Il bambino con il pigiama a righe
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Discussione: Il bambino con il pigiama a righe

Cambio titolo
  1. #1
    La Torre Nera L'avatar di sergio leonhart
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    Il bambino con il pigiama a righe



    Un film di
    • Mark Herman
    Con
    • Asa Butterfield
    • Zac Mattoon O'Brien
    • Domonkos Németh
    • Henry Kingsmill
    • Vera Farmiga
    Data di uscita
    • 19/12/2008
    Berlino, anni Quaranta. Bruno è un bambino di otto anni con larghi occhi chiari e una passione sconfinata per l'avventura, che divora nei suoi romanzi e condivide coi compagni di scuola. Il padre di Bruno, ufficiale nazista, viene promosso e trasferito con la famiglia in campagna. La nuova residenza è ubicata a poca distanza da un campo di concentramento in cui si pratica l'eliminazione sistematica degli ebrei. Bruno, costretto ad una noiosa e solitaria cattività dentro il giardino della villa, trova una via di fuga per esplorare il territorio. Oltre il bosco e al di là di una barriera di filo spinato elettrificato incontra Shmuel, un bambino ebreo affamato di cibo e di affetto. Sfidando l'autorità materna e l'odio insensato indotto dal padre e dal suo tutore, Bruno intenderà (soltanto) il suo cuore e supererà le recinzioni razziali.
    La drammaticità della Shoah, di un inferno voluto dagli uomini per gli uomini, è inarrivabile e di fatto non rappresentabile ma questo non ha impedito al cinema di provare e riprovare a misurarsi con quella tragedia. L'approccio cinematografico di Mark Herman, regista e sceneggiatore, è diretto e il punto di vista assunto è quello di un bambino, figlio di un gerarca nazista, la cui innocenza (davanti all'orrore) trova corrispondenza soltanto in Shmuel, coetaneo internato all'inferno. A differenza di La vita è bella e di Train de vie, Il bambino con il pigiama a righe non è una favola dove ognuno ha un proprio e preciso ruolo, al contrario nel film di Herman i due universi, quello del Bene e quello del Male, si lambiscono fino a confondersi e a sconvolgersi. Nel Bambino col pigiama a righe è l'inadeguatezza e la debolezza degli adulti, anche di quelli buoni, a obbligare i bambini a prendere in mano il proprio destino e a determinarlo. I padri e le madri non fanno “magie” come il Guido Orefice di Benigni e il Male che li circonda finisce per inghiottire i loro figli e renderli all'improvviso consapevoli. Il regista inglese è abile a evitare gli stereotipi della storia “cattiva” e della contrapposizione tra infanzia idealizzata e abiezioni del mondo adulto, analizzando la durezza di un'epoca (la Germania nazionalsocialista) e di un'età (l'infanzia).
    Muovendosi tra trappole d'apparenza ed eludendo clichè, sentimentalismi e scene madri, Herman mette in scena le ingiustizie e i rapporti di forza che si definiscono già nell'età più verde. Attraverso il minimalismo di episodi quotidiani, immersi nella severità dei colori freddi, Il bambino col pigiama a righe svolge la memoria, rivisitandola con soluzioni e libertà che rendono la storia intollerabile e lancinante.
    Tratto dal romanzo omonimo dell'irlandese John Boyne, Il bambino con il pigiama a righe è un film evocativo di un'epoca nera e tragica, rivista attraverso la psicologia di un'amicizia infantile e di una (pre)matura scelta di campo, complicate da una realtà storica di discriminazioni e di selezioni razziali. Immagini che richiamano per tutti la necessità di frequentare (sempre) la Memoria e di non considerare mai risarcito il debito con il nostro passato.
    fonte: mymovies


    trailer italiano
    [youtube]-WdIpsnxkUM[/youtube]

    mi attira, perchè mi sono sempre attirate storie del genere.
    spero di riuscire a vederlo al più presto.

    Ultima modifica di sergio leonhart; 13-12-2008 alle 14:38:47
    «Tu vuoi sapere della Morte. Gli ho lasciato una parola. Questa parola è DICIANNOVE. Se la dici a lui, la sua mente sarà aperta. Ti dirà che cosa c'è oltre. Ti dirà che cosa ha visto. La parola è DICIANNOVE. Sapere ti farà impazzire. Ma presto o tardi chiederai. Non potrai farne a meno. Buona giornata! Walter o'Dim
    PS. La parola è DICIANNOVE. Cercherai di dimenticare ma presto o tardi ti uscirà dalla bocca come vomito. DICIANNOVE.»

  2. #2
    Tanto non capireste L'avatar di For$aken
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    per il trailer manca l'ultima lettera, il codice del video è -WdIpsnxkUM
    comunque per quanto riguarda il film, a me dà l'impressione di essere un po' banale...
    Ultima modifica di For$aken; 13-12-2008 alle 13:48:58
    Citazione For$aken
    so già che segneranno Eder e il mitico Mattia Destro sta giornata
    oltre a Pozzi ovviamente
    11.09.2010 ... Link al post ... Eder-Destro-Pozzi

  3. #3
    ЦSЗLЭSS L'avatar di AlieNiko82
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    molto interessante

  4. #4
    Simply Fuck L'avatar di King
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    Beh sarà che sono un tenerone però mi piace l'idea dei due bambini che si trovano su due fronti opposti e inconciliabili che creano un legame di amicizia etc.. Eppoi il titolo me lo fa piacere ancora di più "pigiama a righe", sono curioso di leggere anche il romanzo a questo punto

  5. #5
    Utente L'avatar di jonajams
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    ultimamente questi film sulla shoà stanno diventando molto monotoni, con trame molto superficiali e uguali. shindler's list è un'altra cosa

  6. #6
    Ave Atque Vale, V L'avatar di Kal(Superman)El
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    Scusate, lo so sono un pirla ma solo io mi sono posto questa domanda?

    Come mai il bambino non esce tranquillamente passando da quei buchi enormi nella recinzione?

  7. #7
    ЦSЗLЭSS L'avatar di AlieNiko82
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    Citazione Kal(Superman)El Visualizza Messaggio
    Scusate, lo so sono un pirla ma solo io mi sono posto questa domanda?

    Come mai il bambino non esce tranquillamente passando da quei buchi enormi nella recinzione?

    ma loool

  8. #8
    Yeah Science, Bitch! L'avatar di MikiM
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    Nel film di Herman i due universi, quello del Bene e quello del Male, si lambiscono fino a confondersi e a sconvolgersi.
    sono curioso di vedere come farà
    lo guarderò di certo

  9. #9
    Blood Raven L'avatar di dj_lethal04
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    Pare davvero interessante. Speriamo eviti i soliti stereotipi.
    Jacksonville's on the map...

  10. #10
    Leroy7
    Ospite
    Visto così mi sembra molto banale, però probabilmente lo guarderò.
    Vedremo

  11. #11
    La Torre Nera L'avatar di sergio leonhart
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    Citazione Leroy7 Visualizza Messaggio
    Visto così mi sembra molto banale, però probabilmente lo guarderò.
    Vedremo
    secodno la recensione il film evita molti stereotipi...staremo a vedere...
    «Tu vuoi sapere della Morte. Gli ho lasciato una parola. Questa parola è DICIANNOVE. Se la dici a lui, la sua mente sarà aperta. Ti dirà che cosa c'è oltre. Ti dirà che cosa ha visto. La parola è DICIANNOVE. Sapere ti farà impazzire. Ma presto o tardi chiederai. Non potrai farne a meno. Buona giornata! Walter o'Dim
    PS. La parola è DICIANNOVE. Cercherai di dimenticare ma presto o tardi ti uscirà dalla bocca come vomito. DICIANNOVE.»

  12. #12
    Utente L'avatar di Allucinato
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    Vi riporto questa recensione:

    L’ultima ondata di uscite natalizie propone un titolo che non può lasciare indifferenti: “Il bambino con il pigiama a righe” è una favola nella quale l’ambientazione e lo sviluppo non permettono allo spettatore di staccarsi, nemmeno per un momento, da una realtà angosciosa. Eppure quella che l’inglese Mark Herman propone, portando sullo schermo il romanzo di John Boyne, è una favola a tutti gli effetti: tutto ciò che viene mostrato passa per gli occhi di Bruno (Asa Butterfield), otto anni, ed è solo nell’interpretazione della realtà che il punto di vista dello spettatore non può che divergere da quello di Bruno, per il quale il mondo è così come glie lo dipinge la famiglia (Vera Farmiga, brava, e David Thewlis, oltre all’odiosa Amber Beattie).
    Il terreno sul quale si muovono prima Boyne, poi Herman, è a dir poco accidentato: negli anni si è assistito ad un silenzio comprensibile da parte del cinema leggero sull’olocausto, con un salto di cinquant’anni che da Chaplin è arrivato direttamente a Mihaileanu e Benigni. Herman si serve dell’escamotage del bambino per permettersi un punto di vista diverso, ma tutto quanto si muove intorno a Bruno fa sì che il film non si liberi mai dal suo legame con la Storia.
    Purtroppo non è sufficiente una coscienza storica perché un’operazione che è comunque commerciale possa ricevere il plauso della critica; “Il bambino con il pigiama a righe” è un film freddo, che non riesce a commuovere (e non sembrava così difficile, a priori) nemmeno quando parte il crescendo musicale degli ultimi minuti. Rimane allora soltanto lo scopo didascalico, che sarebbe nobile se si puntasse almeno alla diffusione di notizie poco conosciute: siamo però in un campo nel quale chi non vuole sapere non ci prova nemmeno a leggere un libro o a vedere un film, e quest’opera non comunica nulla di nuovo. Va pertanto giudicata esclusivamente come favola cinematografica, e come tale lascia l’amaro in bocca non per il finale, ma per il suo svolgimento asettico. Come un racconto letto svogliatamente: il mattino dopo non ci si ricorda più niente.



    Voto 5.5/10


    Recensione di Glauco Almonte
    Pensate sia veritiera?

  13. #13
    Alastor85
    Ospite
    A me ispira anche perche' di film sulla WW2 e' da un po che non ne escono nelle sale. L'ultimo e' Miracolo a Sant'Anna di Lee che non ho visto ma dev'essere pessimo.

  14. #14
    Utente L'avatar di lefantome
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    a me sembra una gran cazzata dal trailer con una storia che pare essere banale e inutilmente strappalacrime oltre che fantastica.

    Ultimamente tutti sti film sulla shoah stanno creando un'effetto contario.

    Sinceramente mi sono rotto le palle di vedere film,speciali ed eventi su questo tema ogni poco, nella WW2 non sono molti solo loro, c'erano campi di sterminio anche in russia e in affrica sono secoli che si sterminano ma nessuno li caga.

  15. #15
    Utente L'avatar di Sean Mallory
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    Citazione Alastor85 Visualizza Messaggio
    A me ispira anche perche' di film sulla WW2 e' da un po che non ne escono nelle sale. L'ultimo e' Miracolo a Sant'Anna di Lee che non ho visto ma dev'essere pessimo.
    Olocausto e Seconda Guerra Mondiale non sono esattamente la stessa cosa.

    Miracolo a Sant'Anna è insulso, le uniche scene decenti sono proprio quella della battaglia IMHO.

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