Ideologie Politiche
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Discussione: Ideologie Politiche

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  1. #1
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    Ideologie Politiche

    Salve,
    Vorrei approfondire seriamente le maggiori ideologie politiche esistenti con le varie connotazioni in campo economico.
    Sapreste consigliarmi qualche libro?

  2. #2
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    Non posso che consigliarti i seguenti masterpieces a connotazione austriaca.

    Rothbard:

    Man, Economy, and State
    The Machinery of freedom
    The Ethics of Liberty
    Power and market

    von Mises:

    I fallimenti dello stato interventista
    Human Action

    Hayek:

    Individualism and Economic Order

    Teoria del ciclo economico all'austriaca: http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_...iclo_economico

  3. #3
    Utente L'avatar di Palmuzz
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    Forse lui intendeva più libri del tipo:

    Comunismo-----> tale visione economica

    socialismo-------> tale visione economica

    liberalismo------> tale visione economica

    ecc...

  4. #4
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    Si in effetti intendo ciò che dice Palmuzz.
    Comunismo, socialismo, liberalismo, liberalismo sociale, ecc, e poi le varie visioni economiche, comunista, liberista ecc..

  5. #5
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    Io, onestamente, non mi metterei nemmeno lontanamente a criticare comunismo e nazional-socialismo - visto che non ve ne è il reale bisogno, dato che, pur apprezzando la grande intelligenza di Karl Marx e comprendendo la nascita di Hitler nello specifico contesto storico di frustrazione tedesca tra le due guerre, entrambi si sono già ampiamente autoevirati nell'applicazione pratica: riportarli all'attualità del presente mi sembrerebbe operazione da Cottolengo, un erroraccio, è come rovistare nella poubelle.

    Non posso far altro che proporti questa paginetta, di un grande filosofo italiano, che descrive in breve i fondamentali liberali. Io direi che puoi partire anche da qui, per tentare di comprendere la meraviglia liberale.

    Decalogo liberale.

    "Nel campo di coloro che cercano la verità non esiste autorità umana; e chiunque tenti di fare il magistrato viene travolto dalle risate degli dei". E' questo il messaggio epistemologico di Albert Einstein; lo stesso di uno tra i più significativi pensatori liberali del nostro secolo, Karl R. Popper: "Tutta la nostra conoscenza rimane fallibile, congetturale. La scienza è fallibile perché la scienza è umana". E ancora: evitare l'errore - ammonisce Popper - è un ideale meschino; se ci confrontiamo con problemi difficili, è facile che sbaglieremo; l'importante - e la cosa più tipicamente umana - è apprendere dagli errori propri e altrui. L'errore individuato ed eliminato costituisce il debole segnale rosso che ci permette di venire fuori dalla caverna della nostra ignoranza.

    Consapevole della propria e altrui fallibilità, il liberale, come ha insegnato Hayek, sa anche che le conoscenze, e soprattutto le conoscenze di situazioni particolari di tempo e di luogo, le conoscenze "all'istante" indispensabili per la soluzione di problemi concreti - sono disperse, diffuse tra milioni di uomini. E questo mentre impone di decentrare le decisioni, rende impraticabile la pianificazione centralizzala, la quale porterà necessariamente al disastro economico e all'oppressione politica, non potendo, per altro verso, utilizzare il 'calcolo economico' funzionante in una economia libera con i prezzi di mercato quale sistema ottimo di raccolta delle informazioni.

    Fallibili quando conoscono e per di più ignorano in relazione a conoscenze che non posseggono, gli uomini - per la teoria liberale - sono costretti a vivere in un mondo di valori che, per usare un'espressione di Max Weber, è un mondo politeista.
    Il liberale sa che le visioni del mondo filosofiche o religiose possono venire proposte e testimoniate, mai imposte. Egli non solo le tollera, ma le rispetta. Da qui la società aperta, la quale è chiusa solo agli intolleranti.

    Fu Lord Acton ad ammonire che "il potere corrompe e che il potere assoluto corrompe assolutamente". Del potere sugli altri presto o tardi si abusa.
    Di conseguenza, il liberale non si chiede chi deve comandare, quanto piuttosto come controllare chi comanda. E costruisce, perfeziona e protegge le regole della democrazia, istituzioni pensate e finalizzate al controllo dei governati sui governanti e alla eventuale rimozione di chi è al potere.
    Né è sufficiente il consenso, anche il più massiccio, a stabilire una democrazia: il popolo, tutto un popolo, potrebbe dare il suo consenso a un Hitler o a uno Stalin, avremmo in questo caso una democrazia? E non sono mancate maggioranze che hanno governato in maniera tirannica.

    Le regole di una autentica democrazia sono quelle che proteggono, come la cosa più preziosa, la critica e il dissenso, il dissenso anche di uno solo. E non dobbiamo dimenticare che le istituzioni sono come le fortezze: resistono se è buona la guarnigione. E poiché non esistono metodi infallibili per evitare la tirannide, il prezzo della libertà è l'eterna vigilanza.

    Il liberale rifiuta l'idea liberticida stando alla quale ci sarebbero corpose entità sostanziali quali lo Stato, il partito, la classe, il sindacato eccetera, entità autonome e indipendenti dagli individui. Dare sostanza ai concetti collettivi, reificarli, farli diventare cose - è una tentazione pericolosissima cui è molto facile cedere - "uno spettro sempre in agguato", questo pensava Weber dei concetti collettivi. E a Weber fa eco Popper per il quale esistono soltanto gli uomini - buoni o cattivi, critici o dogmatici, diligenti o altro - sono gli uomini che esistono "ma ciò che non esiste è la società".

    Contro gli statalisti e i monopolisti, il liberale è liberista, difende cioè l'economia di mercato. La difende perché essa genera il maggior benessere per il maggior numero di persone, sostanzialmente per tutti. Ma ci sono altre e più importanti ragioni a difesa dell'economia di mercato. Prima di ogni altra cosa, economia di mercato vuol dire proprietà privata dei mezzi di produzione. Ed è esattamente la proprietà privata dei mezzi di produzione a garantire nel modo più sicuro, le libertà politiche e i diritti individuali. In uno Stato dove non esiste proprietà privata, sono di fatto automaticamente cancellate tutte le libertà fondamentali.

    Il liberale sa che la presunta società perfetta è la negazione della società aperta. Non esiste alcun criterio razionale per decidere quale sia la società perfetta. Il liberale da sempre sostiene che in ogni utopista sonnecchia un capitano di ventura. E, ripete con Paul Claudel, che "chi cerca di realizzare il paradiso in terra sta in effetti preparando per gli altri un molto rispettabile inferno", quell'inferno, soggiunge Popper - che solo uomo è capace di costruire per i suoi simili.

    Decisamente avverso alla violenza dell'utopia, il liberale tiene a distinguersi dal conservatore. Il conservatore teme il cambiamento: il liberale, invece, abbraccia la concorrenza quale procedura di scoperta del nuovo. Il liberale sa che la competizione è la più alta forma di collaborazione. La scienza progredisce tramite la competizione tra idee, e la democrazia è competizione tra proposte politiche, la libertà economica è competizione di merci e di servizi sul mercato. La competizione è il grande principio che anima scienza, democrazia e mercato. E' un tratto essenziale della civiltà occidentale. Per cui chi rifiuta la competizione deve avere chiara la scelta che ha fatto: ha scelto la via della caverna. Competizione, da cum-petere, che vuol dire cercare insieme, in modo agonistico, la soluzione migliore, come sarebbe, per esempio, se si adottasse il sistema del buono scuola o del buono sanità.

    Il liberale non è un libertario. Non è un anarchico, per il quale non esistono funzioni e compiti da affidare al Governo. Hayek: "Lungi dal propugnare uno "stato minuto" , riteniamo indispensabile che in una società avanzata il Governo debba usare il proprio potere di raccogliere fondi per offrire una serie di servizi che per varie ragioni non possono essere forniti - o non possono esserlo in modo adeguato - dal mercato".

    Il liberale sa che l'imprenditore che rischia nella libera concorrenza è un costruttore di pubblico benessere, il quale esplora l'ignoto, crea posti di lavoro, arricchisce il mondo dei "bisogni" che ognuno è libero di soddisfare o meno, viene incontro ai consumatori consentendo l'appagamento dei loro desideri e preferenze al costo più basso.
    E sa che il sistema capitalista ha eliminato per la prima volta, laddove si è affermato, la 'povertà assoluta' e ha alleviato quella "relativa". Certo, una società che abbia abbracciato lo stato di diritto e l'economia di mercato non è e non sarà mai il paradiso; e tuttavia è preferibile dividere in parti disuguali la ricchezza in un mondo di libertà e di pace, piuttosto che dividere in parti sempre e comunque disuguali la miseria in un mondo di oppressione e di odio, in cui vige il principio stando al quale "chi non ubbidisce non mangia".

    Il liberale dà onore al merito perché il merito individuale equivale, in linea generale, al miglior servizio reso agli altri, come è il caso di un bravo chirurgo o di un bravo ingegnere. Il liberale oppone il merito al privilegio. Il privilegio - pianta florida nel giardino dello statalismo - è la regola della corte, sintomo di servitorame. E a corte, prima o poi, le decisioni le prenderà una qualche madame Pompadour.

    Né è da pensare che liberalismo e solidarietà siano incompatibili. Tutt'altro. La Grande società - è questo l'insegnamento di Hayek e non solo suo può essere solidale perché è ricca; e deve essere solidale "con chi, per varie ragioni, non può guadagnarsi da vivere in un'economia di mercato, quali malati, vecchi, handicappati fisici e mentali, vedove e orfani". Deve essere solidale perché, avendo spezzato i vincoli che tenevano uniti gli individui in un piccolo gruppo, cancella quella relativa sicurezza e quella relativa protezione di cui questi prima godevano, di qui il suo dovere di venire incontro a quanti soffrono condizioni avverse "le quali possono colpire chiunque". Mercato e solidarietà sono coniugabili.
    Non coniugabili sono invece statalismo e solidarietà. Lo statalismo fa l'uomo ladro e trasforma i cittadini in accattoni ricattabili i quali per mestiere fanno gli elettori.

    Il liberale è laico, per questo non è laicista, e di conseguenza non è anticlericale. "A differenza del razionalismo della Rivoluzione francese, il vero liberalismo non ha niente contro la religione, e io - afferma Hayek - non posso che deplorare l'anticlericalismo militante e sostanzialmente illiberale che ha caratterizzato tanta parte del liberalismo del XIX secolo".

    La teoria liberale contemporanea non è una predica sulla religione della libertà. E' piuttosto uno scavo nelle ragioni logiche, epistemologiche, economiche e storiche della libertà. Una difesa razionale della libertà, creatività, responsabilità di ogni uomo e di ogni donna.
    Ultima modifica di Murray Rothbard; 21-03-2010 alle 12:17:36

  6. #6
    Utente L'avatar di Palmuzz
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    Senti Murray Rothbard, dal tono dei tuoi interventi e dal contenuto posso capire chi sei.


    Quindi smettila di propagandare solo idee liberali facendole passare per la teoria migliore di tutte o sopra tutte le altre....


    L'autore del topic chiede solo dei libri conoscitivi sulle varie dottrine politico/economiche, non gliene frega un cazzo di post auto-celebrativi...

  7. #7
    GDRista und Metaller L'avatar di *"Lord"*
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    E poi Liberalismo e Liberismo son due cose diverse
    Redemption: La progenie continua a difficoltare.

    I miei post si basano su dati tangibili e ben formattati

  8. #8
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    Citazione *"Lord"* Visualizza Messaggio
    E poi Liberalismo e Liberismo son due cose diverse

    Esatto.. Il liberismo è la teoria economica.

    Mentre il liberalismo è un'ideologia politica.... Cmq, onde evitare confusione..

    Sebbene per entrambi si usi spesso l'aggettivo liberale, nella lingua italianaliberalismo: mentre il primo è una dottrina economica che teorizza il disimpegno dello stato dall'economia (perciò un'economia liberista è un'economia di mercato solo temperata da interventi esterni), il secondo è un'ideologia politica che sostiene l'esistenza di diritti fondamentali e inviolabili facenti capo all'individuo e l'eguaglianza dei cittadini davanti alla legge (eguaglianza formale).

    http://it.wikipedia.org/wiki/Liberismo

  9. #9
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    Infatti "Liberale" è un concetto legato alla Sinistra, specialmente negli USA.

    Illuminato, senza offesa, ma i tuoi nick fanno schifo!
    Redemption: La progenie continua a difficoltare.

    I miei post si basano su dati tangibili e ben formattati

  10. #10
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    Citazione Murray Rothbard Visualizza Messaggio
    Io, onestamente, non mi metterei nemmeno lontanamente a criticare comunismo e nazional-socialismo - visto che non ve ne è il reale bisogno, dato che, pur apprezzando la grande intelligenza di Karl Marx e comprendendo la nascita di Hitler nello specifico contesto storico di frustrazione tedesca tra le due guerre, entrambi si sono già ampiamente autoevirati nell'applicazione pratica: riportarli all'attualità del presente mi sembrerebbe operazione da Cottolengo, un erroraccio, è come rovistare nella poubelle.
    Ah, il caro, vecchio governo Marx...

  11. #11
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    Infatti "Liberale" è un concetto legato alla Sinistra, specialmente negli USA.
    Il concetto di "liberale" - proprio per la sua natura - non può essere relegato ad una singola fazione politica, destra o sinistra che sia.
    Ti consiglio vivamente la lettura della magnifica pagina del mio precedente messaggio, per comprendere al meglio quanto detto.
    Senti Murray Rothbard, dal tono dei tuoi interventi e dal contenuto posso capire chi sei.


    Quindi smettila di propagandare solo idee liberali facendole passare per la teoria migliore di tutte o sopra tutte le altre....


    L'autore del topic chiede solo dei libri conoscitivi sulle varie dottrine politico/economiche, non gliene frega un cazzo di post auto-celebrativi...
    Credo di aver già esplicitato che in questa discussione non intendo assolutamente criticare o condannare delle ideologie - che rispetto sommamente, o dire che sono "cattive" o "migliori": semplicemente alcune di queste tendono ad autosmentirsi da sole, vista la disastrosa applicazione nella pratica dopo che già nella teoria erano sopraggiunti spaventosi errori analitici.

    Il liberalismo, invece, nasce prima, nasce come evoluzione di illuminismo ed umanesimo insieme. Storicamente subisce molto i disastri parassitari del secolo scorso, e credo sia per questo che oggi incontra queste difficoltà.
    Per come la vedo io, il liberalismo è il sistema filosofico più "avanzato" e progredito, in quanto basato sul rispetto della persona in quanto tale e della sua "sfera" privata.
    Gli altri, quelli "a-ideologici", hanno semplicemente un approccio diverso, che nega all'uomo questa dignità e lo rende schiavo, ingranaggio di un sistema.
    Giustificandosi spesso dietro un'idea di "socialità", ma senza dire che la loro idea di socialità è basata sulla coercizione, sulla prevaricazione, sulla violenza in varie forme, anzichè sulla collaborazione spontanea che caratterizza la società liberale.
    Ultima modifica di Murray Rothbard; 21-03-2010 alle 17:30:26

  12. #12
    Utente L'avatar di Palmuzz
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    Si ho capito ma l'autore del thread vuole solo dei libri su cui documentarsi sulle varie ideologie in campo economico. è così difficile consigliargliene qualcuno?


    io purtroppo su questo campo non sono esperto....

    Rapidamente su google ho trovato questo...


    http://www.unilibro.it/find_buy/find...conomiche_.htm


    http://www.shopping24.ilsole24ore.co...ID=SH241788360

  13. #13
    Impresauro L'avatar di Impresario
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    Citazione Murray Rothbard Visualizza Messaggio
    Io, onestamente, non mi metterei nemmeno lontanamente a criticare comunismo e nazional-socialismo - visto che non ve ne è il reale bisogno, dato che, pur apprezzando la grande intelligenza di Karl Marx e comprendendo la nascita di Hitler nello specifico contesto storico di frustrazione tedesca tra le due guerre, entrambi si sono già ampiamente autoevirati nell'applicazione pratica: riportarli all'attualità del presente mi sembrerebbe operazione da Cottolengo, un erroraccio, è come rovistare nella poubelle.
    Ah! Quel filosofo ed economista di Hitler.

  14. #14
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    Citazione Murray Rothbard Visualizza Messaggio
    CUT
    Grazie, anche perchè il liberalismo è sicuramente la corrente che mi interessa di più, non proprio puro, ma in generale.
    Però appunto vorrei approfondire anche il liberismo, non so, avere tutti i pregi e difetti delle varie ideologie economiche.

    Citazione Palmuzz Visualizza Messaggio
    Senti Murray Rothbard, dal tono dei tuoi interventi e dal contenuto posso capire chi sei.


    Quindi smettila di propagandare solo idee liberali facendole passare per la teoria migliore di tutte o sopra tutte le altre....


    L'autore del topic chiede solo dei libri conoscitivi sulle varie dottrine politico/economiche, non gliene frega un cazzo di post auto-celebrativi...
    No bhe, non è proprio così, ho chiesto dei libri, ma ovviamente anche spiegazioni da parte degli utenti, il loro pensiero ecc mi interessano.
    Citazione *"Lord"* Visualizza Messaggio
    E poi Liberalismo e Liberismo son due cose diverse
    Non mi sembra di aver detto il contrario da qualche parte..

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