L'avatar di Cloud_88
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    Più che a livello economico, di cui me ne frega ben poco, l'anno scorso è stato un massacro a livello qualitativo delle serie, se ne sono salvate proprio poche. Spero che ciò non sia destinato a ripetersi.

  4. #4
    Not quite my tempo L'avatar di Sephiroth'88
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    Citazione Cloud_88 Visualizza Messaggio
    Più che a livello economico, di cui me ne frega ben poco, l'anno scorso è stato un massacro a livello qualitativo delle serie, se ne sono salvate proprio poche. Spero che ciò non sia destinato a ripetersi.
    Sinceramente ho sentito più le ripercussioni post-sciopero in questa prima parte di stagione, in cui davvero c'è stato poco di livello ottimo.

  5. #5
    Opinion Leader L'avatar di Alienware
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    Citazione MelChizedec Visualizza Messaggio
    appoggio, alien, buona iniziativa

    il problema è nelle richieste, secondo me. Come ho già detto nell'altro topic, sono favorevole alla salvaguardia degli attori nel caso di show cancellatti/soppressi a metà. Per la questione del contratto/revenues non saprei, in teoria avrebbero dovuto trovarsi in linea con il contratto firmato dagli sceneggiatori...
    Grazie. Non avrei voluto essere costretto ad aprire un Thread del genere , ma ogni giorno che passa la questione si fa più delicata e mi sembrava giusto informare al melgio il forum.

    Riguardo i motivi , mi trovo in accordo con te riguardo gli show soppressi e in totale disaccordo con la linea della SAG riguardo le Revenue. Stanno pretendendo davvero troppo ora. Praticamente ogni sigla sindacale ha firmato il contratto proposto dall'AMPTP (oltre a WGA , DGA e AFTRA anche gilde minori come la LATSE) ma loro si sentono così Snob da pretendere più degli altri , in un momento in cui la crisi economica e la recessione non guardano in faccia nessuno.

    Citazione Sephiroth'88 Visualizza Messaggio
    Sinceramente ho sentito più le ripercussioni post-sciopero in questa prima parte di stagione, in cui davvero c'è stato poco di livello ottimo.
    Concordo. Come nel mondo del cinema , i primi effetti si cominciano a sentire ora.

  6. #6
    Opinion Leader L'avatar di Alienware
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    Novità dal fronte SAG.

    Citazione Fulvia
    Con il referendum per decidere o meno se scioperare che si avvicina sempre più, i leader della Sag hanno programmato un paio di incontri per aggiornare sulla situazione i membri, gli addetti stampa e i manager del sindacato degli attori.


    L’incontro con gli iscritti è previsto per lunedì prossimo all’Harmony Gold Theater di Hollywood, e lì si decideranno le modalità di votazione per lo sciopero, sulle quali, due giorni dopo, verranno aggiornati, al quartier generale della Sag, anche manager e addetti stampa.

    Nel frattempo, continua il botta e risposta tra Sag e Amptp: in un messaggio inviato venerdì, la Sag accusa i produttori e le major di aver fallito nel tentare di comprendere le ‘ragioni’ degli attori esposte durante le trattative, nonostante gli sforzi di chi conduceva le trattative, e l’intervento del mediatore federale.

    Un’autorizzazione allo sciopero, sottolinea il sindacato degli attori, mostrerebbe all’AMPTP che i nostri ‘bisogni’ non possono essere risolti ragionando su uno schema predefinito, e noi siamo pienamente consapevoli che un accordo deve essere fatto“.

    In attesa di lunedì, come avevamo già scritto, la timeline dello sciopero prevede, al momento, un voto tra Natale e Capodanno, per poi eventualmente scioperare a fine gennaio/febbraio: lo sciopero deve essere autorizzato dal 75% dei membri, per poi essere autorizzato dal board nazionale; il che non è detto che accada, visto che sia gli attori, sia i membri del board, sono spaccati.

    I produttori, dal canto loro, hanno pubblicato sul loro sito ufficiale tutti i dettagli sull’offerta fatta alla Sag, “perché vogliamo che ogni attore possa vederla e dare un giudizio indipendente se lo sciopero sia una risposta adeguata ad un’offerta che include aumenti salariali, benefit sui piani medici e pensionistici, e numerosi diritti sui nuovi media. Ci auguriamo un dibattito pubblico, e speriamo che ci partecipino quante più persone possibile“.

  7. #7
    Up yours. L'avatar di MelChizedec
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    Citazione Alienware Visualizza Messaggio
    Novità dal fronte SAG.
    molto interessante poter leggere per intero l'offerta fatta dalla amtp, peccato sia un pò lunga, appena ho tempo cerco di sviscerarla

  8. #8
    Utente L'avatar di Gabos
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    L'unica cosa che mi consola è che almeno se scioperò sarà, inizierà verso febbraio.
    Per serie come Lost c'è ancora tempo per girare.

  9. #9
    Opinion Leader L'avatar di Alienware
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    Citazione Gabos Visualizza Messaggio
    L'unica cosa che mi consola è che almeno se scioperò sarà, inizierà verso febbraio.
    Per serie come Lost c'è ancora tempo per girare.
    Facendo un paio di calcoli , se lo sciopero inizia per febbraio , con un pò di fortuna avranno completato , sui 14 episodi per Lost.

  10. #10
    Utente L'avatar di Gabos
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    Citazione Alienware Visualizza Messaggio
    Facendo un paio di calcoli , se lo sciopero inizia per febbraio , con un pò di fortuna avranno completato , sui 14 episodi per Lost.
    Sì, che comunque è già un gran bel numero, contando che in totale ne sono previsti 17.

  11. #11
    Utente L'avatar di Egidio88
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    ah son 17 di lost??? minchia pensavo menoooo!!!

    che bello spero li girino tutti caxxo


  12. #12
    Opinion Leader L'avatar di Alienware
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    Citazione Gabos Visualizza Messaggio
    Sì, che comunque è già un gran bel numero, contando che in totale ne sono previsti 17.
    Già , ma non ci sarebbe un finale come invece è stato per la Quarta bensì rimarrebbe "troncata".

    Ora che ci penso , forse 13 è più realistica come previsione.

  13. #13
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    Novità dal fronte SAG.

    Qualche buona Notizia.

    Citazione Fulvia
    Si è svolto lunedì il primo “incontro educativo” in cui agli attori è stato spiegato perché dovrebbero votare sì alla richiesta di sciopero, ma altri due meeting sono previsti per il 17 dicembre, uno a New York e uno a Los Angeles.



    Contrariamente a quanto ci si aspettava, non è emersa una specifica timeline per lo sciopero, ma Alan Rosenberg, presidente Sag, ha ribadito l’importanza di votare sì alla protesta, una cosa non scontata non solo per le divisioni anche all’interno del sindacato, ma perché programmare una votazione a cavallo del Natale non è mai una buona idea.

    Se Rosenberg e la Membership First portano avanti la campagna per il sì, la Unite for Strength invita gli attori a votare no(*), ma Rosenberg ribatte alle ‘accuse’ spiegando che “autorizzare lo sciopero è un segnale importante da dare alle majors per farle tornare a negoziare in buona fede“. In un messaggio video postato sul sito ufficiale del sindacato degli attori, Rosenberg ha anche ribadito che non è detto che lo sciopero, anche se autorizzato, sarà poi effettuato, “perché in tempi così economicamente difficili, è nostro preciso volere tentare di evitare uno sciopero“.

    Le voci critiche, comunque, non mancano: come avevamo spiegato, se un attore appartiene alla Sag e all’Aftra, non potrà scioperare, ma per contratto sarà obbligato a lavorare sotto i termini già accettati dal sindacato degli artisti di tv e radio, “e quindi, spiegava un autorevole e anonimo membro del board di New York, scioperare adesso, con i tempi di crisi e buona parte degli attori ‘costretti’ a lavorare sotto i termini Aftra, sarebbe semplicemente ridicolo. E se i membri voteranno per uno sciopero, poi avranno anche uno sciopero, che avrebbe un impatto assai negativo per tutti noi. Se i negoziatori avressero condotto le trattative in maniera intelligente, avremmo chiuso il contratto secoli fa“.

    Se la situazione si trascinasse ancora a lungo, l’AMPTP potrebbe tentare di cambiare la data del futuro contratto degli attori: al momento la scadenza è fissata per il 30 giugno 2011, molto vicino a quella degli sceneggiatori, il cui contratto scadrà il primo maggio, sempre 2011; i due sindacati negli ultimi tempi si sono molto avvicinati, e nel futuro non è escluso che potrebbero allearsi per trattare insieme: visti gli scioperi, attuati o minacciati, degli ultimi tempi, è uno scenario che i produttori non augurerebbero a nessuno
    *Per ben capire l'importanza di questa notizia , leggete quest'articolo un pò più anzianotto.

    Citazione Fulvia

    6 seggi su 11, e così la neonata Unite For Strength prende il controllo del board nazionale della SAG, battendo la concorrenza della Membership First, padrona ininterrotta da tre anni.



    Adesso Amy Brenneman e Adam Arkin, i due volti noti della UfS, hanno dalla loro 71 membri, che potrebbero fare la differenza sulle trattative tra il sindacato e le majors per il rinnovo del contratto e conseguente sciopero degli attori: la UfS ha infatti impostato la sua campagna considerandola un referendum sulle capacità negoziali della Sag e su quanti membri erano d’accordo con il modo di condurre le trattative.

    Ricordiamo che Doug Allen e Alan Rosenberg stanno insistendo da settimane sul fatto che possono ottenere un contratto migliore di quello che l’AMPTP ha proposto a WGA, DGA e AFTRA: senza risultati concreti, Arkin e la Brenneman, assieme a (tra gli altri) Ken Howard, Pamela Reed, Kate Walsh, Marcia Cross, Sally Field, Tom Hanks, Felicity Huffman, William H. Macy, Mark Ruffalo e Gary Sinise, hanno dunque avuto buon gioco a considerare fallimentare la strategia Allen/Rosenberg.

    Adesso, il board nazionale della Sag è composto da Marcia Wallace, Dule Hill, Doug Savant, Gabrielle Carteris, Clyde Kusatsu, L. Scott Caldwell, Ashley Crow, Ned Vaughn, Richard Speight Jr., Stacey Travis, Tim DeKay, Bill Smitrovich e Assaf Cohen per la UfS, mentre Membership First vede Joe Bologna, Clancy Brown, Jane Austin, France Nuyen, Anthony DeSantis, Eugene Boggs, Charles Shaughnessy, Yale Summers e Alan Ruck.

    “Abbiamo offerto ai membri una chiara scelta di cambiamento, ossia porre fine alle lotte con l’AFTRA e creare una partnership forte che porti ad un sindacato forte, ha detto Ned Vaughn, uno dei leader UFS. Il risultato non lascia dubbi su cosa vogliono i membri, e cercheremo di lavorare con tutti i colleghi per far muovere la SAG in una nuova direzione

    Dal canto suo, il presidente Alan Rosenberg ha colto l’occasione per congratularsi con i nuovi eletti, “con cui cercheremo di lavorare insieme, perché vogliamo ottenere un contratto di cui tutti possiamo essere fieri. Per far questo, però, è necessario essere uniti, perché altrimenti altri trarranno vantaggio dalle nostre divisioni”.
    Aggiungo per concludere che lo sciopero oltre che dagli attori deve anche essere votato e accettato dal Board nazionale del sindacato. Fate le vostre conclusioni.

  14. #14
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    Novità ulteriori dal fronte SAG.

    Il Calendario degli Eventi per lo Sciopero.

    Citazione Fulvia
    Lo sciopero degli attori si fa sempre più reale: in particolare, gli attori voteranno per attuare la protesta il 2 gennaio, ed i risultati saranno resi noti il 23, in tempo per boicottare la cerimonia degli Oscar e mandare a monte numerosi produzioni.



    Come già emerso nei giorni scorsi, il sindacato degli attori ripete ancora una volta che la votazione non significherà automaticamente sciopero, ma servirà a mandare un segnale alle majors e ai produttori per riportarli al tavolo delle trattative; l’AMPTP, da parte sua, ripete che le trattative sono finite a fine giugno, con la presentazione dell’ultimissima offerta.

    Ricordiamo che per autorizzare uno sciopero serve il voto favorevole di almeno il 75% dei 120.000 membri della Sag (anche se in realtà gli elettori sono circa 10.000 in meno); per far passare il sì, il sindacato ha cominciato una campagna di “sensibilizzazione”, con vari incontri da 90 minuti in cui Alan Rosenberg e Doug Allen spiegano perché il sì sia necessario.

    Se a febbraio ci fosse effettivamente uno sciopero, questo sarebbe dannoso soprattutto per le nuove produzioni, che appunto cominciano nei primi mesi dell’anno, mentre i programmi di prima serata, arrivati più o meno alla fine, sarebbero quasi al riparo. Per quanto riguarda le serie tv, l’intento dei produttori è quello di affidare le produzioni ad attori Aftra o Aftra/Sag, in virtù del contratto firmato dagli appartenenti al sindacato di tv e radio.

    Gli attori, al momentum sono spaccati: Rosie Perez ha annunciate il suo sì alla protesta, Jason Alexander, Danny DeVito, Mike Farrell e Rhea Perlman hanno già detto che voteranno no; addirittura c’è chi chiede la testa di Doug Allen, come l’ex presidente della sezione newyorkese della Sag, Eileen Henry, secondo cui Allen ha rovinato tutto, “e se lo sciopero può servire ad aumentare il potere, questo è il tempo sbagliato per farlo. È tempo che i membri si accorgano che il re è nudo, e tutto quello che possiamo fare è rivestirlo e mandarlo via“.

  15. #15
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    Citazione Fulvia
    Alan Rosenberg, presidente del sindacato degli attori, ha convocato un meeting d’emergenza, previsto per venerdì prossimo al quartier generale della Sag, del board nazionale, per discutere la proposta di revocare il referendum per la votazione di uno sciopero degli attori: l’annuncio è stato fatto sabato pomeriggio, il giorno dopo che la sezione newyorkese della Sag ha annunciato la sua contrarietà allo sciopero a causa della crisi economica.



    I leader di New York, lo ricordiamo, rappresentano il 25% dei 120.000 membri della Sag, e nella giornata di venerdì hanno fatto chiaramente capire di essere contrari allo sciopero, mentre sono favorevoli alla ripresa delle trattative previo rimpiazzo, in toto, del team dei negoziatori attuali.

    Mentre scioperare poteva essere una strategia sensata ad ottobre, spiegano i vertici del sindacato di NY, adesso pensiamo che sarebbe irresponsabile farlo, considerata la crisi economica, i numerosi programmi cancellati e gli investimenti tagliati. La decisione più difficile che un attore possa prendere è se scioperare o meno, e prima ancora di fare questa scelta, vi chiediamo di trovare un accordo“.

    La cosa non ha ovviamente fatto a Rosenberg, che ha ribadito come la mossa di revocare il referendum per lo sciopero sia sbagliata, in quanto mostrare che gli attori sono favorevoli alla protesta è l’unico modo per convincere le majors a tornare a trattare e ad aumentare l’offerta, al momento ferma a quella dello scorso 30 giugno.

    Se nel meeting di venerdì si dovesse decidere per la votazione, ricordiamo che questa è prevista per il 2 gennaio, con i risultati che saranno resi noti il 23: se il 75% dei votanti avrà detto sì, toccherà al board nazionale dire l’ultima parola, ed allora gli attori potrebbero veramente scioperare; al momento, però, tutto è rimandato a venerdì mattina, in attesa di capire le mosse delle varie correnti del sindacato.

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