Marco Travaglio distrugge le motivazioni della firma di Napolitano scritte nella sua lettera ai cittadini
L’ultima cosa, è pazzesco, ma è il messaggio che il Presidente della Repubblica ha scritto sul suo sito, sul sito del Quirinale per spiegare quello che è successo “…il problema da risolvere era da qualche giorno quello di garantire che si andasse dovunque alle elezioni regionali con la piena partecipazione dei diversi schieramenti politici - e perché le altre volte non c’era la piena partecipazione quando qualcuno veniva escluso? Anzi in queste stesse elezioni qualcuno viene escluso, ma dato che sono partiti piccoli, lui se ne infischia - non era sostenibile che potessero non parteciparvi nella più grande regione italiana, il candidato Presidente e la lista del maggior partito politico di governo per gli errori nella presentazione della lista contestati dall’ufficio competente”, qui il problema è che la Regione era grande, Lazio o Lombardia e che il candidato della lista erano del maggior partito politico di governo? E se fossero stati una Regione di media grandezza e un partito di media dimensione e se fossero stati una regione piccola e un partito piccolo, hanno meno diritto quelli piccoli rispetto a quelli grandi? C’è un limite oltre il quale si può tranquillamente violare la legge, vantando di avere i muscoli più forti e di gridare più forte? Perché questo è quello che ci viene raccontato, guardate che questa spiegazione, mi dicono in Veneto “Xè peso el tacon del bùso” peggio la toppa del buco, perché qui ci stanno facendo capire che il problema era che il partito è grosso e fa paura!
E chi lo stabilisce se il partito è grosso? Le elezioni e le elezioni non ci sono ancora state e in base a cosa il Capo dello Stato decide che questo è un partito grosso e se dovesse crollare all’improvviso per un motivo misterioso che noi non sappiamo? Si basa sui sondaggi per decidere i decreti? Per decidere quale partito è grosso e quale è piccolo? Vi rendete conto di quello che è riuscito a scrivere questo signore? Spero che sia mal consigliato, mi domando chi ha intorno, perché se ha qualcuno intorno che gli scrive queste cose, dovrebbe fargli una perizia psichiatrica a questi suoi consiglieri, di sceglierseli qualcuno migliore, perché guardate che questa fase sul partito grosso e sulla regione grossa è abominevole dal punto di vista del principio di eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, erano in gioco due interessi e beni entrambi meritevoli di tutela e rispetto delle norme e delle procedure previste dalla legge e il diritto dei cittadini di scegliere con il voto tra programmi e schieramenti alternativi.
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Non si può cambiare la legge soltanto perché uno ha fatto una dichiarazione, e si era anche da più parti parlato della legge di una soluzione politica, senza peraltro chiarire in quale senso ciò andasse inteso, una soluzione che forse è frutto di un accordo tra maggioranza e opposizione? Se una porcata è una porcata, può diventare meno porcata soltanto perché la concordano tutti? A parte che qui non hanno concordato niente, come avete visto, visto che perfino il PD una volta tanto fa la voce grossa, anche se solo contro Berlusconi.
Ora sarebbe stato certamente opportuno ricercare un tale accordo, andando al di là delle polemiche su errori e responsabilità dei presentatori delle liste non ammesse e sui fondamenti delle decisioni prese dagli uffici elettorali, in realtà sappiamo quanti risultino difficili accordi tra governo e maggioranza e opposizione anche in casi particolarmente delicati come questo e ancor più in clima elettorale, affari per le tendenze all’autosufficienza e scelte unilaterali da una parte e per diffidenze fondo e indisponibilità dall’altra, ma cosa scrive questo signore? Ma in ogni caso la soluzione politica, ovvero l’intesa tra gli schieramenti politici avrebbe pur sempre dovuto tradursi in soluzione normativa, aridagli con la piena partecipazione dei principali contendenti, come se i contendenti alle elezioni potessero essere divisi tra quelli principali che hanno diritto di violare la legge e quelli secondari che invece devono rispettare le leggi, ma qui siamo di fronte a una versione… si capisce perché viene da un ex dirigente comunista questa concezione dello Stato, cioè che c’è il primato del partito o del partito grosso rispetto alle regole, ma qui c’è una concezione che non ha niente a che fare con la democrazia liberare e con lo stato di diritto, si capisce benissimo che venga da un comunista evidentemente irredimibile e i tempi si erano a tal punto ristretti, dopo i già intervenuti pronunciamenti delle corti, che quel provvedimento non poteva che essere un Decreto Legge, il tempo stringeva, stavano per decidere i giudici amministrativi dopo che erano intervenuti gli uffici elettorali, bisognava fare in fretta per impedire ai giudici di ribadire quello che avevano stabilito gli uffici elettorali, ma vi rendete conto di quello che sta dicendo questo signore?
Più la rileggo, più resto allibito. Diversamente dalla bozza di Decreto prospettatami dal governo in un teso incontro giovedì sera, il testo successivamente elaborato dal il Ministero dell’Interno e dalla Presidenza del Consiglio non ha presentato secondo me evidenti vizi di incostituzionalità, né si è indicata da nessuna parte politica quale altra soluzione potesse essere ancora più esente da vizi e dubbi di quella natura?
Visto che nessuno dell’opposizione ha indicato una legge che fosse un po’ meno porcata, di questa porcata qua, allora questa porcata è la meno porcata che esista e quindi lui la firma, ma vi rendete conto? Lui stesso riconosce che ci sono vizi e dubbi di incostituzionalità ma che dato che non esistono, perché nessuno le ha indicate, delle leggi che abbiano ancora meno vizi e dubbi di incostituzionalità, lui firma questa!
La vicenda è stata molto spinosa, fonte di gravi contrasti di visione e messo in evidenza l’acuirsi non solo di tensioni politiche, ma di serie tensioni istituzionali, prima dice: teso incontro di giovedì, poi serie tensioni istituzionali, è bene che tutti se ne rendano conto, sono deciso a tenere ferma la linea di indipendente e imparziale svolgimento del ruolo e di rigoroso esercizio delle prerogative che la Costituzione attribuisce al Presidente della Repubblica nei limiti segnati dalla stessa carta in spirito di leale cooperazione istituzionale, un effettivo senso di responsabilità dovrebbe consegnare a tutti i soggetti politici e istituzionali di non rivolgersi al Capo dello Stato con aspettative e pretese improprie e a chi governa di rispettarne costantemente le funzioni e i poteri, come può dire: non rivolgetemi a me per pretese improprie se ogni volta che Berlusconi si rivolge a lui per pretese improprie lui gliele firma, quelle pretese improprie, c’è da rimanere sconcertati!
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Le minacce di Berlusconi a Napolitano
Ricostruzioni di ciò che è successo tra Berlusconi e Napolitano
http://www.elpais.com/articulo/inter...lpepuint_5/Tes
L'inviato Miguel Mora racconta di aver letto sul Corriere della Sera (dove e quando?) una presunta ricostruzione di come sono andate realmente le cose sulla firma di Napolitano al decreto voluto dal governo per salvare le liste del Pdl di Milano e Roma.
Mora parla di un incontro, avvenuto giovedì notte, tra Berlusconi e Napolitano al Quirinale. La richiesta di Berlusconi al capo dello Stato di firmare il decreto è stata inizialmente rifiutata da Napolitano. In un secondo momento, il primo ministro si è comportato "brutalmente" con il Capo dello Stato ricordandogli che lui è il leader votato dal popolo e che quindi doveva firmare senza se e senza ma il decreto. "Berlusconi ha trattato il capo dello Stato come una segretaria", avrebbe scritto Il Corriere. (tratto da http://pazzoperrepubblica.blogspot.c...ei-veleni.html)
D'altro canto sembra che sul Corriere non ci sia nulla del genere, ma se ne parli sul Mattino (articolo di Vespa, ne parlano su Dagospia qui http://www.dagospia.com/rubrica-3/po...colo-13734.htm) e sul Messaggero qui http://www.ilmessaggero.it/articolo_...npl=&desc_sez=
Marco Travaglio a proposito scrive:
Concludo con quello che è veramente successo in quello che lui stesso, il Capo dello Stato definisce un teso incontro giovedì sera, serie tensioni istituzionali, ha scritto Il Messaggero, Marco Conti “Il Premier disse al Colle, scateno la piazza, il Cavaliere pronto a tutto, avanti anche da solo, la tua firma non è indispensabile”
a pag. 3, taglio basso, le notizie vere si nascondono, l’ha scritto Luc Felese su Il Fatto “La difesa del Quirinale e le minacce di B” l’ha scritto Bruno Vesca, sempre molto informato su quello che o avviene nei corridoi, ha fatto un editoriale su Il Mattino di Napoli e ha detto che prima della firma del Decreto si era venuta a creare una situazione simile allo sparo di Sarajevo, quello in cui Gavrilo Princip sparò all’Arciduca Francesco Ferdinando innescando, come casus belli la Prima Guerra Mondiale, 1914, Vespa che parla di spari, dice che c’è stata una tempesta tra Napolitano e Berlusconi, nelle ore che hanno preceduto e seguito il colloquio di mercoledì con il Capo dello Stato, Berlusconi ha pensato di far saltare il tavolo, l’indisponibilità presentata da Napolitano a firmare il Decreto che firmasse la lista Pdl e la posizione di Formigoni in Lombardia, sarebbe stato lo sparo di Sarajevo, come l’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando d’Austria e di sua moglie il 28 giugno del 1914, con il pretesto di scatenare la Prima Guerra Mondiale, così l’eventuale sacrificio dei candidati alla conquista e alla conferma delle due regioni più importanti d’Italia, sarebbe stato l’innesco di una bomba ben più micidiale.
Il Presidente del Consiglio voleva far approvare la sera stessa un Decreto Legge sulla falsariga del precedente nelle elezioni europee del 1995, ma il Capo dello Stato ha sostenuto che quella procedura non poteva essere sostenuta in questo caso e Berlusconi si è molto arrabbiato, minacciando il ricorso alla piazza, prima mi avete visto con in mano questo librone, questo è il Codice Penale, può essere che io mi sbagli, credo ci sia anche una Vicepresidente che riguarda il reato di minacce, ma per il momento ho trovato l’Art. 289 che dice “attentato contro organi costituzionali è punito con la reclusione non inferiore a 10 anni, qualora non si tratti di un più grave delitto, chiunque commette un fatto diretto a impedire in tutto o in parte anche temporaneamente al Presidente della Repubblica o al governo l’esercizio delle attribuzioni o prerogative conferite dalla legge; la pena è della reclusione da 1 a 5 anni se il fatto è diretto soltanto a turbare l’esercizio delle attribuzioni o prerogative funzioni suddette” è vero o non è vero che giovedì sera c’è stata una minaccia esplicita del Presidente del Consiglio al Capo dello Stato?
Perché le opposizioni non presentano una denuncia alla Magistratura e non invitano il Capo dello Stato a confermare o a smentire le ricostruzioni de Il Messaggero di Vesca, de Il Fatto Quotidiano? Stiamo parlando di qualcosa di grave se Bruno Vespa parla degli spari, quello che è certo è che non è vero che questo è un decreto interpretativo, questo è un decreto innovativo, che stabilisce regole nuove, posti diversi e modalità di autenticazione diversa delle firme per la presentazione delle liste, rispetto a quelli che erano previsti quando è iniziata la raccolta delle firme e è iniziata questa lunga campagna elettorale, quindi questo decreto, checché ne dicano i corazzieri improvvisati che cercano di distinguere tra le responsabilità di Berlusconi e quelle di Napolitano, era un decreto che evidentemente non poteva essere adottato, sia perché vietato dalla legge, sia perché incostituzionale nello spirito e nelle lettere, sia perché fa una cosa diversa da quella che dice di voler fare, non interpreta ma aggiunge.
Se giovedì sera si è arrivati allo scontro che abbiamo descritto perché Napolitano ha rigettato la prima versione del decreto, vista la seconda che ha firmato, possiamo immaginare cosa c’era nella prima versione del Decreto, possiamo immaginare quanto siano minimaliste tutte le espressioni più dure che si possono usare in questi giorni: furto, golpe e qualsiasi cosa, noi siamo ormai in preda a un regime declinante ma non per questo meno pericoloso, anzi credo che nei prossimi mesi ne vedremo ancora delle brutte, non delle belle!