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La nuova storia di Warcraft
Vanilla
All'inizio di World of Warcraft si assiste ad una serie di minacce minori, per gli umani i banditi della Defias Brotherhood, per i tauren la minaccia dal clan rivale dei Grimtotem, la cacciata degli gnomi da Gnomeregan, e così via.
Ma la prima vera sfida arriva proprio in collegamento con Stormwind e i Defias, Onyxia infatti, drago nero figlia di Deathwing e Sintharia, sorella di Nefarian, è a capo dei Defias, inoltre indisturbata nella sua forma umana, agisce nella corte del re di Stormwind, consigliandolo deviatamente per i suoi fini. Dopo un aspro combattimento seguito da un epocale marcia verso stormwind la sua testa viene appesa all'entrata della capitale umana per incutere timore a chiunque altro avesse provato a intimidire il regno di Stormwind.
Parallelamente suo fratello, Nefarian, nel suo regno nel cuore della montagna di Blackrock Spire prova sperimenti su uova di varie razze di draghi, per creare una razza con i vantaggi di tutte le altre, imbattibile, un drago guerriero formidabile. In ciò viene aiutato dall'orda oscura, composta principalmente da orchi corrotti (molto simili ai fel orc). Viene però fermato appena in tempo dall'Orda e la sua testa appesa ad Orgrimmar.
Dopo la sconfitta dei due figli di Deathwing si sarebbe dovuto aprire un nuovo periodo di pace e prosperità, ma così non è: vengono aperti i cancelli di Ahn'Qiraj a Silithus, in cui è presente il popolo dei Silithid, schiavizzati mentalmente da C'thun, uno degli antichi dei più potenti.
Con lo sforzo congiunto dell'alleanza e dell'orda si riesce a fare breccia attraverso le mura, fino ad arrivare a C'thun, rappresentato come un abominazione con un occhio gigante (l'occhio degli dei) e una moltelicità di tentacoli, ed ad ucciderlo.
Successivamente nelle Plaguelands arriva Naxxramas, roccaforte volante dei death knight e delle armate non morte di Arthas, per spargere una nuova plague su tutta Azeroth, ma i nostri eroi, guidati dalla spedizione dell'Argent Dawn riescono a debellare questa minaccia, sconfiggendo Kel'Thuzad, il capo della spedizione, consegnando l'urna con le sue ceneri ad un monaco dell'Argent Dawn.. I cui piani però sono ben diversi dalla salvaguardia del mondo dagli undead.
The Burning Crusade
Su Azeroth cade l'astronave dei Dranei in fuga dalle outland, mentre Blood Elf guidati da Kael'thas si uniscono all'orda. I draeni, che vengono soccorsi da un gruppo di umani e night elf, spingono l'alleanza a riconquistare le outland, mentre Kael'thas invoca il suo popolo a seguirlo nella ricerca di Illidan e nella sua fame di potere. Si crea una nuova capitale chiamata shattrat city, guidata dai Naaru e dai dranei, ma a breve si aggiungono - non senza il disappunto dei dranei - i blood elf che capisco che Kael'thas è accecato solo dalla fame di potere e lo tradiscono, a questo punto i nostri eroi cominciano ad espugnare le maggiori minacce nelle outland: si passa da Gruul e Maghteridon a Lady Vashij che insieme ad un esercito di Naga stava prosciugando i laghi delle outland, per poi arrivare a Tempest Keep, roccaforte di Kael'thas, in cui dopo aspri combattimenti riesce a fuggire.
Contemporaneamente i Naaru fanno breccia nel Black Temple, alla cui sommità risiede Illidan, dove rimane ucciso per mano di Maiev Shadowsong (in realtà sono i player che lo uccidono, ma l'ultimo hp per motivi di lore lo toglie Maiev).
Subito dopo la morte di Illidan pare tornare tutto alla normalità, invece non è così, Kael'thas in preda al suo ultimo atto di follia torna su Azeroth, nell'isola di Quel'Danas dove è presente il Sunwell, e grazie ai poteri di un Naaru catturato e corrotto (M'uru) comincia ad evocare Kil'Jaeden.
In fretta e furia A'dal, naaru a capo di Shattrat, organizza una contro offensiva, chiamata Shattered Sun Offensive, che dopo aver riconquistato Quel'Danas fà breccia nel Sunwell, uccidendo prima Kael'Thas e sconfiggendo poi l'avatar di Kil'Jaeden (che non era al massimo potenziale delle forze, era stato summonato solo in parte).
A questo punto parte una scena di RP in cui M'uru viene redento, il Sunwell ripulito e i blood elf promettono pace e la ricostruzione dell'amata Silvermoon dopo le tragedie causate da Kael'thas.
Wrath of the Lich King
In wrath si ricomincia andando indietro nel tempo con i death knight, la storyline per chiarire è a livelli, quindi cronologicamente un personaggi livello 60 (livello di wow base) esisteva nel passato rispetto all'ultima espansione (70 in tbc e 80 in wrath), infatti si sblocca per tutti i player la classe dei DK che cominciano a livello 55, in cui si è servi di arthas e della scourge e si procede allo sterminio delle resistenze umane e alla conversione in non morti di terreni e persone / animali. Si arriva quindi al livello 58 in cui il Lich King organizza un assalto a Light's Hope Chapel, in cui 10.000 soldati non morti, tra dk, scheletri, abomini e vari, quidati da Darion Mograine (che usa l'ashbringer corrotta) assaltano 300 Paladini dell'Argent Dawn, ultimi protettori della zona, guidati da Tirion Fordring.
Darion però comincia ad avere problemi, e il suo esercito cade ai piedi dei paladini, fino a rimanere da solo, totalmente circondato.
A questo punto apparte lo spirito dell'Ashbringer, Alexandros Mograine. Darion, shockato dalla presenza del padre, dopo alcuni scambi di battute, si converte alla luce e si unisce a Tirion contro Arthas, ma in questo stesso momento apparte Arthas che deride sia lui che Tirion Fordring. Darion alla fase finale del suo shock per come Arthas aveva tradito tutti i suoi combattenti (sapeva gia sarebbe stato un massacro) lo attacca, ma Arthas con un semplice gesto della mano lo rende inerme. A questo punto Tirion si prepara ad attaccarlo, mentre Arthas comincia a castare una spell fatale per tutti, Darion allo stremo delle forze lancia l'Ashbringer corrotta a Tirion, che come la tocca risplende, di nuovo benedetta dalla luce, e la scaglia contro Arthas. Ferito, Arthas torna indietro nel suo portale, sfidando Tirion a raggiungerlo a Northrend, dove non combattere su un terreno consacrato.
A questo punto Darion sancisce l'alleanza con Tirion e il player, dk, viene mandato nelle sua ex capitale, in cui in un primo momento sarà insultato e sputato da tutti, rischiando il linciaggio, quando poi parlerà al re degli eventi accaduti alla Light's Hope Chapel verrà accettato nell'alleanza / orda per unirsi alla guerra verso Northend.
Si torna così ai giorni nostri, in cui l'alleanza e l'orda inviano la loro spedizione a northend, e subito si vede uno scenario desolante, i Vrykul, razza di antichi umani, sono corrotti e servono il loro nuovo dio, il Lich King, mentre a Dragonblight vengono resurretti dalla morte antichi Wyrm, creando un esercito di FrostWyrm guidati da Sapphiron e Sindragosa. Come se ciò non bastasse gli Undead tramano qualcosa di molto losco, all'oscuro sia dell'orda stessa che dell'alleanza, in più Malygos, drago blu guardiano della magia impazzisce e vuole rimuovere ogni uso della magia alle razze mortali.
L'orda e l'alleanza non sono però sole a Northend, una Dalaran ricostruita (e fluttuante in aria) si muove dagli Eastern Kingdoms verso Northend, offrendo un pesante supporto logistico a entrambe le fazioni.
A questo punto comincia il primo assalto ad Icecrown Citadel, al Wrathgate, in cui l'orda guidata da Saurfang jr. e l'alleanza guidata da Bolvar Fordragon attaccano l'ingresso. Dopo pochi minuti di battaglia Arthas si mostra in battaglia, e con un colpo solo uccide Saurfang jr, a questo punto si mostrano gli Undead che hanno creato una nuova plague, in grado di uccidere sia i vivi che i morti, e lanciano i barili tossici nel campo di battaglia, sterminando i soldati sia dell'orda che dell'alleanza, e ferendo Arthas che si rifugia dentro la cittadella.
A questo punto dato il tradimento degli undead nei confronti dell'orda si organizza una spedizione praticamente congiunta tra Thrall e Variann (re degli umani) per la battaglia di undercity, uccidendo Varimathras e la Putress, per poi sfociare in una rissa campale tra Thrall e Varian, in cui però interviene Jaina, che ferma tutti e teleporta Varian e il suo esercito via da Undercity. Sylvanass rimane esclusa dal tradimento perchè pare sia stato fatto senza il suo volere.
Si torna quindi a Northend, e Naxxramas torna, di nuovo. Arthas ha resurretto tutti i suoi vecchi campioni, incluso Kel'Thuzad, ma di nuovo, vengono tutti uccisi. Sapphiron però, il frostwyrm guardiano di Naxxramas viene trovato in possesso di un oggetto di Malygos, a questo punto viene deciso di portare a termine la Nexus War, e col consenso di Alexstrasza, sorella e drago guardiano della vita si attacca la roccaforte di Malygos, che viene ucciso insieme all'aiuto dei draghi rossi.
Ma non è solo Arthas il problema, a storm peak risiede una vecchia, enorme costruzione, di nome Ulduar, di fattura titanica. Brann bronzebeard (dannati nani) entra all'esplorazione, e scopre orrori indicibili. Ulduar non è solo un tempio, non è un luogo pieno di tesori. Ulduar è una prigione.
Yogg-Saron, secondo old god, risiede li dentro, con i suoi carcerari, il problema è che i carcerari sono stati corrotti dopo il passare dei millenni dalla forza mentale di Yogg-Saron, che è in procinto di liberarsi e spargere la sua morte nel mondo. Si entra quindi dentro ulduar, e dopo aspre battaglie i 4 guardiani, Hodir, Mimiron, Thorim e Freya rinsaviscono, e allo stremo delle forze si attacca Yogg-saron, che mostra ai personaggi scene inquietanti, tra cui arthas che tortura una misteriosa figura. Yogg-saron quindi cade, liberando il mondo del 2° old god, dopo la caduta di C'Thun.
Il pericolo di Ulduar pare essere superato, ma non è così, con la morte di Loken, emissario dei titani che muore in un istanza da 5, viene mandato su Azeroth Algalon, che deve valutare se il pianeta è stato corrotto o no, e rispondere di conseguenza codice alfa (rigenerazione del mondo) o omega (non c'è corruzione). Purtroppo per noi comincia a inviare il codice alfa, ma dopo un lungo scontro capisce che nelle razze mortali c'è più che un 1 o uno 0, c'è la volontà di vivere, il libero arbitrio, e lascia nelle nostre mani il codice omega, per poi sparire. A questo punto a dalaran si assiste all'evento di trasmissione del codice, ed azeroth è salva dalla rigenerazione dei titani.
Si torna ad Arthas, e Tirion costruisce un colosseo ad Icecrown, in cui i campioni dell'orda e dell'alleanza si sfidano, per creare l'esercito migliore per l'assalto alla cittadella. In mezzo al torneo appare però arthas, che distrugge il colosseo e fa precipitare i campioni nel sottosulo, Azijol Nerub, dove c'è Anub Arak ad aspettarli, che però oppone ben poca resistenza, e muore sotto i colpi dei campioni.
Arriva l'atto finale, l'esercito di Tirion è pronto all'assalto e sfonda l'ingresso per la Cittadella...
Ma non è tutto oro ciò che luccica, in una delle ale minori della cittadella appare Terethas Menethil, che avverte jaina che un Lich King deve sempre esistere, altrimenti tutti i non morti su azeroth impazzirebbero, facendo una strage colossale. L'unica cosa che per ora gli impedisce di farlo è l'ultima rimanenza dell'umanità di arthas nel Lich king.
Dopo aver sconfitto tutti i suoi campioni gli eroi arrivano da Arthas. Ma questo è quello che Arthas nella sua finale follia era quello che aveva previsto. Questando a northend, nella via per l'80 infatti i player incontrano piu volte Arthas, ma vengono sempre risparmiati e gli viene detto che il loro futuro gli verrà svelato solo più avanti. Quello che fà arthas è guardare l'eroe nella sua crescita, mettergli sfide sempre più grosse davanti, fino ad arrivare al confronto con lui. Non per batterlo, non per ucciderlo. Ma per convertirlo.
Se l'eroe è stato in grado di arrivare a lui allora senza dubbi diventerà il suo più grande campione con cui annicchilerà ogni altra resistenza al suo dominio.
Durante la battaglia con Arthas infatti Tirion viene bloccato in un cubo ghiacciato, e dopo un pò Arthas uccide tutti e comincia a succhiare le loro anime nella Frostmourne, per rianimarli come suoi campioni.
La luce però risplende su Tirion, che in un atto di forza si libera dalla tomba di ghiaccio e con un fendente dell'Ashbringer spezza la Frostmourne, da cui cominciano ad uscire tutte le anime uccise da Arthas tra cui lo stesso Terethas Menethil, che risorge tutto il raid e blocca Arthas, che muore nel compimento della sua opera più grande.
Cataclysm
Il Cataclisma si sta avvicinando...