Come giudicate la vostra cultura finanziaria? Come l'avete costruita?
Mi sono reso conto, guardando nel giro delle mie amicizie, che spaziano diciamo nel range 18-25 anni, che questa è scadente, parziale, quando non assolutamente inadeguata.
Con cultura finanziaria la intendo in senso ampio, amplissimo: dal saper leggere una pagina del Sole 24 Ore al sapere cos'è lo spread, al sapere se è o meno il caso di comprare BTP. E attenzione, non intendo cultura finanziaria necessariamente infarcita di tecnicismi, nessuno sta parlando di discorrere di macroeconomia al bar (anche se, inconsapevolmente, il più delle volte si fa esattamente questo parlando di attualità) o di farlo con cognizione di causa, parlo anche dei più piccoli e comuni rudimenti di finanza personale e gestione dei propri modesti risparmi.
La maggior parte dei ragazzi non ha interessi nel conoscere buoni modi per investire i propri piccoli risparmi, nemmeno sa cos'è un conto deposito, la differenza tra una carta di debito e una carta di credito.
La domanda quindi è questa: perché si trascorre più tempo a scegliere che maglietta o che paio di pantaloni comprare e invece non si passa del tempo a scegliere che investimento fare per il proprio futuro?
In parte - sempre da ciò che vedo in giro - molti giovani cavalcano il clima di generale sfiducia verso banche ed enti creditizi, sfiducia che probabilmente è trasmessa loro di riflesso dalle famiglie (la crisi ha consacrato purtroppo il tema fin troppo abusato che "i soldi è meglio tenerseli sotto il materasso").
Mi chiedo: sarebbe invece più produttivo che le famiglie instradassero i giovani verso un meccanismo di conoscenza della realtà finanziaria nella quale un domani, volenti o nolenti, dovranno muoversi? Le vostre famiglie lo fanno? Io quando pagavo con bancomat ero visto come "borghese", nel mio gruppo d'amici, per il solo fatto di avere un piccolo conticino, e per l'azione materiale, a loro detta elitaria ed esclusiva del "pagare con bancomat". Ma siamo fuori di testa?
E non rispondetemi con la classica frase, che troppe volte sento ripetermi, "per interessarsi di finanza i soldi bisogna averli", perché non parlo solo dello studentello liceale simpatico e squattrinato. Ho amici sulle soglie dei 25 che, avendo lavorato sin dai 18 se non da prima, ormai hanno accumulato discreti risparmi. Eppure non hanno la minima volontà di conoscere come potrebbero convenientemente investire quei risparmi. Si perde tempo a sceglierne la spesa, ma non la resa.
A voi, discutiamone.